di Andrea Coffari

Prefazione

Ad Aurea, la cui luce dorata illumina ogni giorno il mio cammino.

A Irene, mia preziosa indimenticabile testimone soccorrevole.

Ai bambini del mondo, al bambino che sorride dentro di noi.

Non smettete mai di protestare; non smettete mai di dissentire, di porvi domande, di mettere in discussione l’autorità, i luoghi comuni, i dogmi. Non smettete di pensare.
Siate voci fuori dal coro. Siate il peso che inclina il piano. Un uomo che non dissente è un seme che non crescerà mai.
Bertrand Russell

Amicus Socrates, sed magis amica veritas. Secondo Ammonio questa frase, che racchiude un principio di straordinaria forza etica, sarebbe stata pronunciata da Platone, il quale, si sa, era discepolo di Socrate.


La medesima frase, quindi, con riferimento a Platone (amicus Plato, sed magis amica veritas) è stata attribuita successivamente ad Aristotele, discepolo a sua volta di Platone.


Deve avere ragionato nella stessa maniera Alessandro Costantini quando ha deciso di scrivere questo importantissimo e prezioso libro, immagino che abbia detto a se stesso: mi è amico Freud ma mi è più amica la verità.

Gianni Vattimo nel suo Addio alla verità scrive che oramai viviamo in “un’epoca in cui la nostra religiosità può svilupparsi finalmente nella forma di una carità che non dipenda più dalla verità1.


Riprendo questo (inutile) tentativo di Vattimo di interrompere, con il suo personalissimo pensiero debole, la virtuosa catena di cercatori e testimoni di verità che dagli albori della cultura occidentale ad oggi costruiscono con fatica e impegno pezzi della nostra civiltà, per dichiarare esattamente il contrario: non c’è cultura, né religione, non c’è rispetto per l’uomo, né diritto, non c’è progresso né civiltà se si prescinde dalla ricerca appassionata, difficile, a volte tragica e frustrante della verità.


La verità è il presupposto della consapevolezza, è l’irrinunciabile termine etico nella costruzione della nostra identità sociale e culturale.


Uno dei momenti più alti della predicazione di Cristo non a caso è la testimonianza della verità, il cui valore assurge a significati così alti da identificarsi con l’uomo e con Dio (Io sono la via, la verità, la vita2) perché chi opera la verità viene alla luce perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio3.


Nello stesso Buddhismo, il Buddha, il Dhamma e il Sangha corrispondono al significato simbolico di saggezza, verità e virtù.


Non c’è aspetto culturale del sapere umano che possa prescindere dal rispetto della verità e questo principio, Alessandro Costantini dimostra di averlo scolpito nella mente e nel cuore. Si percepisce, leggendo questo saggio, una passione divorante per lo svelamento delle menzogne che nel tempo si sono accumulate sulla figura e sull’opera di Freud, verso il quale è stato compiuto un vero e proprio tentativo di mitologizzare il pensiero nella vana illusione di farlo sopravvivere nel tempo.


Freud ha il merito di avere indicato la necessità di incamminarsi verso la strada della introspezione, ma quando ha provato a orientarsi ha compiuto errori enormi; perdonabili, certo, perché profondamente figlio del suo tempo, ma evidenti e assolutamente perniciosi se attualizzati.


Ama la verità ma perdona l’errore4, scriveva Voltaire. Perdoniamo quindi Freud, ma abbiamo il coraggio di dire la verità su come un radicato e cinico adultocentrismo ottocentesco reificava i bambini tanto da scaricare sulla loro innocenza le perversioni degli adulti, assolvendo questi ultimi e condannando i primi.

Il libro di Alessandro Costantini travolge, convince, dimostra, con una lucida, progressiva e approfondita ricostruzione, le menzogne, i luoghi comuni, i preconcetti e i gravi pericoli che si corrono se si pretende di considerare attuale il paradigma psicologico e filosofico freudiano, che segna irrevocabilmente il passo innanzi ad una società che, proprio sui diritti delle donne, dei giovani, dei bambini, si è oramai allontanata anni luce dall’humus culturale di cui Freud era prigioniero ed esponente.


Siamo agli albori di nuove sensibilità e conquiste sulla dignità, sui diritti dei bambini, sulla scoperta del valore dell’infanzia, sullo svelamento della identità dell’uomo, che passa anche attraverso la scoperta della purezza delle sue sorgenti.


La fatica di Costantini è un passo verso la giusta direzione, è un atto di civiltà e di profondo rispetto verso la verità. È quindi un passo verso la consapevolezza.

Girolamo Andrea Coffari

Avvocato, Presidente del Movimento per l’Infanzia, scrittore,da anni si occupa dei diritti dei bambini

Meravigliosa infanzia
Meravigliosa infanzia
Alessandro Costantini
Dalle menzogne di Freud alle verità sul bambino.Da una visione adultocentrica del bambino a una nuova cultura dell’infanzia, che vede nel bambino una ricchezza da proteggere e tutelare. Meravigliosa infanzia rappresenta una pietra miliare per tutte quelle persone (genitori, educatori, avvocati, psicologi, formatori) che a vario titolo si occupano di questa fase della vita, un libro che si impegna a demolire la pedagogia nera creata ad hoc “contro il bambino” per creare e diffondere una nuova cultura dell’infanzia, che vede nel bambino una ricchezza da proteggere e tutelare. La motivazione a scrivere questo libro parte infatti dalla necessità di far luce sul modo errato, superficiale e deleterio con cui si parla di bambini. È diffusa infatti una non-cultura dell’infanzia: il bambino è cattivo, il bambino mente, il bambino non va coccolato troppo…Una sorta di visione adultocentrica, basata sulla considerazione dell’infanzia non con gli occhi di un bambino, ma con il filtro distorcente dell’adulto stesso. Nella prima parte del libro, l’autore Alessandro Costantini, elabora una durissima critica a Freud e al suo perverso modello di comprensione dello sviluppo del bambino, ancora oggi molto diffuso, basato su “menzogne” senza alcuna validità scientifica e per questo estremamente dannoso per i bambini e per chi si occupa di loro. Freud avrebbe creato una cultura del bambino estremamente negativa, che si ritrova anche nell’educazione dei figli, nelle scuole, nei tribunali. L’intento è quindi quello di smantellare la clinica freudiana e il suo approccio contro il bambino. La seconda parte si focalizza invece su quelle “meravigliose verità”, scientificamente validate, che sottolineano la più completa innocenza e purezza del bambino e il suo primario bisogno di amore, protezione e adeguate cure genitoriali.Non viene spiegato “come” si fa il genitore, ma “chi” sia e quali siano le principali funzioni da svolgere per un sereno sviluppo infantile. Un piccolo mattone nella costruzione di una cultura bambino-centrica, che possa garantire ai bambini maggiore rispetto e comprensione dei loro bisogni e fragilità, ma anche delle loro numerose risorse e potenzialità. Conosci l’autore Alessandro Costantini, psicoterapeuta, è responsabile per il Lazio del Movimento per l’Infanzia. Da anni lavora come consulente tecnico di parte nei procedimenti per l’affidamento dei figli e nei casi di presunto abuso sessuale o maltrattamenti nei confronti dei minori. Si occupa di genitorialità e temi legati al maltrattamento infantile.