PRIMA PARTE - Allattamento e accudimento

7. L’alimentazione della mamma

Il fabbisogno energetico supplementare della mamma che allatta è correlato alla quantità di latte prodotto che, in media, a pieno regime prima dello svezzamento, pur variando in maniera significativa in ogni coppia madre-bambino, può essere indicata in 810 ml/die, quantità che si riduce progressivamente durante il divezzamento.1


Calorie

Per produrre 810 ml di latte, la mamma ha bisogno di circa 700 kcal in più al giorno. Di queste, una parte (200 kcal) utilizza i grassi depositati durante la gravidanza, mentre il resto (500 kcal/die) viene fornito dall’apporto nutrizionale. Un apporto energetico insufficiente in corso di allattamento riduce il volume del latte prodotto, ma ne modifica poco la composizione, salvo i casi di grave malnutrizione.


Proteine

Il livello di assunzione di proteine nella mamma che allatta deve essere incrementato di circa 20 g al giorno in caso di allattamento esclusivo.


Alimento

Proteine per 100 g

Carne

20

Pesce

17

Formaggi

8-30

Legumi freschi

4-10

Pane

8

Pasta

6

Latte

3

Uovo

12

Tab. 1 – Contenuto percentuale in proteine dei più comuni alimenti.

Grassi

Devono rappresentare circa il 25% dell’apporto energetico giornaliero ma, più che la quantità, è importante la qualità.


È indispensabile la presenza dell’acido docosaesaenoico (DHA), che è un omega-3 (di cui sono ricchi i pesci che vivono nei mari freddi, come i cosiddetti pesci azzurri), e l’acido linoleico (contenuto nei semi di lino e nell’olio extra-vergine d’oliva), essenziale per lo sviluppo delle strutture cerebrali e retiniche.


In allattamento e in gravidanza il fabbisogno di DHA aumenta di 100-200 mg/die rispetto a quello di una donna adulta. Numerosi studi hanno infatti dimostrato l’esistenza di un’associazione tra l’assunzione materna di DHA in allattamento e lo sviluppo visivo e cognitivo del bambino.


La frutta secca (noci, mandorle, pinoli), consumata a colazione o durante uno spuntino, può contribuire a incrementare il fabbisogno energetico e l’apporto di grassi “buoni” mono e polinsaturi.


Minerali

Tra i minerali aumenta il fabbisogno di calcio e di ferro: 1000 mg al giorno di calcio, 11 mg al giorno di ferro (18 mg nel caso di ricomparsa di mestruazioni).


Lo iodio è necessario per il corretto funzionamento della tiroide. Durante la gravidanza e l’allattamento, la carenza di iodio nella madre può avere gravi conseguenze sulla funzione tiroidea del feto e del neonato. La donna che allatta, così come la gestante, dovranno far fronte a un aumentato fabbisogno di iodio (assunzione adeguata, in entrambi i casi, pari a 200 µg/die), utilizzando preferibilmente sale marino integrale.


Liquidi

Occorrono circa 700 ml in più di acqua rispetto ai 2000 ml di fabbisogno di una donna adulta che non allatta. Sono sconsigliati i succhi di frutta per l’eccesso di fruttosio e bibite gassate per eccesso di zuccheri e coloranti, oltre naturalmente a tutti gli alcolici (l’alcol etilico di piccola molecola passa assai facilmente attraverso la barriera placentare e nel latte materno, provocando danni gravi alla salute del feto e del bambino).


Quindi, per una mamma che allatta è consigliabile un aumento giornaliero di:

  • 50 g di pasta o riso o altri cereali; 60 g di pane, meglio se integrale;
  • 30 g di carne; 40 g di pesce2; 25 g di legumi freschi, fonti di proteine vegetali e fibra alimentare, nella misura di 4-5 porzioni settimanali;
  • 125 g di yogurt intero o 150 g latte intero;
  • 40 g di frutta secca (2 porzioni) oppure 20 g di frutta secca (1 porzione) + 20 g di muesli;
  • frutta fresca; verdure fresche e cotte.

La gravidanza e l’allattamento sono momenti in cui madri e padri sono più sensibili a modificare positivamente abitudini alimentari errate (uso eccessivo di alcol, utilizzo di cibi industriali) e stili di vita (fumo, poco movimento). Per gli operatori sono un’occasione per aiutarli a scegliere modelli più salutari.


Specialmente in un Paese come l’Italia, così ricca di tradizioni non solo regionali ma addirittura familiari (se chiedete a dieci famiglie bolognesi la ricetta del ripieno dei cappelletti, ve ne forniranno dieci versioni diverse), con un’offerta così vasta di prodotti alimentari vegetali e animali, è fondamentale continuare a valorizzare il cibo cucinato in casa, utilizzando alimenti di produzione locale e stagionale.


Attraverso il liquido amniotico e poi il latte materno i bambini iniziano la loro educazione al gusto perché in entrambi passano gli odori e i sapori del cibo assunto dalla mamma, come avviene in tutti i mammiferi per prepararli a un passaggio graduale dall’allattamento esclusivo al seno a quello complementare con i cibi solidi e semisolidi consumati abitualmente dagli adulti.3

Aiutami a mangiare da solo!
Aiutami a mangiare da solo!
Centro Nascita Montessori
L’alimentazione dei bambini da 0 a 3 anni.Quali preziosi consigli darebbe Maria Montessori sull’alimentazione dei bambini?Una guida per rendere il momento del pasto un’occasione per aiutare i più piccoli a “fare da soli”. Quali preziosi consigli darebbe Maria Montessori a genitori e operatori della prima infanzia sull’alimentazione dei bambini?Quali suggerimenti per facilitare l’introduzione del cibo complementare e far sì che i più piccoli vivano questo momento come un piacere, piuttosto che un dovere?L’osservazione e il rispetto delle competenze e dei tempi di ciascun bambino dovrebbe essere la norma anche a tavola. Aiutami a mangiare da solo!, curato dal pediatra Franco De Luca, partendo dalle linee guida dell’OMS e dalle raccomandazioni delle più importanti società scientifiche pediatriche, raccoglie i contributi degli operatori del Centro Nascita Montessori e vuole essere una guida per tutti coloro che credono che il momento del pasto sia un’occasione per aiutare il bambino a “fare da solo” e scoprire il piacere dell’esperienza sensoriale che deriva dal gusto e dal piacere di mangiare. La madre che imbocca il bambino senza compiere lo sforzo per insegnargli a tenere il cucchiaio non lo sta educando, lo tratta come un fantoccio. Insegnare a mangiare, a lavarsi, a vestirsi è un lavoro ben più difficile che imboccarlo, lavarlo e vestirlo.Maria Montessori, Educazione alla libertà Conosci l’autore Il Centro Nascita Montessori di Roma si occupa di ricerca sullo sviluppo e sul mondo relazionale del bambino nei primi anni di vita, organizza corsi di formazione per operatori della prima infanzia e promuove la cultura di una buona nascita, accompagnando le coppie verso il nuovo ruolo genitoriale. L’operato del Centro è guidato dal pensiero montessoriano, in un costante confronto di idee, eventi ed esperienze a livello nazionale e internazionale. Franco De Luca ha svolto l’attività di Pediatra di Comunità dal 1978 presso il consultorio familiare di Campagnano di Roma, dove, dal 2012 al 2016, è stato Direttore dell’Unità Operativa Complessa “Tutela Salute della Donna e Medicina Preventiva in età evolutiva”.Attualmente in pensione, affianca alla libera professione l’impegno nella promozione, protezione e sostegno dell’allattamento al seno, come formatore e tutor valutatore per l’UNICEF delle iniziative Comunità e ospedali Amici dei bambini. Dal 2003 è presidente del Centro Nascita Montessori.