Il maggior numero di grandi fiumi del mondo sfocia nell’Atlantico155, da entrambe le sponde. Tutti i grandi fiumi del Nord America156, come il Mississippi, sfociano nell’Atlantico. In Europa ci sono fiumi che sfociano nel Mar Nero157, che a loro volta fluiscono nell’Atlantico. Anche i grandi fiumi dell’Africa158 sfociano nell’Atlantico. Così tutta la terra che è stata consumata dalle acque di questi grandi fiumi viene scaricata in un luogo speciale, nell’Atlantico, un deposito di tutti i materiali che sono stati prelevati dalle terre dai vari fiumi, invece di essere dispersi all’estero. All’estremo opposto dell’America ci sono tutte le grandi montagne da cui tutti questi fiumi traggono origine. Tutti scorrono verso l’Atlantico.
Non ci sono fiumi che sfociano nell’Oceano Pacifico. Il grande Pacifico è un oceano difeso, anzi possiamo definirlo un luogo di pace. Sebbene alcuni fiumi dell’Asia sembrino sfociare nell’Oceano Pacifico, possiamo vedere che tra il Pacifico e la terra da cui fluiscono i fiumi c’è un’interruzione che incanala le acque lungo la costa dell’Asia e lontano dal Pacifico. Nel Pacifico, questo luogo lasciato in pace, avviene la ricostruzione. Tutti i materiali trasportati dai fiumi vengono scaricati nell’Atlantico, ma la ricostruzione avviene nel Pacifico. Come è possibile? Nel mondo moderno esistono grandi centri industriali dove tutto intorno c’è fumo e sporcizia. Le condizioni di vita in questi centri sono pessime. Tuttavia, una certa quantità di scorte prodotte lì viene inviata alle città più vicine, da dove viene distribuita lentamente in tutto il mondo. C’è quindi un luogo poco igienico in cui avviene la produzione, e c’è un trasporto lento e graduale di questi prodotti elaborati fino a raggiungere le parti più lontane del mondo! Questo lento trasporto della materia consumata dai fiumi è uno degli studi più meravigliosi che possiamo fare sugli oceani. Alla fine, i prodotti elaborati raggiungono l’Oceano Pacifico, avviene la ricostruzione e si formano le isole coralline. Nel seno dell’Oceano Pacifico si stanno formando enormi continenti, talmente estesi che al termine potrebbero essere più grandi dell’Asia! Nel frattempo, le isole coralline del Pacifico formano delle pietre di passaggio per gli uomini che lo attraversano in volo.
Possiamo così studiare due aspetti del lavoro dell’acqua: quello che distrugge e quello che ricostruisce la vita. I coralli costruiscono su montagne che si trovano sotto l’acqua, le cui cime si elevano al di sopra del livello del mare. A volte formano un anello di corallo intorno a una porzione di terra, in modo da lasciare una laguna nel mezzo. Le noci di cocco che galleggiano sull’acqua a volte atterrano e mettono radici. Si formano così delle isole di corallo. In alcune altre parti dell’oceano possiamo trovare un altro tipo di isola formata dall’acqua: gli iceberg, che sono letteralmente isole galleggianti. Insieme alle isole coralline, anche gli iceberg possono servire ad accendere l’immaginazione dei bambini. Possiamo classificare gli animali del mare in due gruppi: gli animali secernenti, i foraminiferi e i coralli, e gli animali che mescolano l’acqua, i pesci. I pesci si trovano in grandi masse. La pietra viene erosa e consumata e i molluschi la ricostruiscono. Se studiamo le pietre calcaree e iniziamo a prendere in considerazione il carbonato di calcio che assume così tante forme, entriamo nel campo della mineralogia.
C’è un altro parallelo sorprendente tra l’acqua come distruttrice e “ricostruttrice” della terra. L’acqua nella sua forma più minuta diventa solida quando abbiamo i cristalli di neve. Dall’altra parte abbiamo la costruzione realizzata dal più piccolo animale del mare, dagli scheletri dei foraminiferi, che hanno tante forme diverse. C’è libertà di lavoro, ognuno è un artista indipendente che elabora il carbonato di calcio nella sua forma fantasiosa. Le diverse forme sono meravigliose e ci ricordano le diverse forme che l’acqua assume quando cristallizza.
Possiamo accendere l’interesse del bambino, suscitare la sua immaginazione e penetrare nella sua mente offrendogli fatti molto precisi. Per esempio, se diciamo a un bambino che il Rio delle Amazzoni è un fiume molto grande, suscitiamo la sua immaginazione, ma se gli offriamo qualcosa di preciso possiamo aiutarlo a capire quanto sia grande il Rio delle Amazzoni. Per un bambino di Londra, il Tamigi è un grande fiume e si trova letteralmente al centro del mondo. Se gli diciamo che il Rio delle Amazzoni è un fiume molto grande, immagina che sia grande come il Tamigi. Se invece gli diamo una mappa del Tamigi e del Rio delle Amazzoni, disegnata nella stessa scala, può capire più facilmente la differenza.
Esiste un altro modo per aiutare l’immaginazione del bambino, oltre allo studio comparativo. Il bambino inizia la sua esperienza matematica nelle nostre scuole, a stretto contatto con la realtà: un grande numero e la sua rappresentazione per mezzo di perline. Capisce il significato dei numeri. Possiamo quindi offrire al bambino statistiche esatte, in modo interessante, per aiutarlo a rendersi conto della grandezza delle cifre che forniamo. Per esempio, il Reno, che non è un grande fiume, porta in un anno una quantità di carbonato di calcio tale da permettere a trecentomila milioni di ostriche di formare il loro guscio. Il Mississippi porta nell’oceano ventimila metri cubi di carbonato di calcio al secondo, pari a settantamila milioni di chilogrammi in un anno. Questi numeri aiutano la mente del bambino a immaginare. Se questi due fiumi da soli portano così tanta pietra, quanta terra viene portata nell’oceano ogni anno da tutti i fiumi che solcano il pianeta! Sembra infatti che alla fine l’oceano crescerà fino a consumare tutta la terra.
Se diciamo che nel mare c’è un numero infinito di pesci, la nostra immaginazione non si accende. Pensiamo di aver dato al bambino l’idea di qualcosa di grande quando pronunciamo la parola infinito. Tuttavia la parola non gli farà capire la grandezza. Dobbiamo aiutarlo a comprendere l’enormità della quantità infinita. C’è una moltitudine di merluzzi che viaggiano in gruppo. Nuotano l’uno vicino all’altro, quasi a toccarsi. Si riuniscono e formano dei banchi. Ci sono banchi vivi di questi pesci che in alcuni casi si estendono per quaranta chilometri quadrati. Sono così stretti l’uno all’altro da sembrare la sabbia della spiaggia. Quando gli uomini vanno a catturare questi pesci, loro si disperdono e scappano. Ciononostante, ogni anno in America si vendono 40 milioni di merluzzi!
Un’idea più chiara può essere data a volte dal verificarsi di qualche evento che ha effetti catastrofici sui pesci, tipo un incidente che si verifica in mare. Una volta un banco di acciughe si rifugiò in una baia. Alcuni delfini si misero intorno all’ingresso della baia, che era molto stretta e non permetteva alle acciughe di ritirarsi. I pescatori erano molto contenti. Non dovevano andare a pescare perché i pesci erano venuti da loro! Raccolsero il pesce in grandi masse. La baia era così piena di acciughe e di pesci che erano lì prima dell’arrivo delle acciughe che molti pesci morirono. L’odore dei pesci morti si sentiva in tutto l’oceano! Era così terribile che i pescatori dovettero lasciare la loro città e andare in luoghi lontani per liberarsi dall’odore. Dopo tre mesi, quando tornarono alle loro case vicino alla baia, le onde dell’oceano stavano ancora vomitando la carne e gli scheletri dei pesci marci! Questo ci dà un’idea della quantità davvero immensa di pesci che si trovano nel mare.
Se ci fermiamo a pensare alla progenie che i pesci producono, non possiamo che esserne sorpresi. Un solo merluzzo produce un milione di uova all’anno! Le cifre relative alla popolazione dei vertebrati sono molto grandi, tuttavia il loro numero non è nulla in confronto a quello degli invertebrati a corpo molle, per i quali i numeri non sono più sufficienti a esprimere la quantità della loro progenie! Per esprimere questi numeri dobbiamo ricorrere al tempo. Una volta un transatlantico impiegò sei giorni per attraversare i banchi di masse stracolme di meduse!
Quando c’è una così grande massa di vita ci deve essere una grande funzione che questa svolge per mantenere l’equilibrio cosmico della nostra terra. Se riusciamo a concettualizzare il numero di creature di specie diverse che vivono nel mare e sulla terra, ognuna con la propria funzione svolta in accordo con tutte le altre, potremmo pensare a tutte loro come a energie operanti. Da un lato vediamo la forza della distruzione e dall’altro la forza che ricostruisce. La forza che ricostruisce è sempre la vita, la vita che costruisce per sé la casa. L’energia ricostruttiva della natura è un’astrazione. Il suo compito è la manutenzione della natura e il mantenimento del suo equilibrio. Questa energia è vita. Diciamo che il mondo è avvolto da quella che chiamiamo atmosfera. Possiamo anche dire che il mondo intero è avvolto da questa energia. Gli scienziati di oggi, infatti, parlano di una biosfera – una sfera di vita – che circonda la terra proprio come l’aria.
È necessario preparare una grande quantità di materiale per i bambini. Si devono fare molti grafici e raccogliere molti racconti e aneddoti. Tutti questi diversi elementi di conoscenza devono essere collegati tra loro in modo ordinato. Devono essere presentati in modo da non provocare nel bambino un affaticamento mentale, ma fungere da eccitazione mentale e da motore per la ricerca di ulteriori conoscenze.