capitolo xix

E se occorre usare il latte artificiale?

Caro Andrea,

se Luisa è determinata, con il tuo aiuto e il giusto supporto, ha probabilità molto alte di allattare con successo e piacere. Esistono però situazioni di particolare difficoltà che possono portare a una sospensione precoce dell’allattamento, nonostante le motivazioni della mamma e un adeguato sostegno. Esistono patologie materne (per fortuna rare) che rendono l’allattamento controindicato, ad esempio alcune infezioni croniche come l’HIV o terapie con farmaci pericolosi che occorre utilizzare per periodi prolungati. A volte l’uso poco accorto di integrazioni con latte artificiale porta a una riduzione progressiva della produzione del seno fino alla totale sospensione. Ma qualunque sia il motivo della sospensione dell’allattamento la cosa più importante da fare è evitare che la madre provi sensi di colpa o ritenga di non essere una brava mamma. L’allattamento è solo una gran bella opportunità, ma non è l’unica possibilità di legame tra la mamma e il bambino; ci sono molte altre occasioni per aiutare il nostro piccolo a crescere e sono disponibili sostituti del latte materno prodotti dall’industria.


È vero che alcuni benefici del latte materno non possono essere replicati, come la protezione dalle infezioni, ma per fortuna la nostra situazione sanitaria (a differenza di quanto avviene nei paesi in via di sviluppo) permette di curare efficacemente eventuali patologie. Anche gli effetti positivi del latte materno sullo sviluppo cerebrale, pur rappresentando un’importante opportunità, possono essere compensati da un accudimento attento e ricco di esperienze positive. L’allattamento al seno, l’abbiamo ripetuto molte volte, prima di essere cibo è relazione, e proprio per questo, dovendo utilizzare latte artificiale, sono utili alcune piccole accortezze per rendere anche questa modalità di alimentazione una significativa esperienza di crescita. Provo a spiegarti come.

Il latte artificiale moderno prodotto dall’industria cerca di simulare quello materno, considerandolo il riferimento ottimale da imitare; il medesimo principio dovrebbe guidare la modalità con la quale viene somministrato un biberon di latte artificiale, cercando cioè di seguire le stesse regole che abbiamo visto per l’allattamento al seno. Quindi:

  • alimentare il bambino “a richiesta”, cioè quando ha fame e manifesta la voglia di mangiare, senza farsi guidare dall’orologio né dalle fantomatiche “4 ore” (eventualmente, rispetto alle poppate al seno, si può tenere un intervallo minimo di un paio d’ore tra un biberon e l’altro, per rispettare i tempi di digestione del latte artificiale più lunghi di quello materno);

  • non preoccuparsi della quantità di latte assunto dal bambino: mangia la quantità che ritiene necessaria; al seno non sappiamo quanti millilitri vengono introdotti, lo stesso dovrebbe avvenire con un biberon graduato; anche con il biberon vale la regola che non importa quanto mangia un bambino, ma quanto cresce;

  • fare in modo che al biberon il bambino “lavori”, utilizzi cioè i muscoli deputati alla suzione esercitando un certo impegno (stringendo maggiormente la ghiera della tettarella il latte scende più lentamente e necessita di maggiore sforzo); questo per evitare un’assunzione passiva, favorendo una modalità simile a quella del seno dove è lui il vero protagonista;

  • dare il biberon sempre in braccio, guardando il bambino per fornirgli anche il nutrimento che viene dal nostro sguardo, dall’odore, dall’espressione, dalla voce; se la mamma non è impedita, questa esperienza così profonda per entrambi non andrebbe delegata a nessuno, a eccezione del papà che rappresenta l’altra figura di riferimento per il bambino; è importante che nostro figlio soddisfi la sua fame, condividendo l’esperienza con noi e non con altri (salvo situazioni sporadiche e contingenti);

  • compensare il minore contatto fisico dell’alimentazione con latte artificiale attraverso altre modalità, come momenti quotidiani di massaggio o di contatto pelle a pelle; anche l’uso della fascia permette di recuperare vicinanza e rassicurazione; si chiama “accudimento prossimale” l’insieme delle pratiche che portano il genitore a stare molto vicino al bambino, condividendo i momenti più importanti della giornata (e a volte anche della notte).

Caro Andrea, spero che ti sia chiaro quanto sia necessario, anche nel somministrare un biberon di latte artificiale, nutrire non soltanto la pancia del bambino, ma anche la sua testa e il suo cuore. Per lui il primo vero nutrimento è stato il sangue e il corpo della madre, dopo la nascita ha ancora bisogno di nutrirsi della mamma, qualunque sia il latte utilizzato. Come ha scritto un grande pediatra e psicoanalista inglese, Donald Winnicott: “la madre è la sola persona che può in modo appropriato presentare il mondo al bambino in una forma che abbia senso per lui; essa sa come farlo, non perché sia addestrata e abile, ma solo perché è la madre”. E se alla parola “madre” aggiungi “padre”, ti accorgi che la frase può funzionare ugualmente bene.

L'allattamento spiegato ai papà
L'allattamento spiegato ai papà
Alessandro Volta, Ciro Capuano
Il sostegno essenziale per mamma e bambino.Tutto quello che un papà deve sapere per provvedere all’aiuto e al sostegno indispensabili alla coppia madre-figlio durante l’allattamento. In questi ultimi tempi, moltissime mamme si sono riappropriate dell’allattamento al seno, dopo decenni di oblio. Talora però resta da persuadere uno degli attori più importanti affinché si stabilisca e prosegua un buon allattamento: il papà. L’allattamento spiegato ai papà è un agile e simpatico volumetto in cui i pediatri Alessandro Volta e Ciro Capuano raccontano a un immaginario padre tutte le cose che ogni papà deve sapere per provvedere all’aiuto e al sostegno indispensabili alla coppia madre-figlio. La prefazione è firmata dal famoso dottor Sergio Conti Nibali, direttore della rivista UPPA (Un Pediatra Per Amico). Conosci l’autore Alessandro Volta, pediatra e neonatologo, è padre dei tre ragazzi e di una bambina in affido. È responsabile dell'assistenza neonatale negli ospedali di Scandiano e Montecchio Emilia e membro della Commissione Nascita dell'Emilia Romagna. Cura il sito www.vocidibimbi.it Ciro Capuano, nato a Napoli nel 1967, lavora come pediatra presso il Nido dell'U.O. di Ostetricia e Ginecologia dell'Ospedale di Montecchio Emilia ed è formatore per il personale sanitario sull'allattamento al seno secondo le linee guida OMS/Unicef. Si interessa di medicina integrata e delle tematiche inerenti il microbioma materno-infantile in epoca perinatale.