Alimenti freschi o baby food?

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) raccomanda che i neonati dovrebbero essere allattati in modo esclusivo per i primi 6 mesi e, in un secondo tempo, ricevere alimenti complementari nutrizionalmente adeguati e sicuri. Lo svezzamento può essere condotto con alimenti freschi, fatti in casa?


Molti genitori preferiscono utilizzare i prodotti offerti dall’industria perché considerati più sicuri di quelli che potrebbero preparare da soli.

I cosiddetti baby food, destinati all’introduzione dell’alimentazione complementare e alla progressiva diversificazione dell’alimentazione dei lattanti e della prima infanzia, sono disciplinati da direttive europee. Gli alimenti approvati dal Ministero della Salute come baby food sono ottenuti partendo da ingredienti nei quali la presenza di residui e contaminanti come pesticidi, fitofarmaci, micotossine e metalli è sensibilmente ridotta rispetto ai valori ammessi negli alimenti non destinati specificatamente alla prima infanzia. Tuttavia, anche in questi prodotti, è opportuno valutare le caratteristiche nutrizionali riportate. Spesso vengono aggiunte varie sostanze per renderli appetibili: zuccheri, amidi, aromi naturali che rinforzano la preferenza per alimenti dal sapore dolce e salato51,52.


Un recente studio condotto su 2.634 alimenti per l’infanzia provenienti da 10 paesi europei53, tra cui l’Italia, ha riscontrato come tali prodotti contengano un alto contenuto di zucchero, compresi cibi apparentemente salati. L’uso di zuccheri aggiunti e di dolcificanti era particolarmente evidente nei succhi di frutta concentrati e nelle puree di frutta.

È importante leggere le etichette! I genitori devono identificare prontamente gli ingredienti e confrontare prodotti simili durante l’acquisto, per ottimizzare le scelte.


Alcune famiglie identificano nei prodotti pronti un vantaggio di tempo ed energia. Siamo genitori sempre più condizionati da ritmi di vita accelerati e sempre meno avvezzi alle preparazioni culinarie domestiche. Vi consolo dicendo che le preparazioni di cui abbiamo bisogno devono essere molto semplici. Inoltre, se condividiamo i pasti con il bambino, non è necessario dedicarsi alla preparazione di altri alimenti; spesso si tratta di adattarne la consistenza e il formato per renderli adatti alle sue competenze.


Come già sottolineato, la dieta dello svezzamento basata sugli alimenti utilizzati in famiglia richiede ai genitori di migliorare la loro alimentazione e di prestare attenzione alla scelta dei cibi da proporre. Il bambino mangia bene se tutta la famiglia mangia bene.


Gli alimenti domestici devono essere preparati partendo da un’ampia gamma di alimenti salutari, con preparazioni poco elaborate senza aggiungere, o comunque limitando fortemente, il sale da cucina o lo zucchero da tavola.


La preparazione domestica, se effettuata secondo regole di igiene lungo tutto il processo dalla conservazione alla lavorazione e alla preparazione, offre l’opportunità di una maggior varietà di sapori, colori, odori e consistenze rispetto ai prodotti industriali che hanno caratteristiche gustative standardizzate, spesso sempre uguali a se stesse.

I baby food sono prevalentemente costituiti da miscele o puree dolci e raramente includono aromi di alimenti singoli o verdure amare, limitando le esperienze gustative. Uno studio tedesco54 (DONALD study) ha mostrato, ad esempio, che il consumo di prodotti industriali era associato ad un ridotto apporto di ortaggi durante l’infanzia e di frutta e verdura nei maschi in età prescolare e scolare.


La purea dei prodotti industriali modifica il sapore e l’aspetto degli alimenti, rendendoli meno riconoscibili; inoltre gli alimenti possono essere ingeriti rapidamente dai bambini senza masticare, con il rischio di causare un’eccessiva introduzione di cibo.


L’utilizzo protratto di cibi di densità cremosa e vellutata può influenzare negativamente l’apprendimento dei bambini riguardo la consistenza del cibo; a mano a mano che si sviluppano le capacità di masticazione e aumenta il grado di manipolare gli alimenti in bocca non è più necessario offrire tali consistenze55.


Come abbiamo già avuto modo di constatare parlando di apporti proteici, spesso le porzioni dei prodotti industriali sono eccessive rispetto al fabbisogno nutrizionale richiesto per l’età, comportando il rischio di assunzioni eccessive o di spreco. I processi di cottura ad alte temperature dei carboidrati, inoltre, possono risultare in contaminanti, come l’acrilammide56, che possono essere riscontrati anche nei prodotti per l’infanzia e minacciare la salute dei nostri piccoli.


Di recente sono stati introdotti in commercio sacchettini dotati di beccuccio per facilitare la somministrazione di purea di frutta che si strizza e si succhia. Forse non ci rendiamo conto che questo è un sistema di erogazione facile per gli zuccheri che diventando rapidamente disponibili, scoraggiano lo sviluppo delle capacità di masticazione e consentono ai bambini piccoli di consumare grandi quantità di zucchero in ogni singola assunzione57.

I vantaggi dei prodotti preparati in casa sono molti: meno zuccheri aggiunti, sapori e colori autentici, consistenza adattabile a seconda delle abilità del bambino, costo inferiore, riduzione degli sprechi perché si può decidere le quantità da preparare e si evita il materiale della confezione.


Nella scelta degli alimenti freschi, scegliamo alimenti locali, meglio se biologici, per limitare l’apporto di sostanze quali pesticidi, fertilizzanti, antibiotici. La provenienza italiana è consigliabile, in quanto le tutele per i prodotti che provengono dall’estero, e ancor più da fuori Europa, sono inferiori.

Svezzamento: un affare di famiglia
Svezzamento: un affare di famiglia
Vera Gandini
A mangiare bene si impara da piccoli.Mamma e papà, attraverso scelte consapevoli, hanno l’opportunità di condizionare le abitudini alimentari dei loro figli, abitudini che tendono a persistere da adulti.Un libro per riflettere (anche) su quello che portiamo in tavola e migliorare il modello nutrizionale di tutta la famiglia. In una fase così importante e delicata come lo svezzamento, ogni genitore si interroga sul ruolo dell’alimentazione nella crescita del proprio bambino e si propone di utilizzare la modalità migliore, ma è solo grazie a osservazione e partecipazione che il bambino ci farà capire quando è pronto a iniziare, quando avrà fame e quando sarà sazio.Mamma e papà, attraverso scelte consapevoli, hanno l’opportunità di condizionare le abitudini alimentari dei loro figli, abitudini che tendono a persistere da adulti. I bambini, infatti, ci osservano quando facciamo la spesa, quando cuciniamo, quando mangiamo, e l’esempio è, anche in questo caso, fondamentale.Lo svezzamento rappresenta quindi un’occasione per riflettere su quello che portiamo sulle nostre tavole e migliorare il modello nutrizionale di tutta la famiglia. Le scelte alimentari dei primi anni di vita non influiscono esclusivamente sulla crescita e sulla salute a breve termine, ma si riflettono sul benessere delle età successive.Il libro Svezzamento: un affare di famiglia di Vera Gandini fa suo il motto “impariamo a mangiare bene da piccoli per stare bene da grandi”. Conosci l’autore Vera Gandini è laureata in Medicina e Chirurgia e specializzata in Pediatria. Ha conseguito il Master di secondo livello “Alimentazione ed educazione alla salute” presso l’Alma Mater Studiorum Università di Bologna.Promuove la prevenzione attraverso l’alimentazione e l’educazione a stili di vita sani, orientando le famiglie verso scelte consapevoli fin dalle prime età della vita.