l progresso umano è iniziato quando l’uomo ha imparato a osservare. È solo quando guardiamo un oggetto con precisione che lo osserviamo. Possiamo guardare qualsiasi cosa in modo inconsapevole, senza attenzione, e poi possiamo guardarla con grande preparazione. Si è parlato molto della scienza dell’osservazione. Osservare non significa vedere. Per osservare non indossiamo occhiali speciali. Il progresso e l’avanzamento della scienza non dipendevano semplicemente dal vedere le cose, ma dal vederle armati di una preparazione speciale, di uno speciale allenamento mentale. L’osservazione stessa è diventata una questione di metodo (un metodo limitato in modo preciso) grazie al quale l’oggetto di studio diventa più nitido, più acuto e più facile da penetrare.
Un uomo che ha una vista scarsa ha bisogno di aiuto per vedere. Un uomo che desidera osservare, studiare con precisione, ha bisogno dell’aiuto del meraviglioso strumento che gli è stato dato: l’intelligenza. La scienza dell’osservazione è una scienza sperimentale e anche una scienza esatta. Quando si compiono progressi, si raggiunge la conoscenza. Conoscere a fondo qualcosa significa perfezionare la raccolta delle sensazioni attraverso la vista, che è il senso più intellettuale, cioè raccoglie il maggior numero di sensazioni intellettuali. Di questi sensi intellettuali ce ne sono moltissimi. Gli scienziati, gli studenti che si mettono sul sentiero dell’osservazione scientifica, iniziano ad amare le cose che osservano. È sorprendente che l’uomo che impara a osservare scientificamente si lega a ciò che osserva non per mezzo dei sensi, ma per mezzo di uno speciale tipo di amore. Come chiamare diversamente il grande interesse, il grande entusiasmo dell’uomo che ha iniziato a osservare e a cogliere la realtà in modo esatto, se non con il nome di amore?
Quando parliamo di una persona interessante, di una persona per la quale proviamo un interesse particolare, intendiamo dire che l’abbiamo vista davvero. Cosa succede quando c’è qualcuno che ci interessa in modo particolare? La vediamo chiaramente, con tutti i particolari, in tutti i dettagli. Tanti dettagli che sfuggono agli occhi degli altri non sfuggono alla nostra osservazione. Quando cominciamo a provare questo affetto, non sono solo i dettagli esteriori che desideriamo conoscere, ma sentiamo la brama di sapere tutto di questa persona. Tutto ciò che udiamo su questa persona ci interessa. Quindi la scienza non solo ha trovato un modo esatto di osservare, ma ha trovato un modo di osservare con dedizione, con amore, con passione! Come definire altrimenti questo interesse che cambia la vita di uno scienziato, a cui non preme più uscire per divertirsi, a cui non importa più del divertimento, il cui unico interesse è quello di andare sempre più a fondo nello studio a cui ha dedicato la sua vita?
Vedo in questo fatto la realizzazione del progresso. Il progresso è possibile solo grazie a un nuovo tipo di amore che entra nel cuore dell’uomo, che lo spinge a osservare un qualcosa, a penetrare in esso e a compiere i suoi studi. Le scoperte che sono nate da questo sentimento d’amore non sono per lo scienziato stesso, affinché possa dormire tranquillo o mangiare meglio di quanto facesse prima della scoperta, ma per il servizio dell’intera umanità. Gli uomini che volevano sapere qualcosa, che amavano i loro studi, la cui vita non è durata fino alla scoperta, non sono forse stati chiamati martiri della scienza? Come si può allora definire la scoperta come un perfezionamento materiale? Il fatto è che non dobbiamo escludere il mondo materiale, ma penetrarlo.
Uno sguardo superficiale ci aiuta a riconoscere che il bambino è per natura un recensore del suo ambiente. È molto curioso e gli piace osservare tutto. Nel nostro metodo diciamo che il bambino ama il suo ambiente. Prende dall’ambiente immagini e impressioni nei periodi sensibili. Non guarda le cose in modo distante, ma le assimila alla sua personalità, e dopo questa osservazione avviene un cambiamento dentro di lui. Ora, se ci proponiamo di aiutare il bambino a cogliere queste impressioni dall’ambiente, dobbiamo prepararlo in modo adeguato ad osservare in modo preciso. Questo gli permetterà di dare un ordine scientifico alle astrazioni che è riuscito a elevare dal mondo esterno al livello astratto della sua mente.
L’educazione sensoriale offre al bambino un metodo scientifico di osservazione per mezzo di materiali che hanno lo scopo di isolare uno stimolo sensoriale particolare dagli altri. Se prepariamo questo apparato in modo metodico e lo offriamo al bambino con una tecnica speciale, il bambino sarà in grado di risolvere da solo molti problemi.
Se vogliamo offrire al bambino la sensazione visiva del colore o della forma geometrica dobbiamo dargli un oggetto. Offrire al bambino un colore non è facile, perché il colore è un’astrazione. Come possiamo dargli un oggetto e un’astrazione insieme? È quasi impossibile trovare una soluzione perfetta a questo problema. Se gli diamo un oggetto, questo ha tante qualità oltre a quella del colore: il peso, la sensazione tattile di morbidezza o ruvidità, la sensazione termica e tutte le altre qualità di un oggetto materiale. Se vogliamo dare al bambino due colori, il rosso e il giallo, dobbiamo dargli due oggetti uguali in ogni dettaglio, in ogni qualità, che differiscono solo per un elemento: il colore. Poiché gli oggetti sono della stessa dimensione, dello stesso peso, uguali in tutte le altre qualità, l’unica che risalterà sarà quella in cui differiscono. Pertanto, gli oggetti danno al bambino l’impressione dell’unica cosa per cui si possono distinguere l’uno dall’altro.