CAPITOLO 31

I bambini normalizzati

Diverse forme di ‘cattiveria’ scompaiono attraverso la concentrazione. La concentrazione collega l’esercizio con qualcosa dentro il bambino. La normalità si verifica attraverso il fenomeno della concentrazione. Due cose devono essere considerate se si vuole aiutare la ricostruzione interiore: cosa dobbiamo fare per realizzare questa ricostruzione? Cosa dobbiamo fare per aiutare lo sviluppo dopo?

9 dicembre 1946


Ho cominciato a parlarvi dei bambini le cui difficoltà non erano dovute alla natura, ma alla repressione causata dagli ostacoli che avevano trovato nel loro ambiente. La repressione è una carenza di sviluppo. Una persona repressa non può svilupparsi normalmente, per cui tutto dipende dalle condizioni ambientali.


Queste repressioni non provengono da qualcosa che i genitori fanno consciamente, ma dal modo in cui inconsciamente trattano il piccolo.


I genitori vogliono fare tutto per i loro figli, che però in tal modo non possono svilupparsi: infatti, i bambini possono svilupparsi solo attraverso la loro propria attività.


Il fatto più importante che abbiamo provato (ed è un fatto, non solo un’opinione, perché lo abbiamo osservato spesso) è che tutte queste forme diverse di disobbedienza scompaiono non attraverso un intervento diretto né attraverso il buon esempio degli adulti, ma attraverso la concentrazione.


Concentrarsi significa essere impegnati in qualche esercizio che assorbe la nostra totale attenzione. L’esercizio normalmente consiste nel lavorare con qualche materiale che necessita del movimento delle mani. Quando un bambino è interessato, tutto il suo potenziale viene assorbito nel suo lavoro. Questa è concentrazione. Una volta che un bambino si concentra, tutta la sua disobbedienza scompare come scompare l’oscurità quando una luce viene accesa. È come una magia. Dobbiamo comprendere qual è il ruolo della concentrazione e convincerci che non è necessario correggere uno alla volta tutti i difetti di un bambino, perché nel momento in cui si concentra la sua personalità cambia, trasformandolo in una persona nuova. Da questo punto in avanti prende il via un progresso: la personalità si sviluppa normalmente e cominciamo a vedere i frutti dell’educazione. Non voglio dire che i bambini improvvisamente diventano intelligenti, ma da questo momento si comportano in modo diverso e cominciano il loro viaggio lungo questo percorso di perfezione che è lo sviluppo.


Lo sviluppo deve venire dall’attività del bambino stesso. Non potete promuovere lo sviluppo di un bambino dai tre ai sei anni dandogli direttamente il vostro aiuto, perché lo sviluppo viene dall’interiorità. Se il corpo di un bambino cresce è grazie al bambino stesso, dal momento che nessuno può crescere al posto di qualcun altro. Allo stesso modo un bambino deve svilupparsi attraverso la sua attività: è un lavoro interiore. La concentrazione connette gli esercizi a qualcosa dentro di noi. Se le energie creative di un bambino sono disconnesse o rotte, questo fenomeno porta a una nuova connessione, che risulta nella normalità.


La concentrazione non è possibile in famiglia, per cui il posto adatto non è la casa bensì la scuola, che dovrebbe contenere molte occasioni di attività. È necessario che ci sia un’insegnante, ma il miglioramento reale dei bambini deve venire dalle loro interiorità.


Lo sviluppo del carattere avviene dopo che i bambini hanno cominciato a concentrarsi, perché non esiste carattere senza personalità. Non possiamo sviluppare il carattere in una persona capricciosa, disordinata e poco attenta.

Ci deve essere prima una ricostruzione interiore: in seguito tutti i bambini mostreranno un carattere simile, che definiremo normalità. Esiste solo una normalità, mentre c’è un infinito numero di anormalità. La normalità è meravigliosa e bella. I bambini normali hanno caratteristiche non comuni: lavorano con interesse, precisione, pace, sentimento sociale e così via, mentre prima di aver imparato a concentrarsi erano disordinati, distruttivi, capricciosi, litigiosi e disattenti.


La cosa strana è che non solo la disobbedienza scompare dopo la normalizzazione, ma scompaiono anche alcune caratteristiche passive che non erano considerate legate alla disobbedienza, derivando dalla mancanza di attività: è il caso dell’attaccamento eccessivo (alla madre o alla tata), del sonno costante e delle idee bizzarre che chiamiamo immaginazione ma che in realtà sono una forma di disturbo mentale dell’immaginazione. Molte caratteristiche che abbiamo considerato buone scompaiono.


Per esempio, una balia potrebbe essere lieta di un bambino passivo che chiede solo che gli si racconti una storia, è calmo e dorme molto: potrebbe definire quel bambino intelligente, eppure anche queste caratteristiche scompaiono.


Se queste caratteristiche siano buone o meno non lo so, tutto ciò che so è che spariscono. L’attaccamento eccessivo di alcuni bambini agli adulti svanisce e l’indipendenza arriva di pari passo con l’interesse per le varie attività. Il bambino non è più interessato alle storie, ma al lavoro di un tipo o dell’altro: l’interesse nei confronti dei racconti era una manifestazione di passività, per cui scompare.


Siamo confusi riguardo alle caratteristiche infantili positive o negative. Siamo dell’idea che alcuni bambini siano buoni e che altri siano cattivi, per cui dobbiamo renderli buoni. Vogliamo avere bambini obbedienti, per cui consideriamo buoni quelli passivi e accondiscendenti. Ma tutte queste caratteristiche, buone o cattive, scompaiono dopo la normalizzazione: appare qualcos’altro. Siamo così preoccupati a riflettere sui concetti di buono e cattivo che non abbiamo una visione e non possiamo giudicare i bambini nel modo corretto. Dobbiamo avere una dimostrazione di questo nuovo tipo di bambino, che perde del tutto il proprio comportamento disobbediente e si sviluppa normalmente. La società di oggi si preoccupa di giudicare cosa sia buono e cosa cattivo. Volete un buon governo: un buon governo è scelto dal popolo. Eppure, il governo fa molte cose cattive. Dobbiamo ricostruire la società perché chi la forma si è sviluppato nel modo sbagliato. Questa ricostruzione deve arrivare grazie all’attività dell’uomo e alla normale costruzione dell’individuo. Nei bambini si tratta della ricostruzione della personalità ed è un processo che si verifica naturalmente. La normalità è un problema interiore causato dalle circostanze e questa normalità umana sta costantemente peggiorando. Prima che si giunga alla normalizzazione qualcosa di misterioso deve accadere nell’anima.

Su questo lato del grafico vi ho mostrato tutte le deviazioni dalla normalità infantile che chiamiamo disobbedienza e su quest’altro lato ho messo cosa succede nel caso degli adulti: ci sono caratteristiche che nelle persone adulte chiamiamo peccati mortali, e che già dal nome si capisce che devono essere veramente terribili. Che strano che tutti questi peccati mortali non siano azioni: l’omicidio, per esempio, non è un peccato mortale, così come non lo è nemmeno il bombardamento di una città. I peccati mortali sono caratteristiche, non sono azioni. Ho tracciato una linea nera qui, sopra ai peccati mortali, a rappresentare una tomba39. L’uomo vi è sepolto dentro e non può uscire. Sopra la linea vediamo una normale vita sociale di cui ognuno dovrebbe essere contento. L’avarizia è dentro la tomba: gli avari accumulano denaro per niente, non sono contenti perché non lo usano in modo utile. L’avarizia è una condizione interiore. Un uomo avaro potrebbe avere una bella famiglia, ma preferisce la sua condizione passiva, così viene sepolto. L’accidia: le persone pigre non faranno niente nel mondo, così non possono produrre, non possono avere l’idea di compiere grandi cose e quindi sono morti. Ci sono l’invidia, la ira e la gola, che non è altro che il desiderio di assaggiare, e non di nutrire il corpo in modo salutare. Tutte queste caratteristiche considerano solo i mezzi, invece che i fini: sono tutte condizioni interiori e fra queste caratteristiche non possiamo vedere una singola attività. Queste caratteristiche scompaiono nella normalità. Queste persone che non si sono sviluppate bene perdono la normale e buona vita sociale. Sono morti, intrappolati nei loro difetti. Come possiamo correggere queste persone? Se diciamo a un avaro: “tira fuori il tuo oro e mettilo in circolazione. Fai qualcosa di buono. Se impieghi i tuoi soldi, avrai l’opportunità di diventare ricco” lui non sarà in grado di farlo, perché è morto. Né le prediche né l’esempio possono aiutarlo. La sua natura non può essere cambiata a meno che non accada qualche cambiamento interiore, che può avvenire solo attraverso un’intima trasformazione.


C’è una sola linea di normalità: ciò che è normale deve venire solo da qui, dalla parte interiore. Il pentimento è come la concentrazione: dopo potrete vedere cos’è meglio o peggio per voi e potrete entrare nella società. È lo stesso per tutti: serve una crisi interiore, dopodiché c’è la possibilità di migliorare. È come una nuova vita.


La normalità arriva per i bambini attraverso un fenomeno interiore, quello della concentrazione. La concentrazione è da una parte, il pentimento dall’altra: sono due cose distinte. La concentrazione coincide con la ricostruzione della personalità, portando alla capacità di svilupparsi normalmente.


Solo le persone possono ricostruire il mondo: se sono morte il mondo peggiorerà. Quindi la prima importante cosa da fare è ricostruire le persone dal punto di vista interiore, mentre la prima necessità educativa consiste nell’aiutare i bambini, dare loro le condizioni necessarie e poi aspettare il felice momento quando questo fenomeno potrà cominciare. Di solito in campo educativo non viene considerato. Normalmente si insiste solo su un comportamento morale e ci si aspetta dai bambini che rimangano seduti, fermi e passivi. Loro non capiscono e quindi non possono fare niente. Se un bambino è spaventato non può fare nulla, così come se è timido è inutile dirgli di essere coraggioso. Se è avido di cose materiali è inutile dirgli di condividere quello che ha con i compagni. Questi sono difetti interiori. La forma di educazione morale standard, che prova a correggere questi difetti in modo diretto, non sarà d’aiuto. Invece dobbiamo guardare a una ricostruzione interiore della personalità.


Bisogna prendere in considerazione due cose se vogliamo aiutare la ricostruzione interiore:

  1. Cosa fare per portare a questa ricostruzione?
  2. Cosa fare per aiutare lo sviluppo successivo?

Dopo aver visto i nostri bambini molte persone hanno parlato di una “conversione”, o normalizzazione. Una di loro fu una grande poetessa italiana40. Quando vide i bambini, si trovavano in circostanze simili a quelle di molti bambini nell’Europa post-bellica: erano orfani poveri e infelici, avevano subito uno shock terribile. Erano i sopravvissuti del terremoto di Messina, che aveva ucciso 200.000 persone e devastato intere città41. Tutto era stato distrutto e questi bambini erano riusciti a sopravvivere fra le macerie, senza genitori e senza casa. Nessuno conosceva i loro nomi. Erano più che disperati: erano pieni di paura. Piangevano tutta la notte. Quando la poetessa venne a trovare questi bambini, ne furono felici: facevano salti di gioia. completarono tutti gli esercizi di vita pratica con precisione e soddisfazione. Apprezzavano tutto, dai fiori del giardino alla gentilezza che era mostrata loro. Svilupparono la propria intelligenza, imparando a leggere, scrivere e far di conto. Si presero cura dell’ambiente, a cui erano molto legati. È per questo che questa poetessa affermò: “Sono davvero bambini normalizzati”. La conversione è un cambiamento della condizione interiore, in grado di trasformare chi è scoraggiato e disperato e riempire il vuoto del mondo che lo circonda. Porta una vita piena di vitalità. Questa è la più grande conversione ed era chiaramente evidente in questi bambini.


Questi bambini non erano diventati felici solo perché le suore che si prendevano cura di loro avevano preso il posto delle loro madri. Non è stato nemmeno perché le sorelle hanno detto loro: “Non aver paura, non piangere, non sentire nostalgia di casa. Ti aiuterò io” né “Ti farò da madre”. Questo non li avrebbe confortati, perché questi bambini erano troppo piccoli per capire. Nessuno avrebbe potuto fare in modo che godessero di questo meraviglioso mondo solo dicendoglielo. Questi bambini sono cambiati grazie alla concentrazione: sono cambiati all’improvviso quando si sono interessati a qualcosa. Questo interesse ha portato a un senso di soddisfazione davvero importante, perché ha dato loro coraggio. Hanno vissuto sempre più soddisfazioni e la loro vita sociale è diventata superba. Hanno lavorato insieme e sono stati contenti. Queste piccole attività li hanno uniti nella responsabilità per l’ambiente, per cui non erano solo gli oggetti a essere importanti ma il fatto che la cura del loro ambiente era nelle loro mani. Quindi questi bambini sono passati di attività in attività. Di notte dormivano tranquillamente ed erano del tutto guariti. Senza la cooperazione della loro stessa vita interiore, nessuno avrebbe potuto aiutarli.

Sono stati scritti molti libri riguardo a questi bambini, non da me, ma da altre persone. Dovreste leggerne alcuni adesso che, dopo la guerra, ci sono così tanti bambini infelici. A Montessori mother42 mostra che per i bambini piccoli avere responsabilità per il proprio lavoro è la cosa più importante. Si fa l’esempio di un bambino di tre anni e mezzo che era così infelice da non voler mangiare la sua minestra. Era una minestra molto buona e a questi bambini veniva dato da mangiare molto bene. Quando gli venne chiesto perché fosse tanto triste rispose: “Oggi mi hanno detto che potevo servire il pranzo e invece devo mangiare!”. L’idea di svolgere un’attività era superiore a quella di mangiare. Inoltre, questi bambini non si dimenticavano mai di lavarsi le mani prima del pasto: ogni aspetto della vita aveva catturato la loro attenzione.


Un giorno una signora molto aristocratica venne a visitare i bambini perché aveva sentito parlare di quanto fossero felici nonostante il disastro a cui erano sopravvissuti. Uno dei bambini venne e le tese la mano, così lei molto turbata venne da me e mi disse: “Questo bambino ha l’istinto di chi chiede l’elemosina. Tende le mani per chiedere soldi”. Dovetti spiegarle che il bambino in realtà voleva farle vedere quanto fossero pulite le sue mani. Un’altra signora, un’inglese, disse: “Perché questi poveri bambini sono così educati? Vorrei che le nostre tate inglesi potessero educare i nostri bambini così bene”.


Tutti questi bambini erano interessati nell’attività. Tutte queste qualità erano apparse grazie al loro interesse, alla loro attività e alla loro responsabilità per l’ambiente. Tutto nell’ambiente dipendeva da loro: per esempio, all’ora di pranzo, alcuni bambini apparecchiavano la tavola e lo facevano con grande attenzione, mettendo le posate e i piatti nelle loro posizioni precise. Erano interessati e felici. Saltellavano di gioia mentre apparecchiavano, il che poteva portare al rischio di far cadere i piatti, ma non riuscivano a trattenersi. Aspettavano gli altri mentre mangiavano. Quando toccava a loro servire, erano impeccabili. Quando mangiavano si ricordavano delle buone maniere che erano state insegnate loro. Ricordo un bambino di due anni e mezzo che non riusciva a sistemarsi il tovagliolo sotto il mento da solo. Rimase seduto senza mangiare la sua minestra e un bambino più grande, che aveva capito il motivo, si avvicinò per aiutarlo. A quel punto mangiò la sua cena. Il bambino non era avido, ma padrone di se stesso: avrebbe aiutato il compagno anche a costo di lasciar raffreddare la propria minestra. I due erano d’accordo: il punto era che questi bambini capivano ciò che dovevano fare ed erano capaci di farlo senza aiuto. Questa è la caratteristica del bambino normale, questa è la ricostruzione interiore. Non è vittima di istinti comuni, li può controllare. Così erano questi nuovi bambini.


La stessa cosa succedeva ovunque: i bambini diventavano interessati a qualche attività e in seguito si sviluppavano. Quindi se avete bambini poco attenti e una classe disordinata potete solo agire. Una classe in cui i bambini non hanno la possibilità di concentrarsi è una classe che non è in grado di apprendere. Questa è la prima responsabilità. Dopo è facile favorire lo sviluppo e guidare l’attività, ma prima deve avvenire la normalizzazione, che è la stessa via da prendere a livello sociale per aiutare i delinquenti, cambiando prima la loro anima. Altrimenti si arriverà a una società che organizza la delinquenza. Quindi ci sono due punti che devono essere considerati: il primo è il più difficile, poiché innanzitutto bisogna normalizzare noi stessi e comprendere questo nuovo modo di pensare.

Lezioni da Londra 1946
Lezioni da Londra 1946
Maria Montessori
Raccolta delle lezioni tenute a Londra nel 1946 diventate le basi dei corsi 3-6 dell’Association Montessori Internationale. Una pietra miliare nel mondo della pedagogia. Quello del 1946 fu il primo corso di formazione tenuto in Europa da Maria Montessori, dopo il suo lungo esilio in India durante la Seconda guerra mondiale.Lezioni da Londra 1946 raccoglie le lezioni, appunto, tenute a Londra sei anni prima della sua morte, in cui la famosa pedagogista parla con la saggezza di chi ha trascorso una vita a studiare non solo la prima infanzia, ma l’intero sviluppo dell’essere umano.Queste conferenze rappresentano una pietra miliare nel mondo della pedagogia, essendo diventate le basi dei corsi 3-6 dell’AMI, l’Association Montessori Internationale. State attenti – l’animo di un bambino è come uno specchio brillante sul quale ogni respiro può creare un’ombra.Maria Montessori L’ebook di questo libro è certificato dalla Fondazione Libri Italiani Accessibili (LIA) come accessibili da parte di persone cieche e ipovedenti. Conosci l’autore Maria Montessori è stata un’educatrice, pedagogista, filosofa, medico, neuropsichiatra infantile e scienziata italiana, internazionalmente nota per il metodo educativo che prende il suo nome, adottato in migliaia di scuole materne, primarie, secondarie e superiori in tutto il mondo.