iamo solerti a dividere la vita del bambino in tante parti, come se il bambino fosse un essere diverso in diversi momenti della giornata. Forse l’infanzia è la fase della vita di un individuo che meglio di ogni altra mostra quanto sia compatta l’unità della vita. Oltre allo sviluppo della vita intellettuale e delle esperienze sociali nella vita del bambino a scuola, c’è un altro fattore di pari importanza che viene poco considerato. Molto spesso il bambino trascorre solo poche ore a scuola, la sua vita non può limitarsi alle esperienze scolastiche. C’è un’altra parte della sua vita che è molto importante: la sua vita familiare.
A scuola l’aspetto di fondamentale importanza è il punto da cui tutto parte, a cui tutto è collegato: quando il bambino, libero dai suoi legami, fissa la sua attenzione su un’azione esterna e concentra tutta la sua personalità in un’attività. L’ambiente di libertà che offriamo serve a far nascere questo sviluppo. Potremmo chiederci: “Non c’è anche nella vita familiare un punto centrale che potrebbe essere isolato o individualizzato?” Un punto centrale c’è: l’inizio del sentimento da cui dipende tutto l’ulteriore sviluppo del sentimento nella vita di un uomo.
È bene avere una conoscenza molto chiara e approfondita di questi aspetti, altrimenti la vita familiare diventerà un’imitazione, un riflesso della vita scolastica. Fino a un certo punto può essere così. La madre può cercare di trovare un’occupazione per il figlio in modo da dargli quella libertà d’azione di cui gode a scuola. Potrebbe aver capito la necessità di evitare comandi bruschi. A scuola c’è un’insegnante che potrebbe essere definita una madre artificiale e a casa c’è la madre naturale. Potremmo quindi dire che la vita scolastica e quella familiare non sono che due pagine dello stesso libro. Tuttavia, nella vita familiare c’è qualcosa di speciale che la scuola non può copiare, che la scuola non può offrire.
Pertanto, la famiglia deve essere preparata per rispondere meglio alle esigenze del bambino. Non è con un metodo educativo che si può ottenere questo risultato, si può ottenere solo con qualcosa di più fondamentale. Anche qui c’è un fenomeno di crescita, si deve formare un punto centrale, che si può chiamare nucleo. Questo punto centrale, questo nucleo, potrebbe essere descritto da una sola parola: amore. I genitori non si rendono conto che diventando genitori hanno subìto un grande cambiamento, un cambiamento molto più prezioso di quello che può essere ottenuto da un’insegnante, indipendentemente dal metodo che adotta. Questo cambiamento, di estrema importanza, non avviene solo negli esseri umani, ma in tutti gli esseri viventi.
Gli animali selvatici feroci che combattono nel loro ambiente naturale subiscono un grande cambiamento quando nascono i piccoli. Diventano pieni di tenerezza e amore e acquisiscono caratteristiche completamente diverse da quelle abituali. Questo è di per sé un cambiamento formidabile.
Una caratteristica naturale degli uccelli è il volo. Non appena un piccolo pericolo li minaccia, volano via. Improvvisamente, a un certo punto della loro vita, i loro istinti cambiano. Invece di volare da un luogo all’altro si fermano in un punto e iniziano a lavorare per costruire il loro nido. Poi fanno qualcosa che non hanno mai fatto prima: raccolgono il cibo per i piccoli. Anche se c’è minaccia di pericolo sembrano incapaci di volare via e sembrano attaccati al luogo in cui si trova il loro nido.
Alcune farfalle, all’improvviso, sembrano aver acquisito il potere di ragionare. Depongono le uova sul lato inferiore delle foglie per proteggerle dalla pioggia che altrimenti le spazzerebbe via. Deve essere molto difficile infilare le uova sotto le foglie a testa in giù, eppure ci riescono. Chi avrebbe mai immaginato che le farfalle potessero essere così intelligenti?