Prefazione

Al mio caro sposo.
Alla mia famiglia e ai miei amici.
Alle donne e alle coppie che ho incontrato.

C. de Williencourt

Sfogliare il libro di Cécile de Williencourt è stato ricevere il più bel dono che potessi mai immaginare per le mie figlie: era chiaro che fosse indispensabile, per me, diffonderlo anche in Italia. Le motivazioni di questa mia necessità si fondano su alcuni dati empirici, che mi riguardano personalmente, in tutte le sfaccettature della mia persona. 


Innanzi tutto “Tesori Femminili” mi riguarda come donna: nata e cresciuta nella cultura della fertilità da controllare farmacologicamente attraverso la pillola anticoncezionale, sono giunta a conoscere l’esistenza di una fisiologia femminile da osservare personalmente ad un’età pressoché imbarazzante: prima dei miei trent’otto anni, infatti, non sospettavo il fatto che una donna potesse liberarsi dagli ormoni sintetici anche quando non desidera una gravidanza. Quando ho compreso la preziosità della pubblicazione e l’estrema semplicità attraverso la quale la mia esimia collega spiega – con parole comprensibili a chiunque – quale meravigliosa ricchezza sia la persona femminile, non ho potuto far a meno di pensarlo già come dono a tutte le adolescenti che conosco (a partire dalle mie figlie) e alle giovani donne che sono state abbandonate alla loro inconsapevolezza femminile: Cécile fornisce un percorso formativo delicato e molto semplice, alla portata di tutte le persone che hanno voglia di capire, di conoscersi.


In seconda istanza, ho pensato al mio valore di moglie: l’entusiasmante ricchezza che c’è nella sessualità improntata a una relazione tra una donna e un uomo che, conoscendosi reciprocamente, sono chiamati istintivamente a comprendersi e rispettarsi è immensa. Quale madre non vorrebbe che le proprie figlie fossero trattate con riguardo, da parte dei maschi? Educare l’universo maschile a conoscere la femminilità nella sua interezza, porterebbe, con tenacia e virile essenza, a un conseguente rispetto tanto libero quanto necessario, verso la donna e verso una possibile relazione amorosa: è infatti dalla riverenza che sgorga la volontà dell’amante di donare all’amato lo spazio spirituale necessario che lo renda libero di esprimere la propria individualità. A propria volta, la donna, cresciuta consapevole del valore della sua intera persona, non potrebbe che percepire giovamento dal fatto di sapersi e riconoscersi preziosa. L’osannata “parità” tra uomo e donna – che nasce col presupposto di dare a entrambi i sessi ogni tipo di possibilità formativa, lavorativa e sociale – non può che trovare valore nelle complementari e sostanziali differenze antropologiche tra la donna e l’uomo, che questa pubblicazione spiega con attenzione toccando tutti i livelli della natura umana: da quello spirituale a quello emotivo, sino a quello psicofisico. Un testo che racconta una sessualità che riguarda la bellezza generata da un equilibrato rapporto d’amore di coppia, concretizza un apporto educativo più sano ed adeguato che tratta della fisiologia del rapporto affettivo, cosa che – sostanzialmente – quasi tutte le pubblicazioni di educazione cosiddetta sessuale (in realtà semplicemente genitale), non sono in grado di trasmettere, limitando la persona all’uso che compie dei propri genitali e, al massimo, alle sole proprie fugaci emozioni individuali.


Nell’approfondire ciò che riguarda la mia maternità, il mio essere chiamata allo stare coi miei figli per condurli nel modo più armonico possibile dall’infanzia all’età adulta, non posso far a meno di pensare a tutto quello che si cela dietro l’ascolto dei bisogni fisiologici dei bambini, oltre all’appagamento di una relazione affettiva efficace. Sono recenti tutti gli studi che dimostrano l’esistenza un legame molto profondo tra lo stile di attaccamento infantile e il modo in cui l’adolescente prima e l’adulto poi attuano il loro comportamento sessuale: nonostante gli stili di attaccamento siano differenti nelle varie tappe di sviluppo umano, vi è un continuum nel rapporto tra come lo stile di attaccamento adulto e il sistema sessuale influiscano nella qualità del rapporto di coppia. Quando ho iniziato ad approfondire l’educazione affettiva più completa – ovvero quella riguardante uno sviluppo totale della persona – mi sono fatta l’idea che la bellezza dell’educare sta nel fatto di esserci, per i figli (e per i giovani a noi affidati, in caso di una genitorialità spirituale o adottiva o di un ruolo formativo efficace), in modo tale da far brillare le loro virtù, facendo sì che si liberino dall’egospasmo, dall’orgoglio e dall’individualismo di una cultura che piega l’uomo su sé stesso, chiudendolo all’altro. Aprire i giovani al prossimo, portandoli ad avere uno sguardo pieno verso il mistero della vita, contemplandolo con riverenza, è un compito che nutre l’animo umano. Ricco il mestiere dell’educatore, di colui che deve condurre il giovane a scoprire l’immensità che c’è nella propria anima: il massimo rispetto che, come genitore posso avere, è quello di dare ai miei figli la libertà contenuta nella conoscenza.


Non differente sento il mestiere di ostetrica, come ben scrive Cécile del Willencourt nella sua introduzione, che si trova di fronte a tutta una serie di generazioni di donne che, a causa di una cosiddetta “liberazione sessuale” avvenuta a partire dagli anni ’60 del XX secolo, è risultata sottomessa e imprigionata in un corpo femminile sempre più mascolinizzato (senza ciclicità ovarica, senza apertura alla stabilità di coppia, senza tempo per la maternità, senza un’assistenza rispettosa alla nascita, senza allattamento) e soggiogato alla medicalizzazione, alla tecnomedicina e alla farmaceutica. L’ostetrica – nonostante purtroppo l’incremento della denatalità, dovuto proprio a una deresponsabilizzazione della sessualità – è chiamata a rendere fisiologica la natura femminile, fornendo alle donne una conoscenza del loro corpo e delle sensazioni legate ai tempi della mestruazione e dell’ovulazione, alla maturazione della fertilità femminile e di coppia, al rispetto della gravidanza e dell’accudimento, sino al momento del passaggio alla menopausa. Vincere il tabù dell’eccessiva medicalizzazione, significa inserire nel circolo virtuoso della salute femminile la competenza sulla fertilità: questo va specificato poiché da decenni le ostetriche e le donne tentano di rompere il sigillo tra femminile e medicalizzazione, senza riuscirci. Il motivo, a mio modesto avviso, sta nel fatto che non si voglia caparbiamente aprire alla competenza delle donne la conoscenza riguardante i “metodi naturali”, nonostante la scienza (e la sociologia, data l’abbondanza di ricerche sulla loro applicazione educativa) ne abbia dimostrato l’assoluta efficacia. Allora da ostetrica non posso far a meno di pormi due domande: la donna che in gravidanza riceve un rafforzamento delle sue competenze atto a percepirsi capace di mettere al mondo la sua creatura, nutrendola poi nel modo più sano possibile, come può essere abituata ad aver fiducia in sé stessa, se dal momento del menarca o poco dopo, la medicina e l’ostetricia obnubilano volontariamente la speranza nel conoscere la sua fertilità? E poi: come potrebbe una madre, che magari ha optato per un approccio rispettoso dei bisogni fisiologici dei figli e delle figlie, che – possiamo supporre – vuole sentirsi in grado di educarli direttamente nel maturare uomini e donne responsabili e futuri adulti (e magari genitori a loro volta), una volta giunta alla loro maturità sessuale, abbandonarli a una cultura individualista, edonista e narcisista che priva loro della salute psicofisica legata anche alla relazione con il sesso opposto? Vi è una continuità in questo: la donna incapace di fidarsi di sé stessa, come può sentirsi anche madre adeguata a rispondere alle questioni poste dalla genitorialità?


La donna deve poter essere messa in grado di rompere le catene che la tengono stretta alla medicalizzazione, ostracizzata nella sua sete di conoscenza e di libertà verso una gioia completa nell’essere parte del mondo femminile. Da donna, madre ed ostetrica non posso quindi che affermare con certezza che la chiave della comprensione del proprio essere deve poter rendere le donne del futuro capaci di sentirsi in grado di essere competenti nei confronti della loro salute per preservare la loro fertilità, la loro relazione equilibrata con il sesso maschile, la loro meravigliosa maternità, attraverso tutto l’arco della vita: dal menarca alla menopausa. È pur vero che questo testo educa alla bellezza e al bene verso sé stessi, ma personalmente io penso che il Bene sia oggetto della naturale propensione dell’essere umano a cercare cose migliori (Dante, come dice Franco Nembrini, lo chiamerebbe “Desiderio”) che siano tali anche per chi lo circonda, essendo il Bene non contraddittorio.


Sfogliare questo libro e approfondire i testi citati in bibliografia, può davvero rendere liberi donne e uomini.


Rachele Mimì Sagramoso

Tesori femminili
Tesori femminili
Cécile de Williencourt
Un nuovo sguardo sul corpo della donna dalla pubertà alla menopausa.Un itinerario appassionante (e non solo per donne!) per capire come funziona il corpo femminile, con tante informazioni pratiche per svilupparne tutte le potenzialità. Tesori femminili affianca conoscenze scientifiche e consigli pratici per aiutare ogni donna ad appropriarsi del proprio corpo e a vivere in pienezza la propria femminilità, quali che siano le “stagioni” del suo ciclo e della sua vita.Vengono descritti, in modo semplice e illustrato e dalla pubertà alla menopausa, tutti i meccanismi specifici del corpo femminile: il ciclo, la fertilità, la sessualità, la gravidanza, il parto.L’autrice Cécile de Williencourt propone numerosi consigli per vivere naturalmente e de-medicalizzare il rapporto con il proprio corpo.Una lettura indispensabile per le donne (e non solo!) di ogni età: per le ragazze adolescenti alla scoperta del loro corpo e della sessualità, per le donne in età fertile e per quelle che si avvicinano alla menopausa.Un itinerario appassionante per capire come funziona il corpo femminile, con tante informazioni pratiche per svilupparne tutte le potenzialità. Un libro non finisce con l’ultima pagina!Questo titolo si arricchisce di contenuti “extra” digitali. Per consultarli è sufficiente utilizzare il QR code in quarta di copertina. Conosci l’autore Cécile de Williencourt si è specializzata nel ciclo femminile dopo i suoi studi da ostetrica. Ama trasmettere alle ragazze, alle donne e alle coppie i tesori del corpo femminile.