Bebè a costo zero - Terza edizione

Una soluzione economica

Abbiamo parlato dei vantaggi psico-fisici per il bebè e degli aspetti positivi, in termine di relazione e di comodità, per i genitori, ma c’è un ultimo aspetto da sottolineare: l’economicità di questa consuetudine. Chi decide di utilizzare una fascia, con un’unica spesa iniziale (molto inferiore rispetto a quella che si dovrebbe investire in carrozzine e passeggini!) ha risolto il problema delle uscite all’aria aperta, per tutti i primi anni di vita del bambino. In genere, infatti, ai bimbi piace essere portati14 (prima davanti e poi sulla schiena dei genitori) e passano direttamente dalla fascia alle passeggiate “in autonomia” mano nella mano di mamma e papà.



Un corso per portare i piccoli

Per le mamme che vivono nei Paesi in via di sviluppo si tratta di una consuetudine nota, appresa nell’infanzia trasportando i fratellini più piccoli sulla schiena. In Occidente, invece, la confidenza con la fascia si è persa è può essere utile l’aiuto di persone esperte15. Ma in cosa consiste un corso per imparare a “portare i piccoli”? Si tratta di due lezioni, in cui discutere dei vantaggi di questa consuetudine e prendere confidenza con alcune tecniche. Per i genitori che lo desiderano c’è la possibilità di noleggiare la fascia per esercitarsi a casa, valutando così - prima di procedere all’acquisto - se questo metodo può essere la scelta giusta per la propria famiglia.


Per saperne di più o partecipare a un corso, ecco gli indirizzi di alcune associazioni che organizzano incontri in varie città italiane.


  • Portare i Piccoli (PIP), sito www.portareipiccoli.it
  •  Portare i piccoli, associazione culturale, sito www.portareipiccoli.org, e-mail associazione@portareipiccoli.org
  • Bimbinfascia, sito https://bimbinfascia.wordpress.com
  • Mamma Canguro, sito www.mammacanguro.blogspot.com, e-mail s.mammacanguro@gmail.com



~ A conti fatti

La passeggiata con il bebè può costare centinaia di euro, così come rivelarsi molto economica. Vediamo qualche prezzo16.

Carrozzine: da 419 a 749 euro

Passeggino: da 49 a 929 euro

Combinati: da 399 a 1.300 euro

Marsupio: da 30 a 162 euro

Zainetti: 115 euro

Fascia: circa 50 euro (i prezzi variano in base al modello e al produttore)

Bebè in auto

Mentre fino ad ora ci siamo spesso trovati a definire superflui accessori e prodotti per l’infanzia, parlando di bimbi in auto il discorso è l’opposto: quando un bambino viene trasportato in automobile è indispensabile l’apposito seggiolino. Secondo recenti statistiche, ogni anno in Italia sono circa 8000 i bambini coinvolti in incidenti stradali: le ricerche dimostrano che il corretto utilizzo dei dispositivi di ritenuta – ovvero seggiolini e adattatori – potrebbe ridurre del 69% il rischio di decesso per i piccoli al di sotto dell’anno e del 47% per i bimbi tra uno e quattro anni; mentre il 24,4% dei traumi non fatali potrebbe essere evitato17.


Il bambino non dovrebbe mai viaggiare “libero”, o tra le braccia di un genitore18. Se si verifica un urto, infatti, le forze in gioco sono spaventose e il corpo del bimbo si trova a investire l’ostacolo alla stessa velocità con cui stava procedendo la vettura; l’impatto – sempre terribile anche a bassa velocità – può essere talmente violento da sfondare il parabrezza e scagliare il piccolo a diversi metri di distanza. Quindi, sì al seggiolino, da scegliere basandosi sulle indicazioni del Codice della Strada.

Cosa prevede il codice della strada

Il decreto legge con cui nel 2006 è stato modificato l’articolo 172 del Codice della Strada, ha introdotto importanti novità per quanto riguarda il trasporto dei bambini. Per garantire la loro sicurezza, ora i dispositivi di ritenuta – seggiolini e adattatori – sono sempre obbligatori dai primi giorni di vita fino al raggiungimento dei 36 chili di peso.

  • Dalla nascita fino ai 18 chili è previsto l’uso del seggiolino omologato, che deve essere ancorato con le cinture di sicurezza al sedile anteriore o posteriore (in caso di presenza di air-bag che non può essere disattivato, è d’obbligo posizionarlo sul sedile posteriore). La posizione più indicata per il bimbo è quella sul sedile posteriore in centro, per proteggerlo anche da eventuali urti laterali.
  • Fino a 9 chili di peso il bimbo deve essere trasportato in senso contrario a quello di marcia. Dopo i 10 chili si può cominciare a sistemare il seggiolino in senso di marcia.
  • Raggiunti i 18 chili di peso, si possono utilizzare gli adattatori: dei piccoli sedili che sollevando il bimbo permettono di usare le cinture dell’auto (che devono essere sistemate sotto le alette laterali dell’adattatore, e in senso longitudinale al torace).
  • Ricordiamo infine che i sistemi di sicurezza dell’auto non sono adatti per un’altezza inferiore a un metro e cinquanta e che le cinture del seggiolino devono sempre essere allacciate anche per brevi tragitti.

Come scegliere seggiolini e adattatori

I modelli di seggiolino sono davvero numerosi, ci sono dispositivi adatti dalla nascita fino all’anno circa e altri che invece possono accogliere il bambino finché raggiunge i 18 chili di peso (in questo caso sono dotati di un riduttore per trasportare il bebè quando è molto piccino). In genere comunque i seggiolini necessari per ogni famiglia sono almeno due, poiché il bambino deve utilizzarli fino al raggiungimento dei 36 chili.


I modelli indicati per bebè tra 9 (o 18) e 36 chili sono di solito strutturati in modo da poter eliminare lo schienale e ottenere una base auto che si può utilizzare con le cinture dell’auto quando il bambino è ormai grandicello: questo tipo di soluzione accompagna il bimbo nella crescita e permette di risparmiare sull’acquisto di un adattatore.


Chi invece ha utilizzato come primo seggiolino un modello che va da 0 a 18 chili, poi può acquistare direttamente un adattatore (il cosiddetto “rialzo”, con o senza schienale).


Per studiare le possibili soluzioni che permettono di coprire tutto il periodo in cui è necessario utilizzare un dispositivo di ritenuta, acquistando soltanto due accessori, può essere utile un catalogo che presenti i vari modelli specificando la fascia di peso e i prezzi (che variano molto da una marca all’altra).


Ricordiamo che anche in questo caso l’ideale sarebbe acquistare in un ipermercato (dove si trovano buoni accessori a prezzi meno elevati rispetto ai negozi specializzati) o approfittare di svendite, offerte e saldi.


Nel caso in cui si decida di approfittare del mercato dell’usato, si suggerisce di verificare che le caratteristiche del seggiolino corrispondano a quanto previsto dalle attuali normative.

Classi di seggiolini e peso del bebè

Per tutelare i nostri bambini in auto è fondamentale utilizzare sempre in modo corretto i seggiolini: montare i dispositivi di sicurezza, infatti, non basta, è necessario osservare le indicazioni relative alla classe di peso e al tipo di seggiolino, rispettando il senso di marcia e le posizioni suggerite per far viaggiare i più piccini.


La normativa tecnica (Regolamento ECE-ONU n. 44) e le norme sull’uso dei dispositivi per bambini stabiliscono la seguente classificazione:

Gruppo 0: da 0 a 10 kg,

Gruppo 0+: da 0 a 13 kg,

Gruppo 1: da 9 a 18 kg,

Gruppo 2: da 15 a 25 kg,

Gruppo 3: da 22 a 36 kg.



Per saperne di più

Per accertarsi che le proprie informazioni in merito alla normativa vigente e alle caratteristiche dei seggiolini siano sempre aggiornate, suggeriamo di consultare il sito della Polizia Stradale (www.poliziadistato.it) che offre tutte le indicazioni necessarie.


Per approfondire l’argomento segnaliamo il sito www.bimbisicuri.it, fondato da alcuni genitori desiderosi di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’uso dei seggiolini, coinvolgendo famiglie, scuole e forze dell’ordine.


Informazioni utili anche sul sito www.bimbinauto.it creato dal Moige, Movimento italiano genitori, che nel 2003 ha promosso un’importante campagna dedicata a questo tema.



~ A conti fatti

I seggiolini per l’auto sono indispensabili. Di norma, per trasportare il bimbo in sicurezza dalla nascita fino ai 36 chili, ne servono due. Il prezzo dei dispositivi di ritenuta varia a secondo della classe di peso e della marca19.

Seggiolino (0-13 kg): da 149 a 499 euro;

(0-18 kg): da 79,99 a 454,90 euro;

(9-18 kg): da 134 a 459 euro;

(15-36 kg): da 69 a 199 euro;

(9-36 kg): da 69 a 155 euro;

(15-36 kg): da 159 a 269 euro

Voci di mamma e papà

Quando è nata la mia prima figlia credevo di aver bisogno del passeggino. Mia suocera ce l’ha regalato scegliendo un modello tra i più cari e più belli… Aveva tutti gli accessori!


Ma ben presto ho scoperto di essere una “mamma portatrice”, e che non avevo nessuna voglia che mia figlia guardasse gli altri e non avesse nessun contatto con me quando andavamo in giro. Complice quindi un paesino della Liguria, pieno di scale e di sentierini di mattoni, poco agevoli per le ruote del passeggino, sono diventata in breve un’esperta di marsupi, fasce laterali e infine zaini, e ho portato le mie figlie (diventate poi due) per alcuni anni ciascuna. Ho ancora adesso il ricordo delle loro manine che mi pasticciavano i capelli, e non lo cambierei con niente al mondo. Se ricominciassi da capo, risparmierei – o meglio mia suocera risparmierebbe – almeno 500 euro!

Carla, mamma di Vittoria, 12 anni, e Adriana 8 anni



Prima che nascesse il nostro primo bimbo, Federico, abbiamo trascorso pomeriggi interi a studiare cataloghi e visitare negozi di passeggini. Modelli fantastici, realizzati in materiali super leggeri e resistenti, colori alla moda, ruote da cross adatte a percorrere strade dissestate… Insomma, ci si apriva un nuovo mondo. Alla fine abbiamo comprato un bellissimo (e costosissimo) passeggino a 3 ruote, molto alto e super ammortizzato, con seduta che permetteva sia il “fronte strada” che il “fronte mamma”.


Quasi subito, però, trovandosi il nostro appartamento a un quarto piano senza ascensore, abbiamo acquistato un altro passeggino, quattro ruote, facilmente richiudibile, molto leggero.


Ma né io né il papà ne abbiamo fatto uso fino a che Federico ha compiuto circa quindici mesi, dato che ormai ci eravamo abituati a trasportarlo prima nel marsupio, poi in una fascia per bambini più grandicelli (faticoso, sì, ma molto bello: come averlo sempre in braccio!).


Così i passeggini sono stati usati, alla fine, dai nonni e dalla baby sitter cui non si può chiedere uno sforzo… che è proprio da genitori!

Francesca, mamma di Federico, 20 mesi, e in attesa del secondo bebè


Appena ne ho avuto l’occasione ho rinunciato volentieri al mio super passeggino dai mille accessori, grande ingombro e tremenda pesantezza, e ho optato per un modello cosiddetto da viaggio: con meno di 50 euro mi sono procurata un passeggino maneggevole e leggero che assolve comunque benissimo la sua funzione, ovvero trasportare il bebè durante la passeggiata (in fondo il bimbo deve solo starci seduto, non è che servano chissà quali optional…)

Luisa, mamma di Giorgio, 2 anni



L’idea, oggi piuttosto diffusa, che siano necessari due passeggini (uno ultra-leggero e uno più strutturato) è l’ennesima fisima per farti comprare due cose invece di una. Io ho acquistato un passeggino solo quando Elena aveva quattro mesi e avevo capito esattamente di cosa avevamo bisogno.

Lisa, mamma di Elena, 21 mesi, e in dolce attesa di Romeo



Conoscevo la pratica del portare, ma è stato grazie alla prima edizione di Bebè a costo zero, che ho scoperto il mei tai: è stato amore a prima vista! Così durante la gravidanza ho avuto il tempo di cucirmene uno.


A livello teorico avevo letto molto su questa pratica e ne condividevo i principi. Ma è stato solo quando ho portato per la prima volta Alessandro sulla mia pancia che ho capito davvero cosa si prova tenendo a così stretto contatto il proprio figlio: protezione, calore, comunione, accoglienza, accettazione. Senza considerare i vantaggi meramente pratici! I benefici sono indubbiamente non solo per i piccoli, i cui bisogni primari vengono soddisfatti, ma anche per chi porta.

Serena, mamma di Alessandro, 2 anni



Ho scoperto la fascia quando Penelope aveva tre mesi e mezzo ed è stato un cambiamento epocale. Giuditta ci è cresciuta dentro, poppando prima raggomitolata addosso a me, e poi a cavalcioni, mentre io facevo di tutto, spesa, faccende, cucinare, giocare con Penelope che allora aveva tre anni…

Claudia, mamma di Penelope, 6 anni e Giuditta, 3 anni



Io porto Matilde con vari supporti. Ho iniziato con una fascia monospalla, poi ho comprato la fascia lunga (che non le piace molto), il Mei tai e lo zaino Patapum, che invece sono i suoi preferiti. Lo zaino poi è comodissimo anche per il genitore!

Benedetta, mamma di Matilde, 9 mesi



Ho scoperto la fascia lunga quando Viola aveva quattro mesi ed è stato amore a prima vista! Non l’ho più lasciata, l’ho usata con Viola mentre aspettavo Jacopo, e quando è nato, e sono stata dimessa dall’ospedale, ho lasciato il reparto – tra gli sguardi attoniti di tutti – con lui nella fascia. Il passeggino con Jacopo non l’ho mai usato, è stato utile solo per nonne e tate.

Agnese, mamma di Viola, 3 anni, e Jacopo, un anno



Con Tarik noi usiamo una fascia lunga Didymos, anche se ultimamente… vuol seguirci camminando da solo! Quando era piccolino trascorreva la maggior parte del tempo nella fascia, portato di traverso sul davanti, superati i primi mesi è cambiata la posizione e veniva portato appeso con il viso verso la mamma o rivolto in avanti quando a portarlo era il papà. Ora lo appendiamo sulla schiena. Lui è tutto felice e spesso si addormenta nel suo “bozzolo”, soprattutto durante le lunghe passeggiate in montagna!

Ilic, papà di Tarik, 15 mesi


Marsupio e passeggino? Col marsupio fanno male le braccia, ma si comunica con il bambino; col passeggino si comunica con il vicino di passeggiata.

Marzio, papà di Federico, 20 mesi, in attesa del secondo bebè



Noi abbiamo comprato i pochi accessori che reputavamo indispensabili di seconda mano, e ci siamo resi conto di aver fatto la scelta giusta per due essenziali motivi: il primo è che questi oggetti hanno una vita così breve che rimangono praticamente nuovi; il secondo è che, dato che anche noi li abbiamo usati pochissimo, li abbiamo potuti rivendere recuperando parte dei pochi soldi spesi, facendo così proseguire la vita di oggetti altrimenti destinati ad intasare ancora di più le discariche.

Manuela e Stefano, genitori di Giorgio, 9 mesi



L’uso del mei tai è stato, all’inizio, fonte di perplessità ma, vedere come il mio nipotino è cresciuto fiducioso, sempre sorridente, allegro, ha rallegrato anche me e mi ha ripagato di tutte le volte che, purtroppo, quando ero una giovane mamma, ho ascoltato chi mi diceva: “Non prenderlo in braccio: prende il vizio”, “Lascialo piangere, deve imparare a dormire da solo”, e tante altre frasi fatte che molte persone erano pronte a prodigarti dall’alto della loro esperienza.

Rossella, mamma di quattro figli e nonna di tre nipotini

Consigli di lettura

Weber E., Portare i piccoli, Il leone verde, 2007.

De Fiore G., Portare i bambini, Coleman Editore, 2006.

Negri L., Lasciati abbracciare!, Mental Fitness Publishing, 2015.

Bebè a costo zero - Terza edizione
Bebè a costo zero - Terza edizione
Giorgia Cozza
Guida al consumo critico per accogliere e accudire al meglio il nostro bambino.Una guida al consumo consapevole per scoprire cosa è davvero indispensabile o utile acquistare durante la gravidanza e la prima infanzia. Carrozzine, vestitini, omogeneizzati: quanto costa avere un bambino oggi?Le statistiche parlano di un investimento di migliaia di euro solo nel primo anno di vita. Bebè a costo zero di Giorgia Cozza, è la guida al consumo critico e consapevole nell’affollato mondo dei prodotti per l’infanzia per scoprire cosa sia davvero indispensabile o utile durante la gravidanza e la prima infanzia, distinguendo tra reali esigenze e bisogni indotti dalla pubblicità. Il libro offre proposte e suggerimenti pratici per evitare spese inutili, con un occhio di riguardo all’ambiente e, soprattutto, per circondare il bambino solo di quanto può favorirne lo sviluppo psico-fisico, facendone una persona serena e armoniosa. Conosci l’autore Giorgia Cozza è una mamma-giornalista, specializzata nel settore materno-infantile, autrice di libri per bambini e numerosi manuali per genitori, divenuti un importante punto di riferimento per tante famiglie in Italia e all’estero.È stata relatrice in numerosi congressi per genitori e operatori del settore e ospite di trasmissioni televisive per rispondere a quesiti legati all’accudimento dei bimbi e a uno stile genitoriale ecocompatibile.