Professoressa Sue Carter, Neurobiologa comportamentale, direttrice del Kinsey Institute e Rudy professor di biologia all'università dell'Indiana
La Carter ha studiato gli effetti dell’ossitocina sintetica durante il parto. Qui descrive la sua ricerca epocale effettuata utilizzando modelli animali, in particolare i topi di prateria.
“Cerchiamo di studiare cosa avvenga nel piccolo alla nascita; cosa fa la Pitocina al neonato?
Nel primo esperimento che abbiamo condotto l’abbiamo somministrata direttamente al cucciolo, poiché quello che avviene alla nascita è talmente complesso che è molto difficile stabilire quale sia l’effetto e quale la causa. Ero interessata soprattutto agli effetti dell’ossitocina sullo sviluppo. Quando l’abbiamo somministrata ai piccoli abbiamo avuto ogni genere di effetto. E gli effetti differivano in base all’entità della dose somministrata. Se ne somministravamo una piccolissima quantità, sembrava che facilitassimo i comportamenti sociali nella prole. A dosi maggiori gli animali erano ancora sociali ma i topi della prateria formano legami di coppia permanenti e gli animali a cui davamo le grandi dosi non si legavano in coppia – preferivano gli estranei. È inquietante.
Abbiamo osservato cambiamenti nel cervello, nei recettori di questi ormoni peptidici. L’ossitocina ha una compagna detta vasopressina e noi abbiamo osservato dei cambiamenti nei recettori di questi ormoni che duravano per tutta la vita. Abbiamo visto cambiamenti nel comportamento che si conservavano per tutto il corso della vita. Cambiamenti permanenti che avvenivano con l’iniezione di una sola dose.
Alcune delle conseguenze potrebbero persino essere considerate positive. Gli animali erano molto sociali con i dosaggi bassi, ma con i dosaggi maggiori non formavano più dei normali legami di coppia. Si sarebbe detto che di fatto evitassero proprio gli animali familiari e andassero dagli estranei. Ancora non so spiegarmene il motivo.
Gli animali che non riuscivano a nascere, partoriti con quello che forse è l’equivalente di un cesareo, sono quelli che presentavano la trasformazione probabilmente più anormale nello schema dei recettori. Credo che dovremmo preoccuparci per questi risultati e condurre studi analoghi sugli esseri umani, visto che abbiamo accesso a grandi, immensi esperimenti.
Avvengono milioni di parti e alle donne vengono somministrate diverse quantità di Pitocina o ossitocina; ricevono dosi diverse di ormoni. Non abbiamo valutato in nessun modo se una piccola quantità abbia un effetto diverso rispetto a una quantità maggiore negli esseri umani. Se i dati sugli animali vengono confermati, è un aspetto importante da valutare.
È possibile che un uso corretto dell’ossitocina in quantità minime possa non essere troppo tossico. Ma se è un uso continuato o effettuato quando non necessario, o soprattutto se l’ossitocina viene somministrata a una donna che non è ancora davvero pronta ad entrare in travaglio, il cui organismo non è ancora predisposto e pronto, potrebbe avere effetti indesiderati. Davvero non lo sappiamo con sicurezza.
Abbiamo condotto uno studio sui topi di prateria, pubblicato qualche anno fa, nel quale ai maschi veniva somministrata una singola dose di ossitocina il primo giorno di vita. Quando crescevano, circa la metà manifestava dei comportamenti sessuali atipici, e nella metà di coloro che in realtà riuscivano ad accoppiarsi, moltissimi non producevano sperma nel seme. Si accoppiavano ma erano azoospermici – ossia privi di sperma. Abbiamo esaminato con attenzione cosa era successo – lo sperma veniva prodotto ma non fuoriusciva, veniva mandato indietro in una sorta di organo di stoccaggio, l’epididimo, il che è stato quasi uno shock.
Non conosco alcuno studio che abbia osservato, nei bambini esposti alla Pitocina, quali fossero gli esiti sulla riproduzione. Non so se è qualcosa di cui dovremmo preoccuparci, ma esiste una possibilità reale che nei bambini che abbiano subìto una simile esposizione si manifestino, in qualche grado, complicazioni riproduttive o infertilità. Poiché, tuttavia, nessuno ne ha ancora fatto uno studio sistematico, non lo sappiamo, semplicemente non lo sappiamo.
Le nostre ricerche sugli animali mostrano che questi interventi precoci, persino una sola esposizione all’ossitocina all’inizio della vita, oppure bloccare l’ossitocina, essenzialmente hanno cambiato la personalità di quell’organismo per il resto della sua vita. Non si tratta per forza di una cosa buona o cattiva, è un fenomeno adattativo in natura. Ma siamo ora in un periodo che è di una complessità estrema, in cui facciamo tantissime cose tutte allo stesso tempo, e per questo diventa davvero difficile andare a scoprire tutti gli strati di questa enorme cipolla davvero complessa che stiamo creando, e comprendere quello che abbiamo fatto.
Non credo che l’uso di ossitocina sintetica – Pitocina, Syntocinon – dovrebbe essere fermato, credo che dovrebbe essere studiato e usato con cautela. Esistono di certo alcuni casi in cui il male minore è facilitare il travaglio con una piccola dose extra di ossitocina, tuttavia ci troviamo ora in un periodo in cui è piuttosto comune usare la Pitocina per facilitare, indurre e intensificare il travaglio quando non è davvero necessario, e non esiste alcuna seria giustificazione medica. Si è stimato che circa la metà delle volte, nella medicina contemporanea, l’uso di Pitocina non abbia una giustificazione medica. Si tratta di un uso elettivo per altre ragioni, soprattutto per l’induzione del parto.
Non è incredibile che proprio in questo momento storico io mi trovi seduta qui a rispondere a una domanda sugli effetti a lungo termine dell’ossitocina e non sia in grado di offrire nessun’altra risposta al di fuori di quella che posso aver ottenuto da pochi studi condotti sugli animali?”