CAPITOLO IX

Giochi indipendenti e creativi all’aperto

Le mie figlie, di nove e sette anni, bisticciano per l’ennesima volta. “Smettila!” si lamenta una, “No, smettila tu!” le grida l’altra di rimando. Siedono sulle altalene e la più piccola, con aria di sfida, continua a canticchiare un motivo ripetendolo di continuo. L’altra, chiaramente agitata, si tappa le orecchie e si lamenta. Dopo aver battibeccato ancora un po’, alla fine la più grande viene da me e mi chiede: “Possiamo andare a trovare qualcuno?”


Sapendo che organizzare un incontro sarebbe fuori questione per limiti di tempo, le dico: “Perché voi due non andate in bici fino a casa dei Johnsons e non vedete se i bambini vogliono giocare?”. I Johnsons vivono a circa cinque minuti di bicicletta da casa nostra e le mie figlie devono scendere lungo una strada sterrata per arrivare da loro. “Sììì!”, esulta, “Possiamo?”. Sarebbe la prima volta in bici da sole fin lì, così mando un messaggio alla mia amica per informarla del loro arrivo e chiederle di rimandarle a casa se i suoi ragazzi non possono giocare. 


Anche per lei sarebbe la prima concessione ai figli di una simile autonomia. Lasciar godere i bambini del nostro semplice gesto di libertà, significherà per loro lo spalancarsi di un mondo tutto nuovo. L’offerta di autonomia sarà liberatoria e anche noi mamme vivremo con grande eccitazione quest’indipendenza appena scoperta. Da quel giorno, le mie figlie hanno iniziato ad andare in bicicletta a casa degli amici; sempre più spesso abbiamo avuto altri bambini che venivano in bici a casa nostra e poi ripartivano per andare alla cava di pietra, a costruire dighe sul torrente o a fare giochi complicati all’aperto. Si avventuravano anche oltre e i loro schemi di gioco diventando sempre più creativi. Per conto mio, non ho dovuto far altro che lasciar andare le mie paure sugli estranei e il timore che si facessero male; per il resto, non è stato più necessario che mi occupassi io di organizzare ogni uscita o appuntamento con gli amici.


Superare le nostre paure di genitori potrebbe non essere la parte più difficile quando si tratta di indipendenza. Forse la noia e la mancanza di motivazione potrebbero rappresentare degli ostacoli. Molti genitori mi raccontano che, pur permettendo ai figli di giocare fuori, questi non sanno cosa fare. Se non hanno avuto abbastanza occasioni di giocare all’aperto, spesso non hanno la sicurezza e le abilità necessarie per essere indipendenti e creativi, si annoiano presto e vogliono tornare dentro, nel loro ambiente sicuro.


Questo capitolo è pensato per aiutarvi a superare gli ostacoli (la noia dei figli e le vostre paure) e promuovere la creatività e l’indipendenza dei bambini all’aperto, indicandovi modi per riuscirci – che viviate in qualche sobborgo residenziale, in una città o in campagna. La chiave è quella di lasciar andare le paure, offrire tante opportunità per giocare all’aperto e fare un passetto alla volta verso la conquista di una maggiore indipendenza.


Superare gli ostacoli al gioco indipendente

Superare le paure e abbandonare l’idea che siate responsabili del superamento della noia, sono i primi passi da fare per favorire l’indipendenza nei figli. In realtà, quando i bambini sentono la noia, questo li costringe a diventare più creativi grazie al gioco di immaginazione.


Superare le paure

In un recente sondaggio, condotto nel Regno Unito, si è scoperto che il 53% dei genitori intervistati dà la colpa al traffico per la riluttanza che dimostra nel lasciare che i figli giochino da soli all’aperto. Il 40% ha paura che un estraneo possa rapirli. Altri ancora temono ciò che penseranno i vicini o che i figli si possano far male.


La maggior parte ha ammesso che se vedesse un certo numero di bambini giocare all’aperto, sarebbe più propensa a lasciare anche i propri (Levy, 2013). E i vostri timori quali sono? Cosa vi frena dal concedere a vostro figlio la libertà di fare nuove amicizie con bambini che abitano in fondo alla strada? O dal permettergli di improvvisare una partita a basket con gli altri ragazzini del quartiere?


Nel quinto capitolo abbiamo visto che, contrariamente alla convinzione comune, il mondo è sicuro oggi quanto lo era trenta o più anni fa, se non di più. Ecco alcuni modi per alleggerire le paure ostinate.


  • Ricordate che l’indipendenza di oggi equivale a bambini più sicuri nel lungo periodo. Non dimenticate che promuovere l’indipendenza significa, nel lungo periodo, un bambino molto più capace, esperto e autosufficiente.

  • Un passo per volta. Non fate nulla che vi faccia sentire a disagio, iniziate a piccoli passi e incoraggiate l’indipendenza poco per volta. Cose come restare fuori insieme ai bambini e farli allontanare gradualmente sono strategie che discuteremo nel dettaglio più avanti in questo capitolo.

  • Osservazione e pratica. Per avere la prova che vostro figlio è in grado di andare a piedi o in bici a casa di un amico, accompagnatelo le prime volte. Osservatelo a distanza mentre gioca fuori per vedere cosa fa senza che lui se ne accorga. A volte anche solo guardare come si comporta nelle diverse situazioni in cui è solo può aiutarvi a essere più fiduciosi e lasciargli gli spazi di cui ha bisogno per sviluppare una sua indipendenza.

  • Stabilite linee guida chiare. Specificate bene quando volete che torni a casa, quanto si può allontanare a piedi, in bici o mentre gioca; spiegategli bene se deve farsi vedere ogni tanto oppure no, e semmai ogni quanto.

Anche di questo discuteremo più nel dettaglio.


Superare la noia

Vi preoccupate spesso che, sotto l’effetto della noia, i vostri figli combinino qualche marachella? O magari che si diano scioccamente fastidio a vicenda fino a farvi diventare matti? Non siete i soli. Tantissimi genitori oggigiorno si fanno in quattro per evitare momenti di inattività e pigrizia dopo la scuola, nel fine settimana o durante l’estate. Organizziamo incontri con gli amici, li iscriviamo agli sport, facciamo una vacanza dietro l’altra e li mandiamo ai campi estivi – di tutto pur di prevenire i momenti di pausa e inattività.


Tuttavia, cercando di prevenire la noia, evitiamo proprio la cosa di cui hanno bisogno per diventare indipendenti e creativi nel gioco all’aperto.


Di tanto in tanto la noia è necessaria per imparare come superarla e farsi venire in mente qualche idea per giocare. Quando i bambini si annoiano, spesso pensiamo che il nostro compito sia quello di intrattenerli e offrire loro una gamma di attività. Al contrario, ricordate questi semplici suggerimenti.


  • La noia è utile. Il più delle volte, è necessario un momento di noia prima che i bambini inizino a vedere gli oggetti sotto una luce diversa, per esempio immaginando che un legnetto sia un mestolo o una pozzanghera lava bollente. La noia li costringe a escogitare livelli di gioco più complessi.

  • Lasciateli sognare a occhi aperti. Quando ai bambini viene concesso del tempo per riflettere sulla vita e su quello a cui vogliono giocare, nascono alcune delle idee più creative.

  • Abbandonate i preconcetti. Se i vostri bambini gironzolano senza scopo, lasciateli fare. Se sono seduti intenti a osservare qualcosa, non distraeteli. Talvolta quello che noi abbiamo in testa come “gioco” è diverso da ciò che i bambini considerano gioco. Inoltre, hanno bisogno di tempo per esplorare e pensare, prima di immergersi in attività più creative.

  • Non affollate il calendario. Date ai bambini la possibilità di esercitarsi nel superamento della noia non affollando troppo l’agenda degli impegni. Resistete all’impulso di dover fare ogni giorno qualcosa, durante le vacanze e i fine settimana. Per ogni giorno “libero” in cui avete pianificato un’attività dietro l’altra, cercate di tenervi un giorno di riposo senza alcun impegno prestabilito. Se, per esempio, il sabato andate al mare, per gran parte della domenica assicuratevi di restare a casa a rilassarvi.


Come incoraggiare il gioco indipendente e creativo

Tutti noi vogliamo che i figli a un certo punto dimostrino la propria indipendenza. È certo, tuttavia, che le nostre aspettative in merito a quando questo debba avvenire variano moltissimo. Quando alcuni genitori pensano all’indipendenza, immaginano subito gli anni dell’adolescenza: guidare l’automobile, trovarsi un primo lavoretto e scegliere una carriera. In verità, attendere fino all’adolescenza prima di incoraggiare l’indipendenza dei figli significherebbe render loro un pessimo servizio. 


È davvero importante che imparino l’indipendenza sin dalla più tenera età; hanno bisogno di sentire che possono scegliere e allenare la propria capacità decisionale sin da piccolissimi. Se, infatti, non si concede loro un senso di libertà sin da piccoli, è facile che sviluppino risentimento, ansia, intensa avversione sensoriale, abitudini schizzinose in fatto di cibo e problemi comportamentali, in quanto si instaura un bisogno di controllo e conflitti di potere. I bambini hanno senz’altro bisogno di sentirsi al sicuro e protetti grazie ai limiti naturali stabiliti per loro, tuttavia, per fiorire e crescere davvero bene, non possono rinunciare al proprio fabbisogno di spazio e tempo per giocare, senza intralci dovuti ai timori degli adulti. Lo spazio e il tempo per giocare sono fondamentali per incoraggiare l’indipendenza all’aperto.


Dare spazio

Dare spazio a volte è la cosa più difficile per i genitori. Amiamo moltissimo i nostri figli, vogliamo solo il meglio per loro, vorremmo essere lì ogni momento, per osservare ogni pietra miliare del loro sviluppo, ognuna delle loro conquiste, e catturarle in un’istantanea della nostra mente. Non vorremmo perderci nulla, eppure, proprio come noi abbiamo bisogno dei nostri spazi lontano dal lavoro, dagli impegni pressanti, e in generale dalle persone, così anche i figli hanno la stessa necessità.


I bambini traggono beneficio dal tempo trascorso per conto proprio riflettendo sulla vita, giocando, e testando teorie diverse senza il fiato sul collo del genitore che osserva ogni loro mossa. Hanno bisogno di una pausa dall’essere sempre guardati. Per creare questo spazio, allentate un po’ le briglie e fate un passo indietro: lasciate che vi sia libertà. Per quanto all’inizio farsi da parte possa apparire difficile, passin passetto i progressi avverranno in modo naturale e sia voi sia i figli vi sentirete a proprio agio.


È essenziale creare occasioni perché i bambini possano giocare da soli e inventare i propri schemi di gioco. Se ci sentiamo sempre obbligati a giocare con loro rischiamo di farli dipendere dalla nostra guida e dal nostro aiuto per riuscire a usare l’immaginazione. Come dar loro spazio? Bisogna prima determinare a che età il bambino è pronto per averlo e quali abilità sono necessarie per ottenerlo; infine, decidere che tipo di libertà è appropriata e possibile. A seconda di dove si vive, questi passaggi potrebbero richiedere un certo sforzo creativo. Ecco alcuni esempi di “spazi” possibili.


Il giardino di casa

Andate in giardino e siate presenti, vostro figlio sarà rassicurato dal fatto di potervi vedere mentre esplora e gioca. È un’ottima occasione per svolgere le incombenze esterne, ecco alcuni esempi per favorire l’indipendenza.

  • Fate un orto. Mentre curate l’orto, vostro figlio potrebbe essere indotto a scavare la terra, usare la pala, e magari trovare dei vermi. Potrebbe finire per andare in giro a vedere cosa si nasconde in un buco nei pressi di un albero o a scovare insetti sotto le pietre, segno che la sua indipendenza nel gioco è iniziata.

  • Potate i cespugli. Mentre potate e accumulate mucchi di rami, vostro figlio potrebbe iniziare a costruirci un ponte o un rifugio, oppure a usarli in un gioco d’immaginazione (un ramo può trasformarsi in un bastone da passeggio per un vecchio mago o in uno strumento con il quale scavare in cerca di ossa di dinosauro).

  • Rastrellate le foglie. Anziché gettare tutte le foglie nel bidone, lasciatene dei mucchi per far giocare i bambini; ci si seppelliranno, le lanceranno in aria oppure salteranno in cima al mucchio, liberi e indipendenti mentre voi rastrellate.

  • Di tanto in tanto giocate anche voi. Soprattutto all’inizio, quando lasciate che i bambini esplorino il giardino, non temete di unirvi a loro giocando alla lotta, a lanciarsi la palla o andando sull’altalena. Partecipando al gioco, rafforzerete e approfondirete il legame affettivo, mostrando il vostro lato giocoso.

  • Costruite qualcosa insieme. Aiutate vostro figlio a cercare il tipo di strutture che vorrebbe avere in giardino e poi costruitele insieme. Se collaborerà al progetto e alla sua realizzazione è più probabile che le userà.

  • Mettetevi fuori a fare qualche lavoretto. Portate all’aperto il vostro lavoro a maglia o l’album da decorare, così facendo sarete fisicamente presenti mentre il bambino gioca.


Il parco

Per i bambini che vivono in città, è il parco a poter rappresentare il luogo dei primi giochi indipendenti, sin da quando sono molto piccoli. All’inizio, starete accanto al bambino mentre gioca, la sola vostra presenza basterà spesso a dargli la sicurezza e la rassicurazione necessarie per iniziare a esplorare i dintorni. Ecco alcune cose da ricordare quando si sta in città.


  • Cercate ambienti naturali. Cercate parchi con molti elementi naturali da esplorare, come terra, zone d’acqua, prato e bosco.

  • Portatevi un libro da leggere. Mentre vostro figlio gioca con la terra o fra gli alberi, leggete o lavorate a maglia; cercate di prendervi dello spazio per voi e piano piano smettete di controllare ogni sua mossa.

  • Insieme ad altri bambini. Il più delle volte, portare altri bambini con voi può indurre vostro figlio a giocare con più indipendenza se il luogo o la situazione sono nuovi.

  • In prossimità dell’acqua. State vicino ai più piccoli se siete nei pressi di un corso d’acqua o di un lago, poi, man mano che crescono potete aumentare le distanze ma è importante non perderli di vista se sono vicini all’acqua.


Le strade

Dai nove anni in su, quando i bambini sono più grandi e abbastanza maturi da conoscere le direzioni principali, potrebbero essere pronti per andare a piedi, in bici o con il monopattino a casa dei vicini in fondo alla strada o in un negozio poco distante insieme agli amici. Fornite loro alcune istruzioni e insegnate le regole principali della strada prima di lasciarli andare. Ecco alcuni suggerimenti per la sicurezza e per aumentare, quindi, l’autonomia dei bambini.


  • Come orientarsi in città. Insegnate a vostro figlio come muoversi per il quartiere o come girare per le strade di città senza perdersi.

  • Il significato dei cartelli stradali. Insegnategli il significato dei diversi segnali stradali e cosa fare quando se ne incontra uno.

  • Fate un po’ di pratica. Accompagnate vostro figlio in giro per la città e attraversate la strada insieme, più e più volte, finché non saprà con esattezza cosa fare, non dimostrerà di saperlo fare e avrà una buona consapevolezza dei pericoli.

  • Stabilite i confini in modo chiaro. Prima di lasciarlo andare, chiarite bene quali siano i limiti da non valicare, per esempio: “Non andare oltre casa di Tony o non superare la biblioteca”.

  • Considerate la possibilità di un walkie-talkie. Con un walkie-talkie si può comunicare in vari frangenti, mentre ci si dirige da qualche parte, quando si arriva a destinazione o mentre si ritorna.

  • Pranzate insieme. Fate tornare a casa per pranzo vostro figlio, mangiate insieme e ristabilite un contatto.

  • Un controllo ogni tanto. Vostro figlio può chiamarvi quando arriva a casa degli amici o ogni qualche ora.

  • Le uscite in compagnia. È sempre una buona idea uscire insieme a uno o due amici o fratelli, nel caso qualcuno si faccia male o abbia bisogno di aiuto.

  • Fategli portare acqua e merenda. Preparate uno zainetto facile da trasportare con acqua e qualcosa da mangiare, oppure mettete un cestino sulla bici. Così, sarà sempre ben idratato e in forze.

  • Insegnategli le “regole della strada”. Per esempio:

    Quali luoghi evitare e perché.
    Quando parlare agli estranei.
    Se è necessario l’aiuto di un estraneo, qual è la persona migliore da cercare? (per esempio, un poliziotto).
    Se si perde, cosa dovrebbe fare?
    Se ha qualche difficoltà, cosa dovrebbe fare?
    Se si fa male, cosa dovrebbe fare?
    Non andare mai in automobile con un estraneo o da qualunque altra parte con un estraneo.

Quando si suggerisce una maggiore indipendenza ai figli, si può iniziare a piccole dosi. Potreste consentir loro di arrivare con la bici solo fino al vicino della casa accanto, per aumentare via via i confini stabiliti. 

Ogni bambino è diverso, alcuni potrebbero non essere ancora pronti per questo tipo di libertà; finché non lo sono potete insegnare comunque le regole della strada e accompagnarli quando escono. Fateli esercitare finché non vi sentite sicuri che possano andare in giro per conto proprio senza problemi. Mettendo in atto le semplici strategie della lista precedente, i bambini possono e dovrebbero imparare come muoversi nel loro ambiente o in altre strade urbane in modo facile e sicuro.


I boschi

Se siete abbastanza fortunati da avere un pezzetto di bosco nelle vicinanze, si tratta di un luogo straordinario per giocare e girovagare. Come abbiamo visto nel capitolo quattro, giocare fra gli alberi tende ad avere un effetto calmante sui bambini e spinge anche al gioco creativo. Un’area boscosa ha quell’atmosfera magica che accende l’immaginazione e conduce i bambini lontano dal mondo adulto. Ecco alcuni suggerimenti per la sicurezza e, quindi, per aumentare la loro capacità di muoversi in autonomia.


  • All’inizio accompagnateli. Come per il giardino di casa, il parco e gli spazi urbani, potete restare accanto al bambino le prime volte; portatevi un buon libro da leggere mentre gioca nel bosco.

  • Raccogliete rametti e bastoni. Mentre vostro figlio gioca, raccogliete da terra rametti e bastoni, così vi terrete impegnati mentre lui esplora. Inoltre, dando una pulita al sottobosco, soprattutto se gli alberi sono i vostri, farete spazio creando un maggior respiro, il che potrebbe indurre il bambino ad avventurarsi oltre.

  • Permettetegli di allontanarsi. Man mano che il bambino è più indipendente e maturo, con l’età e la competenza acquisita, concedetegli sempre più spazio, magari lasciandolo andare dove non potete vederlo ma solo sentirlo, e controllando ogni tanto senza che se ne accorga.

  • Esplorare insieme agli amici. Alla fine, se vivete accanto a un bosco e vostro figlio è ormai capace e sa come entrarne e uscirne, potete lasciarlo andare da solo con gli amici o i fratelli.

  • Segnate i confini. È importante che i confini fisici siano ben chiari, così che non ci si possa perdere. Usando una segnalazione con colori brillanti, si possono creare sentieri o segnare i confini.

  • Piante e animali pericolosi. Come abbiamo visto nel capitolo cinque, è un’ottima idea insegnare ai bambini quali sono le piante, gli animali e gli insetti potenzialmente pericolosi e da evitare.

  • Aspettative chiare. Fate tornare a casa vostro figlio per pranzo o munitelo di walkie-talkie; il segreto è capire quello che lui è in grado di fare e quali misure adottare, all’inizio, per sentirvi tranquilli e concedergli la sua autonomia con serenità.


Dare tempo

Un altro modo di favorire l’indipendenza nel gioco è quello di offrire molto tempo per potersi organizzare all’aperto. L’ideale sarebbero almeno due o tre ore di gioco ininterrotto all’aperto ogni giorno. Quando il tempo per giocare senza l’interferenza dell’adulto è adeguato, a TimberNook osserviamo cambiamenti significativi anche nel modo in cui i bambini giocano per brevi periodi, talvolta basta una settimana. I primi giorni del campo i giochi sono semplicistici, di solito si va in giro e si esplora l’ambiente, spesso si fa la fila davanti alla liana di corda o si cerca di arrampicarsi sugli alberi, si cercano le rane e si tentano i percorsi di corde sospese. Capita spesso che qualcuno venga da noi a chiedere quale sia la prossima attività in “programma” e venga a controllare di avere il permesso per fare attività diverse, come giocare con i bastoni o arrampicarsi sui massi.


È solo verso la metà della settimana – per alcuni bambini anche alla fine della settimana – che iniziano a impegnarsi in giochi più creativi e indipendenti. Questo è vero soprattutto per chi è nuovo a TimberNook. I bambini che vengono qui da anni di solito fanno molto più in fretta a organizzare giochi autonomi che diventano assai complessi già dall’inizio della settimana.


Abbiamo anche notato che ci vogliono di norma circa quarantacinque minuti, durante i primi giorni, per immergersi profondamente nel gioco. Il gioco “profondo” è un tipo di gioco che ha un obiettivo e non è fatto di semplice esplorazione della natura. Per essere nella parte profonda del gioco significa che i bambini hanno già scelto con chi giocare, a cosa giocare e quali ruoli ricoprire, oltre ad aver sistemato i preparativi del gioco stesso. A TimberNook riusciamo quasi a sentire quando questo avviene perché i boschi si fanno silenziosi e tranquilli. I bambini si sparpagliano, immersi nelle dinamiche dei loro giochi.


Al trascorrere dei giorni, ci si immerge nel gioco profondo sempre più in fretta e, verso la fine della settimana, sono sufficienti pochi minuti per immedesimarsi ciascuno nel proprio ruolo e iniziare a giocare con i compagni. Tuttavia, ai bambini serve tempo, pazienza, e l’opportunità che gli adulti facciano un passo indietro affinché ciò possa accadere. Giocare a un livello più profondo richiede un ambiente adatto e tante occasioni per esercitare questa abilità.


Temete di non riuscire ad aggiungere neppure quarantacinque minuti di gioco ininterrotto all’aperto ogni giorno? Ecco alcuni suggerimenti per ritagliare ogni giorno del tempo in più.


  • Giocare dopo la scuola. Fate giocare liberamente i bambini subito dopo la scuola. Se gli sport o altre attività sono necessarie, cercate di spostarle più tardi durante la giornata o nel fine settimana.

  • Giocare al mattino. Molti genitori fanno guardare i cartoni animati prima di andare a scuola. Considerate la possibilità di giocare invece all’aperto.

  • Trovare il tempo nel fine settimana. Fate sì che ci sia un giorno nel fine settimana in cui tutta la famiglia resti a casa. Mentre i bambini giocano liberamente, avvantaggiatevi con le faccende e le incombenze domestiche.

  • Ripensare la ricreazione. Lavorate con gli amministratori e gli insegnanti per vedere se è possibile allungare il tempo della ricreazione. Si può pensare anche di predisporre una ricreazione prima dell’inizio delle lezioni. Nel capitolo sette abbiamo infatti già descritto l’importanza della ricreazione per lo sviluppo del bambino e le diverse strategie per renderla un’ottima esperienza di gioco.


Completare il quadro con gli amici

Quando ci sono altri bambini, lo stimolo è reciproco, lo vedo sempre con le mie figlie. Quando sono da sole a casa giocano soprattutto in giardino, qualche volta nello stagno ma perlopiù sulle altalene, sullo scivolo e con le biciclette. Quando arrivano gli amici, si allontanano di più, vanno nel bosco, costruiscono dighe e i loro giochi si fanno più creativi. Non sapete bene come aggiungere gli amici? Ecco alcuni suggerimenti.


  • Stare insieme tutto il giorno. Invitare un amico per tutto il giorno consente di avere tanto tempo per annoiarsi, mangiare insieme, esplorare, immaginare e creare nuove opportunità di gioco.

  • Farli andare in giro. Se permettete a vostro figlio di andare in bici a trovare gli amici, anche le altre famiglie saranno invogliate a far sì che i propri figli prendano la bici e si allontanino un po’ di più.

  • Trovate genitori che la pensino come voi. Cercate quei genitori che come voi lasciano giocare i figli all’aperto e incoraggiano l’indipendenza. È più probabile che i loro bambini giochino fuori con facilità e sicurezza, il che può essere di stimolo ai vostri stessi figli.

  • Scegliete una politica da “porto di mare”. Scegliete un giorno al mese o uno a settimana durante il quale gli altri bambini possano andare e venire da casa vostra senza bisogno di telefonare o mettersi d’accordo. Oppure, se funziona bene per la vostra famiglia, lasciate che casa vostra sia un porto di mare tutti i giorni.


Affidarsi all’ambiente per stimolare i bambini

Un altro modo per stimolare il gioco creativo e indipendente è affidandosi a un ambiente ricco e fonte d’ispirazione. Gli ambienti che offrono elementi vari, come un torrente da esplorare, zone fangose in cui sporcarsi o boschi nei quali giocare, arricchiscono e stimolano il gioco in modi diversi. Eccone alcuni esempi, in cui il gioco cambierà al variare del contesto.


  • Giocare nei pressi di un ruscello. I ruscelli incoraggiano i bambini a costruire dighe, ponti o “barchette” che scendano lungo la corrente.

  • Giocare al mare. In spiaggia, i bambini spesso si divertono a costruire castelli o sculture di sabbia, giocare sulla battigia o affrontare qualche rischio nuotando e immergendosi nelle onde.

  • Giocare nel bosco. Quando si gioca in aree boscose, si possono raccogliere grossi bastoni per costruire fortini o legnetti per fare una casina delle fate.

  • Giocare vicino agli stagni fangosi. Quando si gioca nei pressi di uno stagno si può cercare di acchiappare le rane, fare sculture di fango, andare a piedi nudi, costruire un ponte, far galleggiare oggetti o lanciarli per vedere i grossi schizzi d’acqua. Si possono tentare anche gli scivoli di fango: scivolare nelle pozzanghere di pancia.


Materiali e oggetti vari

Come già visto nel capitolo sette, per stimolare ancor più la creatività si possono mettere a disposizione dei bambini materiali e oggetti sparsi per giocare nei contesti appena citati o anche solo nel proprio giardino.


  • Evitate la plastica e i giocattoli. Sono oggetti che di solito incentivano un solo tipo di gioco, mentre l’obiettivo del gioco libero è quello di far sì che i bambini usino la propria immaginazione con strumenti diversi da quelli con cui giocano di solito.

  • Oggetti per costruire. Tavole di legno, copertoni, pezzi di tubi, tronchetti di legno, pezzi di stoffa (come lenzuola traslucide) e bastoni sono spesso al cuore del gioco d’immaginazione. Possono essere usati per costruire una casa e poi giocarci con oggetti più piccoli come pentolini, conchiglie e cestini.

  • Mercatini e vendite dell’usato. Negozi di chincaglierie, vendite dell’usato e mercatini offrono veri tesori a poco prezzo. Cercate utensili da cucina in acciaio, teglie, brocche, colini in metallo, vassoi di metallo, cestini, bigiotteria e così via. Permettere di giocare con oggetti usati in primis dagli adulti eccita i bambini e ne incoraggia l’inventiva. Sono inoltre oggetti che possono servire a un’infinità di giochi prima di dover essere rimpiazzati.

  • Cambiate e date il turno agli oggetti. Fate ruotare gli utensili e i materiali con cui giocare, per stimolare idee nuove e arricchire il repertorio delle possibilità.

  • Non dite nulla. Meglio non far cenno agli oggetti e ai materiali che avete predisposto. Fate decidere ai bambini come vogliono usarli; è preferibile non limitare il loro gioco con le nostre idee; i bambini tendono a dipendere dalle nostre idee e pensieri. Il senso dei materiali e oggetti vari è di favorire l’indipendenza e il pensiero creativo. Potrebbero inventare qualcosa a cui non avremmo mai pensato, basta trovare un luogo dal quale osservarli a distanza.


La semplicità

È importante che l’ambiente di gioco sia mantenuto semplice. A volte troppe strutture o materiali e oggetti possono distrarre o sopraffare il bambino, impedendogli di immergersi nel gioco creativo e profondo. Ecco alcuni consigli per non perdere di vista la semplicità mente si cerca di favorire l’inventiva nel giardino di casa.


  • Liberatevi delle strutture ingombranti. Le grandi strutture rischiano di catturare tutta l’attenzione e scoraggiare il gioco in altre parti del giardino.

  • Riducete al minimo le attrezzature. Disponete poche attrezzature qua e là per favorire l’esplorazione di diverse zone.

  • Strutture semplici e stimolanti. Posizionate un lungo scivolo d’acciaio addossandolo a un pendio naturale. In un’altra area del giardino appendete una corda o un’altalena fatta con un copertone, lunga, in modo che ci possano giocare bambini di tutte le età.

  • Approntate una sabbiera. Per incoraggiare un sano gioco sensoriale (tatto e propriocezione), è sempre bene avere a disposizione terra o sabbia. Mettere nelle vicinanze anche una pompa d’acqua è un’idea divertente per favorire i giochi con il fango e l’acqua. Ai bambini piace molto riempire d’acqua contenitori di diverse misure, ma quando una fontanella è vicino alla sabbia, spesso mescolano le due sostanze e creano miscugli come minestre o torte di fango.

  • Oggetti vari. Materiali e oggetti possono essere usati a rotazione in giardino per stimolare il gioco creativo. Come abbiamo visto nel capitolo sette, tenete sempre a disposizione i materiali per costruire (tavole, copertoni e mattoni), fate invece ruotare le cose più piccole e mettetene a disposizione solo poche alla volta (cestini, conchiglie, maschere).


In sintesi

Superare le paure e la tendenza a intrattenere i bambini sono i primi passi verso un incoraggiamento del gioco all’aperto che sia attivo e indipendente. Questo tipo di gioco è ancor più favorito quando ai bambini viene dato ogni giorno molto tempo per giocare liberamente e gli ambienti esterni da esplorare sono stimolanti.


Per dar spazio al gioco libero nella vita di vostro figlio, iniziate offrendo materiali e oggetti vari, ambienti coinvolgenti e una presenza dell’adulto che non interferisca o distragga dal gioco autonomo. In modo graduale, diminuite la vostra presenza e gli oggetti a disposizione man mano che il bambino diventa più indipendente e creativo. Dopo ore di pratica, il bisogno di oggetti e della presenza adulta si affievolirà. Ben presto, vostro figlio sarà in grado di farsi venire in mente idee e schemi di gioco originali senza ricorrere a stimoli ambientali o suggerimenti. 

Il nostro proposito è quello di far raggiungere al bambino un’indipendenza completa, ossia la capacità di pensare in modo creativo e aperto. È una capacità che favorirà lo sviluppo di un individuo forte e capace per gli anni a venire.


Giocate all'aria aperta!
Giocate all'aria aperta!
Angela J. Hanscom
Perché il gioco libero nella natura rende i bambini intelligenti, forti, sicuri.Un libro che descrive l’importanza del contatto con la natura e del gioco all’aperto, sottolineandone i vantaggi per la salute dei bambini. Oggi è raro vedere bambini che si rotolano dai pendii erbosi o si arrampicano sugli alberi per divertimento, e preoccupazioni legate alla sicurezza hanno indotto a eliminare pedane girevoli e tavole altalenanti.Tuttavia, mentre la vita dei nostri figli è sempre più “virtuale” e ruota attorno a TV, smartphone e computer, gli insegnanti notano una diminuzione dell’attenzione e i dottori denunciano un aumento allarmante dei disturbi emotivi e sensoriali.E dunque, come assicurare ai nostri bambini un pieno coinvolgimento di mente, corpo e tutti i cinque sensi?Giocate all’aria aperta! di Angela J. Hanscom farà riscoprire l’importanza del contatto con la natura e del gioco all’aperto, sottolineandone i vantaggi per la salute dei bambini. Conosci l’autore Angela J. Hanscom è una terapista occupazionale pediatrica, fondatrice di TimberNook, un programma per l’età evolutiva fondato sul contatto con la natura, che ha ottenuto premi e riconoscimenti ed è divenuto famoso a livello internazionale.