capitolo xx

Falsi miti e pregiudizi

Caro Andrea,

sull’allattamento al seno esistono numerosi falsi miti che è utile cercare di sfatare. Sarebbe interessante riflettere sui motivi che hanno portato alla diffusione di tante credenze fuorvianti, ma qui ci limiteremo a elencare quelle che le ricerche scientifiche e le indagini epidemiologiche hanno decisamente smentito.


Iniziamo dalle false credenze sulla qualità del latte materno:

Non è vero che…

  • il colostro è un latte “cattivo” e va gettato; in realtà è il migliore alimento per i primi giorni, praticamente insostituibile;

  • il latte del seno può essere poco nutriente o troppo “pesante” da digerire; è quello che la nostra specie ha previsto e selezionato come migliore per i nostri cuccioli;

  • il latte diventa “cattivo” o “si guasta” se la mamma mangia spezie o ortaggi saporiti come asparagi, cipolle, aglio; il bambino conosce già dal periodo prenatale i gusti alimentari materni;

  • bere birra fa produrre latte; qualunque liquido è in grado di favorire la produzione di latte (inoltre la birra contiene alcool, che va evitato o limitato);

  • se la mamma si arrabbia o è sofferente il latte diventa “cattivo”; è vero invece che stress e sofferenza possono ostacolare la produzione di latte;

  • in allattamento non è possibile assumere alcun farmaco; molti farmaci sono consentiti, ma occorre chiedere sempre consiglio al medico;

  • la mamma che fuma non può allattare; il danno del fumo è inferiore ai vantaggi dell’allattamento, anche se questa è la migliore occasione per smettere di fumare;

  • se la mamma è ammalata il latte “si guasta”; in questo caso il latte materno sarà invece particolarmente ricco di anticorpi e di sostanze antinfettive;

  • dopo i sei mesi il latte non è più nutriente, “diventa acqua”; il latte materno mantiene intatto il suo potere nutritivo anche dopo anni dall’inizio dell’allattamento;

  • il latte artificiale è più nutriente di quello materno; è solo più difficile da digerire e quindi si è indotti a credere che il bambino sia più sazio.

Ci sono poi i falsi miti che riguardano il seno e le modalità di allattamento:

Non è vero che…

  • un seno piccolo fa poco latte; la dimensione del seno è data dal tessuto adiposo, non dalla quantità di ghiandola presente;

  • capezzoli rientranti non permettono di allattare; rendono più impegnativo l’avvio dell’allattamento e richiedono spesso l’aiuto di un operatore esperto;

  • si deve allattare ogni 3 ore, 10 minuti per seno; abbiamo già visto che le poppate possono variare di durata e intervallo;

  • il bambino deve attaccarsi a entrambi i seni, altrimenti non si alimenta a sufficienza; anche su questo è normale un’ampia variabilità e non è necessario alcuno schema rigido;

  • va fatta la doppia pesata per sapere quanto latte ha introdotto il bambino; la doppia pesata va riservata a casi particolari, su indicazione del pediatra.

E poi i pregiudizi sul bambino:

Non è vero che…

  • se il bambino vuole attaccarsi più spesso significa che il latte “è calato”; è più probabile che stia attraversando uno “scatto di crescita” e che abbia bisogno di poppare più spesso;

  • se piange spesso c’è poco latte; le cause del pianto sono numerose, la fame è solo una tra le tante, facilmente verificabile misurando la crescita periodica;

  • con il frenulo corto il bambino non riesce ad attaccarsi; eventualmente potrebbe fare più fatica o provocare ragadi;

  • i bambini piccoli, prematuri o di basso peso non possono essere allattati oppure non riescono a nutrirsi a sufficienza; per loro occorrono aiuti specifici e spesso un periodo con latte materno spremuto;

  • non va allattato un bambino ammalato e febbrile; è vero esattamente il contrario;

  • in caso di reflusso gastroesofageo bisogna interrompere l’allattamento; spesso il reflusso si risolve nell’arco di alcuni mesi e non c’è alcun vantaggio a utilizzare latte artificiale;

  • con l’allattamento a richiesta il bambino si “vizia” e viene ostacolata la sua indipendenza; anche per questo, è vero il contrario: migliora la sua indipendenza, autostima e autoregolazione;

  • l’allattamento dopo l’anno riduce l’autonomia del bambino; le osservazioni sul comportamento e sullo sviluppo sociale negli allattamenti prolungati confermano i benefici, anche educativi, di questa pratica.

Inoltre non è vero che…

  • allattare abbassa la vista alla mamma;

  • dopo un parto cesareo “il latte non scende”; “scende” ugualmente, occorre solo più aiuto e pazienza nella fase di avvio;

  • non si possono allattare due gemelli o due fratelli di età differente;

  • quando tornano le mestruazioni il latte cambia sapore e occorre interrompere;

  • occorre lavare il seno ogni volta che si allatta;

  • se la mamma si spaventa, “il latte va via”;

  • quando la mamma torna al lavoro o il bambino frequenta il nido non è possibile proseguire con l’allattamento.

L’ultimo pregiudizio che ti cito è la convinzione che “il padre non ha alcun ruolo nell’allattamento”. Se fosse vero, questo libro non avrebbe senso. In realtà numerose ricerche scientifiche, e altrettante osservazioni empiriche, indicano esattamente il contrario. Questa falsa credenza è davvero nelle tue mani; spetta a te e al tuo impegno demolirla… definitivamente.

L'allattamento spiegato ai papà
L'allattamento spiegato ai papà
Alessandro Volta, Ciro Capuano
Il sostegno essenziale per mamma e bambino.Tutto quello che un papà deve sapere per provvedere all’aiuto e al sostegno indispensabili alla coppia madre-figlio durante l’allattamento. In questi ultimi tempi, moltissime mamme si sono riappropriate dell’allattamento al seno, dopo decenni di oblio. Talora però resta da persuadere uno degli attori più importanti affinché si stabilisca e prosegua un buon allattamento: il papà. L’allattamento spiegato ai papà è un agile e simpatico volumetto in cui i pediatri Alessandro Volta e Ciro Capuano raccontano a un immaginario padre tutte le cose che ogni papà deve sapere per provvedere all’aiuto e al sostegno indispensabili alla coppia madre-figlio. La prefazione è firmata dal famoso dottor Sergio Conti Nibali, direttore della rivista UPPA (Un Pediatra Per Amico). Conosci l’autore Alessandro Volta, pediatra e neonatologo, è padre dei tre ragazzi e di una bambina in affido. È responsabile dell'assistenza neonatale negli ospedali di Scandiano e Montecchio Emilia e membro della Commissione Nascita dell'Emilia Romagna. Cura il sito www.vocidibimbi.it Ciro Capuano, nato a Napoli nel 1967, lavora come pediatra presso il Nido dell'U.O. di Ostetricia e Ginecologia dell'Ospedale di Montecchio Emilia ed è formatore per il personale sanitario sull'allattamento al seno secondo le linee guida OMS/Unicef. Si interessa di medicina integrata e delle tematiche inerenti il microbioma materno-infantile in epoca perinatale.