Prologo

Questo libro ha per argomento i bambini e propone un metodo per guardarli con occhi diversi. Questo libro sta dalla parte dei bambini

J. Hillman

Ogni lettore, quando legge, legge se stesso. L’opera dello scrittore è soltanto una specie di strumento ottico che egli offre al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso

M. Proust

Questo che tenete tra le mani non è certo un trattato di pediatria e neppure un manuale di salute olistica. Non è un libro che offre ricette preconfezionate ma che piuttosto si propone di spargere semi di consapevolezza. È un libro che pone domande, che invita a riflettere. Che offre spunti di ricerca per chi vuole essere artefice consapevole della propria salute e non passivo fruitore di cure mediche preconfezionate.


Man mano che procedevo alla stesura di questo volume, mi sono resa conto che quello che stavo portando avanti non era affatto un lavoro semplice, che era opera ben più vasta e complessa di quella da me immaginata in un primo tempo, perché racchiudeva la mia visione stessa della medicina e della vita. Una visione senza dubbio controcorrente, come tutte le scelte della mia esistenza, che ho dovuto difendere spesso con fatica e non senza difficoltà, ma che mi ha dato anche tante soddisfazioni e che ora vorrei condividere con chi sta percorrendo un cammino simile al mio.


A volte ancora mi stupisco quando incontro reazioni di scetticismo, di chiusura se non addirittura di rifiuto o di derisione di quella che viene definita dai più come medicina “alternativa” e che ora la medicina ufficiale allopatica definisce “complementare” e mi rattristo nel vedere come sia difficile costruire un ponte che unisca questi due approcci così diversi ma entrambi così utili e necessari. L’uno non esclude l’altro, anzi sono convinta che insieme potrebbero aiutarsi a vicenda in modo da offrire a chi soffre le cure migliori e più efficaci. Ma per poter collaborare occorre un atteggiamento di reciproca umiltà che purtroppo entrambe le parti non sempre sembrano possedere e che invece è qualità indispensabile per diventare buoni compagni di viaggio.


Questo libro parla quindi innanzitutto di salute, di che cos’è e di cosa si può fare per coltivarla, ma soprattutto parla di come i genitori possono fare per aiutare i propri figli a crescere “in forza e bellezza”.


In quanto mamma di tre bambini, io per esempio mi sono spesso interrogata sul ruolo e sulle caratteristiche ideali della figura materna. Più volte mi sono chiesta: “Quale sarebbe per un bambino la madre migliore del mondo?” La risposta, che è affiorata nel corso degli anni, ha stupito in primo luogo me stessa ed è stata: “una madre felice”. Cioè realizzata e soddisfatta innanzitutto del suo lavoro di madre e poi anche delle sue relazioni con se stessa, con gli altri e col mondo. Già, perché, come scrive Winnicott, “non esiste un bambino senza una madre” e la felicità è contagiosa: se la mamma è felice anche il bambino lo è. Viceversa se la mamma è depressa, triste, frustrata, piena di rabbia o di sensi di colpa, o eccessivamente affaticata, anche il bambino risente di queste sue emozioni e ne soffre in modi svariati nell’anima e nel corpo. Perché se la mamma non è felice neanche il bambino si permette di esserlo. Lo vedremo meglio in altre parti di questo volume.


Ma un bambino vive anche all’interno di una famiglia – sebbene questa possa essere frammentata, acquisita o monoparentale – e tale contesto va sempre preso in considerazione quando si indaga sulla sua salute: ne parleremo in modo approfondito e più chiaro in un apposito capitolo dedicato alla relazione esistente tra la salute del bambino e quella dei suoi genitori e dell’intero gruppo familiare.


Qui ci basti dire che se vogliamo per i nostri figli una guarigione completa e non meramente sintomatica dobbiamo avere il coraggio di interrogarci e andare a guardare cosa c’è dietro il loro disagio che appartiene a noi.


Ecco dunque perché una parte di questo volume è dedicata agli adulti, ai genitori, che in primis sono chiamati ad incamminarsi sulla strada della salute se vogliono essere degni compagni di viaggio per i loro figli. Giacché non si può condurre alcuno se non dove si è già arrivati. I genitori dovrebbero essere maestri di vita per i loro bambini.


Non vi sembri strano pertanto se mi dilungherò, quel tanto che è necessario, per offrirvi dapprima una esauriente ma al contempo sintetica panoramica sui concetti di salute e malattia e sulle diverse possibilità terapeutiche che si offrono oggi a quanti, mamme e papà, sono disposti a mettersi in gioco e trasformarsi per il bene loro e dei loro figli.


Perdonatemi se dovrete pazientare per arrivare alla seconda parte di questo libro che è invece specificamente dedicata ai bambini ed esplora alcuni approcci terapeutici che possono essere utilizzati quando i piccolini si ammalano e richiedono le nostre cure di genitori o di medici. Questo comunque è un libro che non necessita di essere letto dall’inizio alla fine, ma può essere anche “spiluccato” a seconda degli specifici interessi, rivolgendosi di volta in volta al capitolo che in quel preciso momento più richiama l’attenzione.


Spero che la semplicità del linguaggio, con cui ho voluto trattare temi così importanti e complessi, sia d’aiuto per permettere, a chiunque abbia la voglia di farlo, di avvicinarsi a scoprire il mondo variegato e, per certi versi, affascinante, della salute e della malattia.


Una cosa è certa: non esiste l’una senza l’altra e solo una comprensione e un’accettazione di entrambe, la più profonda possibile, porta a quella dimensione di completezza che è l’obiettivo di ogni esistenza umana.

I numerosi riferimenti biografici che ho poi volutamente introdotto in qua e in là nel testo hanno lo scopo sia di renderlo più piacevole e informale sia di portare una testimonianza in cui molti di voi potranno riconoscersi: “posso dire solo quello di cui ho fatto esperienza” scriveva Santa Teresa d’Avila. Ebbene, io credo che oggi il mondo abbia bisogno soprattutto di testimoni, la cui parola, vissuta nella carne e nel sangue, sia veramente “dabar1, cioè annuncio realizzato, e come tale possa essere condivisa e, per il fenomeno della risonanza, possa anche aiutare a guarire. Questo perlomeno è il mio augurio e la mia speranza: che questo libro sia una “buona medicina” per chiunque voglia farne un fidato compagno di viaggio.

Sappia che io sarò lì al suo fianco a tenergli la mano.

Compagni di viaggio
Compagni di viaggio
Elena Balsamo
Come adulti e bambini insieme possono aiutarsi a guarire.Una panoramica chiara ed esauriente dei diversi strumenti terapeutici alternativi a disposizione della famiglia e in particolare della coppia mamma-bambino. Compagni di viaggio volge l’attenzione alla salute emotiva della famiglia.Basandosi sulla sua personale esperienza di medico e di paziente, Elena Balsamo offre al lettore una panoramica chiara ed esauriente dei diversi strumenti terapeutici alternativi a disposizione della famiglia (e in particolare della coppia mamma-bambino), nonché numerosi spunti di riflessione sul significato della malattia e sul messaggio contenuto nei sintomi, per trasformare la sofferenza in un’occasione preziosa di apprendimento ed evoluzione. Conosci l’autore Elena Balsamo, specialista in puericultura, si occupa di pratiche di maternage e lavora a sostegno della coppia madre-bambino nei periodi della gravidanza, del parto e dell'allattamento.Esperta di pedagogia Montessori, svolge attività di formazione per genitori e operatori in ambito educativo e sanitario.