seconda parte - capitolo v
Energia e legame44
Ponti energetici
Alcuni amici vi hanno invitato a cena e, non appena arrivate nel loro appartamento, percepite immediatamente una strana sensazione al petto. Ne prendete atto con stupore, dato che fino a quel momento eravate totalmente rilassati. Vi basta un rapido sguardo alla tavolata per rendervi conto subito della tensione nell’aria. Senza sapere cosa sia successo, intuitivamente capite che poco prima del vostro arrivo deve esserci stato un litigio. I visi sono tesi e, guardando meglio, notate che la padrona di casa si soffia il naso e cerca di nascondere le lacrime.
La capacità di cogliere intuitivamente lo stato d’animo e le emozioni altrui assume grande importanza quando si tratta di comunicare con un neonato. Solo se i genitori sono in grado di decifrare il suo linguaggio corporeo riescono a gettare un “ponte” verso il suo mondo interiore. Ci sono molti esempi dell’istintiva sintonizzazione con le più svariate manifestazioni del neonato. Se piange perché gli stanno spuntando i denti, ci viene spontaneo dare voce al suo disagio imitando la tipica espressione di dolore, ahi! Se, invece, mentre gli cambiamo il pannolino ci guarda sprizzando gioia da tutti i pori, non possiamo far altro che ridere di gusto anche noi.
Secondo questo modello, il flusso di bioenergia si riconosce da vari aspetti psicosomatici sul piano emotivo, intellettuale e corporeo. Quest’energia non soltanto pulsa all’interno dell’organismo, ma viene irradiata anche verso l’esterno. Il campo energetico di ogni persona è soggetto a continue oscillazioni. Dopo aver superato un esame sprizziamo gioia da tutti i pori e abbiamo voglia di abbracciare tutti, mentre al contrario quando siamo stressati, spaventati o abbacchiati, il nostro campo energetico si riduce e sembriamo piuttosto chiusi e “invisibili”.
Un bambino che fa salti di gioia ha un effetto contagioso sulle persone vicine a lui e, secondo il modello energetico, il contagio emozionale dipende dalla sovrapposizione dei campi energetici di due o più persone. La profonda connessione che madre e bambino percepiscono quando si guardano, o il famoso colpo di fulmine tra due adulti, sono tipici esempi di questo contatto energetico, in cui si crea una forte attrazione reciproca e avviene un incontro emozionalmente intenso senza che debba esserci per forza contatto fisico.
Con la formazione del campo energetico - da adesso in poi lo chiamiamo campo di contatto energetico - nelle varie forme di dialogo avviene una sintonizzazione a livello emotivo, vegetativo, neuro-ormonale e comportamentale. Quindi la connessione energetica viene considerata una base fondamentale della “danza” tra genitori e figlio.
Legame e trasferimento di informazioni
Ma sintonizzarsi allo stesso livello di eccitazione del neonato spesso non basta, ed è indispensabile comprendere il suo linguaggio espressivo. Nella maggior parte dei casi, nell’interazione quotidiana la sintonizzazione con le reazioni del neonato avviene spontaneamente. Sarebbe troppo impegnativo e richiederebbe molto tempo ogni volta doversi fermare a riflettere sul successivo passo di danza “giusto”. L’evidente benessere del neonato basta a segnalare una relazione sufficientemente sicura. Ma cosa succede se il bambino manifesta disagio? In tal caso è importante che il genitore sia in grado di immedesimarsi con il suo vissuto soggettivo.
Secondo la psicoterapia corporea, la coordinazione bioenergetica tra madre e neonato è imprescindibile per il trasferimento completo di informazioni all’interno della relazione. Il campo bioenergetico funziona come un cavo di trasmissione dati ad alta velocità, attraverso il quale vengono trasmessi i rispettivi stati emozionali e il coinvolgimento verso l’altro. È esclusivamente grazie al campo energetico che l’adulto riesce a imitare l’effettivo stato emozionale del neonato. Così Maria, la madre del nostro esempio, durante la visita in ospedale può percepire nel suo corpo il senso di abbandono vissuto dal figlio, che poi esprimerà con il pianto.
Disturbi energetici nel legame tra genitori e figli
Quando una madre si trova in una condizione acuta o cronica di paura e stress, il campo di contatto energetico si indebolisce e, di conseguenza, pure il trasferimento di informazioni tra lei e il bambino47. In tale situazione diventa sempre più difficile per i genitori decifrare il linguaggio corporeo del bambino e reagire in modo adeguato al suo stato emozionale e al suo comportamento. Secondo il modello energetico, il collasso, acuto o duraturo che sia, della coordinazione bioenergetica tra il neonato e le sue persone di riferimento più importanti, porta all’accumulo e al dirottamento delle forze di legame che, altrimenti, verrebbero impiegate per sostenere la relazione. Tali considerazioni energetiche sul legame possono essere paragonate alla regolazione naturale di un corso d’acqua.
Sbarrando il fiume con una diga, si accumula una massa d’acqua che, prima o poi, straripa con conseguenze devastanti. L’inondazione dipende da un disturbo della regolazione naturale del fiume, e i sintomi si manifestano a causa del dirottamento della massa d’acqua accumulata. Anche se ora il suo effetto è distruttivo, si tratta della stessa acqua che prima scorreva tranquilla nel letto del fiume. Riferito all’energia del legame, un disturbo della connessione tra genitori e neonato crea un ambiente favorevole al manifestarsi di sintomi psichici e psicosomatici. Da una prospettiva energetica, sia il pianto eccessivo, l’ipermotricità e i disturbi del sonno nel bambino, sia l’attività frenetica nei genitori sono soltanto il disperato tentativo dell’organismo di scaricare forze di legame inutilizzate48.
La forza del legame
Thomas Harms
Il pronto soccorso emozionale nelle situazioni di crisi con i bambini.Un prontuario per genitori, psicoterapeuti e professionisti della salute del periodo perinatale per conoscere e gestire i momenti di crisi del bambino.
Il Pronto Soccorso Emozionale offre ai genitori che si trovano in difficoltà con i propri figli l’opportunità, fin dai primi momenti dopo la nascita, di (ri)trovare e rafforzare il filo emozionale che li unisce.
La descrizione del Pronto Soccorso Emozionale che Thomas Harms svolge nel libro La forza del legame è rivolta agli psicoterapeuti, ai genitori e a tutti i professionisti della nascita, della prevenzione, dello sviluppo o della consulenza nel periodo primale.
Conosci l’autore
Thomas Harms, psicologo, offre da più di 25 anni consulenza e psicoterapia corporea orientata al legame a neonati, bambini e adulti.Dal 1997 è direttore del Zentrum für Primäre Prävention und Körperpsychotherapie (Centro per la Prevenzione Primaria e la Psicoterapia Corporea) a Brema.