terza parte

Sviluppare la concentrazione

La cosa essenziale è che il lavoro susciti un tale interesse da coinvolgere la personalità intera del bambino.

Dr. Maria Montessori, La mente assorbente

La concentrazione non è solo questione di impegnarsi, significa essere coinvolti con tutti i sensi. Per aiutare un bambino piccolo a sviluppare la propria concentrazione iniziamo osservandolo per vedere cosa lo interessa e in cosa vorrebbe acquisire maestria. Poi gli diamo tempo, possibilità, e un ambiente preparato con cura, lasciando che ripeta l’attività.
Consigli per sviluppare la concentrazione
1. Cercare di evitare le interruzioni
Talvolta commentiamo troppo quello che il bambino sta facendo: nominiamo i pezzi del puzzle, i colori e così via. Confidiamo in lui, restiamo in silenzio mentre lavora su qualcosa, rispondiamo se ci guarda. Ci sono molti altri momenti in cui possiamo parlare e offrire un linguaggio ricco di possibilità: quando siamo fuori a esplorare il mondo insieme, mentre prepariamo da mangiare e mangiamo, durante i momenti di cura del corpo, come il bagno, ma non quando il bambino è in un momento di concentrazione.

2. Guardare quello che il bambino ripete
Apre o chiude i cassetti? Infila e toglie oggetti dai cestini? Seleziona i vestiti? Prende piccoli oggetti? Colleziona sassi? Pulisce il pavimento? Prepara da mangiare? Questa ripetizione ci mostra ciò a cui è interessato.
Consentiamogli di ripetere. Chiediamogli se vorrebbe ripetere una volta finito. Offriamo possibilità analoghe con difficoltà crescente.

3. Meno è meglio
Mettiamo a disposizione del bambino solo poche attività. Tutto quello che è troppo facile o troppo difficile può essere accantonato in una scatola e fatto ruotare sugli scaffali in un altro momento. Ci accorgeremo che i bambini si concentrano con più facilità quando ci sono meno cose a disposizione e possiamo vedere con chiarezza quali attività non vengono più usate o quali vengono gettate: un buon segno che possiamo metterle via e tirarne fuori altre.

4. Aiutare il bambino finché ne ha bisogno e per lo stretto necessario
Se vediamo che nostro figlio si trova in difficoltà, possiamo aspettare per vedere se riesce a cavarsela da solo; quando sta per abbandonare possiamo farci avanti per offrire un piccolo aiuto, poi ci ritraiamo e osserviamo come va. Questo potrebbe essergli d’aiuto per andare avanti con l’attività e permettergli di continuare a concentrarsi. Per esempio potremmo aiutarlo a girare una chiave, poi farci indietro per vedere se riesce ad aprire la scatola.

5. Predisporre un’area di lavoro
Un tappetino o un piccolo tavolo possono aiutare il bambino a concentrarsi sull’attività scelta. Quando seleziona un’attività, vi è un istante in cui potrebbe aver bisogno di aiuto per portarla sul tappeto o sul tavolo.

Comunque, se sta già lavorando allo scaffale, è meglio non interromperlo: ogni interferenza rischia di rovinare la concentrazione e il bambino potrebbe abbandonare del tutto l’attività.

GESTIRE LA FRUSTRAZIONE

È normale volersi precipitare a offrire aiuto al bambino quando è frustrato. Montessori usava un rosario per contarne con pazienza i grani e trattenersi dall’intervenire con troppa fretta.

La battaglia del bambino è importante, gioirà nel padroneggiare attività che sono abbastanza difficili da rappresentare una sfida, ma non tanto da farlo desistere in fretta.
Possiamo aspettare finché non stia quasi per arrendersi e, come prima, intervenire per offrire un po’ di assistenza prima di tirarci di nuovo in disparte.

Tipi di aiuto che potremmo dare a nostro figlio:
  • far vedere come si fa: “Vuoi che ti faccia vedere come si fa?”, “Vorresti un piccolo aiuto?”, quindi gli faremmo vedere con lentezza (senza parole) come, per esempio, provare un pezzo del puzzle girandolo finché non si incastra al suo posto

  • dare un’indicazione verbale: “Hai provato a girarlo?”

Talvolta il bambino rifiuterà il nostro aiuto e la sua frustrazione si muterà in rabbia: va bene che la esprima, ci riproverà un’altra volta.

Quando sosteniamo il bambino in questo modo, riconosciamo che la frustrazione è parte integrante del processo di apprendimento.

Il bambino piccolo Montessori
Il bambino piccolo Montessori
Simone Davies
Crescere un essere umano curioso e responsabile.La guida per trasformare la vita con i bambini piccoli in momenti ricchi di curiosità, apprendimento, rispetto e scoperta.Con centinaia di idee pratiche. È ora di cambiare il modo in cui guardiamo ai bambini piccoli.Utilizzando i principi educativi di Maria Montessori, Simone Davies ci mostra come trasformare la vita con i vivacissimi bambini piccoli in momenti appaganti per tutti e ricchi di curiosità, apprendimento, rispetto e scoperta.Con centinaia di idee pratiche per ogni aspetto della vita con i piccoli, il libro Il bambino piccolo Montessori vi spiegherà come: mantenere la compostezza quando vostro figlio non ci riesce e stabilire limiti con amore e rispetto; organizzare la casa e liberarsi del caos; creare attività Montessori adatte a bambini da uno a tre anni; crescere bambini curiosi e desiderosi di imparare, che amino esplorare il mondo che li circonda; vedere il mondo attraverso gli occhi del bambino piccolo e restarne sorpresi e deliziati. Spero che gli insegnamenti della mia bisnonna trovino il modo di entrare in ogni famiglia attraverso questo bellissimo libro, fonte di ispirazione e ricco di consigli pratici.Carolina Montessori Conosci l’autore Simone Davies è un’insegnante Montessori dell’AMI (Association Montessori Internationale), ed è anche autrice di The Montessori Notebook, il popolare blog e profilo Instagram in cui offre consigli, risponde a domande e organizza laboratori online per i genitori di tutto il mondo.Nata in Australia, vive ad Amsterdam con la sua famiglia, dove organizza corsi genitori-figli nella sua scuola Montessori, la Jacaranda Tree.