CAPITOLO XIV

La chiarezza prima di tutto:
il 'piano per il parto'

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità la donna dovrebbe partorire nel luogo in cui si sente più sicura, dove il livello di medicalizzazione è il più basso possibile e con un’adeguata assistenza. Sia che tu decida di partorire in ospedale, in clinica o nella tua casa, l’importante è scegliere un ambiente nel quale ti senti tranquilla, protetta: per il tuo corpo sarà molto più facile attivare tutte le sue risorse, permettendoti di vivere l’esperienza del parto con fiducia e senza stress. Ma è necessario avere le idee chiare. Per evitare delusioni, frustrazioni e fraintendimenti, è fondamentale arrivare al momento del parto informata e determinata: questo è il modo migliore per sottrarti a procedure e interventi non voluti, evitando spiacevoli sorprese. Potrai così accogliere il nuovo arrivato e godere appieno con il partner e con gli eventuali altri figli quel momento tanto atteso.


Di solito quando decidiamo di fare un viaggio o una vacanza, ci preoccupiamo per tempo di stabilire il percorso e le eventuali tappe, prenotiamo con cura l’albergo, l’aereo o il treno, controlliamo che l’automobile sia a posto, facciamo una lista delle cose che ci possono servire e ce le procuriamo per tempo. Perché non fare la stessa cosa in vista di questa importante avventura? Il ‘Piano per il parto’ può essere un valido aiuto. È simile a un accordo prematrimoniale, solo che si fa tra la futura mamma e chiunque la assisterà durante il parto. Basta mettersi a tavolino e buttare giù una lista di propositi, intenti e desideri per il travaglio, il parto, il post-partum e le cure del vostro cucciolo. È opportuno prepararlo in coppia, dopo aver acquisito informazioni ed essersi chiarite ogni dubbio, aver visitato alcuni reparti di maternità e aver parlato con altre mamme della loro esperienza.


Se deciderai di partorire in ospedale, una copia resterà a te e l’altra al ginecologo e all’ostetrica che ti seguiranno. A volte l’ospedale non vede di buon occhio queste richieste, ma se riesci a far leggere e a farne firmare una copia al responsabile del reparto, sei già a metà strada. Il Piano per il parto potrebbe non essere necessario se si sceglie un ospedale che sostiene il parto naturale, ma è sempre meglio portarsene dietro una copia. Non dimenticare di “istruire” bene anche il partner o la persona che ti accompagnerà, perché quando sarai in travaglio avrai altro a cui pensare. “Questa strategia”, spiega Piera Maghella, “è risultata molto utile e ha enormemente contribuito a cambiare le cose, a far sì che gli operatori fossero più disponibili; anche se in un primo tempo non mancheranno sicuramente battute sulle strane persone che consegnano la ‘mappa del parto’! È giusto invece inviare le proprie richieste al primario, al direttore sanitario, alla capo-ostetrica”.


“Avevo deciso di partorire in casa”, racconta Elena, “ma non sapevo se sarei riuscita a realizzare il mio progetto. Non sopportavo l’idea che in ospedale mi portassero via mio figlio subito dopo la sua nascita. Io non so come fanno le altre donne. L’idea che lo vedi tre minuti e poi lo prendo per fargli il bagnetto… ma glielo faccio io il bagnetto, perché glielo deve fare qualcun altro? Se fossi andata in ospedale avrei rotto le scatole a tutti su questo. Sul sito di un ospedale avevo trovato il Piano per il parto. Ho preparato una carta con le richieste precise su come volevo essere trattata io e il mio bambino. Penso che su questo sarei stata una iena. Non volevo avere rimpianti di nessun tipo. Pensavo che sono cose che vanno fatte prima. Stai mettendo le fondamenta di un palazzo, sia quando alimenti tuo figlio materialmente, sia a livello di amore e di quotidianità. Credo nell’importanza di fare certe scelte, perché alcune cose non tornano più”.


Certo, potrebbe accadere che in ospedale le persone con le quali hai discusso il tuo Piano e alle quali l’hai consegnato non siano con te al momento del travaglio. Queste istruzioni scritte passeranno nelle mani di qualche altro operatore, ma saranno comunque un valido strumento per chiarire la tua posizione. Se hai pianificato un parto in casa, le tue decisioni saranno frutto di un confronto con la persona con cui hai già istaurato un rapporto, che conosce le tue esigenze e che resterà con te durante e dopo il parto. Con l’ostetrica avrai un’intesa che probabilmente non avrà bisogno di un ‘contratto’ scritto, ma che comunque potrebbe rivelarsi molto efficace in caso di un eventuale trasferimento in ospedale.


Fai una lista di domande da porre e di cui discutere con chi ti assisterà:


Travaglio

  • Posso avere qualcuno con me tutto il tempo?
  • Potrò bere e mangiare?
  • Camminerò, starò seduta o resterò a letto?
  • Dove si svolgerà? (sala parto, sala travaglio, ecc.)
  • Potrò usare l’acqua (doccia o vasca)?
  • Qual è la procedura adottata dal punto nascita sul clistere?
  • Mi faranno la rasatura del pube?
  • Se useranno antidolorifici, quali?
  • Qual è la routine per la cateterizzazione?
  • E per l’induzione al parto?
  • Che tipo di monitoraggio fetale useranno?
  • Potrò assumere le posizioni che voglio durante il travaglio?

Parto

  • Mi faranno l’episiotomia? Che percentuale di questo intervento avete?
  • In quali casi useranno il forcipe?
  • Qual è la percentuale di cesarei nella struttura?
  • Se ho già avuto un taglio cesareo, voglio ripeterlo o preferisco il parto vaginale?
  • Potrò spingere come sento?
  • Il bambino mi verrà dato subito dopo la nascita?
  • Dopo quanto tempo gli verrà tagliato il cordone ombelicale?
  • Il mio partner o un’altra persona di mia scelta potrà restare con me?

Post-parto

  • Dopo quanto tempo potrò allattare il mio bimbo? E in quali orari?
  • Riceverò aiuto in caso di difficoltà di allattamento?
  • Dopo quanti giorni potrò lasciare l’ospedale?
  • Quali sono le procedure mediche post-partum?
  • Chi potrò chiamare in caso di bisogno una volta a casa?

Esempio di “Piano per il parto”1

Al Responsabile degenza ostetrica e ginecologica dott. xxx


Alle ostetriche del reparto dell’Ospedale xxx di xxx


La mia data presunta di parto è il xx/yy/zzzz e abbiamo scelto di partorire presso il vostro ospedale. Sicuramente comprenderete l’importanza che ha per me e la mia famiglia questo evento. Durante la gravidanza abbiamo maturato alcune richieste, che riteniamo molto importanti per poter vivere serenamente la nascita del nostro bambino. Siamo consapevoli del fatto che qualora si presentasse una reale necessità di intervenire, non esiteremmo a seguire le indicazioni mediche.


Durante il travaglio

  • Vorrei potermi muovere liberamente e rispettare i tempi fisiologici del travaglio.
  • Desidero avere mio marito (o altra persona) accanto a me per tutto il tempo.
  • Vorrei essere sottoposta al minimo numero possibile di visite interne.
  • Vorrei evitare la rasatura del pube e il clistere.
  • Non desidero che le acque vengano rotte artificialmente.
  • Vorrei che non mi fosse imposto nessun tipo di analgesico, a meno che non sia io a chiederlo.
  • Vorrei evitare l’episiotomia di routine, e che mi fosse comunque chiesto il consenso prima di praticarla.
  • Se dovessi avere fame vorrei poter mangiare e bere durante la prima fase del travaglio.
  • Vorrei che il tempo del tracciato fosse limitato al minimo indispensabile e il controllo fosse fatto con strumenti che mi permettano di muovermi.
  • Non vorrei che il travaglio venisse accelerato dalla flebo di ossitocina.

Durante il parto

  • Vorrei assumere le posizioni che ritengo più comode e spingere come e quando mi sento.
  • Se fosse necessario il cesareo, vorrei che qualcuno si prendesse il tempo di spiegarmi il perché di questa decisione (eccetto in caso d’urgenza). Vorrei avere un ulteriore consulto da un altro medico, se il tempo lo permette.
  • In caso di cesareo, vorrei che mio marito restasse al mio fianco durante l’intervento per poter accogliere nostro figlio insieme.
  • Vorrei poter espellere la placenta attraverso le spinte spontanee, senza interventi ostetrici.

Dopo il parto

  • Desidero che il bambino mi venga messo sul seno o sulla pancia subito dopo il parto, fino al momento della visita pediatrica, e poi mi sia riportato subito dopo, a meno che non sia io a richiedere diversamente.
  • Vorrei accogliere il bambino prima del taglio del cordone ombelicale, e che questo avvenga solo quando smette di pulsare.
  • Vorrei allattare mio figlio entro la sua prima ora di vita.
  • Desidero che a mio figlio non venga dato altro che il colostro e il mio latte.
  • Desidero che per qualsiasi somministrazione di sostanze a me o al bambino mi venga chiesto il permesso e ottenuto il mio consenso.
  • Non voglio che al bambino venga dato il ciuccio.
  • Desidero avere il bambino sempre con me, a meno che io non decida diversamente.
  • Il padre desidera essere presente ad eventuali controlli e/o cure mediche e durante il bagnetto.
  • Vorrei donare il sangue del cordone ombelicale.

Fiduciosi dell’accoglienza di queste richieste, ringraziamo tutto il personale che ci seguirà in questo evento così importante per noi.

Firma della madre

………………

Firma del padre

………………

Il parto in casa
Il parto in casa
Elisabetta Malvagna
Nascere nell’intimità familiare, secondo natura.Tanti consigli pratici e utili suggerimenti per prepararsi ad affrontare al meglio il parto in casa, in completa sicurezza. Oggi la quasi totalità dei parti avviene in ospedale, e il 40% di questi termina con un taglio cesareo. Negli ultimi tempi, però, l’approccio alla maternità sta cambiando: cresce infatti il numero delle donne che vorrebbe vivere questo momento in modo più naturale, con intorno quanto di più caro.Nel suo libro Il parto in casa, dedicato a una scelta che in Italia è ancora oggetto di resistenze, pregiudizi e tabù, Elisabetta Malvagna, con occhio attento, indaga senza preconcetti su questa pratica e ne sostiene la sicurezza, documentando le sue teorie con un’ampia letteratura scientifica e proponendo un’interessante riflessione sul rapporto tra la donna moderna e la nascita.Partendo dalla propria esperienza di mamma di due bambini nati tra le mura domestiche, l’autrice riporta dati, statistiche e numerose testimonianze di personalità del settore, operatori e mamme che hanno scelto questa opzione. Sono poi forniti numerosi e utili consigli pratici per prepararsi ad affrontare questo straordinario momento al meglio e in completa sicurezza.Non mancano, infine, un decalogo sull’allattamento e un manuale di sopravvivenza per gravidanza, parto e post parto, oltre a capitoli sulla figura dell’ostetrica e sulle Case di Maternità. Conosci l’autore Elisabetta Malvagna, giornalista Ansa, scrittrice e blogger, studia da anni il tema della nascita.Ha fondato e cura i blog partoriresenzapaura.it, ispirato all’omonimo libro uscito nel 2008 e ormai divenuto un classico del settore, e partoincasa.it.