Voci di mamma e papà
Io cerco di portare Gioele quasi tutti i giorni al parco, anche d’inverno, lui si diverte un sacco. Siamo comunque molto fortunati perché abitiamo in un condominio con tanti bimbi, che dà la possibilità di giocare nello spazio sottostante: biciclette, monopattini, palle e grandi giochi in compagnia non mancano mai.
Eleonora, mamma di Gioele, 4 anni
Matteo, da quando aveva sei anni, gioca da solo con la sua amichetta nel cortile condominiale: vanno in bici, sui pattini, corrono. E a turno tutti danno un’occhiata. All’inizio avevo imposto di tornare a fare un saluto ogni tanto. Oggi Matteo ha 8 anni e gioca nel cortile condominiale pomeriggi interi.
Mariaelena, mamma di Matteo, 8 anni
Cortile condominiale con qualche alberello e un bello spazio per giocare alla corda, con le bici, bancarelline tra i bimbi, pattini e hula-op.
Patrizia, mamma di Luca, 8 anni, Marco, 5 anni, Elena, 3
Noi abitiamo nello stesso condominio dove sono cresciuta io (l’ho voluto con tutte le mie forze!) e c’è un parco bellissimo: aiuole, fiori, pini e pure quello che rimane di una vecchia torre che ai bambini sembra un castello. Io all’età di Nicolò giocavo già da sola con i miei amichetti e mia madre mi controllava ogni tanto dal balcone. Lui no… o con me o col papà.
Loretta, mamma di Nicolò, 5 anni
Pietro scende in cortile da solo e gioca con gli amici del condominio. I giochi preferiti sono arrampicata sugli alberi, gioco libero, nascondino, bicicletta, monopattino, skate, pallone, corda, ecc. Ogni tanto incontriamo qualche resistenza, soprattutto quando i bimbi si arrampicano sugli alberi. Per il resto qualche fisiologica lamentela, ma nessuna situazione difficile. Siamo fortunati: abbiamo un cortile enorme, alberato, molto verde, con delle belle panchine per le mamme. Noi abbiamo istituito delle cene di condominio per conoscerci in modo da annullare le diffidenze reciproche! Sono già tre anni che abbiamo proposto una pizzata verso fine giugno e di solito partecipano le famiglie con bambini; quest’anno hanno iniziato a venire anche altri condòmini e persone anziane. Piano piano contiamo di coinvolgere sempre più famiglie.
Glores, mamma di Pietro, 6 anni
Ho la fortuna di vivere in un quartiere privilegiato di Roma, dove c’è tantissimo verde e quasi ogni palazzo ha un giardino o un parco o un prato. I miei figli sono cresciuti “sotto”, cioè al parco con la supervisione mia o dei nonni fino alle elementari. Quando ci siano trasferiti nell’attuale casa al primo piano ho iniziato a lasciarli soli con gli amichetti sotto le finestre perché si sentivano giocare e facevano su e giù da soli (acqua, pipì, palla, ecc).
Martina, mamma di Daniele, 22 anni, Elia, 19 anni
Noi purtroppo non possiamo adibire il piazzale condominiale a zona giochi perché è destinato ai posti auto, ma basta attraversare la strada e abbiamo il parco più grande della città. Stefano è cresciuto al parco sotto casa, soprattutto in primavera, estate e autunno, meno in inverno perché le giornate sono corte e quando esco dall’ufficio è già buio. Nei mesi invernali il nostro punto di svago per il dopo-nido e dopo-materna sono la biblioteca e il corso di Music together.
Giulia, mamma di Stefano, 4 anni, Leonardo, 3 mesi
Quando il mio primogenito aveva circa tre anni e mezzo ho iniziato – timidamente – a frequentare i giardinetti sotto casa. Timidamente perché di carattere non amo mischiarmi alle persone, fare le classiche “quattro chiacchiere” tra mamme… Trovandomi poi in un paese di provincia a cui non appartenevo, non conoscevo nessuno. Beh, piano piano invece i giardinetti sono diventati la nostra seconda casa, mia e di Riccardo, ancor di più con l’arrivo del fratellino Edoardo. Con lui mi sono guadagnata l’appellativo di “custode” dei giardini. Lì, tra un giro in triciclo prima, in biciclettina poi, voli in altalena, discese dallo scivolo, corse, nascondini, palle prigioniere, giochi a carte e infinite partite a pallone, i miei figli sono diventati grandi, hanno conosciuto e frequentano i loro compagni di giochi del cuore. Io ho incontrato persone – mamme, nonni, amici – con le quali sono nate amicizie belle, vere, e “staffette” nella cura dei nostri figli e nipoti.
Ogni anno i giardinetti si animano di nuovi arrivi, nuovi nati, mentre i più grandini se ne vanno… Oggi la mia presenza è tornata a farsi assidua (Riccardo ed Edoardo sono grandicelli, spesso vanno senza la mia supervisione, oppure sono impegnati nelle attività sportive): con il mio terzo bambino sono riprese le esplorazioni, i giochi elementari tipici dei piccoli, le corse pazze… Per me i pomeriggi all’aria aperta sono una boccata d’ossigeno nelle giornate spesso pesanti di mamma di tre maschi che lavora a casa. Per loro – i miei figli – un prezioso sfogo dopo le ore di scuola e di studio, o durante le vacanze estive (i giardinetti sono l’unico posto in cui trovare un briciolo di riparo dal caldo estivo). Per il piccolo pura libertà!
Da aprile a ottobre inoltrato i giardinetti sotto casa continuano a essere la nostra seconda casa.
Beatrice, mamma di Riccardo, 12 anni, Edoardo, 8 anni,
Corrado, 20 mesi
Noi abbiamo i giardini proprio accanto all’asilo: un grande spazio con giochi di legno, tanti alberi, e tanto prato dove si può correre senza pericoli perché è un parco chiuso. Normalmente ci ritroviamo tra mamme e nonne e diamo un occhio ai bambini che scorrazzano liberi.
Graziella, mamma di Giulio, 5 anni