capitolo 72

Cicli della materia

U

no dei cicli universali più complessi è quello della materia. La materia rimane costante nella sua quantità, ma subisce trasformazioni e si presenta in forme diverse. La vita nella sua forma più primitiva è quella vegetale, che ha un ruolo molto importante nel mantenimento dell’equilibrio sociale. Prepara l’ambiente per la vita animale. Questo non è il suo unico ruolo. La vita vegetale è presente in un’abbondanza così straordinaria che va ben oltre i bisogni della vita animale. Soddisfa i bisogni della Terra stessa. L’anidride carbonica è nociva per la vita, distrugge le rocce quando si combina con alcuni sali. Viene emessa durante la respirazione da tutti gli esseri viventi, compreso l’uomo. Enormi fiumi di anidride carbonica vengono immessi nell’atmosfera da vari agenti. È quindi necessaria questa enorme quantità di vita vegetale che, ad eccezione dei deserti, copre tutta la Terra. Tra i compiti della vita vegetale c’è quindi l’eliminazione e la trasformazione dell’anidride carbonica, in relazione non solo alle esigenze della vita animale, ma anche a quelle del mondo stesso.


Questa capacità molto speciale funziona attraverso la chimica. L’anidride carbonica viene trasformata in ossigeno e carbonio attraverso una sostanza verde chiamata clorofilla presente nelle foglie. La clorofilla da sola non può fare nulla, solo quando è esposta alla luce ha il potere di dissociare il carbonio dall’ossigeno. Così la vita vegetale è in stretta relazione sia con la Terra che con il sole. Quale relazione cosmica più grande potrebbe esserci?


Il mantenimento della purezza dell’aria è il grande compito della vita vegetale. Senza questo lavoro cosmico delle piante, nessuna vita animale potrebbe vivere. Quale grandezza di concezione si vede nella preparazione dell’ambiente per gli animali! Essi vivono e lavorano tranquillamente senza fare nulla per mantenere l’aria pura. Quanto è diversa la vita nell’acqua, dove ogni essere vivente deve partecipare al compito di mantenere l’acqua pura! Quando gli animali respirano emettendo anidride carbonica, le foglie a diretto contatto con i raggi del sole assorbono avidamente tutto il carbonio e ributtano l’ossigeno nell’atmosfera. Le piante sono grandi divoratrici di carbonio. Più carbonio hanno, più ne vorrebbero avere! Maggiore è la quantità di anidride carbonica nell’ambiente, più ricca è la vegetazione. Le molecole di carbonio che le piante ingeriscono attraverso le foglie si incontrano con le molecole d’acqua che vengono aspirate dal terreno dalle radici. Oltre all’acqua, le radici assorbono anche i sali nitrici. Questo vale non solo per gli alberi, ma per tutta la vita vegetale in crescita. All’interno delle piante le molecole inorganiche si incontrano e formano la massa più complicata che si possa immaginare. Questo è il compito misterioso e segreto della vita vegetale. La vita domina tutti i piccoli elementi sparsi e li lega con un comando, mantenendoli uniti. A volte le sostanze si formano semplicemente tenendo insieme due elementi: acqua e carbonio. Gli animali si nutrono di queste complicate sostanze che chiamiamo cibo. Dobbiamo riconoscere i meriti di queste grandi lavoratrici vegetali; sono gli esseri più abnegati ed eroici che possiamo trovare! Mantengono l’aria pura in modo che gli animali non debbano lavorare per mantenerla tale per loro stessi. Preparano anche il cibo per il mondo animale in una forma o nell’altra, nelle radici, negli steli o nei frutti.


Gli elementi con affinità chimica che hanno una forte attrazione l’uno per l’altro formano piccoli gruppi che sono più difficili da rompere. Sembrano non avere limiti. Tali sostanze hanno poteri enormi. Per esempio, l’acido solforico e l’acido nitrico generano un’energia enorme e selvaggia. Di fatto, le guerre si vincono con l’uso degli esplosivi, che hanno un temperamento e delle reazioni violenti.


La vita vegetale forma anche alcuni acidi blandi che hanno funzioni molto marcate. Questi acidi organici sono sempre al comando del tiranno: la vita. L’acido butirrico che si trova nel burro irrancidito, l’acido palmitico, un acido ricavato dall’olio di palma, gli acidi gradevoli che si mescolano con altre cose per fare i saponi: la base è sempre il carbonio. Cosa otteniamo quando bruciamo un albero? È sempre carbone nero. Così, i vegetali producono sostanze alimentari per gli animali.


Gli animali sulla terraferma non sono condannati a mangiarsi l’un l’altro, come gli esseri del mare. Così la vita vegetale dovrebbe liberare anche gli animali dal doloroso compito di divorarsi a vicenda! Per quanto ricchi di per sé, la loro vita non è così strettamente legata o dipendente da quella degli animali. Possono preparare il cibo di cui tutti hanno bisogno. Perché allora gli animali continuano a divorarsi a vicenda quando c’è cibo sufficiente per tutti? Perché obbediscono a un’altra legge di equilibrio, che tiene sotto controllo alcune altre specie animali. Così anche sulla terraferma, come nel mare, i divoratori agiscono come polizia che mantiene l’ordine. Ci sono animali che tengono pulito l’ambiente, che divorano tutto ciò che lo sporca. È un compito al servizio del benessere comune che si assumono.


Gli animali sono anche attenti, a loro volta, a restituire alla vita vegetale tutto ciò che hanno ricevuto. Respirando, emettono anidride carbonica. Digerendo formano il cosiddetto humus, il concime che è di grande aiuto alla vita vegetale. Gli animali sono come grandi laboratori chimici. Formano composti molto complicati, alcuni dei quali hanno più di trecento elementi! Alcuni animali formano anche delle sostanze alimentari al loro interno: la mucca produce il latte.


Così possiamo vedere la differenza tra il lavoro in natura e quello nella vita. In natura c’è un’enorme affinità e un’enorme forza. Sia nella natura animata che in quella inanimata c’è un’affinità chimica che tiene insieme le cose per mezzo dell’attrazione di un elemento per un altro. Tuttavia, le molecole della vita sono tenute insieme artificialmente, non per l’amore che provano l’una per l’altra, ma perché un dittatore le tiene unite per formare sostanze alimentari. Quando la mano-frusta del dittatore viene meno, i legami si spezzano e tutti gli schiavi tenuti insieme si liberano. Si disperdono e si scompongono, arrivando ai quattro elementi primitivi – acqua, anidride carbonica, ammoniaca e sostanze azotate – e riprendono subito i loro costumi storici e i loro formazioni austere per le quali hanno affinità e simpatia. Anche gli organismi più complessi si scompongono in questi pochi elementi vitali. Quando l’acqua si forma dalla vita che ha cessato di esistere, penetra in ogni dove. Subito la vita è ovunque. L’anidride carbonica emessa dalla vita animale viene assorbita dalle piante. Le sostanze azotate vengono aspirate dalla terra dalle radici delle piante insieme all’acqua. Ciò che rimane nel terreno è l’ammoniaca.

Pochi si rendono conto del fatto che anche un corpo sepolto si riduce a questi semplici elementi. A volte ce ne rendiamo conto con la mente, ma è molto diverso rendersene conto con i sensi. Una volta, a Roma, come medico e come scienziato, ho assistito all’esumazione di cadaveri165. Ogni dieci anni i cadaveri dei poveri venivano spostati per fare posto a nuove tombe, perché non c’era spazio libero. Scavando le tombe dei poveri, che di solito erano sepolti in casse di legno molto leggere, non apparve nulla. Scendendo più in basso, trovarono solo il cranio. Tutto il resto – il legno, i vestiti, la carne, le ossa – era scomparso. Era rimasta solo la terra nera, quella in cui la vita vegetale trova il suo miglior nutrimento166.


In questo ciclo della materia, dopo che i gruppi si sono divisi negli elementi che scompaiono, nel terreno rimane l’ammoniaca (NH3). Questa ammoniaca, un veleno attivo che uccide le piante, è il maggior prodotto della decomposizione della vita animale. La composizione delle sostanze azotate di cui si nutrono le piante è molto diversa. Se volessimo produrlo in laboratorio sarebbe un compito molto difficile che è rimasto in sospeso per molti secoli. Solo ultimamente è stato possibile farlo, utilizzando mezzi molto potenti. In natura esistono alcuni microbi azotati il cui unico compito è quello di bere un po’ di idrogeno, un altro microbo apporta ossigeno e si forma l’acido nitrico (NHO3). Questo acido forma spontaneamente sali azotati che sono il miglior nutrimento per le piante e vengono assorbiti da queste ultime come cibo.


Così il ciclo della materia è completo. Tutti gli esseri viventi partecipano al compito di mantenere l’equilibrio, di far circolare le cose. Nemmeno un respiro viene sprecato. Anche gli organismi microscopici partecipano a questo importantissimo compito. Gli animali, che mantengono l’ordine nell’ambiente, trovano aria pura da respirare e cibo da mangiare. Le piante purificano continuamente l’aria e raccolgono tutti i prodotti di scarto che sono stati gettati via come inutili e morti, accumulando riserve di cibo e carbone.


Se studiamo i compiti cosmici ci troviamo di fronte a un grado di abnegazione e sacrificio di sé che non possiamo concepire. Diventa evidente che quando parliamo di vivere per gli altri e di sacrificarci per loro non siamo che esseri miserabili con concezioni miserabili. Siamo limitati da ciò che possiamo misurare e da ciò che percepiamo esistere nella realtà. Quando ci sacrifichiamo per gli altri offriamo solo ciò che è un surplus per noi, e su questo ci formiamo idee miserabili del nostro valore e delle nostre virtù. Cosa potremmo rispondere quando ci viene chiesto: “Cosa fai per il bene degli altri?” Pensiamo alle piccole cose che facciamo e diciamo: “Paghiamo una rupia al giorno perché ci sia una scuola. Vogliamo però sapere come viene spesa. In fondo è un nostro diritto. Diamo i soldi per il bene di tutta la scuola, quindi dobbiamo vedere il loro bilancio!” Oppure, se andiamo a visitare una persona malata, diciamo: “Che bravi ragazzi che siamo! Avremmo potuto andare a ballare o passare la serata in cerca di piacere. Invece siamo andati a trovare un amico in ospedale. Abbiamo persino esposto la nostra vita al pericolo. Come siamo bravi e virtuosi!” Abbiamo una pessima idea del potere del sacrificio.


Eppure i sentimenti umani non possono essere così miseri, così meschini e così bassi. Sicuramente dobbiamo essere capaci di qualcosa di più! Dentro l’uomo c’è qualcosa di cui non è consapevole. Quando ci pensiamo coscientemente possiamo cogliere solo queste piccole cose. Potremmo chiedere alle piante: “Cosa fate nella vita?” Esse risponderebbero: “Siamo ricche e orgogliose. Divoriamo continuamente anidride carbonica e rilasciamo ossigeno. A volte facciamo un piccolo sacrificio perché non possiamo farne a meno! Per esempio, un elefante può passare sotto di noi e staccare un ramo per nutrirsi.” Forse, se anche le piante e gli animali fossero consapevoli di ciò che fanno, sarebbero del tutto inconsapevoli del grande scopo che assolvono, dell’enorme compito che svolgono. È solo quando guardiamo alla funzione cosmica che troviamo la grandezza che cerchiamo, una grandezza intrinseca, che è il diritto di nascita di ogni essere animato e inanimato, dall’erba all’uomo.

Lezioni dall'India 1939
Lezioni dall'India 1939
Maria Montessori
Lo sviluppo creativo del bambino. 75 lezioni in italiano tenute da Maria Montessori durante il primo Corso Montessori Internazionale nel 1939 a Madras, che spaziano dalla psicologia all’uso dei materiali.