di H. Steven Glenn

Presentazione

Per migliaia di anni genitori e insegnanti impararono l’arte di crescere i figli da nonne, nonni, zie, zii e vicini, che vivevano insieme da generazioni in circostanze relativamente stabili.


Quando dei cambiamenti si rivelarono necessari, l’importanza di condividere saggezza ed esperienza è stata istintivamente compresa da pellegrini e coloni che viaggiavano insieme e fondavano comunità con obiettivi e valori comuni.


All’improvviso, alla fine della Seconda Guerra Mondiale, vi fu una migrazione di massa dalle piccole città e comunità agricole verso i centri urbani e le periferie. Un’intera cultura veniva smantellata per gli effetti combinati della Rivoluzione Industriale, del GI Bill1, delle reazioni alla Grande Depressione e delle nuove tecnologie. Si erano persi la saggezza e il sostegno delle famiglie allargate e degli amici di una vita. Poco dopo il drastico passaggio alle comunità urbane, quasi undici milioni di coppie incominciarono ad avere figli, con una media di 4,2 bambini per famiglia, e diventarono coloni urbani, varcando una frontiera di stile di vita e di tecnologia senza disporre di reti e sistemi di supporto che potessero guidarli con delle conoscenze di cultura condivisa.

Senza sapere di essere pionieri, queste coppie avevano dimenticato le strategie di base che avevano reso possibile ad altri pionieri di colonizzare con successo un nuovo continente. Si erano dimenticati che i pionieri si riunivano intorno al fuoco con sconosciuti per confrontare gli appunti di viaggio, per non rischiare di morire facendo gli stessi errori. Invece di seguire la saggezza di generazioni, che basavano la loro sopravvivenza sull’imparare gli uni dagli altri, si isolarono.


Chi non aveva sostituito il supporto della famiglia e della comunità con reti di viaggiatori simili a loro, spesso copriva il senso di inadeguatezza e la mancanza di conoscenze con un falso senso di orgoglio nel “gestire i propri problemi da sé”. Queste persone si erano convinte che non si dovesse parlare degli affari di famiglia con sconosciuti. Per essi divenne importante nascondere i propri problemi e gestirli, spesso in modo assai poco efficace, a porte chiuse. Avevano barattato saggezza e princìpi secolari con libri e teorie mai messi alla prova o sperimentati.


Al tempo stesso si sviluppò la fantasia nazionale per cui l’unica cosa che separava gli americani da una generazione di superbambini perfetti erano dei supergenitori perfetti. Fu uno shock scoprire che molti bambini non erano venuti perfetti. Il senso di colpa, lo stress e la negazione avevano distrutto queste persone. Crescere i figli, che un tempo era stato il lavoro cumulativo di più generazioni, era diventato una lotta triste e part-time per due o più parenti che non avevano molta esperienza di quello che cercavano di fare.


I dati mostrano che i circa 4,3 milioni di bambini nati nel 1946 hanno affollato le scuole cittadine nel 1951. Hanno svolto gli esami di valutazione nel 1963 e capovolto una tendenza in crescita da più di trecento anni. Fino ad allora, in tutte le aree disciplinari, i bambini erano sempre migliorati. I bambini nati dopo la Seconda Guerra Mondiale hanno dato inizio a una tendenza in diminuzione nel profitto e invece crescente nella criminalità, nelle gravidanze adolescenziali, nella depressione clinica e suicidio. È chiaro che la nostra comprensione e le nostre risorse per crescere e istruire i bambini sono state compromesse dall’urbanizzazione e dalla tecnologia.


Nel suo libro La Disciplina Positiva, Jane Nelsen ha riunito la saggezza di molti pionieri, e ha creato un falò accogliente per genitori e insegnanti alla ricerca di princìpi senza tempo che funzionano, anziché teorie inutili. In questo libro, Jane fornisce una serie di linee guida estremamente pratiche per genitori e insegnanti che desiderano aiutare i loro figli a sviluppare autodisciplina, responsabilità, capacità e atteggiamenti positivi.

Ho una tale considerazione per questo libro che è stato adottato nel nostro programma di formazione riconosciuto a livello internazionale, Developing Capable People, attivo in tutto il Nord e Sud America e in Africa. I princìpi funzionano e forniscono una meravigliosa base per l’arricchimento dell’esperienza familiare.


H. Stephen Glenn
www.empoweringpeople.com
novembre 1985

La Disciplina Positiva
La Disciplina Positiva
Jane Nelsen
Crescere bambini responsabili, indipendenti e collaborativi, in famiglia e a scuola, con rispetto, fermezza e gentilezza.Un metodo efficace per crescere bambini autonomi, responsabili e collaborativi, senza il bisogno di ricorrere a premi e punizioni. La psicologa Jane Nelsen spiega come mettere in pratica la “Positive Discipline”: un metodo efficace per aiutare genitori e insegnanti a mantenersi fermi e gentili con i bambini, senza bisogno di ricorrere alle punizioni, e incoraggiando nello stesso tempo il bambino a sviluppare l’indipendenza, il senso di responsabilità, la collaborazione e la capacità di trovare soluzioni in autonomia.La Disciplina Positiva è stato tradotto in 19 paesi. Conosci l’autore Jane Nelsen, psicologa ed educatrice di fama mondiale, è autrice di numerosi libri su accudimento e Disciplina Positiva, rivolti a genitori e insegnanti.