Prefazione e ringraziamenti

La Disciplina Positiva si basa sulla filosofia e sugli insegnamenti di Alfred Adler e Rudolf Dreikurs. Purtroppo non ho avuto la fortuna di studiare con nessuno di questi grandi uomini, ma vorrei ringraziare quelle persone che mi hanno fatto conoscere la prospettiva adleriana. Ha cambiato la mia vita e ampiamente migliorato il mio modo di rapportarmi con i bambini, sia a casa che in classe.


Sono madre di sette figli e nonna di diciotto nipoti (al 2006). Molti anni fa, quando avevo ancora solo cinque figli, di cui due adolescenti, ero demoralizzata dagli stessi problemi educativi che oggi affliggono molti genitori. Non sapevo come far smettere i miei figli di litigare l’uno con l’altro, di far sistemare loro i giocattoli o di far loro svolgere le faccende domestiche come avevano promesso. Avevo problemi a metterli a letto la sera e a svegliarli al mattino. Non volevano entrare nella vasca, ma ma una volta in acqua non volevano più uscire.


Le mattine erano stressanti, perché portarli a scuola senza costanti richiami e fastidiosi contrattempi sembrava impossibile. Dopo la scuola era un continuo litigio per far fare loro i compiti o le faccende domestiche. Il mio “repertorio” comprendeva minacce, urla e sculacciate. Questi metodi erano terribili per me e per i miei figli, e non funzionavano. Continuavo a minacciare, urlare e sculacciare sempre per gli stessi comportamenti scorretti. Me ne sono accorta un giorno, quando mi sono sentita dire: «Vi ho detto mille volte di raccogliere i giochi».


Mi resi improvvisamente conto di chi fosse il vero “sciocco” della situazione: ovviamente non i miei figli. Quanto è ridicolo il fatto che mi ci sia voluto così tanto per rendermi conto che il mio sistema non funzionava! E tutto ciò era davvero demoralizzante, perché non sapevo cos’altro fare.


A peggiorare le cose, ero all’ultimo anno di università, e mi stavo laureando con una tesi sullo sviluppo infantile. Leggevo libri meravigliosi che parlavano delle cose incredibili che avrei dovuto fare con i miei figli, ma in nessun libro veniva spiegato come raggiungere obiettivi così elevati. Immaginate il mio sollievo quando, al primo giorno di un nuovo corso, ho scoperto che non avremmo avuto molta teoria, ma invece approfondito la prospettiva adleriana e le competenze per aiutare i bambini a smettere un cattivo comportamento e insegnare loro l’autodisciplina, la responsabilità, la collaborazione e le capacità di risolvere i problemi.


Con mia grande gioia, ha funzionato. Sono stata in grado di ridurre di circa 80% i litigi tra i miei figli. Ho imparato a eliminare i problemi che avevo nel metterli a letto e nello svegliarli al mattino, e sono anche riuscita a ottenere una maggiore collaborazione nelle faccende domestiche. Il cambiamento più importante è stato scoprire che essere madre mi piaceva, perlomeno la maggior parte delle volte.


Ero talmente entusiasta che volevo condividere queste idee con altre persone. La mia prima occasione è stata con un gruppo di genitori di bambini affetti da problemi o disabilità fisiche o psichiche. Dapprima questi genitori erano restii a provare questi metodi. Temevano che i loro figli non sarebbero stati in grado di imparare l’autodisciplina e la cooperazione. Molti genitori di bambini con difficoltà non comprendono quanto tutti i bambini siano abili nel manipolare. I genitori presenti in questo gruppo hanno rapidamente compreso quanto mancassero di rispetto verso i loro figli, viziandoli invece di aiutarli a sviluppare il loro pieno potenziale.


Successivamente sono stata assunta come consulente nel distretto scolastico Elk Grove Unifield a Elk Grove (California), dove molti genitori, insegnanti, psicologi e dirigenti scolastici erano favorevoli ai metodi adleriani per aumentare l’efficacia con i bambini sia a casa che in classe. Sono particolarmente grata al dottor John Platt, psicologo che ho adottato come mio mentore. Mi ha insegnato moltissimo.


Il dottor Don Larson, sovrintendente aggiunto, e il dottor Platt erano responsabili per l’ottenimento di sovvenzioni e finanziamenti federali allo scopo di sviluppare un programma adleriano di consulenza. Sono stata fortunata a essere scelta come direttrice di questo programma. Durante i tre anni di finanziamento, il programma è stato così efficace nell’insegnare a genitori ed educatori come modificare il comportamento scorretto dei bambini, che ha ottenuto un riconoscimento come progetto esemplare. Ha così ricevuto un’ulteriore sovvenzione triennale perché venisse adottato anche negli altri distretti scolastici della California. Il progetto ha preso il nome di Project ACCEPT (acronimo di Adlerian Counseling Concepts for Encouraging Parents and Teachers “concetti di consulenza adleriana per incoraggiare genitori e insegnanti”). Grazie a questa esperienza ho avuto la possibilità di condividere i metodi adleriani con migliaia di genitori e insegnanti. È stato emozionante sentirli condividere le loro storie su come hanno utilizzato le competenze acquisite durante i seminari del Project ACCEPT. Ho imparato più di quanto io abbia insegnato. Ringrazio di cuore coloro che mi hanno dato il permesso di condividere i loro esempi con altri.


Un ringraziamento speciale va a Frank Meder per i suoi contributi durante le riunioni di classe. È stato in grado di cogliere e attuare un principio importante: la libertà è impossibile in una società che non conferisce lo stesso valore all’ordine.


Un ringraziamento e sincero apprezzamento va a coloro che hanno lavorato come assistenti per Project ACCEPT. Judi Dixon, Susan Doherty, George Montgomery, Ann Platt, Barbara Smailey, Marjorie Spiak e Vicky Zirkle hanno lavorato instancabilmente come leader dei gruppi di studio composti da genitori durante l’organizzazione e lo sviluppo dei materiali usati nel progetto. Tutti hanno condiviso molti esempi sull’efficacia dei princìpi con le loro famiglie e le famiglie con cui hanno lavorato.


Lynn Lott è un’amica e collega speciale che mi ha aiutata a tornare in pista quando uno dei miei figli ha provato ad assumere droghe. Ero pronta a smettere di usare i metodi riportati nella Disciplina Positiva e a usare controllo e punizione. Durante una convention NASAP (acronimo di North American Society of Adlerian Psychology “società nord-americana di psicologia adleriana”) ho frequentato un seminario in cui si spiegava come lavorare con gli adolescenti, e ho capito subito che mi avrebbe potuta rimettere in pista. Le ho chiesto di scrivere un libro con me, perché ho imparato che se riesco a far funzionare qualcosa per me, allora vale la pena condividerlo con gli altri. Da allora, abbiamo scritto quattro libri insieme, e lei ha avuto un’influenza considerevole sulla mia crescita e sullo sviluppo dei concetti presenti nella Disciplina Positiva.


I miei figli sono sempre stati fonte di ispirazione e amore. Parlo di loro chiamandoli i miei figli “prima, durante e dopo la Disciplina Positiva”. Terry e Jim erano già adolescenti quando sono venuta a conoscenza di questi concetti. Kenny, Bradley e Lisa avevano rispettivamente sette, cinque e tre anni. Mark e Mary sono nati dopo qualche tempo che insegnavo ai gruppi di studio composti da genitori. Sono stati l’ispirazione per continuare a studiare e mi hanno insegnato ripetutamente che l’unica volta in cui pensavo di essere un’esperta era prima che avessi dei figli.


Il maggior beneficio si è avuto dalla comprensione di princìpi e competenze che aumentano il rispetto reciproco, la cooperazione, il divertimento e l’amore. Ogni volta che mi allontano dai concetti presentati in questo libro, faccio un pasticcio. L’aspetto positivo è che tutto quello che devo fare è tornare verso i metodi e le competenze; non solo posso così sistemare il caos, ma posso anche rendere le cose migliori di prima. Gli errori sono davvero delle meravigliose opportunità per imparare.


Nel corso degli anni ho avuto la fortuna di far entrare molte persone nella mia vita grazie al loro amore per la Disciplina Positiva. L’Associazione Disciplina Positiva (www.posdis.org), un’organizzazione senza scopo di lucro, è stata fondata per la formazione di associati certificati, per motivi di ricerca, laboratori, borse di studio, manifestazioni, scuole e controllo di qualità. Sarebbero necessarie diverse pagine per poter elencare tutte le persone responsabili della creazione di questa organizzazione, quindi non lo farò. Tuttavia, voglio che sappiano quanto li amo e quanto li stimo.


Vorrei ringraziare la dottoressa Jody McVittie, il dottor Mike Shannon, e il PhD Marti Monroe, dottorando, per aver dedicato del tempo a leggere questa terza edizione e aver dato molti preziosi suggerimenti.


A Johanna Bowman, la mia editrice per Ballantine, vorrei dire: Johanna, è stato favoloso lavorare con te. Quando pensavo di essere arrivata alla migliore stesura finale possibile, Johanna mi ha fatto notare diverse cose e mi ha fornito suggerimenti che mi hanno permesso di migliorare ulteriormente questa edizione. Grazie Johanna.

La Disciplina Positiva
La Disciplina Positiva
Jane Nelsen
Crescere bambini responsabili, indipendenti e collaborativi, in famiglia e a scuola, con rispetto, fermezza e gentilezza.Un metodo efficace per crescere bambini autonomi, responsabili e collaborativi, senza il bisogno di ricorrere a premi e punizioni. La psicologa Jane Nelsen spiega come mettere in pratica la “Positive Discipline”: un metodo efficace per aiutare genitori e insegnanti a mantenersi fermi e gentili con i bambini, senza bisogno di ricorrere alle punizioni, e incoraggiando nello stesso tempo il bambino a sviluppare l’indipendenza, il senso di responsabilità, la collaborazione e la capacità di trovare soluzioni in autonomia.La Disciplina Positiva è stato tradotto in 19 paesi. Conosci l’autore Jane Nelsen, psicologa ed educatrice di fama mondiale, è autrice di numerosi libri su accudimento e Disciplina Positiva, rivolti a genitori e insegnanti.