CAPITOLO X

Piccoli giardinieri crescono

L’orto è un gesto rivoluzionario.
Pierre Rabhi

Coltivare l’orto, far crescere una piantina, prendersi cura del giardino insieme a mamma e papà… ecco un’opportunità straordinaria per un bambino. Questa attività è a un tempo gioco, e quindi divertimento e piacere, ed esperienza arricchente che permette di scoprire e imparare cose nuove. Di più, studi e ricerche hanno anche dimostrato che favorisce il benessere emotivo di grandi e piccoli. E soprattutto, nell’orto o in giardino con un genitore il bambino è orgoglioso di lavorare insieme alla mamma e al papà, e più semplicemente è felice di stare insieme a loro. E tutto questo, a costo praticamente zero. Una bustina di semi, un vaso, un po’ di terra.


Un’attività divertente ed arricchente che può accompagnare il bambino da quando è piccolissimo fino all’adolescenza (e oltre, se si appassiona al giardinaggio) e che non ha prezzo…


E le famiglie che non dispongono di uno spazio verde intorno a casa? Oggi, soprattutto nelle città, avere un giardino o un piccolo terreno dove realizzare un orto è un privilegio per pochi. Ma rinunciare sarebbe un vero peccato: chi non ha un giardino potrà sfruttare terrazzini e balconi e coltivare fiori e piccoli frutti in vaso. Se c’è un giardino condominiale si potrebbe chiedere il permesso di abbellirlo con piante o fiori, magari coinvolgendo altri condòmini che eventualmente si mostrino interessati. E laddove gli spazi esterni proprio non ci sono, si potrà creare un piccolo angolo verde all’interno della propria abitazione, accanto a una finestra con piante d’appartamento, e coltivare fragole o basilico in un vaso sul davanzale. Con un po’ di fantasia è possibile divertirsi insieme al proprio bambino anche facendo crescere alcune piantine in un vaso. I bambini saranno felici di veder crescere i loro germogli e si sentiranno comunque “piccoli giardinieri”.

Insieme a mamma e papà

Una bella possibilità per avvicinare i nostri bambini sin da piccolissimi al mondo naturale è il giardinaggio. Prendersi cura insieme del giardino, aiutare mamma e papà a coltivare l’orto (anche in vaso, in balcone, se non c’è un giardino), è un’esperienza arricchente a molti livelli. Innanzitutto è un’attività piacevole per il bambino che ama imitare i genitori e ancor di più fare qualcosa insieme a loro.


Lavorare nell’orto è per il bambino un modo di partecipare concretamente alla vita dei grandi.1


Un bimbo, anche piccino, può rivelarsi un buon aiutante per annaffiare le piante, seminare, raccogliere le fragole… La scelta di renderlo partecipe ha anche un’utilità pratica: quando c’è un bambino in famiglia, coinvolgerlo è spesso il solo modo per riuscire a dedicarsi ai lavori in giardino; è più facile affidare al piccolo dei semplici incarichi adatti alla sua età che non chiedergli di aspettare pazientemente che il genitore abbia terminato. Ai bambini piace rendersi utili e maneggiare acqua, terra, semi… è un gioco bellissimo!


E soprattutto, in giardino, nell’orto, nell’angolo verde in balcone… il bambino è felice perché è con la sua mamma, o con il suo papà. Perché alla fine è questa la gioia più grande per i piccoli: stare insieme, fare insieme, sentire che i genitori gli vogliono bene.

Nell’orto con i nonni

Per alcuni bambini l’esperienza del giardinaggio è legata a una figura diversa dal genitore, ma comunque importante nell’universo famigliare: i nonni! Quando la famiglia non dispone di uno spazio verde, che fortuna poter contare sul giardino o sull’orto dei nonni! Il bambino imparerà ad amare questa attività collegandola ai momenti felici trascorsi con i nonni all’aria aperta, prendendosi cura di piante e fiori. Un bel modo per stare insieme e una possibilità per i nonni di trasmettere ai nipoti le loro conoscenze in questo campo.

A scuola di natura

In giardino o nell’orto ci si diverte, certo, ma si imparano anche tante, tantissime cose. Cose importanti. Grazie al giardinaggio il bambino ha la possibilità di comprendere meglio come “funziona” la natura, cosa sono le verdure che è abituato a trovare a tavola, da dove arrivano (prima di approdare al reparto orto-frutticolo del supermercato), come si curano perché possano crescere bene. Osservare il ciclo di vita di una pianta permette anche di imparare sul campo quanto è preziosa l’acqua, a cosa serve la pioggia e a cosa il sole. Nell’orto si scoprono le stagioni, perché le attività sono scandite dal trascorrere dei mesi e si differenziano in base alla stagione. Tanti concetti che per noi adulti sono forse scontati, ma che per un bambino rappresentano una continua scoperta. Un lezione di scienze a cielo aperto, di quelle che restano impresse senza fatica.


Come spiegano Lorena Lombreso e Simona Pareschi, nel loro manuale dedicato al giardinaggio con mamma e papà:


Molto spesso oggi i ragazzi vivono in situazioni e ambienti dove i ritmi naturali sono praticamente assenti. Ci si chiede “che tempo fa” più che altro pensando al fastidio che ne può conseguire (il freddo, il caldo, la pioggia, la neve…); si acquistano i cibi senza neppure immaginare il loro reale collegamento con gli eventi naturali e il lavoro agricolo.


Grazie alla cura delle piante si diventa molto più ricettivi a tutto ciò che la natura sa offrire. Si impara a “leggere” pioggia e sole, freddo e caldo non più come fattori di disturbo bensì come elementi interattivi con la crescita dei vegetali.2


Concorde Pia Pera, scrittrice e giardiniera:

Pensiamo allora che fortuna, che occasione unica, (…) comprendere in cosa consista il corpo a corpo dell’uomo con la terra, quali siano i comportamenti necessari per convincere Madre Natura a darci ciò di cui abbiamo bisogno per vivere. L’orto sarà l’aula all’aperto in cui comprendere tutto insieme l’abc della vita. Come un seme si trasforma in pianta, in fiore infine in frutto; l’acqua, il sole e l’aria pulita; il ronzio di un’ape promessa di impollinazione e quindi di raccolto; e così via.3


Per i bambini molto piccoli, toccare le foglie (e scoprirne le differenze al tatto), osservarne il colore e la forma, annusare piante e fiori è un esercizio per i sensi e una fonte continua di scoperta e conoscenza.


Per chi non ha un giardino, ricordiamo che è sufficiente un piccolo balcone dove coltivare alcune piante aromatiche per offrire al bambino questo tipo di stimoli: rosmarino, salvia, basilico, menta… Ogni pianta ha caratteristiche, profumi e sapori differenti.

A scuola di giardinaggio

In giardino o nell’orto non si apprendono solo concetti teorici, anzi! Nell’orto il bambino esercita manualità e destrezza, imparando numerosi gesti: zappettare per preparare il terreno ad accogliere il seme; seminare in righe (abbastanza) ordinate, ponendo il seme nella posizione e alla profondità giusta; riconoscere e distinguere le erbacce dalle piante coltivate per tenere pulito l’orto; riempire un annaffiatoio, trasportarlo senza perdere l’acqua lungo il tragitto e dare da bere alle piante nella giusta quantità perché il terreno resti umido; capire quando un frutto è maturo o un ortaggio pronto da raccogliere e staccarlo dalla pianta con sufficiente delicatezza… Tanti gesti che richiedono competenza e una certa dose di precisione: nell’orto, giocando, si impara davvero tanto! Per i più grandicelli, in età scolare, l’orto e il giardino possono rappresentare una palestra per la creatività e la capacità di risolvere problemi, come scrive l’esperta Pia Pera:


È importante invitare all’osservazione e alla sperimentazione, far capire quali difficoltà possono insorgere in un orto, invitare a suggerire soluzioni. Stimolare l’inventiva dei bambini, renderli consapevoli di quanta intelligenza ci voglia per fare bene il mestiere del contadino, di quanta destrezza manuale, di quanta presenza di spirito.4

A scuola di gusto

Oggi il consumo di frutta e verdura non è più strettamente legato alle stagioni e nelle corsie del supermercato si trovano fragole e zucchine anche in inverno. Per chi è abituato ai prodotti della grande distribuzione, assaggiare frutta e verdura fresca potrebbe rivelarsi una gran bella (e buona) sorpresa. Il gusto di una fragola o di un pomodoro appena colti dalla pianta è decisamente più intenso del sapore dei frutti raccolti ancora acerbi, conservati nelle celle, trasportati per centinaia (o migliaia) di chilometri fino ad approdare nel reparto orto-frutticolo della nostra città. Frutti spesso meno grossi e meno “perfetti”, che nascondono però un sapore dolcissimo. Ecco un altro insegnamento che l’orto può regalare ai nostri bambini.

Delicatezza, attesa e responsabilità

Un altro dono offerto dalla natura è la possibilità di occuparsi responsabilmente e con delicatezza di altre forme viventi. Un bambino che si prende cura di una pianta, magari seguendone la crescita sin dal seme, si allena all’attenzione e all’accoglienza dei bisogni altrui. Le foglie sono rivolte verso il basso, la pianta sembra sofferente? Il bambino lo noterà, si chiederà cosa succede, cosa può fare. Offrendo dell’acqua alla pianta la vedrà recuperare bellezza e salute. È sufficiente un vasetto, una pianta semplice da coltivare sul davanzale, laddove non ci siano giardino né balcone.


Le prime grandi soddisfazioni dell’orto permettono al bambino di maturare emotivamente, prendendosi cura di creaturine più piccole e vulnerabili di lui.5


Lavorare in giardino significa anche imparare a dosare la propria forza, muoversi con attenzione, trattare foglie e fiori con delicatezza.


E ancora, grazie al giardinaggio si impara l’arte dell’attesa e della pazienza, perché da quando il bimbo posa un seme nella terra sono necessari alcuni giorni per veder spuntare il piccolo germoglio, e altri per vederlo crescere fino a trasformarsi in una piantina. Lo stesso vale per i prodotti dell’orto o per i piccoli frutti, come fragole e more, che il bambino può seguire nella crescita quotidiana, sperimentando finalmente una pausa. Abituati ai ritmi convulsi imposti dalla vita cittadina, che tra lavoro, casa, scuola, spesa, ci vede spesso correre e correre, nell’orto il bambino può scoprire un ritmo nuovo, il tempo della lentezza, della vita che nasce e cresce pian piano, senza fretta.

Natura e benessere emotivo

Prendersi cura delle piante, pulire un’aiuola, osservare i fiori che sbocciano, faticare nell’orto, assaggiare il frutto del proprio lavoro: per gli adulti che stanno attraversando un periodo di stress, o che sono giù di morale, tutto questo è un toccasana. Respirare, toccare, guardare… La scienza conferma quello che l’esperienza già suggeriva: l’arte del giardinaggio favorisce il benessere psicofisico, con evidenti benefici per l’umore. Bene, è ragionevole ipotizzare che gli stessi benefici riguardino anche i bambini. Secondo Pia Pera, il giardino e l’orto offrono “la possibilità per il bambino di esprimere cose che magari non sa ma che però sente. Di compiere gesti che placano oppure dispongono diversamente le energie interiori”6.

In giardino, per gioco e per piacere

Quando si fa giardinaggio con un bambino piccolo è necessario adottare la prospettiva giusta: primo passo, rallentare. I bambini non sono veloci come un adulto nell’eseguire un compito, che si tratti di annaffiare dei vasi o di raccogliere pomodori. E in genere non sono neppure ugualmente precisi ed efficienti. È naturale che sia così, ma a volte c’è il rischio di dimenticarlo. Non possiamo aspettarci da un bimbo (anche se ha già 7 o 8 anni) la stessa resa di un adulto, e se lo ricordiamo è per sottolineare che il tempo trascorso in giardino o nell’orto dev’essere un piacere: il bambino non può e non deve sentirsi sotto esame o sotto pressione per come svolge i suoi piccoli incarichi. Naturalmente l’adulto gli spiegherà come compiere determinati gesti, gli farà vedere come si fa, ma per imparare serve tempo e soprattutto la possibilità di commettere errori7.


Al bando il nervosismo e i rimproveri, dunque, altrimenti si perde la bellezza di questa esperienza condivisa. Lasciamo che il bimbo faccia il meglio che può, accogliamo i suo sforzi con un sorriso, teniamo a mente che è un bambino e che anche se da soli avremmo fatto più in fretta e forse meglio, insieme abbiamo il piacere di condividere un pezzetto di vita con lui. Quel tempo trascorso insieme vale più di un lavoro eseguito alla perfezione. A quei lavori che richiedono particolare precisione e destrezza, ci dedicheremo in un momento in cui il piccolo è occupato in altro.

Il diario del piccolo giardiniere

Per i bambini che sanno già leggere e scrivere può essere un’idea divertente quella di annotare il loro lavoro di giardinieri, dedicando un bel quadernetto a questa attività. Il bambino potrà scrivere le attività più significative come la semina, i trapianti, la maturazione e la raccolta di frutti e ortaggi, segnando le date ed eventualmente aggiungendo disegni, fotografie, foglie e petali (da far seccare e incollare alla pagina o conservare in una busta trasparente). Ogni bambino dovrà essere libero di gestire il suo diario dell’orto come preferisce con più o meno dettagli, a seconda del suo temperamento, del suo amore per la scrittura e per il disegno.


Coltivazioni a misura di appartamento

Alcune indicazioni per far crescere una piantina in casa, seguendola tappa per tappa, e affidandone la cura al bambino.


Semi e legumi nell’ovatta

Far crescere un germoglio in un vasetto con dell’ovatta. Ecco un esperimento classico, per cui non è necessario disporre di orti o giardini, che permette di seguire la crescita di una piantina, giorno per giorno.


Il vasetto può essere un barattolino dello yogurt vuoto (o qualunque scatolina in plastica): alla base si posiziona un sottile strato di ovatta, poi si colloca il seme (vanno bene anche i semi di mela) e infine si copre con un altro sottile strato di ovatta. Oltre ai semi si possono usare dei legumi secchi e per chi sceglie i fagioli sarà l’occasione per raccontare la fiaba del fagiolo magico! Il vasetto (o i vasetti: per sicurezza è preferibile replicare l’esperimento con due o tre semi e/o legumi secchi) dev’essere collocato in un punto luminoso della casa e l’ovatta deve essere sempre umida. In pochissimi giorni il germoglio farà capolino, in breve si noteranno le prime due foglioline e il sottile fusto inizierà ad allungarsi.


A questo punto le piantine di legumi possono essere trasferite (facendo attenzione a non rovinare le radici) in vasi di terra da collocare in balcone o sul davanzale con un bastone sottile come sostegno e in poche settimane il bambino potrà raccogliere i “suoi” primi fagioli!


Avocado nel bicchiere

Un’altra coltivazione casalinga a misura di bambino è quella dell’avocado: è possibile far crescere una nuova pianta partendo dal grande nocciolo al suo interno, semplicemente con dell’acqua. Lavato il nocciolo facendo attenzione a non rimuovere la pellicina marrone, lo si punta con tre o quattro stuzzicadenti appoggiati al bordo del bicchiere, in modo che la parte più piatta del nocciolo resti immersa nell’acqua (in pratica il nocciolo è immerso solo per metà, la parte più appuntita è fuori dall’acqua). Il bicchiere dovrà essere collocato in una zona luminosa della casa e nell’arco di alcune settimane spunteranno prima le radici, poi il germoglio. Quando la piantina sarà alta 15-20 centimetri si potrà trapiantare in un vaso con un terriccio ricco di humus, collocato sul balcone (o sul davanzale). La pianta di avocado dovrà tornare all’interno con l’arrivo della stagione fredda.


Il compost: meno rifiuti, terriccio a costo zero

Da rifiuti a ottimo terriccio per l’orto e le piante in vaso. I rifiuti organici sono circa un terzo dei rifiuti domestici: le famiglie che si cimentano con il compostaggio hanno la possibilità di ridurre i rifiuti prodotti e allo stesso tempo risparmiano il denaro destinato all’acquisto di terriccio e concime organico. A tutto vantaggio dell’ambiente poiché diminuisce la quantità di scarti destinati alla discarica e/o all’inceneritore. Il compostaggio si può realizzare in giardino e in casa8, con gli scarti vegetali della cucina (frutta e verdura, ma anche fondi di the e caffé) e del giardino (foglie, erba, ramaglie). Per chi volesse approfondire l’argomento, Legambiente ha redatto una guida al compostaggio domestico, disponibile online9; segnalo inoltre il sito della campagna “Compostiamoci bene”10 ricco di informazioni, video, documenti utili.

Non si spende e si guadagna

Per il bambino, giocare a “fare l’orto” è una fonte di divertimento, emozioni, scoperte a costo zero. È un’occupazione sana che garantisce tanti benefici e non ha controindicazioni. Di più, è un’occasione per stare insieme a mamma e papà, sentirsi considerato, coinvolto e amato.


E per la famiglia? L’orto, oltre a non comportare spese (se non per l’acquisto di eventuali piantine, ma molti appassionati conservano i semi delle proprie piante per la semina dell’anno successivo), può garantire un risparmio economico anche importante. Certo, molto dipende dalle dimensioni dell’orto stesso, ma ci sono famiglie autosufficienti per quando riguarda insalata e verdure, che per tutta l’estate e parte dell’autunno non hanno bisogno di acquistare gli ortaggi che consumano. Per chi ha un giardino con piante da frutta il discorso riguarda anche alcuni frutti. E per chi è dotato di buona volontà, l’autoproduzione può comprendere anche marmellate, conserve, sughi di pomodoro. Tutti prodotti sani, genuini e… a costo zero.

La biblioteca “verde” per giardinieri piccoli e grandi

Di seguito trovate un elenco di testi dedicati al giardinaggio e alla cura dell’orto con tanti suggerimenti per chi muove i primi passi nel mondo del giardinaggio. Alcuni titoli sono specifici per genitori che desiderano coinvolgere i loro piccoli in queste attività. Ci sono anche dei titoli per bambini, da leggere insieme a mamma e papà.


Per i genitori

Un giardino senza veleni, di Bénédicte Boudassou, Red, 2010. Una guida semplice, alla portata di tutti, per coltivare il giardino senza fertilizzanti chimici e pesticidi, creando il proprio terriccio, scegliendo le piante giuste e proteggendole con rimedi naturali. Con consigli pratici per un giardino ecologico dove possono vivere bene anche insetti amici, uccelli e piccoli animali.


Un giardino (quasi) senz’acqua, di Michèle e Jean-Claude Lamontagne, Red, 2010. Questo manuale spiega quali piante coltivare e come procedere per risparmiare acqua. Perché un giardino a “basso consumo” può sorprendere per la bellezza e la varietà delle sue piante e per la semplicità della sua manutenzione. Ecco un’informazione tratta da questo volume: “L’uomo ha accesso solo all’1% circa dell’acqua dolce. Nel corso del XX secolo, il fabbisogno idrico si è moltiplicato 7 volte come conseguenza dello sviluppo industriale e della crescita demografica”.


Guida completa al giardinaggio in vaso, di J.K.Harrison, M.Smith, Il Castello, 2010. Per chi non ha un giardino e non ha la possibilità di coltivare un orto, questo manuale è una guida completa al giardinaggio in vaso. Spiega come scegliere piante e contenitori per balconi, terrazzi e cortili e offre indicazioni per coltivare in vaso anche piante aromatiche e ortaggi.


Le piante antinquinanti, di A. Boixière e G. Chaudet, Red, 2010. Per chi, al piacere di coltivare piante in vaso, vuole unire l’utile, ovvero purificare l’aria di casa, questo manuale contiene un elenco di 38 piante che combattono l’inquinamento (con l’indicazione del locale in cui collocarle). Tra le pagine anche tanti consigli utili per limitare la diffusione di sostanze inquinanti tra le mura domestiche.


In giardino con mamma e papà, di L.Lombroso e S.Pareschi, San Paolo, 2011. Suggerimenti pratici e spunti di riflessione per i genitori che desiderano coinvolgere i bambini nella cura del giardino o dell’orto.


L’orto in cucina con i bambini, di Amanda Grant, Il Castello, 2011. Questo manuale ha due punti di forza: offre istruzioni molto chiare per coltivare erbe aromatiche, ortaggi e frutti (ideale per chi è alle prime armi), e per ogni ortaggio preso in considerazione illustra una rosa di ricette (anche queste ben spiegate). In pratica si va dal seme al piatto! Una bella idea per chi coltiva l’orto con i bambini, per sottolineare la continuità tra l’impegno speso lavorando la terra e il prodotto finale che viene gustato a tavola.


Per i bambini

L’orto di Pina, di Lucy Cousins, Mondadori, 2013. Un libro per i più piccini, che mostra la topina Pina impegnata a seminare, annaffiare, strappare le erbacce e godersi i frutti del suo lavoro.


Piccoli giardinieri si divertono in giardino e sul balcone, di Sara Agostoni, Gribaudo, 2011. È un grazioso manuale per bambini, a partire dai 5-6 anni circa, ma che si può sfogliare anche prima con mamma e papà. Le belle illustrazioni ricreano l’atmosfera di una storia, anche se si tratta di un manuale con suggerimenti per seminare, trapiantare, coltivare varie piante. Ci sono anche le istruzioni per creare il compost e coltivare l’orto. Nel capitolo “Giardinieri creativi” troviamo le indicazioni per realizzare dei simpatici lavoretti destinati al giardino: uno spaventapasseri, una mangiatoia e una casetta per gli uccelli, un annaffiatoio…


Avventure e scoperte in giardino, di R.Deluigi, M.Vitale, Scienza Express, 2012. Le avventure dei tre piccoli protagonisti si intrecciano con gli approfondimenti relativi a piante, animali ed eventi atmosferici. Con tante proposte di lavoro, dalla creazione di un quaderno dove annotare le attività quotidiane all’invasamento di piante e fiori. Il testo comprende una sezione dedicata agli adulti che rielabora in chiave pedagogica le esperienze fatte dai bambini. Indicato dai 3 anni circa.


Giardinieri in erba, di Emanuela Bussolati, Editoriale Scienza, 2009. È un libro-quaderno, con informazioni a proposito di alberi, cura delle piante e stagioni, e spazi a disposizione del bambino, dove annotare i propri esperimenti e incollare le foto di germogli e piante. Indicato anche per i bambini che non hanno un giardino a disposizione, perché spiega come coltivare le piante in piccoli contenitori e vasi. Adatto per bambini in età scolare, ma naturalmente con un genitore accanto si può sfogliare e leggere anche prima.


L’orto dei bimbi, di Serena Bonura, Terra Nuova, 2015. Un manuale per i più grandicelli, con giochi e attività didattiche per creare insieme un orto biologico e conoscere la permacultura.

Voci di mamma e papà

I bambini mi seguono nell’orto da quando hanno imparato a camminare. Si divertono a seminare e ad aspettare di veder spuntare il germoglio, sono soddisfatti e orgogliosi quando zucchine e pomodori sono maturi e pronti da raccogliere e… mangiare! Forse per questo non ho mai avuto problemi a far mangiare loro le verdure? Per loro non sono un’entità astratta, un cibo che si “deve” mangiare, ma qualcosa di amico, di vicino, il frutto del nostro impegno!

Katia, mamma di Ester, 9 anni, Pietro, 4 anni



Giochi a costo zero? Nella bella stagione… il giardinaggio! Io ho il pollice nero, ma ogni anno provo a piantare qualcosa in terrazza. Alberto ogni sera mi ricorda che dobbiamo annaffiare le piante: prende il suo annaffiatoio rosso e si dedica con dedizione alla cura di piante e fiori. Si diverte tantissimo.

Sara, mamma di Alberto, 3 anni



Il nostro giardino è piccolo e per sfruttare al massimo lo spazio disponibile ci siamo cimentati con l’orto sinergico, associando verdure che crescono più rapidamente con altre che hanno bisogno di tutta l’estate per maturare. I bambini mi aiutano e, non lo dico per dire, sono proprio bravi: bagnano l’orto, controllano se zucchine e cetrioli sono pronti da raccogliere, sanno raccogliere l’insalata.

Francesca e Oscar, mamma e papà di Federica, 9 anni,

Alessandro, 7 anni



Le mie bambine si divertono ad annaffiare i loro vasetti (ognuna di loro ha le sue piante e se ne prende cura) e a raccogliere more, lamponi, fragole e mirtilli con cui poi preparo la marmellata. Quando saranno più grandi insegnerò anche a loro come si fa!

Letizia, mamma di Francesca, 5 anni, Giada, 3 anni


Noi abitiamo al terzo piano di un piccolo condominio. Il balcone è uno solo e lo devo usare per la raccolta differenziata (la casa è piccola!), ma sono riuscita a trovare il modo di fare del giardinaggio con il mio bambino grazie a un rettangolo di prato condominiale, di fianco ai posti auto. Ho chiesto il permesso all’amministratore e ho potuto piantare due piante di rose e, a ridosso della rete, delle piantine di pomodoro. Le rose nascondono allo sguardo i pomodori (per il vicino che non apprezza l’effetto orto) e la scorsa estate abbiamo mangiato i nostri pomodori. Sul davanzale della camera di Giacomo invece coltiviamo fragole in vaso. Questa coltivazione è affidata interamente a lui che si occupa di bagnare la terra e controllare la maturazione dei frutti. Il raccolto non è grandissimo, ma la soddisfazione e il gusto ci sono tutti!

Elena, mamma di Giacomo, 6 anni



Io dispongo di una vecchia casa nel bosco, nell’Alto Monferrato, a due ore da Milano (dove abitiamo). Questa casa era dei miei nonni, che erano agricoltori e viticoltori. Ora i miei nonni non ci sono più, la casa è passata ai miei genitori, e il terreno intorno alla casa è ancora adibito a orto e frutteto, alla cura dei quali partecipano attivamente i miei bimbi. Con addosso abiti di terza mano, e stivaletti nella stagione fredda, a piedi nudi in quella calda, i piccoli lavorano sodo: seminano, innaffiano, tengono monitorato lo stato di maturazione di zucchine, pomodori, zucche, more, mele, e… mangiano! Oltre che di risparmiare e mangiare sano, questo orto e questo frutteto permettono ai miei figli di stare a contatto con la natura e con la stagionalità di alcuni prodotti della terra, opportunità preziose per chi vive in una grande città… E possono così entrare in connessione con la terra, sporcandosi, manipolando, osservando, annusando, assaggiando.

Laura e Andrea, mamma e papà di Alessandro, 5 anni, Giulia, 3 anni



Abitare in città ma avere un orto proprio dietro casa è una grande fortuna per tutta la famiglia, ma soprattutto per i bambini. Se poi l’orto è del nonno e c’è la possibilità di giocarci e imparare insieme a lui… è il massimo! Le fragole che, con pazienza, Matilde ha piantato, innaffiato e visto maturare, hanno tutto un altro sapore! Giocare con l’acqua, sporcarsi con la terra, raccogliere frutta e verdura da condividere a tavola con tutta la famiglia o da gustare direttamente sul campo… Sin da piccolissima Matilde si è sempre divertita tantissimo nell’orto del nonno! E poi, seguire il corso delle stagioni, giocare con le lumache, le ranocchie, i bruchi e le farfalle sono ottime alternative alla TV e ai videogiochi!

Valentina, mamma di Matilde, 7 anni



La mia esperienza con l’orto e il giardinaggio nasce circa 30 anni fa, quando mio padre passava con me gran parte della giornata ad insegnarmi la Natura. Ho avuto la fortuna di avere un padre molto presente che, nonostante non avesse mai letto un libro di pedagogia (e forse nemmeno un libro in vita sua), con l’istinto e l’amore sapeva perfettamente di cosa avevo bisogno. Mi ricordo le giornate a trapiantare i pomodori, cimare i cetrioli, vangare le melanzane. Sto cercando di trasmettere questa passione ai miei figli e quest’anno ne ho avuto l’occasione, piantando assieme il nostro primo orticello. Li ho coinvolti fin da subito, dicendo loro che avevamo un grande lavoro che ci aspettava. Abbiamo dissodato la terra assieme, spostando i sassi e dando loro la possibilità di aiutarmi con piccole pale e rastrelli. Poi siamo andati a comprare le piantine assieme, e abbiamo osservato in negozio quante possibilità ci fossero. Al momento di piantarle i bimbi erano piuttosto annoiati, invece si sono entusiasmati nelle fasi di irrigazione.


Quali sono i vantaggi di aver fatto questa esperienza con i miei figli? Per prima cosa è un modo ottimo per spiegare loro il tempo. I primi giorni avrebbero voluto aspettare davanti alle piantine che le fragole diventassero rosse. Invece, spiegando loro che ci sarebbe voluto molto più tempo, hanno iniziato ad apprezzare l’attesa. Ha tratto giovamento la loro dieta: raccogliere una zucchina e spiegare che la stessa sera avrebbero mangiato proprio quella zucchina, ha fatto sì che si avvicinassero più volentieri a gusti e sapori diversi. Hanno capito che la frutta e la verdura del supermercato deriva da piante specifiche, che hanno foglie e rami diversi una dall’altra. Hanno scoperto cos’è la fatica. Hanno scoperto il reale profumo delle piante di pomodoro e del basilico. Hanno capito che se c’è una fragola sola, è meglio dividerla che far piangere il proprio fratello.


E poi, su tutto, è un’altra piccola grande scusa per passare del tempo assieme: di ritorno da scuola si passa nell’orto a raccogliere le verdure, si cerca di prevedere come sarà il raccolto del giorno dopo, si programmano i lavori della settimana. È un’attività che diventa coccola, una coccola che diventa conoscenza, una conoscenza che si ottiene grazie alla cura e all’amore. Proprio come faceva mio padre, trent’anni fa.

Davide, papà di Mattia ed Emanuele, 4 anni

Bebè a costo zero crescono
Bebè a costo zero crescono
Giorgia Cozza
Meno oggetti e più affetti per crescere felici dalla prima infanzia alle soglie dell’adolescenza.Una guida al consumo critico, con consigli pratici per crescere bambini sereni, imparando a distinguere tra vere esigenze e bisogni indotti dal consumismo. Per un figlio, solo il meglio. Ma cos’è il meglio per un bambino?Giorgia Cozza risponde alla domanda che era stata il punto di partenza di Bebè a costo zero, la guida al consumo critico per futuri e neogenitori.Ora, in Bebè a costo zero crescono l’attenzione si sposta sui bambini più grandi, a partire dai 2 anni di età, fino alle soglie dell’adolescenza, perché se accogliere un bimbo a costo pressoché zero è possibile, è possibile anche crescerlo serenamente senza affrontare continue spese. L’ebook di questo libro è certificato dalla Fondazione Libri Italiani Accessibili (LIA) come accessibili da parte di persone cieche e ipovedenti. Conosci l’autore Giorgia Cozza è una mamma-giornalista, specializzata nel settore materno-infantile, autrice di libri per bambini e numerosi manuali per genitori, divenuti un importante punto di riferimento per tante famiglie in Italia e all’estero.È stata relatrice in numerosi congressi per genitori e operatori del settore e ospite di trasmissioni televisive per rispondere a quesiti legati all’accudimento dei bimbi e a uno stile genitoriale ecocompatibile.