Vantaggi e rischi del bed-sharing
La condivisione del letto favorisce l’allattamento perché, essendo vicina al bambino, la madre riesce a rispondere subito alla sua richiesta; permette poi al bambino di riaddormentarsi in breve tempo, soprattutto nei primi mesi della sua vita, quando la richiesta e i risvegli sono maggiori. Del resto, evita anche alla madre di alzarsi dal letto tutte le volte in cui il bambino richiede la sua presenza, aiutandola a gestire meglio i risvegli e a riaddormentarsi prima.
La condivisione notturna del letto aiuta anche genitori e bambini a recuperare il tempo e il contatto quando mamma e papà sono fuori tutto il giorno per lavoro.
Molti si chiedono se i benefici del bed-sharing superano i rischi che si corrono nell’adottarla.
In alcune culture non occidentali, la condivisione del letto è una pratica comune e il numero di morti infantili legate ad essa è più bassa che in Occidente. Le differenze di materassi, biancheria da letto, e di altre pratiche culturali possono spiegare la minore incidenza in questi Paesi.
Ancora oggi molti medici sconsigliano ai genitori di far dormire i loro bambini nei letti condivisi, a causa di gravi rischi per la sicurezza. Il bed-sharing, a loro dire, metterebbe i bambini a rischio di soffocamento, strangolamento, e sindrome della morte improvvisa del lattante (SIDS).
I media popolari hanno cercato di scoraggiare i genitori dal condividere il sonno con i loro bambini, ritenendo pericolosa questa pratica mondiale. La scienza medica al contrario ne dimostra i vantaggi2. In realtà, la ricerca3 mostra che il sonno condiviso è sicuro e dona serenità al bambino. Ecco di seguito spiegato perché: