seconda parte - capitolo vii

Buona notte, bambino mio

Nessuno sa di dove viene il sonno
che aleggia sugli occhi dei bambini?
Sì. Si dice che abiti laggiù,
in un villaggio incantato, dove,
tra le ombre di una fitta foresta,
fiocamente illuminata dalle lucciole,
splendidi pendono due timidi fiori.
Ecco di dove viene il sonno
a baciare gli occhi dei bambini.

Tagore

I bambini da noi non dormono mai ad ore stabilite:
quando il sonno entra nella loro testa dormono,
quando il sonno lascia la loro testa si svegliano.

Okot p’Bitek, poeta (Uganda)

Da noi la sera si stava tutti insieme, ognuno si sedeva al suo posto vicino al fuoco. Il nonno ci raccontava le fiabe per farci addormentare.


Io ho dormito con i miei fino a otto anni quando sono andato all’iniziazione. Allora mi sentivo grande e poi ho lasciato il posto alle mie sorelle più piccole. Quando ci sono tanti bambini si divertono a dormire insieme.

Manuel (Guinea-Bissau)

I bambini dormono con la mamma dalla nascita fino anche a dieci anni. Non si lascia mai un bambino dormire da solo.

Rehana (Pakistan)

Io ho visto bambini dormire con i genitori anche fino a dodici anni. Un po’ perchè lo spazio è poco ma soprattutto perchè i genitori amano dormire con i bambini, stare insieme a loro il più tempo possibile. Non è un peso, anzi, vogliono avere sempre i bimbi vicino. Io ho dormito con i miei genitori. Io avevo anche la mia camera ma dormivamo tutti quanti in un grande lettone, anche mia sorella. Io a tredici anni sono andato in collegio e tornavo a casa solo per le vacanze ma quando tornavo a casa dormivo con i miei genitori.

Desirè (Burundi)

I bambini acholi dormono con la mamma in una casa, il padre dorme in un’altra anche se ha una sola moglie. I bambini cominciano a dormire da soli quando sono un po’ grandi, verso i dodici anni: i ragazzi allora si costruiscono una capanna tutta per loro dove andare a dormire.

Korina (Uganda)

Per addormentare un bambino bisogna cullarlo. Da noi la mamma lo culla sulle sue gambe o su un cuscino: lo guarda e gli canta la ninna-nanna.

Il bambino deve dormire il più possibile vicino alla mamma, deve sentirla vicino.


All’età di un anno, un anno e mezzo, in genere i bambini vanno a dormire con i fratelli. Ci sono però bambini che hanno paura della solitudine e non bisogna abbandonarli.


Io non ricordo di aver mai dormito da sola.

Fatima (Iran)

Da piccola ricordo la fatica che facevo ad addormentarmi: volevo la luce accesa, il bicchiere d’acqua sul comodino, la mamma doveva venire ogni cinque minuti… I momenti più belli erano quando papà era via per lavoro e a noi bambini era concesso dormire nel lettone. Così con i miei figli non ho neanche tentato di metterli a dormire nel loro lettino: ho lasciato che stessero nel letto con noi fin dalla nascita. In questo modo non ho mai perso una notte di sonno. Loro ciucciavano e si riaddormentavano e io la mattina non sapevo dire quante poppate avessero fatto durante la notte.


Per i miei bambini dormire nel lettone è un ricordo bellissimo: “il vostro letto è più comodo” mi dicevano spesso. A me piaceva sentirli vicini di notte, mi dava sicurezza. Mi sembrava di essere mamma orsa con i suoi cuccioli. Ci sono stati periodi in cui abbiamo dormito finanche con due figli in contemporanea nel letto. C’eravamo fatti fare un grande tatami così da stare comodi tutti insieme. Penso che sia una scelta individuale, per noi è andata bene così anche perché mio marito, essendo africano, era abituato al co-sleeping fin dall’infanzia.

Elena (Italia)

Nel mio paese la mamma culla il proprio bambino, gli fa ascoltare suoni e musica che lo aiutano a crescere. Allo stesso modo quando si è a letto si raccontano le favole per aiutare i bambini più grandicelli a sognare. Così i sogni che faranno saranno bellissimi.

Emi (Bangladesh)

Ogni figlio è diverso. Io che ne ho tre posso dirlo. Con il primo, per addormentarlo, cantavo sempre, lo tenevo in braccio e passeggiavo per casa, appena mi fermavo lui si svegliava. Con il secondo, nato prematuro, dovevo scuotere energicamente la culla per ninnarlo e farlo dormire. L’ultima, la bimba, la mettevo semplicemente giù nel suo lettino: lei iniziava a cantare e si addormentava da sola.

Annalisa (Italia)

Il bambino dorme insieme ai genitori, in questo modo ha sempre il latte a disposizione. Il bambino piccolo si sveglia spesso la notte perché ha bisogno di mangiare frequentemente ed è normale che lo faccia. Quando il bambino si sveglia la notte la mamma per prima cosa gli dà il seno poi, se questo non basta, controlla che non sia bagnato.

Marcheline (Uganda)

Mio figlio ha dormito sempre con me fino ai quattro anni. Adesso ha un suo lettino ma fa fatica a starci: a mezzanotte viene da noi e noi poi lo riportiamo di là quando si è addormentato. Piano piano imparerà a dormire da solo.

Gabriela (Ecuador)

Tutte le pennichelle le facevamo insieme sul mio letto, spesso sul mio petto. Con Livia, la primogenita, abbiamo seguito i consigli di provare a farla dormire nel suo lettino, in una cameretta tutta sua, solo pagando noi stessi con stanchezza e difficoltà. È stato un incubo per noi cercare di farla dormire nella sua camera. Camminavamo per ore nel corridoio cercando di addormentarla. Invece Lloyd si è sempre addormentato con noi. A volte lo riportavamo nel suo letto, in camera con la sorella, a volte restava a dormire nel nostro. Io non credo che gli esseri umani siano fatti per dormire da soli. È una cattiveria. Ma a una certa età dovrebbero dormire con i loro fratelli, anche per la salute dei genitori e del loro matrimonio.

Susan (USA)

Per me è bellissimo dormire insieme ai propri bambini. Che nessuno mi venga a dire che è sbagliato! Il tempo per dormire da soli c’è sempre. Non credo che siano queste le cose che fanno male. Comunque sono scelte individuali. Io l’ho fatto e lo rifarei di nuovo.

Elisabetta (Italia)

Ninna- nanna dal mondo

Ninna-nanna guineense

Nenne-oh, iè iè iè,

nenne-oh, iè, iè, iè,

ke ke mnino na tchora

na tchora montondade,

perché piange il bambino?

piange per niente

nenne-oh, iè iè iè,

nenne-òh iè iè iè


Ninna-nanna Tsimshian

La mia piccola

è venuta al mondo

per raccogliere rose selvatiche.

È venuta al mondo

con le sue piccole dita

per scuotere dalle spighe

il riso selvatico.

Per raccogliere in primavera

il succo della giovane

pianta di cicuta.

Questa piccola bimba

è venuta al mondo

per raccogliere fragole,

per riempire i cestini di mirtilli

di sambuco e di bacche di bisonti.

La mia piccola è venuta al mondo

per raccogliere rose selvatiche.


Ninna-nanna Inuit

È rotondo lui!

È splendente.

È come un piccolo ghiacciolo

nell’acqua

Salta

ondeggia,

gioca,

come un piccolo ghiacciolo

nell’acqua

Aya aya auda yèh!

Alza gli occhi,

guardami,

piccolo ghiacciolo nell’acqua.


Ninna-nanna marocchina

Io ho mia madre, io ho mio padre,

che sono con me anche a dormire.

Fai la nanna, cocco mio,

finchè sarà cotta la nostra cena.

E se non sarà cotta la nostra cena,

sarà cotta la cena dei vicini.


Ninna-nanna Sakata

Ilo, ilo, ilo, nkare ya nde,

ekakare ngure je eblausai mpene,

ilo fere kekare, ilo je fere kekare…


Sonno, sonno, afferralo,

quando lo avrai afferrato, non

l’abbandonare

sonno, prendilo, prendilo…


Ninna-nanna Paiute

Coo-ah-coo,

piccola colomba,

coo-ah-coo.


Il vento culla piano

i nidi sul ramo del pino.

Il piccolo tuo nido

tra le mie braccia dondola.


Coo-ah-coo,

piccola colomba,

adesso dormi;

cooh-ah-coo.


Ninna-nanna italiana

Dormi dormi piccolino

chiudi gli occhi bel bambino

qui sul cuore della mamma

dormi, sogna, fai la nanna


Ninna-nanna Tewa

Gli uccellini sono tutti insonnoliti,

dormi anche tu, bambina mia.

Venite qui, uccellini,

posatevi, gentili, sopra i suoi occhi,

che possa dormire giorno e notte.


Ninna-nanna Chippewa

Lucciola, lucciola, piccolo fuoco,

guida il mio sonno mentre ti canto,

donami luce volandomi accanto,

rischiara l’erba davanti al cammino,

fammi dormire con gioia nel cuore.

Vieni creatura, piccola lucciola,

vieni e domani faremo una festa,

lume vagante, tu voli e io canto,

piccola fata, re della notte,

vieni e il mio canto sarà il tuo compenso.

Sono qui con te - Seconda edizione
Sono qui con te - Seconda edizione
Elena Balsamo
L’arte del maternage.Uno sguardo nuovo e rivoluzionario sulla vita perinatale, per affrontare gravidanza, parto e primi mesi con il bambino con serenità e consapevolezza. Elena Balsamo offre uno sguardo nuovo e rivoluzionario sulla vita prenatale e sulla nascita.Nella prima parte l’autrice mira a esplorare le pratiche di maternage nelle diverse culture, mentre nella seconda offre al lettore un vero e proprio strumento terapeutico per rivedere la propria vita alla luce dell’esperienza intrauterina e del parto.Basato su un’accurata documentazione scientifica, Sono qui con te si rivolge ai genitori, nonché agli operatori socio-sanitari che desiderano comprendere meglio l’universo del maternage. Conosci l’autore Elena Balsamo, specialista in puericultura, si occupa di pratiche di maternage e lavora a sostegno della coppia madre-bambino nei periodi della gravidanza, del parto e dell'allattamento.Esperta di pedagogia Montessori, svolge attività di formazione per genitori e operatori in ambito educativo e sanitario.