CAPITOLO VIII

Bagno e pulizia a misura di bambino

Per iniziare a togliere il pannolino, è importante che l’ambiente in cui vive il bambino sia a sua misura; se la casa è piena di barriere che gli impediscono di prendere l’iniziativa e muoversi in autonomia, come possiamo chiedergli di diventare indipendente? Spigoli appuntiti, tappetini scivolosi, fili elettrici, interruttori della luce a cui (anche in punta dei piedi) non arriva, oggetti e posti come il water o il lavandino difficili da raggiungere.


Capita anche che nei primi tempi il bimbo, per qualche motivo, non voglia usare il vasino, che è sì l’oggetto a sua misura per eccellenza, ma a volte non viene riconosciuto come una cosa di uso comune. L’imitazione dei gesti degli adulti è invece la prima fonte di apprendimento, quindi non sarebbe meglio fare pipì sul WC come il papà e la mamma?


Molti genitori si procurano degli sgabelli, ma quelli piccoli e traballanti non offrono uno spazio abbastanza comodo e sicuro: la soluzione migliore consiste in una piccola pedana (vanno benissimo quelle in plastica leggere e maneggevoli oppure potete costruirne una in legno alta 15 o 20 centimetri), con l’aiuto della quale il bambino potrà arrivare in tutti i posti irraggiungibili su cui anche mamma e papà si lavano e fanno pipì1 la pedana, che dev’essere stabile e sicura, può servire per arrivare al lavandino per lavarsi le mani e i denti, per salire sul water con il riduttore, per aiutare la mamma a lavare le verdure o semplicemente per guardare da un’altra prospettiva i movimenti degli adulti. Aiutiamolo a fare da solo…


Quando il bambino inizia ad avere una certa indipendenza nei movimenti è già in grado di essere autonomo in tante attività. Molto spesso, invece, i genitori tendono ad avere un approccio più simile al “fare le cose al posto del bambino” piuttosto che aiutarlo a essere indipendente: lo vestono, lo lavano, lo aiutano a pulire il sederino. In realtà a volte basta spendere un po’ di tempo in più per insegnargli a compiere autonomamente molte azioni quotidiane rendendo a sua misura l’ambiente in cui vive.


Ecco un bellissimo brano di Maria Montessori in cui descrive come si presentano le scuole montessoriane agli occhi di un bambino:


“Il bambino che arriva a scuola si spoglia da sé. Piccoli attaccapanni, aderenti al muro tanto in basso che il braccio del bimbo di tre anni ci arrivi comodamente, stanno a sua disposizione. Fontanine così basse che non vi arriverebbe il ginocchio dell’adulto con annessi minuscoli saponi piccini, spazzolette per le unghie, piccoli asciugamani sono a portata di bambino. (…) Una cassetta con spazzole per le scarpe; qualche sacchettino attaccato al muro, che contiene spazzole per vestiti così piccole che una minuscola manina possa afferrarle pienamente, sono oggetti pratici2.”


Il bambino sarà molto fiero di trovare in casa un ambiente a sua misura, in cui piccoli angoli gli sono dedicati: è un modo per trasmettergli il messaggio che l’adulto si occupa di lui e che, come il genitore, ha il diritto di avere i suoi spazi e il dovere di tenerli in ordine. In bagno avrà la sua pedana, il suo vasino o il suo riduttore, il suo spazzolino da denti e uno specchio in cui specchiarsi: allora sì che fare pipì da soli e lavarsi diventerà divertente e senza sforzi.

VOCI DI MAMME E PAPÀ

Era da tempo che pensavo di rendere il nostro bagno a misura di bambino. Purtroppo spesso le nostre case non sono affatto adatte ai piccoli: mensole troppo alte, spigoli pericolosi, tappeti che sembrano fatti apposta per scivolare, spazi irraggiungibili per i bambini.


Nella nuova casa avevamo una piccola libreria che avremmo dovuto appendere al muro; in realtà è risultato molto più comodo per tutti non appenderla affatto. L’abbiamo appoggiata a terra, così la nostra bimba ora può prendere i suoi libri comodamente da sola, senza chiedere l’intervento di un adulto (è talmente bassa che non può caderle addosso). Quando deve andare sul vasino e ha voglia di leggere qualcosa, va da sola in camera, prende i libri che più le piacciono e se li porta in bagno. In questo modo noi abbiamo evitato di avere dei pensili in casa e lei ha avuto la sua libreria alla sua altezza.

Francesca, mamma di Emilia (4 anni)

Una check list per la sicurezza

Per educare un bambino all’uso del vasino iniziamo a rendere la stanza da bagno un ambiente accogliente: il bambino dovrebbe essere contento di entrare in questa stanza e trascorrere del tempo insieme con il genitore. Perché allora non rendere questo spazio divertente, a misura di bambino e nello stesso tempo sicuro?


Molti incidenti avvengono tra le mura domestiche, e in particolare la stanza da bagno diventa pericolosa per la presenza dell’acqua, prese di corrente, tappetini scivolosi, saponi, detersivi e medicinali a portata di bambino. È importante prestare attenzione alle basilari norme di sicurezza, perché spesso e volentieri l’incidente domestico viene sottovalutato. Si tratta invece di un evento purtroppo molto comune.


Ecco alcune indicazioni per rendere sicuro questo ambiente:


- riservate un apposito spazio lontano dalla portata del bambino a detersivi, medicinali, saponi e in generale ai prodotti per la pulizia: il bambino potrebbe essere curioso e provare a ingerire qualcosa. Il posto più sicuro potrebbero essere gli scaffali più alti dei mobili, meglio se chiusi a chiave. Il bambino inoltre non dovrebbe trovare in bagno uno sgabello tanto alto da potersi arrampicare e raggiungere l’armadio dei medicinali e dei detersivi;


- non lasciate a portata di bambino gli asciugacapelli o altri strumenti elettrici: la presenza dell’acqua li rende ancora più pericolosi e durante il bagno o la doccia vanno staccati dalle prese di corrente;


- assicuratevi che le prese dell’elettricità siano posizionate in alto rispetto al bambino: potrebbe provare a inserire le dita;


- non posizionate asciugacapelli e piastre per capelli, accesi o ancora caldi, nei pressi di indumenti o materiali combustibili;


- non lasciate in giro a portata di bambino lamette e rasoi usa e getta;


- mettete alla sua portata, invece, un campanello che suona: il bambino potrebbe avere bisogno all’improvviso del nostro aiuto;


- evitate che ci siano tappeti non aderenti al pavimento per scongiurare possibili cadute in un ambiente di dimensioni spesso ridotte;


- la doccia, che deve avere i vetri infrangibili o la tendina di plastica, e la vasca devono essere con fondo antisdrucciolo. Un maniglione di appoggio adiacente alla vasca e alla doccia può essere utile per evitare le cadute;


- evitate di lasciare la chiave nella toppa della porta. Potete invece dotarla di un chiavistello a un’altezza non raggiungibile dai bambini;


- regolate lo scaldabagno o la caldaia a una temperatura inferiore a 55 gradi, miscelando l’acqua quando si riempie la vasca e verificate la temperatura prima di immergere il bimbo;


- se si gradisce ascoltare musica mentre si fa il bagno, la doccia o la barba, è necessario porre la radio lontano dall’acqua per non rischiare la folgorazione utilizzandola con le mani bagnate. Analogo consiglio vale per l’asciugacapelli;


- se in bagno è presente una stufa elettrica, questa va sempre spenta prima di iniziare a lavarsi.


È buona consuetudine inoltre non lasciare mai un bambino piccolo in bagno da solo, anche quando diventerà indipendente nel fare i suoi bisogni, è bene tenere d’occhio le entrate e uscite da questa stanza e non lasciarlo mai nella vasca piena d’acqua senza sorveglianza3.

Via il pannolino!
Via il pannolino!
Elena Dal Prà
Come dare l’addio al pannolino in una prospettiva educativa, etica ed ecologica.Suggerimenti e consigli pratici per togliere il pannolino, affrontando il percorso dello spannolinamento in modo sereno e senza forzature. Togliere il pannolino è una delle fasi più importanti nel percorso di crescita del bambino. Il percorso di apprendimento è duplice: non si tratta solo di imparare a usare il vasino, ma anche di abbandonare l’uso del pannolino.Via il pannolino! illustra quale sia il percorso più semplice e piacevole per togliere il pannolino , senza che vengano a generarsi forzature e conflitti, ma tenendo presente che non esistono ricette precostituite e che, anzi, molto dipende dal temperamento del bimbo e dall’effettiva disponibilità del genitore.Nel suo libro, Elena Dal Prà sfata così i miti più comuni sull’educazione all’uso del vasino, sull’enuresi e sull’età in cui dovrebbe iniziare il processo di “spannolinamento”, e prende in considerazione i diversi approcci esistenti, alla luce delle più recenti ricerche scientifiche e con la consapevolezza di come questo particolare momento della crescita rappresenti una pietra miliare nella maturazione fisica e psicologica del bambino, nonché uno dei primi passi che conducono alla sua autonomia, il tutto in un’ottica educativa, etica ed ecologica.Il volume è arricchito da numerose testimonianze di mamme e papà che hanno voluto condividere le loro esperienze per aiutare gli altri genitori che sono alla ricerca di consigli e suggerimenti e che desiderano informarsi per poter affrontare questo percorso in modo sereno, aiutando il bambino a leggere i segnali del proprio corpo. Conosci l’autore Elena Dal Prà è pedagogista e insegnante di massaggio infantile, approfondisce tematiche legate all’allattamento, alla crescita dei bambini, alla disciplina dolce e in particolare alle questioni educative e ambientali relative allo svezzamento da pannolino.Dal 2005 svolge attività di consulenza per enti pubblici e associazioni per il sostegno della donna, madre e lavoratrice. Scrive per il web aggiornando siti dedicati alla genitorialità e moderando forum di discussione.