Formati e soffocamento

Fino ai 4 mesi di vita i lattanti presentano un riflesso di espulsione involontario, il riflesso faringeo o gag reflex, uno strumento di prevenzione naturale che evita il rischio di aspirazione nelle vie aeree di corpi estranei o pezzi di cibo troppo grossi. Lo potete verificare facilmente introducendo la punta del cucchiaino nella parte anteriore della bocca: la lingua viene spinta in avanti dopo una contrazione del faringe, fa seguito un conato o un piccolo episodio di vomito. Finché questo riflesso è vivace, non è possibile introdurre alimenti solidi.


Dopo i 4 mesi, grazie all’esperienza che deriva dal portare alla bocca le mani o i giochi, il riflesso faringeo si riduce progressivamente e il punto della bocca in cui viene stimolato si sposta sempre più posteriormente. Se pezzi di cibo più grossi raggiungono la parte posteriore della bocca, tramite questo riflesso il bambino li sposta in avanti per masticarli ulteriormente prima di deglutire, prevenendo il rischio di soffocamento.


Conati di vomito nella fase iniziale dello svezzamento sono comuni. I genitori che vi assistono devono mostrarsi attenti, ma non spaventare il bambino per il rischio di trasmettere insicurezza. All’età di 8-9 mesi il riflesso si riduce nettamente, senza scomparire mai completamente, ma continuando a funzionare da sentinella delle vie aeree.


Offrire ai bambini la possibilità di fare esperienza con alimenti di maggiore consistenza al momento giusto favorisce consapevolezza e sicurezza e permette al bambino di progredire nelle sue acquisizioni.

Uno studio longitudinale50 su una popolazione di 7.821 mamme e rispettivi bambini (studio ALSPAC, Regno Unito) ha evidenziato che i bambini esposti ad alimenti a pezzettini tardivamente, ossia oltre i 9 mesi di età, hanno una maggiore probabilità, rispetto ai bambini che li assumono fra i 6 e i 9 mesi, di difficoltà alimentari fino ai 7 anni di età, oltre a essere più schizzinosi e resistenti nell’accettare cibo con diversi sapori e consistenze, in particolare diversi tipi di frutta e verdure.

Al fine di ridurre il rischio di aspirazione è importante:

  • sorvegliare sempre il bambino mentre mangia
  • non tenere il bambino sdraiato sul dorso durante il pasto
  • non forzare il bambino spingendogli il cibo in bocca, ma aspettare che sia lui ad aprirla
  • non distrarre il bambino mentre mastica e/o deglutisce
  • non fare ridere il bambino mentre si alimenta
  • evitare cibi di consistenza dura, piccoli e tondi come acini d’uva, piselli, pomodorini, noccioline, pop corn, mandorle, arachidi, ciliegie, olive
  • evitare alimenti filanti come il formaggio quando scaldato
  • non offrire caramelle dure, gelatinose o confetti
  • eliminare eventuali filamenti o parti fibrose
  • offrire alimenti tagliati in sicurezza, nel senso della lunghezza e in pezzi piccoli
  • eliminare frammenti di ossa o spine o noccioli di frutta.

Invito comunque tutti i genitori e coloro che si prendono cura del bambino ad essere preparati a mettere in atto le eventuali manovre di disostruzione pediatrica in caso di ostruzione delle vie aeree. La Croce Rossa Italiana e molte altre associazioni organizzano frequentemente incontri teorici e pratici come progetto di educazione sanitaria.

Svezzamento: un affare di famiglia
Svezzamento: un affare di famiglia
Vera Gandini
A mangiare bene si impara da piccoli.Mamma e papà, attraverso scelte consapevoli, hanno l’opportunità di condizionare le abitudini alimentari dei loro figli, abitudini che tendono a persistere da adulti.Un libro per riflettere (anche) su quello che portiamo in tavola e migliorare il modello nutrizionale di tutta la famiglia. In una fase così importante e delicata come lo svezzamento, ogni genitore si interroga sul ruolo dell’alimentazione nella crescita del proprio bambino e si propone di utilizzare la modalità migliore, ma è solo grazie a osservazione e partecipazione che il bambino ci farà capire quando è pronto a iniziare, quando avrà fame e quando sarà sazio.Mamma e papà, attraverso scelte consapevoli, hanno l’opportunità di condizionare le abitudini alimentari dei loro figli, abitudini che tendono a persistere da adulti. I bambini, infatti, ci osservano quando facciamo la spesa, quando cuciniamo, quando mangiamo, e l’esempio è, anche in questo caso, fondamentale.Lo svezzamento rappresenta quindi un’occasione per riflettere su quello che portiamo sulle nostre tavole e migliorare il modello nutrizionale di tutta la famiglia. Le scelte alimentari dei primi anni di vita non influiscono esclusivamente sulla crescita e sulla salute a breve termine, ma si riflettono sul benessere delle età successive.Il libro Svezzamento: un affare di famiglia di Vera Gandini fa suo il motto “impariamo a mangiare bene da piccoli per stare bene da grandi”. Conosci l’autore Vera Gandini è laureata in Medicina e Chirurgia e specializzata in Pediatria. Ha conseguito il Master di secondo livello “Alimentazione ed educazione alla salute” presso l’Alma Mater Studiorum Università di Bologna.Promuove la prevenzione attraverso l’alimentazione e l’educazione a stili di vita sani, orientando le famiglie verso scelte consapevoli fin dalle prime età della vita.