capitolo 11

Camminare sul filo

L’idea che il bambino abbia bisogno di esercizio per acquisire perfezione e indipendenza diventa chiara solo se pensiamo all’indipendenza in modo ampio e non limitato. Aiutare il bambino ad acquisire l’indipendenza non significa semplicemente mostrargli come prendersi cura dei propri bisogni fisici, come lavarsi o pettinarsi. L’indipendenza deve essere intesa come un’acquisizione consecutiva e ulteriore con una forma chiara. Staccare il bambino da noi adulti e collegarlo all’ambiente in modo che tra questi si crei un’unione grazie alla quale il bambino possa agire da solo: questo è facilitare l’indipendenza.


Un bambino in grado di camminare da solo non camminava senza aggrapparsi al vestito della madre. La madre si chiese cosa avrebbe potuto fare per farlo camminare senza che si tenesse al vestito. Alla fine gli mise in mano il vestito del bambino, e lui lo afferrò molto saldamente e cercò di camminare da solo. Quando ha capito che poteva camminare senza aggrapparsi al vestito ha continuato a camminare da solo.


Di solito il bambino non rimane attaccato alle gonne degli adulti, ma ai loro consigli. Non può fare nulla senza che l’adulto lo corregga. Per esempio, quando entra in casa, l’adulto gli dice: “Togliti le scarpe prima di entrare in casa!” In un’occasione sociale gli viene detto: “Quando saluti una persona, devi farlo in questo modo!” Di solito questo è seguito da una correzione. La vita del bambino è quindi legata ai consigli degli adulti. Dobbiamo avere fiducia nel fatto che il bambino sappia agire da solo in situazioni semplici, senza l’aiuto, il consiglio o la correzione degli adulti. Dobbiamo dare al bambino l’opportunità, la possibilità, di imparare ed esercitarsi in queste azioni. Dobbiamo pensare a qualcosa di molto semplice, per staccarlo dai nostri consigli e dalla nostra persona e collegarlo all’ambiente in cui trova le possibilità di compiere queste azioni.


L’esercizio che segue può essere fatto collettivamente, perché è più piacevole se sono presenti più persone invece di una sola. Insegniamo ai bambini a camminare dritti e in perfetto equilibrio. Il bambino è chiamato a prestare attenzione a sé stesso, alle sue azioni e ai suoi movimenti. In genere, un adulto che insegna al bambino dice: “Ora fai attenzione, metti il piede così, tieni la testa così, punta i piedi in questa direzione, guarda dove vai.” Questo è il modo in cui gli adulti di solito cercano di far prestare al bambino attenzione alle sue azioni. L’attenzione del bambino non si può ottenere con i consigli, ma solo con l’esercizio.


Dobbiamo tracciare una linea sul pavimento e chiedere ai bambini di camminare appoggiando i piedi su di essa in modo che nessuna parte fuoriesca. È un metodo molto semplice per far sì che il bambino vada dritto. L’attenzione del bambino è centrata, concentrata, su questa linea. Cercando di rimanere sulla linea e di mantenere allo stesso tempo l’equilibrio, il modo di camminare si perfeziona. Richiede molta più energia e uno sforzo maggiore rispetto al dargli delle indicazioni. L’esercizio può essere perfezionato aumentando la difficoltà. Per esempio, i piedi possono essere posizionati in modo che le dita del piede posteriore tocchino il tallone del piede anteriore. Il senso muscolare è un senso interiore che guida la personalità. Questo esercizio forma anche la personalità, poiché una tecnica perfezionata può essere raggiunta solo attraverso un rigoroso esercizio muscolare. Il fatto che il bambino si interessi a questo esercizio mostra che desidera raggiungere una maggiore perfezione e che è sempre felice di acquisire qualcosa che è difficile da ottenere. 


All’inizio l’attenzione del bambino si concentrerà sul mantenere i piedi sulla linea. L’esercizio può essere reso più difficile se gli si dà un oggetto da tenere in mano in una posizione particolare e costante, ad esempio due bandiere, ognuna da tenere dritta. Se l’attenzione viene distolta dalla bandiera, il braccio non viene più tenuto in posizione. L’attenzione del bambino deve essere rivolta alla bandiera finché il braccio non torna in posizione. Così, a poco a poco, il bambino deve mantenere l’attenzione sui piedi e sulle braccia, e gradualmente acquisisce la capacità di alzare la bandiera mentre cammina. All’inizio l’esercizio può essere fatto lentamente. Possiamo chiedere al bambino di cantare una canzone mentre cammina. L’esercizio può essere fatto anche con dei bicchieri d’acqua: ogni bicchiere deve essere riempito fino all’orlo con acqua colorata e devono essere piccoli, in proporzione alla dimensione del bambino. L’idea è di fare in modo che cammini sulla linea senza rovesciare l’acqua. Se il bambino si dimentica del braccio che tiene il bicchiere e fa un movimento sbagliato, l’acqua si rovescia. Possiamo anche chiedergli di camminare sulla linea tenendo una campana senza fare rumore, assicurandoci che il battaglio della campana sia fermo. In seguito, gli si possono dare delle candele accese. Ancora più tardi, gli si può chiedere di tenere qualcosa in entrambe le mani e anche sulla testa.


Questo esercizio può essere eseguito dai bambini dai tre ai cinque anni. Devono essere eseguiti in successione evolutiva, uno dopo l’altro in base alla difficoltà. Bisogna mostrare ai bambini prima di tutto come camminare sul filo, poi a camminare tenendo una bandierina in una mano, poi due bandierine. Quando hanno raggiunto questa perfezione, non solo nel tenere il braccio dritto, ma anche nel tenere il corpo perfettamente, si può dare un bicchiere riempito fino all’orlo. Prima si dà un bicchiere, poi due. Tenere la campana mentre si cammina sul filo è ancora più difficile, perché fa rumore facilmente. Richiede molto controllo. Nel caso di una campana a corda, più la corda è lunga, più l’attività è difficile.


Si tratta di un esercizio di controllo del movimento. È un test mentale e fisico. Il bambino deve tenere il corpo con attenzione e dedicare questa attenzione a ogni piccola parte di esso. Quando gli esercizi sono perfezionati, si può notare la grazia del movimento umano e l’eleganza della camminata.

Lezioni dall'India 1939
Lezioni dall'India 1939
Maria Montessori
Lo sviluppo creativo del bambino. 75 lezioni in italiano tenute da Maria Montessori durante il primo Corso Montessori Internazionale nel 1939 a Madras, che spaziano dalla psicologia all’uso dei materiali.