Nessun investimento è sicuro. Amare significa, in ogni caso, essere vulnerabili. Qualunque sia la cosa che vi è cara, il vostro cuore prima o poi avrà a soffrire per causa sua, e magari anche a spezzarsi. Se volete avere la certezza che esso rimanga intatto, non donatelo a nessuno, nemmeno a un animale. Proteggetelo avvolgendolo con cura con passatempi e piccoli lussi; evitate ogni tipo di coinvolgimento; chiudetelo col lucchetto nello scrigno, o nella bara, del vostro egoismo. Ma in quello scrigno (al sicuro, nel buio, immobile, sotto vuoto) esso cambierà: non si spezzerà; diventerà infrangibile, impenetrabile, irredimibile.C.S. Lewis1
capitolo IV
La necessità del contatto
Perché la relazione è importante
La fame di contatto e l’invito alla pace
Qualche volta faccio questo sogno quando mi sto svegliando, dove io ho una scala dell’amore e anche tu. Ma la tua è sempre più lunga della mia, e perciò cerco con tutte le forze di spingerla più in alto per raggiungerti. Proprio quando sto per raggiungerti, la tua schizza più in alto; io cerco di spingere la mia scala dell’amore sempre più in alto per raggiungerti, ma ogni volta la tua diventa più grande. Non riesco proprio a stare dietro al tuo amore, mamma.
- Come si costruisce un attaccamento forte con un bambino?
- Si può essere troppo legati?
- Se si sono avuti problemi di attaccamento da bambini, si riesce a creare un legame con il proprio figlio?
- Se non ho sviluppato per mio figlio un attaccamento subito dopo la nascita è un problema?
- È possibile lavorare, lasciare i bambini al nido e avere comunque un forte attaccamento?
- E se sono un genitore single e i bambini non hanno altri che me?
- Come posso aiutarli a sviluppare un attaccamento per la maestra, per i nonni, per i fratelli?
Che aspetto ha un buon attaccamento?
1) Attaccamento attraverso i sensi - alla nascita
2) Attaccamento attraverso la somiglianza - A partire da 1 anno
3) Attaccamento per mezzo dell’appartenenza e della lealtà - dai 2 anni
Quando Ben, il fratello di Brittany, uscì di casa con il padre, mi rivolsi a lei e le dissi che non vedevo l’ora di passare del tempo da sole. Brittany mi guardò e disse: “Mamma, dobbiamo trovare una nuova mamma!” Restai sbalordita ma riuscii a chiederle perché sentisse che era necessario trovare un’altra mamma; mi rispose: “Voglio prendere una nuova mamma e darla a Ben, così tu sei tutta per me!”
Quando le persone entrano a casa mia, sento Isabella che dice: “Toglietevi le scarpe, qui non è permesso tenerle!”, oppure: “Appendete le giacche!”. La sento dir loro di non correre per casa e di essere gentili con il fratellino anche quando grida o piange. Li porta persino a fare un giro del giardino e dice loro tutti i nomi dei fiori. Le persone pensano che sia intelligente, ma non fa che ripetere quello che facciamo noi e le cose che ci sente dire.
Mio marito guidava e stavamo andando a cena fuori. Decisi di dargli qualche amichevole consiglio di guida, incoraggiandolo a prendere una scorciatoia per il ristorante. Non apprezzava la mia “guida dal sedile posteriore” e mi disse.”Credo di poter capire da solo dove parcheggiare e come guidare dopo 20 anni che ho la patente!” Gli dissi che volevo solo aiutarlo perché la strada che stava imboccando era davvero trafficata. Tutto a un tratto, Nathan ha urlato al padre: “Papà, perché non stai a sentire la mamma? Lei sa dove andare!”
4) L’attaccamento attraverso il senso del proprio valore - dai 3 anni
Sono andata a prendere Genevieve all’asilo e, mentre camminavamo verso casa, le ho detto che avevo visto questa bimba nella sua classe, adorabile e tutta sorridente, che si stava divertendo molto. Mentre parlavo di quanto questa bimba fosse speciale, Genevieve si mostrava turbata. Le ho chiesto se conoscesse il nome della bambina e, quando mi ha risposto di no, le ho detto che era lei quella bimba e che l’avevo guardata dalla finestra. Il sorriso sul volto di Genevieve è stato enorme quando ha capito che per tutto il tempo non avevo fatto che parlare di lei.
5) Attaccamento attraverso l’amore - dai 4 anni
6) L’attaccamento attraverso il palesarsi - dai 5 anni
Era davvero strano vedere Elle con la mano sulla bocca come se stesse per sbottare su qualcosa. Stava chiaramente cercando di trattenersi, ma era come se la pressione in lei fosse eccessiva e non potesse liberarsi. Le chiesi infine quale fosse il problema e lei mi confessò: “Oh, papà, non te lo voglio dire, ma devo! Ho nascosto i trenini di Oscar di proposito perché non voleva farmici giocare!”
- Un bambino deve legarsi al genitore per prima cosa attraverso un’intimità emotiva, così che si manifesti la propensione a volersi palesare.
- Il bambino si sente al sicuro nel manifestare i propri sentimenti vulnerabili perché sa che questo non determinerà un rischio di separazione dai suoi affetti.
- Il bambino è invitato con calore dal genitore a rivelarsi; per esempio: “vedo che stai pensando a qualcosa!”, “Sembri imbronciato, mi vuoi dire cosa c’è?”, o “Il tuo cuoricino sembra triste, ti andrebbe di parlarne?”
- L’espressione di sentimenti e pensieri da parte del bambino è facilitata dall’atteggiamento del genitore che gli rimanda ciò che ha sentito, è empatico e ne avvalora i sentimenti.
Come favorire un forte attaccamento attraverso il rituale del richiamo
Offrire un pizzico di contatto e vicinanza a cui il bambino possa aggrapparsi
- Un segno di appartenenza o qualcosa di speciale che ci appartiene
- Una somiglianza o qualcosa che si ha in comune
- Un tocco di lealtà e un segno che stiamo dalla loro parte
- Dargli importanza, qualcosa che vada oltre le aspettative legate al ruolo
- Un po’ di calore o un atteggiamento deliziato, qualcosa che suggerisca quanto vi piace
- Un segno che davvero “lo capite” in modi in cui gli altri non potrebbero
- Qualche segno che sono i benvenuti accanto a voi
I coetanei come attaccamenti competitivi
Peter dimostra una mancanza di rispetto per gli altri bambini e gli adulti che lo accudiscono. Oggi, per esempio, mentre la signorina Mavis cantava una canzone durante il cerchio, Peter ha detto con tono di scherno a chi gli sedeva accanto: “Ma perché canta sempre con quella voce? Canta sempre così male, vero?” e poi si è messo a ridere. Ha detto anche a un amico seduto accanto a lui, a proposito di un altro bambino che poteva sentirlo: “Noah è terribile, vero?” Nei suoi commenti Peter usa di continuo toni insultanti e di scherno, cercando di far fare lo stesso ai compagni. Il suo comportamento disturba il clima dell’asilo. Gli abbiamo detto che queste azioni sono inappropriate, ma sembra che non ci ascolti e non si lasci neppure avvicinare.
Capire i piccoli
Deborah MacNamara
Come aiutare a crescere creature imprevedibili e meravigliose da 0 a 6 anni.Un manuale di facile lettura, ricco di consigli pratici e testimonianza dirette, per aiutare i genitori a comprendere la natura dei bambini piccoli.
I bambini piccoli sono fra le persone più amate, ma anche fra le più incomprese.Le loro straordinarie personalità possono rivelarsi una sfida per gli adulti, in quanto sfuggono alla logica e alla comprensione: passano dall’essere sfrontati, recalcitranti e ribelli all’illuminare la stanza con la loro gioia di vivere e le risate contagiose.Le reazioni estreme, la rabbia apocalittica, i pianti inconsolabili e le impuntature senza cedimenti sono la cifra dell’immaturità, e per quanto dovrebbe sembrare evidente che essa sia un tratto costitutivo dei piccoli e li renda persone molto diverse dagli adulti, si rivela invece fra quanto di più misconosciuto e negletto.
Deborah MacNamara, allieva e collega di Gordon Neufeld, uno dei più importanti esperti dell’età evolutiva, esplora l’intenso bisogno di attaccamento del bambino, l’importanza vitale del gioco, la natura della giusta disciplina e del tipo di relazione che è in grado di proteggere la crescita delicata dell’infanzia.
In Capire i piccoli si trova ciò che serve ai bambini per crescere e prosperare, ma non prima di aver capito che i loro comportamenti, talvolta sconcertanti, non sono affatto la manifestazione di un disturbo o di un deficit e neppure di una “cattiva educazione”.Non guarderete più ai vostri figli e a voi stessi nello stesso modo, e pur scoprendo quanto sia critico il ruolo di genitore e adulto, vedrete anche come, dalla giusta prospettiva, sia più facile e naturale di quanto si creda.
Conosci l’autore
Deborah MacNamara è counsellor clinico ed educatrice con un’esperienza ultraventennale.Membro del Neufeld Institute, affianca alla pratica di consulente una regolare attività formativa rivolta a genitori, educatori, professionisti della salute mentale e chiunque si prenda cura dei bambini.Vive a Vancouver con il marito e due figlie.