capitolo 46

L’amore: un bisogno essenziale

Q

uando il bambino nasce è come una nebulosa che scende sui genitori. Il bambino prende la materia da questa nebulosa per formare un centro di vita intorno a lui stesso. Qualcosa di simile avviene nella vita fisica della madre, un cambiamento che produce il cibo che il bambino è in grado di assorbire. È stato dimostrato che la salute futura del bambino è strettamente legata a questo periodo di allattamento. Allo stesso modo, la psicoanalisi ha riconosciuto che il periodo della vita del bambino in cui egli deve diventare un centro di attenzione e di amore ha un’influenza sulla formazione del suo carattere adulto.


Due fattori devono essere messi in relazione con i difetti del carattere umano così come vengono studiati oggi: la repressione delle attività del bambino e la falsa interpretazione dell’amore, che porta a una mancanza di centralizzazione. Possiamo quindi dire che, così come si verifica la malnutrizione fisica quando la madre non ha abbastanza latte per il bambino, si verifica la malnutrizione psichica a causa della mancanza di nutrimento spirituale. Molti di questi bambini presentano in seguito difetti di carattere. Questi difetti sono così estremi che è difficile conviverci o affrontarli. Di solito, se si individuano questi due fattori e vi si pone rimedio, le pecche e i difetti di carattere di cui il bambino è accusato scompaiono.


Se si fa tutto per il bambino non gli si consente alcuna attività. Spesso i genitori si allontanano dal bambino come se il suo bisogno fosse solo quello di essere nutrito. Questi bambini soffrono di malnutrizione psichica. Questa mancanza di affetto porta il bambino a credere di non essere importante per i genitori e per nessuno. Il senso del valore della propria personalità è un nucleo vitale che gli dà forza. Si tratta infatti di un impulso strettamente legato allo sviluppo dell’intelligenza e alla comune gioia dell’infanzia che il bambino sembra possedere. Quando al bambino viene mostrata indifferenza non solo si disillude, ma nasce in lui un sentimento di ribellione. Questa ribellione si fissa in una serie di azioni che vengono giudicate come cattiveria del bambino, come capricci.


Una volta gli adulti vicini a un bambino insistettero perché mangiasse in modo ordinato. Il bambino reagì facendo più macchie possibili sulla tovaglia. Gettò anche tutte le briciole del suo piatto sulla tovaglia e poi per terra. Più gli insegnavano a non farlo, più lo faceva. Forse il bambino pensava: “Nessuno al mondo fa niente per me, perché dovrei fare quello che mi chiedono? Tutti sono cattivi con me e io sarò cattivo con loro!” Gli adulti chiamarono allora una balia considerata un’autorità in materia. Dissero al bambino: “Questa balia ora si prenderà cura di te.” Quando la balia si avvicinò al bambino, lui la guardò mentre gettava tutto per terra! La balia non disse nulla e il bambino continuò a farlo per due o tre volte. Poi un giorno disse: “Che peccato, le briciole di pane sono sprecate. Invece potrebbero essere date agli uccelli del giardino!” Il bambino si interessò immediatamente, raccolse tutte le briciole, andò in giardino e le diede agli uccelli. Da quel momento smise di gettare le cose per terra. I capricci non si ripeterono. La balia disse ai genitori: “Bene, forse questo bambino ora è guarito da questo particolare difetto che vi ha tanto preoccupato, ma se volete una cura migliore dovete fargli sentire che le persone intorno a lui lo considerano il centro della loro vita.”


Questa forma di egoismo è un sintomo caratteristico dell’infanzia. È una caratteristica che di fatto ci dà una chiave di lettura delle cose che interessano al bambino e ci indica come presentargli le cose. Per esempio, a questa età il bambino ama essere al centro dell’interesse. Gli piace sentirsi sicuro e protetto. Quindi, se vogliamo instillare nel bambino un sentimento religioso, dobbiamo dirgli che è sotto la cura molto speciale di Dio, che guarda ogni sua azione. Se il bambino dorme, Dio si prende cura di lui. Mentre lavora, Dio lo protegge. Dio gli manda persino un angelo che non lo lascia mai per fargli compagnia! Forse questo bisogno non è esclusivo del bambino, ma è comune a tutti noi.


Noi adulti, per esempio, possiamo provare piacere in qualche lavoro, possiamo avere qualche divertimento speciale, ma dobbiamo avere una persona speciale che si preoccupa per noi in modo particolare. Se questa manca, che ne è del nostro coraggio? Il lavoro c’è, il divertimento c’è, il successo c’è sempre, ma la vita sembra mancare. Abbiamo bisogno di qualcuno che abbia fiducia in noi, che sia pronto a difenderci e a sostenere la nostra causa. Ci possono essere migliaia di persone che pensano male di noi, che dicono le cose più ingiuste su di noi, ma c’è una persona che ci conosce, che ha fiducia in noi, che simpatizza con noi e riconosce il bene che c’è in noi, qualcuno per cui qualsiasi cosa facciamo è sempre giustificata. Possiamo essere brutti e mal vestiti, ma questa persona sembra sempre trovare in noi qualcosa di bello ed elegante. In un mondo con migliaia di nemici, abbiamo una persona su cui possiamo contare. Se non fosse per la sua fiducia in noi, che ci dà fiducia in noi stessi, non potremmo continuare a combattere. L’affetto di questa persona ci dà il coraggio di vivere in questo mondo affollato e difficile, che è pieno di persone che non ci apprezzano, che non ci conoscono nemmeno.


Essere al centro dell’interesse di qualcuno è una parte essenziale della vita. Dobbiamo quindi stare attenti a non giudicare il bambino egoista perché desidera essere al centro della vita e dell’amore di qualcuno. Se per gli adulti, che hanno tanti interessi, questo è di importanza vitale, tanto che la sua mancanza porta alla perdita di interesse per la vita, immaginiamo cosa sia per il bambino. Quando cadiamo, anche gli estranei probabilmente ci aiuterebbero e ci fascerebbero. Tuttavia, sebbene siano solidali, per loro non siamo assolutamente importanti e non provano nulla per noi. Pertanto, l’aiuto materiale offerto da un’insegnante a scuola o dall’adulto che prepara un buon ambiente, o dall’infermiere che fascia la ferita non è importante quanto la fede che qualcuno ha in noi. Il primo sostegno della vita umana è la fede.


La madre è per il bambino la persona più bella del mondo, per lui è come Dio. Lei ha fiducia in lui, è la sua sicurezza e la sua protezione. Quando il bambino vede una persona bella, dice: “È proprio come la mia mamma.” Quando da adulti ci troviamo da soli per qualche minuto senza nostra madre, quando è lontana, anche se siamo avanti con l’età, ne sentiamo la mancanza! Gli uomini adulti che vanno in guerra come soldati vivono molte esperienze. Quando si trovano in condizioni difficili, quando sentono il bisogno di aiuto, a chi si rivolgono? Di solito alla madre!


I genitori del bambino sono esseri che vivono per lui, che sono pieni di gioia quando il bambino è felice e lo consolano quando soffre. Egli è il vero centro dell’affetto dei genitori. Il bambino sente che queste due persone lo difendono, osservano tutto ciò che fa e lo apprezzano. Sente che qualsiasi cosa i genitori gli dicano, lo fanno con amore e che è sempre vera. Sa di avere in loro degli amici che sono più che sicuri di lui. Crede che siano orgogliosi di lui. Come potremmo chiamare tutto questo se non fede assoluta? Questa prima forma di fede, che è il nucleo della vita del bambino, è l’amore.


Se questo centro di affetto viene a mancare durante l’infanzia, l’anima umana si distorce, come nel caso delle persone ciniche, che mancano di cose che gli altri sembrano considerare sacre. Sembra infatti che qualcosa non abbia avuto la possibilità di svilupparsi nella loro anima. Da ciò possono derivare diversi disturbi. Non si tratta di disturbi dell’azione, ma di disturbi della funzione. Sono causati da idee sbagliate sulla necessità di un’educazione elevata in certi ambiti della società, o dal fatto che si ritiene giusto che il bambino sia affidato alle cure di una balia per lasciare liberi i genitori.


C’era un giovane di circa ventidue anni che si era fidanzato con una ragazza della sua stessa età. Questa ragazza era molto carina e di bell’aspetto e aveva un carattere molto gentile. I giovani erano ufficialmente fidanzati e sembrava che un giorno si sarebbero sposati. Quando si avvicinò la data del matrimonio, quest’uomo trovò qualche difetto in questa giovane e si innamorò disperatamente di una donna di circa quarantacinque anni. Questo naturalmente gettò la povera ragazza nella disperazione. Per lei era un mistero perché lui si fosse innamorato di una donna più grande.


La spiegazione data dagli psicologi è che quest’uomo da bambino non ha avuto l’amore della madre e dunque ha proiettato questo desiderio incolmabile di amore materno su una donna più grande di lui, innamorandosene disperatamente. Forse lei gli avrebbe dato i consigli che sua madre gli avrebbe dato da bambino. Per esempio, potrebbe dirgli: “Ora vestiti bene e torna a cena in tempo!” Queste cose lo hanno attirato verso la donna più anziana che avrebbe pensato a tutti i suoi piccoli bisogni e lo avrebbe protetto. Quando si è trovato con due amori ha scelto quello di cui sentiva più bisogno. Per un certo periodo di tempo, questo assicurarsi l’amore di una madre attraverso il matrimonio lo avrebbe soddisfatto. Non ha sposato la giovane perché avrebbe dovuto prendersi cura lui di lei! Ciò che accade nell’infanzia è impresso nell’anima umana. È quindi essenziale che il bambino sia al centro dell’affetto di qualcuno, che ciò che fa sia considerato con interesse da quella persona. I genitori devono quindi fare in modo che il bambino sia al centro del loro affetto e che gli venga dato l’amore di cui ha tanto bisogno.

Lezioni dall'India 1939
Lezioni dall'India 1939
Maria Montessori
Lo sviluppo creativo del bambino. 75 lezioni in italiano tenute da Maria Montessori durante il primo Corso Montessori Internazionale nel 1939 a Madras, che spaziano dalla psicologia all’uso dei materiali.