Domande Frequenti

Quali sono i benefici del massaggio infantile per il bambino?

I benefici per il bambino hanno origine dall’interazione con la sua figura di riferimento. Oltre a sperimentare e conoscere il mondo attraverso i suoi occhi, il bambino impara a conoscere se stesso e a sentire il suo corpo attraverso le mani del genitore. Sentirsi toccato e guardato con amore contribuisce alla creazione del bonding e di una base sicura. Il bambino percepisce le varie parti del corpo in via di sviluppo attraverso la loro stimolazione sensoriale. Il massaggio al bambino si può rivelare utile per regolarizzare il ritmo sonno-veglia, rilassare il bambino e permettergli di scaricare tensioni muscolari ed emotive accumulate durante la giornata. In più alcuni massaggi sono utili in caso di coliche e nel dare sollievo ai piccoli malesseri.

Quali sono i benefici per il genitore?

Il beneficio maggiore, come per il bambino, è quello di poter creare il bonding e imparare a conoscersi a vicenda. Attraverso il massaggio il genitore impara a cogliere i segnali del bambino e di conseguenza ad avere maggiore autostima e percepire maggiore autoefficacia rispetto al suo ruolo. Il massaggio determina il rilascio di ossitocina e prolattina e per questo favorisce il rilassamento. Durante le consulenze di massaggio al bambino, l’incontro con altri genitori e la consapevolezza di poter fare qualcosa di buono per il bambino, in un ambiente non giudicante ma supportivo, migliora l’umore materno e paterno sostenendo in caso di isolamento e depressione post partum.

Trovo la posizione a terra molto scomoda, cosa posso fare?

Fastidi e dolori alla schiena potrebbero essere causati da una cattiva postura. Potete prevenirla con l’aiuto di coperte e cuscini, cercando di trovare il miglior appoggio possibile. Il massaggio a terra è utile poiché il bambino non corre nessun rischio di cadere e la mamma, avendo le mani unte, potrà sentirsi sicura di massaggiarlo senza pericoli. Se questa posizione dovesse risultare ancora troppo scomoda, potete sedervi su una sedia e adagiare il bambino su una copertina sulle vostre ginocchia, usare il fasciatoio o il letto, cercando di tenere ben saldo il bambino con una mano. Tuttavia, queste ultime posizioni non sono del tutto sicure e affidabili poiché il bambino potrebbe muoversi o girarsi. Cercate di creare un ambiente comodo a terra, che vi permetta di rilassarvi in modo naturale.

A che età dovrei smettere di massaggiare il mio bambino?

Nel complesso, non c’è un momento particolare per concludere l’esperienza del massaggio. Quando si sarà formato il processo di bonding, sarete in grado di leggere i segnali del vostro bambino e saprete da soli quando fermarvi o inserire la pratica del massaggio anche in altre fasi della crescita. Il contatto affettivo e fisico tra genitori e figli è importante a ogni età.

Come posso fare a sapere se sto usando la giusta pressione per il massaggio?

Prima di iniziare il massaggio con il bambino, potete provare un automassaggio a viso e braccia. Questo potrà rendervi consapevoli della pressione che utilizzate durante il contatto. È molto importante, nel momento iniziale, prestare attenzione alle vostre braccia e alle vostre mani. Il movimento del massaggio dovrebbe partire dal basso verso l’alto e non il contrario. Partendo dall’alto si potrebbero caricare le mani di troppa forza. Cercate di evitare movimenti frenetici e massaggiate in modo lento e ritmico.

Per quanto tempo posso massaggiare il mio bambino?

Generalmente, il massaggio dura dai 10 ai 20 minuti. Tuttavia, solo valutando la reazione del vostro bambino e/o il suo interesse potete decidere se interrompere il massaggio prima o farlo durare più a lungo. Il vostro obiettivo principale dovrebbe essere quello di garantire a entrambi un’esperienza piacevole e rilassante. Non scoraggiatevi se il bambino è disponibile solo per alcuni minuti, tutto il tempo trascorso con lui è tempo per il vostro benessere.

Posso saltare parti del corpo?

Potete decidere di massaggiare il vostro bambino dove preferite e dove a lui fa più piacere. Ascoltate i suoi segnali e seguite la vostra sensibilità. Il massaggio è un momento di relazione fluida e per questo potrebbe richiedere flessibilità; se il bambino vuole voltarsi e cambiare posizione non trattenetelo per seguire uno schema prestabilito e massaggiate la parte del corpo che è accessibile in quella posizione.

Al mio bambino non piace che gli massaggi il viso, è normale?

Il viso è una delle parti più delicate e sensibili del bambino. Durante il primo anno di vita molti malesseri ed emozioni passano sul suo piccolo volto sotto forma di contratture. È utile massaggiare il viso per rilassare il bambino e alleviare la sua tensione in alcuni momenti, ma nei primi mesi di vita potrebbe non gradire il contatto in questa zona.

Come possono partecipare al massaggio la sorellina o il fratellino più grandi?

Massaggiate anche loro come il piccolo di casa. Quello del massaggio è un momento da dedicare anche al fratellino o alla sorellina. Potete massaggiarli in base all’età e alle loro preferenze per soddisfare il loro bisogno di sicurezza e calore. Grazie a questo contatto si potranno allentare anche i loro timori rispetto al nuovo arrivato. Quando massaggiate il neonato coinvolgete da subito anche i fratellini. Potete mostrare loro un movimento facile così che possano massaggiare autonomamente il piccolo di casa.

Il mio bambino proprio non sopporta il massaggio, cosa posso fare?

T.B. Brazelton (2003) parla di bambini ipersensibili. Questi bambini potrebbero essere particolarmente irritabili nei confronti di rumori, luci e massaggi. È importante, se il vostro bambino è tra questi, che sia stimolato il più delicatamente possibile, attivando un senso alla volta (ad esempio, se lo cullate evitate di massaggiarlo allo stesso tempo). Rivolgetegli parole dolci, con un tono soave, e provate a contattare con le vostre mani il suo corpo senza particolari movimenti ma prestando attenzione solo alla qualità del tocco e dello sguardo. Essere contenuto dalle vostre mani e dal vostro sguardo gli è sufficiente per sentirsi protetto e al sicuro.

Il mio compagno/a non vuole massaggiare il bambino, come faccio a coinvolgerlo/a?

Durante i primi incontri del corso, mi è capitato che molti genitori avessero diffidenza o timore nei confronti del massaggio oppure che uno dei due non presenziasse affatto al corso. In molti casi questo potrebbe accadere per la paura che facendo pressioni o movimenti sbagliati si possa in qualche modo nuocere al bambino, oppure perché nella loro storia di vita, non hanno ricevuto molto affetto fisico e di conseguenza sono meno propensi a massaggiare il bambino. Il tocco di entrambi i genitori è ugualmente importante per il piccolo. Potete provare a invitare ai corsi il vostro partner timoroso e, di tanto in tanto, suggerirgli/le di massaggiare il bambino.

Qual è il momento migliore per massaggiare il bambino?

Nella parte dedicata ai segnali inviati dai bambini, ho scritto degli stati comportamentali teorizzati dal pediatra T.B. Brazelton, il quale individua nello stato di veglia quieta il momento di maggiore disponibilità e curiosità del bambino verso gli stimoli esterni. Lo stato di veglia quieta è quindi il momento migliore per iniziare l’esperienza del massaggio.

Il mio bambino piange sempre durante il massaggio, perché?

I bambini piangono per tanti motivi: sono stanchi, hanno troppo caldo o troppo freddo, non si sentono comodi o abbastanza protetti, sono eccessivamente stimolati, hanno fame, sono particolarmente sensibili al contatto, ai rumori o alle luci, sono frustrati ecc. In assenza di altre cause, durante e dopo l’esperienza del massaggio, il pianto aiuta il bambino a rilasciare le tensioni emotive e muscolari. In ogni caso, se il bambino piange, si può provare a sospendere il massaggio e a passare del tempo con lui in altro modo: cullandolo, cantandogli una canzoncina ecc. Il massaggio si potrà sempre riprendere in un secondo momento.

Durante il corso, chi massaggia il bambino?

Sono unicamente i genitori a massaggiare il loro bambino durante i corsi. L’obiettivo primario di tutti i corsi è favorire l’interazione e lo scambio amorevole tra genitori e bambino e per questo non sarebbe affatto utile far massaggiare il bambino da un estraneo. L’insegnante, per la dimostrazione dei movimenti del massaggio, usa una bambola.

Il massaggio può essere di aiuto per favorire il sonno del bambino?

Molti studi dimostrano che massaggiare il bambino con regolarità per pochi minuti al giorno e prima della nanna possa abbreviare i tempi di addormentamento e migliorare la qualità del suo sonno. Il massaggio è un modo rilassante per chiudere la giornata e permettere al bambino di scaricare le tensioni accumulate e riorganizzare le esperienze vissute.

C’è un orario migliore per praticarlo?

Un accorgimento fondamentale è quello di praticare il massaggio quando vi sentite rilassati e avete del tempo da dedicare all’intimità e alle coccole con il vostro bambino. Anche 10 minuti durante una giornata frenetica da mamma potrebbero essere importantissimi. A livello di stimolazione, Leboyer consigliava di massaggiare il bambino la mattina, per rinvigorirlo e prepararlo ad affrontare al meglio la giornata, e la sera, per rilassarlo, permettergli di organizzare tutte le esperienze vissute e favorire l’addormentamento.

Il massaggio può nuocere alla salute del bambino?

Se praticato con dolcezza, delicatezza e amorevole cura, il massaggio non può nuocere al bambino in nessun modo. In ogni caso prima di iniziare il massaggio è bene chiedere un parere al proprio medico, specialmente in situazioni particolari.

Come è formato l’intestino del bambino e perché il massaggio o il contenimento sono utili per le coliche?

Non posso rispondere esaustivamente a questa domanda di competenza prevalentemente medica. Per avere maggiori informazioni potete consultare il contributo della naturopata (pp. 54-63) e i paragrafi dedicati ai massaggi all’addome (pp. 50-53).

Mio figlio ha una disabilità o un deficit. Posso fare ugualmente il massaggio?

Il dottor Alan Heath e Nicki Bainbridge nel loro libro Baby Massage dedicano un intero capitolo a questa domanda (vedi pp. 56-60)1. Con il consenso del vostro medico o di uno specialista, potete massaggiare il vostro bambino senza problemi. Seguite i suoi ritmi e adattate come volete i massaggi a seconda della sensibilità del bambino. Il massaggio potrebbe rivelarsi un utile strumento per lo svilupparsi di una comunicazione non verbale e il rafforzamento del processo di attaccamento.

Quale olio posso usare per massaggiare il bambino?

Solitamente, durante il primo anno di vita, le mamme usano un olio privo di profumazione per favorire il reciproco scambio di odori naturali. Infatti, già dalle primissime settimane di vita, la mamma e il bambino riconoscono il loro odore tra quello di molti altri. Con la crescita si possono introdurre, al momento del massaggio, una varietà molto ricca di oli essenziali e profumazioni. Ovviamente è sempre meglio accertarsi che il bambino non sia sensibile a dei componenti degli oli stessi. Anche in questo caso, è bene chiedere il parere del vostro medico.

Lo deve praticare una persona sola?

Il massaggio può essere praticato da tutte le persone che con amorevolezza si prendono cura del bambino e lo conoscono bene. Oltre alla mamma o alla coppia genitoriale, tantissime persone gravitano intorno al neonato. Particolare importanza hanno i nonni e i fratellini o sorelline.

Se il bambino dorme, posso massaggiarlo?

Solitamente, il miglior momento per massaggiare il bambino è quello della “veglia quieta” e cioè quando è predisposto e aperto ad accogliere i piacevoli stimoli esterni. Durante il sonno, un massaggio fatto con un’eccessiva pressione, per esempio, potrebbe svegliare o infastidire il piccolo.

Posso associare il massaggio ad altre attività?

Molti genitori amano massaggiare il proprio piccolo dopo il bagnetto o dopo aver cambiato il pannolino. Anche questi sono ottimi momenti da cogliere per passare 15 minuti in intimità e relax con il vostro bambino.

Fino a quale età si può praticare il massaggio infantile?

Durante la crescita, le necessità e i desideri del vostro bambino cambieranno. Con lo sviluppo del linguaggio potrà dirvi se e dove gradisca il massaggio e potrà anche ricambiarlo. Il massaggio può essere praticato per tutta la vita.

Rischio di viziare il bambino se lo massaggio regolarmente?

Attraverso le coccole e il massaggio il bambino potrà sperimentare senso di sicurezza, calore e protezione. Non si tratta di viziare il bambino ma di favorire il suo diritto naturale al benessere. Con il contatto create una base sana e sicura per lo sviluppo della fiducia in sé e dell’autostima.

Quando non dovrei massaggiare il bambino?

Quando il bambino ha la febbre, infezioni o dolori non dovrebbe mai essere massaggiato. Se il vostro bambino è molto stanco, è meglio lasciarlo tranquillo e farlo riposare. Non è consigliabile massaggiare determinate parti del corpo se il bambino soffre di eruzioni cutanee o se presenta scottature o ferite. Non è consigliabile massaggiare il bambino a stomaco pieno.

Attraverso il massaggio, la mamma può trasferire al bambino sue tensioni interne?

Il neonato è una persona ricettiva e capace di cogliere i nostri stati d’animo. Come noi ci rendiamo conto dei suoi malumori dai segnali corporei che ci invia, anche lui può cogliere i nostri e sintonizzarsi con le nostre tensioni. Questo è uno scambio inevitabile che riguarda l’aspetto relazionale della vita. È anche attraverso questo scambio che il bambino impara a conoscere i suoi genitori e ad affrontare il mondo. La mamma non può preservare il bambino da tutte le emozioni negative ma può fornirgli un modo equilibrato per gestirle e trasformarle in positive. La mamma potrà anche decidere, per esempio, di non massaggiare il suo bebè se si sentirà troppo stressata e non pronta a dare contatto.

Mi sento un po’ rigida mentre massaggio il mio bambino, è normale?

La confidenza e la naturalezza nel toccare e massaggiare non appartengono a tutti in ugual misura e si può acquisire a mano a mano che il bambino cresce. È molto importante non concentrarsi sui massaggi in modo meccanico, ma assecondare il bisogno e le vostre reazioni naturali e quelle del bebè.

Esistono molti modi per rafforzare il “bonding”, perché scegliere proprio il massaggio?

Per rispondere a questa domanda potete consultare la parte dedicata ai molti benefici del massaggio infantile per genitori e bambini. L’esperienza del massaggio dona fiducia in se stessi e rilassamento. A mio parere non ci possono essere controindicazioni alla scelta della pratica del massaggio al bambino: il tocco caldo del genitore è calmante e promuove il benessere del piccolo attraverso una pratica facile, piacevole e divertente.

Il massaggio può aiutare il genitore anche in caso di depressione post partum?

In molti stati, i corsi di massaggio infantile sono inseriti nei programmi di prevenzione di salute psicologica evolutiva (ad esempio, il Sure Start in Inghilterra), pre e post partum. In caso di depressione post partum, il massaggio, come integrazione a percorsi di supporto psicologico, permette alla mamma di sperimentare autoefficacia e confidenza nel rapporto con il bambino e di stabilire un legame sano e più soddisfacente. In questi casi, il massaggio infantile da solo non è una soluzione alla depressione, ma la frequenza di un corso rappresenta un’utile risorsa di sostegno sociale per i genitori.

Come faccio a capire i segnali che il bambino invia, magari per individuare quale parte del corpo preferisca venga massaggiata?

Durante l’esperienza del massaggio, il bambino è il vostro maestro. Solo lui potrà insegnarvi dove massaggiare e dove no, cosa gli sia gradito e cosa gli piaccia meno. Le sue reazioni vi indicheranno anche quando interrompere il massaggio. In generale, il bambino dimostra disponibilità al massaggio se ha uno sguardo rivolto verso l’esterno e sorridente verso i genitori, e se ha il viso e gli occhi luminosi. Inoltre dimostra disponibilità quando fa dei suoni come gorgoglii, mormorii, risolini e dimostra uno stato di quiete e rilassamento.

Come capisco se la stanza per il massaggio è confortevole?

La stanza ideale per il massaggio infantile è silenziosa (a vostra discrezione una musica in sottofondo) e priva di distrazioni, abbastanza calda e con luci morbide, preferibilmente dal basso verso l’alto. Ovviamente il comfort è una questione soggettiva e sarete voi a trovare uno spazio nel quale sentirvi comodi.

Amore a fior di pelle
Amore a fior di pelle
Barbara Bonci
L’importanza del contatto nel primo anno di vita.Un libro per imparare a praticare il massaggio infantile al proprio bambino e scoprirne i tanti benefici a livello psichico e fisico. Il massaggio infantile è un’arte antica praticata in tantissime parti del mondo.Negli ultimi 40 anni, grazie a pionieri come Frédérick Leboyer ed Eva Reich, questa pratica è arrivata anche a noi e ha potuto svilupparsi, entrando nelle case e nelle abitudini quotidiane di mamme e bambini.L’obiettivo principale del massaggio del bebè è quello di rafforzare la sintonia già esistente tra genitori e bimbi, soprattutto nei casi in cui siano stati separati fisicamente subito dopo la nascita, e contribuire alla creazione di un legame.Amore a fior di pelle di Barbara Bonci è il libro indispensabile per imparare a praticare il massaggio infantile e per scoprirne i tanti benefici a livello psichico e fisico. L’ebook di questo libro è certificato dalla Fondazione Libri Italiani Accessibili (LIA) come accessibili da parte di persone cieche e ipovedenti. Conosci l’autore Barbara Bonci, leccese di nascita ma romana di adozione, lavora come psicoterapeuta a Roma, dove organizza consulenze e corsi sul baby massage e incontri di supporto per la gestione di stress e ansia con tecniche psico-corporee.È psicologa e psicoterapeuta in analisi bioenergetica secondo il metodo di Alexander Lowen, specializzata presso l’ I.I.F.A.B. di Roma. Assistente alla Comunicazione in LIS (Lingua dei Segni Italiana) e tiflodidatta, ha potuto sperimentare il baby massage anche con mamme e papà sordi.È socio fondatore, e Presidente da maggio 2015, dell’Associazione di promozione sociale “Tiroidee-Benessere Psicologico e Informazione”, responsabile dei progetti di supporto psicologico in favore di pazienti con patologie della tiroide.