Interventi del mattino

Intervento di Mario Valle, moderatore

Non sono né un pedagogista, né un insegnante e nemmeno lavoro con i bambini, lavoro in un centro di supercalcolo tra computer e scienziati, ma sono un papà che ha mandato con molta fede il figlio a frequentare una scuola Montessori, e poi dai risultati, da quello che ho visto, da quello che mi raccontava mi sono un po’ innamorato di questo mondo trovando anche moltissimi paralleli e punti di contatto tra quello che faccio in mezzo a scienziati e calcolatori e il mondo dei materiali, delle aste numeriche e così via.
Lavoro nel Centro Nazionale Svizzero di Supercalcolo (CSCS) ormai da dieci anni…
Volevo leggervi due parole che ci ha mandato Carolina Montessori, la bisnipote di Maria, che ho conosciuto. Una persona molto in gamba e molto interessante, penso che la sua bisnonna fosse esattamente come Carolina, e ha scritto a Rosa Giudetti, la presidente dell’ Associazione Montessori Brescia, che ha organizzato la conferenza:
“Cara Rosa, ti auguro un buon convegno sono certa che sarà un successo, sei una persona molto capace quindi tutto andrà benissimo. Un caloroso saluto, Carolina Montessori”.

Intervento del Vice Prefetto Vicario Salvatore Pasquariello e consegna della medaglia al valore dell’evento concessa dalla Presidenza della Repubblica

Il Presidente della Repubblica, On. Giorgio Napolitano, è lieto di consegnare, tramite la Prefettura e la mia persona, questo riconoscimento all’Associazione e al convegno. Naturalmente anche il Signor Prefetto si associa a questi riconoscimenti e porge mio tramite il suo saluto.
Il Prefetto si scusa, perché è partito per Roma, per la beatificazione di Papa Paolo VI, e quindi sono io a rappresentare la Prefettura.
Auguro al Comitato Organizzatore e a tutti voi una splendida giornata formativa come è nelle premesse e si preannuncia anche dalla partecipazione.

Saluto dell’Assessore alla Pubblica Istruzione del Comune di Brescia, Roberta Morelli

Grazie. Un cordiale saluto da parte dell’amministrazione comunale e del nostro sindaco.
Ringraziamo per la meravigliosa opportunità, di camminare e di conoscere Maria Montessori, che ci viene offerta da questo convegno e dall’Associazione Montessori Brescia.
È mia intenzione leggere dagli scritti di Maria Montessori: “Se l’educazione dovesse venire sempre concepita secondo gli antichi schemi di trasmissione del sapere, non vi sarebbe più nulla da sperare per l’avvenire del mondo; il bambino, dotato di poteri sconosciuti, lo sviluppo delle potenzialità umane devono essere lo scopo dell’educazione”.
Questo tema costituisce lo snodo centrale del convegno di quest’anno, che è il secondo dell’associazione ed è in grado di offrire un’ampia panoramica riguardo ad un’attenta e aggiornata “valutazione”, alla luce delle conoscenze acquisite e di alcuni importanti contributi dalle neuroscienze.
“Valutazioni” che vanno oltre l’empirismo o la constatazione derivante dalla, pur importante, pratica concreta e assumono invece lo statuto proprio delle neuroscienze: ossia di una scienza caratterizzata dalla multidisciplinarietà, dalla capacità di indagare l’atto cognitivo, di studiare le azioni comportamentali e di affrontare in modo sempre meno astratto questioni come, ad esempio, il modo in cui la cognizione umana e le emozioni nei bambini sono mappate da substrati specifici.
Credo anche (e mi consentirete qualche divagazione come questa) che, in un momento storico in cui sono presenti continui cambiamenti e grandi difficoltà anche economiche, che non di rado colpiscono le persone più giovani, sia sicuramente necessario un forte investimento e il convegno di oggi diventa un importante investimento sui nostri giovani e sui nostri bambini. Parliamo di un adeguamento e un rafforzamento dei modelli educativi, valorizzando quelli che sono i luoghi e i soggetti dell’educazione nel tessuto sociale, proprio iniziando dalle primissime fasce d’età. L’ente locale e l’amministrazione comunale, anche in carenza di risorse finanziarie, si pongono comunque come punto di riferimento per sostenere le famiglie e le associazioni scolastiche. Noi abbiamo un dialogo costante con l’Associazione Montessori, alla quale assegniamo molta importanza per il lavoro che sta facendo, perché è importante che vi siano risposte adeguate ai bisogni di crescita e di formazione delle nuove generazioni. Una risposta che sia attenta, consapevole, competente e innovativa: nonostante alcune diffidenze che in passato hanno contrassegnato il metodo Montessori, è ormai chiaro che una scuola che educhi verso l’interesse, che spinga il bambino a scoprire per conto proprio, che valorizzi l’iniziativa personale, sia indubbiamente migliore rispetto a situazioni odierne di scuole un po’ sclerotizzate, fisse in certi schemi e spesso incapaci di educare nell’interezza della persona.
E grazie alle neuroscienze si riesce a capire meglio l’importanza, soprattutto per i più piccoli, dei contributi di questo approccio e la validità dei materiali usati dalla Montessori per la costruzione di connessioni neuronali. Insomma, ciò che ci aspettiamo è l’innovazione con scientifica razionalità, e ciò significa poter disporre di nuovi modelli e di plurime possibilità di qualificare l’intervento educativo. Io personalmente sono grata all’Associazione Montessori per aver organizzato questo significativo convegno, che mostra una Brescia sempre in grado di essere luogo di una continua, responsabile e qualificata ricerca.

Intervento del Provveditore agli Studi di Brescia, Mario Maviglia

Grazie, buongiorno a tutti. Grazie all’Associazione Montessori Brescia per questo invito.
È per me un piacere essere qui, sentir parlare di formazione, di scuola, di educazione, di bambini, è il mio campo d’azione praticamente quotidiano e volevo porgervi un saluto attraverso le parole stesse della Montessori.
“Dinanzi ai nostri occhi apparve una nuova immagine, non era quella di una scuola o di una educazione, era l’uomo che sorgeva, l’uomo che rivelava il suo vero carattere nel suo libero sviluppo e dimostrava la sua grandezza quando nessuna oppressione mentale veniva a limitare il suo interno lavoro e a pesare nella sua anima. Io sostengo quindi che qualsiasi riforma dell’educazione deve basarsi sullo sviluppo della personalità umana. L’uomo stesso dovrebbe diventare il centro dell’educazione e occorre tener presente che l’uomo non si sviluppa all’Università ma comincia il suo sviluppo mentale dalla nascita e lo effettua con una maggiore intensità nei primi tre anni di vita. A questo periodo più che ad ogni altro è necessario sia data una vigile cura. Se si agirà secondo questo imperativo, il bambino anziché imporci una fatica ci si rivelerà come la più grande e confortante meraviglia della natura. Ci troveremo allora di fronte al bambino non più considerato un essere senza forza, quasi un recipiente vuoto da riempire della nostra saggezza, ma la sua dignità sorgerà dinanzi ai nostri occhi a misura che noi lo vedremo quale costruttore della nostra intelligenza, come l’essere che, guidato da un maestro interiore, lavora infaticabilmente in gioia e felicità secondo un preciso programma nella costruzione di quella meraviglia della natura che è l’Uomo - L’Uomo è scritto con la U maiuscola -. Noi insegnanti possiamo soltanto aiutare l’opera già compiuta come i servitori aiutano il padrone. Diventeremo allora testimoni dello sviluppo dell’animo umano, del sorgere dell’uomo nuovo, il quale non sarà vittima degli eventi ma, grazie alla sua chiarezza di visione, potrà divenire capace di dirigere e plasmare l’avvenire della società umana”. Maria Montessori, “La mente del bambino”, 1° Edizione 1949: quindi son passati parecchi anni da questa pubblicazione ma mi sembra che queste parole possano dare il senso della proposta e del messaggio montessoriano, che è un messaggio non solo metodologico-didattico, di “metodo”, appunto, ma un messaggio direi etico, morale, di riconoscimento della dignità dello sviluppo del bambino e di supporto a questo sviluppo. Questo è il senso, secondo me, di una giornata come questa.
Grazie.

Saluto di Rosa Giudetti, Presidente dell’Associazione Montessori Brescia

Buongiorno a tutti.
È per me una grande emozione essere qui oggi dinanzi a tutti voi, che siete così numerosi e che dimostrate con la vostra presenza che Montessori ha ancora tanto da dire.
Innanzi tutto vorrei ringraziare chi ha reso economicamente possibile questo evento. Noi siamo un’Associazione di promozione sociale senza fondi e senza sponsor. La realizzazione di questo convegno è stata possibile grazie al generoso contributo della Fondazione ASM, della UBI Banca e del Comune di Barbariga.
Noi non siamo qui per imporre. ma per rispondere a una richiesta; questo evento è figlio di un interesse di questa città per la filosofia e il pensiero montessoriano; è il risultato di un grande entusiasmo, della volontà e determinazione di molti.
Ci auguriamo quindi che la giornata di oggi possa risultare per tutti un’occasione per parlare di Maria Montessori in modo vivo e propositivo.
Noi non partiamo dal presupposto che gli insegnanti montessoriani siano migliori degli insegnanti tradizionali, ci sono delle splendide professionalità che lavorano nella scuola tradizionale e che, nonostante le difficoltà, i tagli, l’immobilismo in cui versa oggi il nostro paese, continuano a svolgere il loro lavoro con passione e tenacia.
E non auspichiamo nemmeno che tutte le scuole diventino scuole di metodo Montessori. Riteniamo al contrario che l’offerta formativa debba essere varia per dare ai genitori la possibilità di scegliere il metodo pedagogico più idoneo per i loro figli e agli insegnanti la possibilità di riconoscersi nell’orientamento pedagogico che muove il loro lavoro.

Oggi nel nostro paese di fatto questo diritto non è esercitabile, perché, ad esempio; di Scuole Montessori in Italia ce ne sono davvero poche, anche se la domanda è in costante aumento: ci sono oltre 23.000 scuole montessoriane in 26 paesi, in Italia purtroppo poco più di 100.
Anche qui a Brescia sono in costante aumento richieste di attivazione di classi a metodo Montessori, di laboratori, di corsi, e allora abbiamo dato vita ad una serie di iniziative in risposta a queste richieste.
A maggio abbiamo fatto partire i corsi di differenziazione didattica a metodo Montessori con circa un centinaio di iscritti tra corsisti ed uditori; abbiamo organizzato una trentina di conferenze in città e in tutta la provincia e partecipato a incontri in altre città, dove ci hanno invitati a raccontare la nostra esperienza…
Abbiamo strutturato il corso “Imparo con le mani” il cui primo modulo è già stato eseguito e se ne prevede il secondo entro i primi mesi del 2015. È un corso rivolto ad insegnanti, educatori e genitori per l’apprendimento e l’utilizzo del materiale scientifico montessoriano in sostegno ai bambini con disabilità visiva di fascia 3-6 anni. Abbiamo tenuto un corso Montessori per genitori, stiamo organizzando laboratori di musica destinati a bambini di età prescolare e del primo biennio della scuola primaria.
Grazie al lavoro svolto in questi mesi non solo dall’Associazione Montessori Brescia ma anche e soprattutto dalle insegnanti e dai dirigenti che hanno creduto nella validità dell’offerta formativa montessoriana, siamo felici di annunciare che in territorio bresciano è partita la sperimentazione a metodo Montessori in tre scuole, in diverse sezioni di scuole dell’infanzia paritarie e in tre sezioni di nido.
Ma tutto questo non basta, Montessori dovrebbe essere accessibile anche a chi frequenta le scuole comunali e statali, a chi non può permettersi di pagare una retta. La Montessori non è una scuola d’élite.
Questa è una lacuna che la gente chiede a gran voce di colmare, una contraddizione fortissima in un paese che vanta una tradizione culturale di indiscutibile valore.
Perché il nostro è un Paese bellissimo, con grandi potenzialità, ma dove purtroppo non si investe abbastanza nella cultura e nell’arte, e un giocatore di calcio può costare più di un’intera orchestra sinfonica.
Non dobbiamo arrenderci a questo dato di fatto, non arrendiamoci alla fuga di cervelli, al peggio che deve ancora venire, non stanchiamoci di far presente a chi ha il potere di decidere in materia di scuola che c’è bisogno di investire nella formazione.
Sentiamo con forza il contrasto tra l’immobilismo della scuola e la volontà di insegnanti e genitori di sperimentare nuovi metodi.
Il futuro dei ragazzi si gioca nei primi anni di scolarizzazione dei bambini, è in quegli anni che fioriscono i presupposti al successo o all’insuccesso del futuro, che si sviluppa l’indipendenza e l’autonomia di pensiero, la capacità di orientarsi nell’ambiente estremamente complesso che è la realtà di oggi.
È per questo che, non ci stanchiamo di dirlo, bisogna investire nella formazione degli insegnanti e nella dimensione qualificativa della scuola e il messaggio di Maria Montessori serve e può essere una fonte preziosa anche e soprattutto per chi governa questo paese: perché “dentro” Montessori c’è la saggezza della scienza e la sapienza della ragione. Riprendiamoci l’orgoglio di italiani, di genitori, di insegnanti, riportiamo a casa questa donna straordinaria che è stata Maria Montessori, in un momento delicato come questo, in cui ci troviamo davanti sfide difficili, con una scuola che spesso non si dimostra all’altezza del suo compito.
Insegnanti che lamentano un impianto educativo arcaico, scarse risorse e la difficoltà del mondo politico di attivare un cambiamento significativo.
Una scuola che spesso asseconda un apprendimento non naturale.
Piccoli passi già si stanno facendo e di sicuro ce la faremo a cambiare le cose… ma quanto pagheranno questo ritardo i nostri figli!
Quello di cui hanno bisogno è un’educazione che opera in accordo con le leggi dello sviluppo, che favorisce l’interesse, vero motore dell’apprendimento.
Nel paese di Don Milani, di Gianni Rodari, di Mario Lodi… la nostra missione deve essere quella di liberare il fanciullo dall’invadenza dell’adulto, di creare un uomo nuovo che non sarà più vittima degli eventi. Maria Montessori ha pensato al bambino ma la sua reale attenzione è stata per l’uomo di domani, per il bambino come vero elemento trasformatore della società.
Per la formazione dell’uomo nuovo c’è ancora tanto da fare e Maria Montessori può diventare una grande risorsa in questo periodo di transizione perché lei aveva capito, ed ha dedicato la sua vita a insegnare che la vera ricchezza sociale è la mente del bambino.

Saluto di Benedetto Scoppola, Presidente Opera Nazionale Montessori

Buon giorno a tutti! Voglio ringraziare gli amici di Brescia. È stupendo vedere una sala così piena ed è veramente una spinta per lavorare con più convinzione sul progetto montessoriano, sul far conoscere e far apprezzare il progetto montessoriano a Brescia, in tutta Italia, in tutto il mondo. Io sono affezionato al tema di oggi anche perché credo che sia una grande risorsa e una grande responsabilità che abbiamo.
Una risorsa perché, mentre tante teorie anche affascinanti della pedagogia del Novecento sono state abbastanza distrutte dalle recenti scoperte delle neuroscienze, questo non accade per il Montessori. Effettivamente a volte quando uno sente parlare un neuroscienziato, dice:
“Ma questo non è che sarà montessoriano?!” , e invece spesso non lo è.
Quindi questa è una grossa risorsa per noi, perché ci dà la possibilità di motivare le scelte del Montessori e di farne comprendere l’importanza.
Ma è anche una responsabilità. Abbiamo fra le mani una tradizione culturale che dobbiamo assolutamente valorizzare. Dobbiamo lavorare uniti perché questa tradizione culturale possa avere un influsso positivo e grande sulla scuola e sull’educazione, nel nostro paese e anche fuori di esso.
Grazie a tutti quindi e buon lavoro.

La mente del bambino
La mente del bambino
AA.VV.
Maria Montessori e le Neuroscienze.Raccolta degli Atti del Convegno del 18 ottobre 2014. I Convegni Internazionali si inseriscono in un circuito di eventi organizzati dall’Associazione Montessori Brescia per contribuire alla valorizzazione e alla diffusione del pensiero e del metodo pedagogico di Maria Montessori. Raccolta degli Atti con gli interventi di: Alberto Oliviero, professore emerito di Psicologia all’Università La Sapienza di Roma Grazia Honegger Fresco, pedagogista, scrittrice e allieva di Maria Montessori Kevin R. Rathunde, professore di Dipartimento di Studi su Famiglia e Consumatori all’Università dello Utah – USA Anna Maria Bianconi, docente dei corsi di specializzazione dell’Opera Nazionale Montessori Philiph O’Brien, presidente della Association Montessori Internationale Raniero Regni, professore di Pedagogia Sociale, Dipartimento di Scienze Umane all’Università Lumsa di Roma