terza parte

Fase del colpire / mordere /
spingere / lanciare

Il bambino piccolo sta imparando a comunicare. Talvolta usa parole o suoni, altre volte si avvale del linguaggio del corpo. E qualche volta colpisce, morde e spinge noi o gli altri bambini. È un altro modo di comunicare, non è desiderabile ma è una fase durante la quale possiamo aiutarlo e incoraggiarlo.

Per prima cosa, lasciatemi dire che se nostro figlio colpisce, morde o spinge gli altri bambini dovremmo immaginare di non perderlo di vista nelle occasioni sociali ed essere pronti a intervenire per tenere gli altri bambini al sicuro. Non bisogna farsi prendere dall’ansia (il bambino se ne accorgerebbe), basterà restare nei paraggi o sedersi per terra accanto a lui per essergli d’aiuto. Possiamo intervenire con delicatezza o mettere una mano fra i bambini se necessario, riconoscere i sentimenti di entrambi mentre mettiamo fine al comportamento e li separiamo.

Sarebbe anche il caso di limitare quelle uscite che rischiano di creare disagio in nostro figlio e di funzionare come molle che facciano scattare i comportamenti indesiderati (tanti bambini, ambienti rumorosi ecc.), almeno per un periodo.

Osservare il comportamento
La risposta di un insegnante Montessori a quasi tutto è quella di osservare come prima cosa.
Guardiamo per vedere quale genere di situazione sembra causare quel comportamento, ed ecco alcune delle domande da porsi.
  • Tempo. In quale momento avviene di solito il comportamento? È forse stanco o affamato?

  • Cambiamenti. Sta mettendo i denti? Ci sono cambiamenti a casa, come un nuovo fratellino o un trasloco?

  • Attività. Cosa sta facendo, con cosa sta giocando quando scatta il comportamento?

  • Altri bambini. Quanti bambini ci sono intorno? Sono della stessa età?

  • Emozioni espresse. Appena prima che succeda, che aspetto ha? Ha voglia di giocare? È frustrato? Confuso?

  • Ambiente. Osservate l’ambiente in cui si manifesta il comportamento. È frenetico?
    Molto colorato e comunque troppo stimolante? Pieno di cose? Ci sono troppi disegni di bambini attorno, il che può tradursi in un eccesso di stimolo sensoriale? O è un ambiente tranquillo e sereno?

  • Adulti. Come reagiamo? Aggiungiamo altra ansia alla situazione?

Prevenire i comportamenti indesiderati
Osservando, possiamo individuare schemi di comportamento e capire in che modo aiutare il bambino. Ecco alcuni esempi.
  • Fame. Poco prima dei pasti, diamo qualcosa di duro da masticare per non farlo diventare troppo affamato (ottimo per rilassare il sistema nervoso).

  • Dentizione. Offrire una varietà di giocattoli per la dentizione (freddi).

  • Bisogno di esplorare. Fategli esplorare i giocattoli con la bocca.

  • Ambiente troppo stimolante. Riducete la quantità di stimoli per riportare la calma.

  • Eccessivo rumore. Portate via il bambino se l’ambiente diventa troppo rumoroso.

  • Transizioni. I ritmi giornalieri sono abbastanza prevedibili? Le transizioni sono difficili? Concedete tempo per finire quello che sta facendo e assicuratevi che il bambino possa esprimersi a sufficienza nel gioco libero e non strutturato.

  • Proteggere le proprie attività. Fate vedere al bambino quali parole usare, per esempio può mettersi le mani sui fianchi e dire: “Ora lo uso io, fra un po’ lo puoi prendere!”.

  • Sensibilità ai propri spazi personali. Aiutatelo a evitare quelle situazioni in cui può sentirsi messo alle strette o non avere sufficiente spazio personale.

  • Distorto senso del gioco. Alcuni bambini potrebbero mordere per giocare o dimostrare il proprio affetto, forse per aver malcompreso giochi come le pernacchie fatte sul pancino. Mostrategli altri modi di dimostrare affetto, come le coccole o i giochi vivaci scelti per mutua volontà.

  • Imparare le interazioni sociali. Se il bambino dà una spinta a un altro, magari avrebbe avuto bisogno di parole come “Vogliamo giocare?”, offriamogli dunque le parole.

  • Problemi di vista e udito. Un problema con l’uno o l’altro disorienta il bambino, che potrebbe reagire in modo aggressivo.

  • Bisogno di rilassare il sistema nervoso. Si veda pag. 155 per idee sul rilassamento del sistema nervoso, come gli abbracci da orso.

I bambini sono molto sensibili alle nostre emozioni, perciò possiamo cercare di restare calmi e non mostrare segni di preoccupazione quando siamo insieme ad altri bambini.
Nostro figlio potrebbe sentire la nostra ansia, che si aggiungerebbe al suo disagio.

Guardatelo ogni giorno con occhi nuovi e come tabula rasa. Passerà anche questo.
Cosa fare se colpisce/morde/spinge?
Possiamo essere chiari sul fatto che tutti i sentimenti sono accolti (i bambini piccoli hanno molto da esprimere) ma colpire, mordere o spingere gli altri non è permesso. Date riconoscimento ai sentimenti del bambino e portatelo via dalla situazione. Una volta che si sia calmato, possiamo aiutarlo a farsi perdonare, controllare che l’altro bambino stia bene, porgergli un fazzoletto se piange o far vedere come si chiede scusa.

Ecco un paio di esempi:

“Ti vedo arrabbiato, ma non puoi mordermi, ti metto giù!”. Ci assicuriamo che sia al sicuro mentre si calma, poi possiamo aiutarlo a controllare se stiamo bene: “Vediamo se mi sono fatta male? Ecco, è un po’ rosso qui!”. Se ha avuto il tempo di calmarsi del tutto, il più delle volte vorrà farci un massaggino o darci un bacio.

“Non ti piaceva che ti toccasse i capelli? Però non puoi colpirlo, mettiamoci lì tranquilli per calmarci!”. Poi, una volta che il bambino abbia avuto il tempo di calmarsi, possiamo aiutarlo a vedere se l’altro bambino sta bene o far vedere come chiedere scusa: “Mi dispiace tanto che mio figlio ti abbia colpito, penso che fosse frustrato ma non va bene che ti colpisca, tu stai bene?”.

Possiamo aiutare nostro figlio a spiegare il problema, per esempio che stava giocando con il giocattolo che l’altro bambino gli ha preso.

La fase del colpire, mordere e spingere potrebbe richiedere molta pazienza e ripetizione;
dobbiamo ricordare di non prendere sul personale il comportamento del bambino ed essere la sua guida calma durante questa fase difficile.
E se il bambino ride dopo aver colpito, morso o spinto?
I bambini di solito testano un limite ridendo dopo aver colpito, morso o spinto. Sono in cerca di una guida chiara su ciò che è ammesso e cosa no. Meglio intervenire e interrompere il comportamento indesiderato (con calma e chiarezza) anziché dirgli di non ridere.

Tuttavia, se il riso dovesse causare una reazione in noi, possiamo dirgli come ci fa sentire e trovare un posto per calmarci, se necessario: “Mi sconvolge quando mi colpisci, per me è importante sentirmi al sicuro, mi farò una tazza di tè per calmarmi, torno quando mi sento meglio!”.
E lanciare gli oggetti?
Di nuovo, solitamente è solo una fase. Il bambino vuole toccare ed esplorare tutto quello che lo circonda.
  • Osserviamo se ci sono schemi che si ripetono nel comportamento.

  • Prendiamo misure preventive spostando le cose che il bambino spinge giù dai tavoli e mettendole per terra o fuori dalla sua portata. Potrebbe rivelarsi necessario, in questo periodo, togliere di mezzo quei giocattoli di legno che se venissero lanciati potrebbero far male a qualcuno.

  • Offriamo tante occasioni per lanciare quando siamo al parco, oppure con giocattoli morbidi dentro casa (le calze sono ottime per questo).

  • Siamo gentili, chiari e coerenti su ciò che è permesso lanciare: “Qui in casa questo non si può lanciare, però possiamo lanciare queste piccole palline morbide!”.

Il bambino piccolo Montessori
Il bambino piccolo Montessori
Simone Davies
Crescere un essere umano curioso e responsabile.La guida per trasformare la vita con i bambini piccoli in momenti ricchi di curiosità, apprendimento, rispetto e scoperta.Con centinaia di idee pratiche. È ora di cambiare il modo in cui guardiamo ai bambini piccoli.Utilizzando i principi educativi di Maria Montessori, Simone Davies ci mostra come trasformare la vita con i vivacissimi bambini piccoli in momenti appaganti per tutti e ricchi di curiosità, apprendimento, rispetto e scoperta.Con centinaia di idee pratiche per ogni aspetto della vita con i piccoli, il libro Il bambino piccolo Montessori vi spiegherà come: mantenere la compostezza quando vostro figlio non ci riesce e stabilire limiti con amore e rispetto; organizzare la casa e liberarsi del caos; creare attività Montessori adatte a bambini da uno a tre anni; crescere bambini curiosi e desiderosi di imparare, che amino esplorare il mondo che li circonda; vedere il mondo attraverso gli occhi del bambino piccolo e restarne sorpresi e deliziati. Spero che gli insegnamenti della mia bisnonna trovino il modo di entrare in ogni famiglia attraverso questo bellissimo libro, fonte di ispirazione e ricco di consigli pratici.Carolina Montessori Conosci l’autore Simone Davies è un’insegnante Montessori dell’AMI (Association Montessori Internationale), ed è anche autrice di The Montessori Notebook, il popolare blog e profilo Instagram in cui offre consigli, risponde a domande e organizza laboratori online per i genitori di tutto il mondo.Nata in Australia, vive ad Amsterdam con la sua famiglia, dove organizza corsi genitori-figli nella sua scuola Montessori, la Jacaranda Tree.