VOCI DI MAMME E PAPÀ
Bernardo ha usato i pannolini lavabili fin dalla nascita: questo significa che il cambio era più frequente rispetto agli usa e getta e noi genitori siamo stati molto più attenti ai suoi bisogni, ai suoi tempi, orari, modalità che coincidevano o meno con la poppata o la pappa. Questa attenzione, sembrerà strano ma è così, era mancata con i fratelli maggiori di Bernardo. Loro avevano i pannolini usa e getta che portano a trascurare il fatto che i bebè facciano pipì e popò, perché trattengono tutto anche per molte ore e i bisognini non sono prioritari finché non ti accorgi che il bambino è diventato grande e deve sbrigarsela da solo. Ma a quel punto spesso è troppo tardi e il bambino non risponde bene al cambiamento. Infatti la mia secondogenita, Emma, non volle togliere il pannolino fin quasi a tre anni; so che in questo ha giocato un ruolo anche il fatto che nell’estate in cui lei compiva due anni io ero stanca, perché a gennaio ero rientrata al lavoro e avevo ancora i bambini piccoli (tre e un anno e mezzo), perciò il menage famiglia/lavoro era abbastanza duro.
Silvia con Tommaso (8 anni), Emma (6 anni) e Bernardo (20 mesi)
Sono poche le mamme che, come me, pur andando al lavoro e affidando i loro figli a tagesmutter o nonni, hanno la perseveranza e la convinzione di usare e soprattutto far usare i pannolini lavabili, e d’altra parte il più delle volte chi usa i pannolini lavabili sono mamme che dedicano molto più tempo ai loro figli e hanno la possibilità di ascoltare e assecondare con più continuità i segnali che portano al passaggio al vasino e al water. Al nido i bimbi sono tanti e che usino i lavabili o gli usa e getta, spesso si va in bagno a orario e in gruppo e se il bimbo non ha già imparato a esprimere il bisogno di far pipì difficilmente si azzardano a lasciarlo senza pannolino! Figuratevi un bimbo più timido o molto preso dal gioco.
Stefania
Con il mio ometto, due anni appena compiuti, stiamo completando l’educazione al vasino.
Potentissimi alleati sono stati per me:
- l’estate;
- il giardino;
- i pannolini lavabili: il bimbo capiva quando “se la faceva addosso”, quindi è stato facilissimo educarlo al controllo degli sfinteri (nonostante un’operatrice del servizio pediatrico mi ripetesse che fino a tre anni i bambini non hanno il controllo degli sfinteri). Non solo: con la sua infinita sensibilità, aveva capito che per me lavare i pannolini era pesante, e soprattutto sottraevo tempo ai giochi con lui, quindi… mi ha dato una mano!;
- l’aiuto del papà, che dava il buon esempio al bambino andando in bagno insieme e insegnandogli a fare pipì in piedi.
Simona
Quando Giada aveva sui sei o sette mesi ho sentito parlare dei pannolini lavabili, ma avevo qualche perplessità, così ne ho parlato con la pediatra, una persona che sostiene molto le scelte naturali e che, avendo tre figli, ha esperienza anche come mamma. Lei stessa me li ha consigliati per molti motivi… così, ho comprato un bel misto di vari tipi e qualità per poter valutare i diversi modelli di pannolini. Mi sono trovata molto bene da subito.
Cinzia, mamma di Giada (35 mesi)
Con la mia bambina a maggio abbiamo avuto alcuni problemi con la pipì. Abbiamo trascorso due settimane a fare avanti e indietro dal pronto soccorso per svuotare la vescica in quanto riusciva a trattenere la pipì anche per 24 ore e così si temeva un’infezione alle vie urinarie. Le settimane passavano, ma il suo bruciore sembrava non passare, i pianti erano all’ordine del giorno ogni qual volta le veniva lo stimolo di urinare. Stick batteriologici, uroculture, cateteri, esami del sangue… e nessun esito. Dopo il terzo ingresso in pediatria mi hanno consigliato di iniziare l’antibiotico, con mio grande disappunto, ma non vedevo altre soluzioni… Il sangue mi si fece amaro quando una settimana dopo eravamo ancora nella stessa situazione. Le abbiamo tolto il pannolino e abbiamo cercato di spiegarle che quel BRUCIA BRUCIA se ne se sarebbe potuto andare facendo pipì e un po’ alla volta non lo avrebbe più sentito.
Sapevamo quanto insistere fosse controproducente nell’educazione al vasino, ma purtroppo in quelle condizioni è più facile a dirsi che a farsi, quindi eravamo sempre lì a scongiurarla di farla… Dopo due mesi arriva l’intuizione della pediatra: allergia ai tessuti del pannolino. Aveva il sedere tutto rosso e il prurito non le dava pace, riusciva a grattarsi da sopra a tutti gli indumenti fino a procurarsi il sangue…
Ora a distanza di un paio di mesi la nostra bimba usa il pannolino solo di notte e comunque alla mattina è sempre asciutta. Per le lunghe uscite, se le scappa e ce l’ha ancora addosso se lo toglie da sola e va di corsa a farla nel vasino, si pulisce con un “PETZO CATTA”, come dice lei, e versa il contenuto nel WC; dopodiché sale sullo sgabello per raggiungere il lavandino e sciacquarsi. Per la popò abbiamo ancora qualche disguido, ma sono sicura che dopo le vacanze avremo abbandonato il pannolino definitivamente.
Greta, mamma di Matilde (2 anni)
Riccardo è nato il 17 settembre 2008 e da novembre, appena raggiunti i 4 chilogrammi e mezzo abbiamo cominciato a usare i pannolini lavabili.
Mi è sembrata la scelta più naturale, per la salute di mio figlio e per favorire uno sviluppo armonico nella presa di coscienza del suo corpo e delle sue funzioni. Per scelta non ho usato altro. Solo pannolini lavabili, cambiati spesso. Verso febbraio 2010, a diciassette mesi circa, Riccardo ha cominciato a dirmi quando faceva cacca e pipì. Oggi, a quasi venticinque mesi, Riccardo è completamente senza pannolino e autonomo nella gestione degli stimoli.
Elena, mamma di Riccardo