Introduzione

Ho conosciuto Elisabetta Malvagna grazie al mio lavoro. A ogni disco in uscita mi intervistava per l’Ansa, a ogni intervista ci conoscevamo un po’ di più scoprendo cose in comune, intenti, passioni, canzoni. Poi ho conosciuto la sua famiglia, stupenda, il suo compagno, i suoi due figli e lei mi fa “sai, i ragazzi sono nati in casa”. E io “ma va?”. E penso, anzi glielo dico: “sei una matta!”. Lei sorride, poi con classe dopo un po’ di tempo mi regala il suo primo libro, allora alla prima stampa. Io non lo leggo ma quando comincio a pensare che non accadrà mai, resto incinta. Allora, mentre ero un concentrato di ormoni ed emozioni, prospettive e puro panico, passo accanto alla libreria e vedo il suo libro Partorire senza paura. Sconvolta da come si potessero associare tra loro queste tre parole, lo apro, lo sfoglio, lo divoro. La chiamo, la ringrazio per aver avuto il coraggio di mostrare l’altra prospettiva: quella di cui si parla poco, quella che non mette la donna incinta nelle condizioni di dover delegare la sua esperienza ad altri, ma al contrario di goderne in maniera consapevole. La donna, libera da dubbi su cesareo ed epidurale, trova così il gusto di sperimentare se stessa e il suo corpo con le sue emozioni in libertà, curiosità e rispetto. Ci ho messo tutti i nove mesi a capire che lo avrei fatto in casa, anzi ho deciso quasi all’ultimo, quando ho sentito che quello era il mio, nostro, percorso.


Il parto in casa non è un attacco alle istituzioni, ma un invito a riconsiderare questo atto come una naturale funzione in cui la donna deve poter pilotare il suo viaggio attraverso le sue sensazioni, il suo ritmo, e il suo dolore. È questa la tesi del libro, che i percorsi già decisi non è detto siano adatti a noi, che esiste una scelta, e ognuno ha il diritto di fare la sua. E che attraverso l’esperienza di Elisabetta si imparano cose che prima non sospettavamo e che sicuramente cambieranno il nostro punto di vista su un argomento antico eppure spesso sconosciuto, per accedere a quel sentire profondo che è la chiave di tutto: a ognuno il suo.

Grazie Elisabetta, senza paura

(e scusa, ma inconsciamente t’ho rubato il titolo!)

Giorgia Todrani

Il parto in casa
Il parto in casa
Elisabetta Malvagna
Nascere nell’intimità familiare, secondo natura.Tanti consigli pratici e utili suggerimenti per prepararsi ad affrontare al meglio il parto in casa, in completa sicurezza. Oggi la quasi totalità dei parti avviene in ospedale, e il 40% di questi termina con un taglio cesareo. Negli ultimi tempi, però, l’approccio alla maternità sta cambiando: cresce infatti il numero delle donne che vorrebbe vivere questo momento in modo più naturale, con intorno quanto di più caro.Nel suo libro Il parto in casa, dedicato a una scelta che in Italia è ancora oggetto di resistenze, pregiudizi e tabù, Elisabetta Malvagna, con occhio attento, indaga senza preconcetti su questa pratica e ne sostiene la sicurezza, documentando le sue teorie con un’ampia letteratura scientifica e proponendo un’interessante riflessione sul rapporto tra la donna moderna e la nascita.Partendo dalla propria esperienza di mamma di due bambini nati tra le mura domestiche, l’autrice riporta dati, statistiche e numerose testimonianze di personalità del settore, operatori e mamme che hanno scelto questa opzione. Sono poi forniti numerosi e utili consigli pratici per prepararsi ad affrontare questo straordinario momento al meglio e in completa sicurezza.Non mancano, infine, un decalogo sull’allattamento e un manuale di sopravvivenza per gravidanza, parto e post parto, oltre a capitoli sulla figura dell’ostetrica e sulle Case di Maternità. Conosci l’autore Elisabetta Malvagna, giornalista Ansa, scrittrice e blogger, studia da anni il tema della nascita.Ha fondato e cura i blog partoriresenzapaura.it, ispirato all’omonimo libro uscito nel 2008 e ormai divenuto un classico del settore, e partoincasa.it.