CAPITOLO 19

L’età più importante

Le funzioni si sviluppano normalmente attraverso l’attività nell’ambiente. Quando c’è una mancanza di nutrimento fisico o psichico, si verificano soppressioni. Possiamo pensare al bambino come a una silhouette, con il profilo del futuro uomo intorno. Le deviazioni derivano da shock e ferite. L’unico rimedio è dare attività ed esperienze ordinate nell’ambiente. Gli errori dei primi anni possono essere corretti nel periodo dai 3 ai 6 anni.

15 ottobre 1946


L’attività libera rende felici i bambini, ma non è tanto questo l’importante. L’importante è che un bambino attraverso questo genere di attività abbia modo di costruire l’uomo. Gli adulti agiscono applicando le proprie energie e la propria maturità, i bambini invece agiscono in conformità con la natura, crescendo soprattutto dal lato psichico, non solo perché la natura conferisce funzioni agli organi psichici, ma soprattutto perché queste funzioni si sviluppano normalmente solo attraverso il giusto tipo di attività nell’ambiente.


Molto importanti sono le attività speciali, chiamate cicli di attività, che se mancano portano al fenomeno psichico della repressione, molto frequente. Il motivo non è tanto che qualcuno intimi al bambino di starsene buono, né per via di un’azione diretta: recentemente si è osservato che la causa è che lo sviluppo è stato interrotto da una mancanza di attività. I piccoli non hanno solo vissuto uno shock, ma è stato anche impedito loro di crescere secondo le leggi della natura: forse lo shock è stato causato da una tata, un genitore arrabbiato o un domestico che all’improvviso si è rivolto al bambino con rabbia, ferendolo. Ma le ferite si possono curare.


Se un bambino ha una dieta carente di calcio in un periodo in cui il suo scheletro è in via di sviluppo non potrà svilupparsi correttamente. Diventerà rachitico e avrà lo scheletro storto per tutta la vita. È lo stesso per il lato psichico: se mancano stimoli nell’ambiente, la crescita del bambino sarà limitata o subirà un’interruzione. La sua mente, così come lo scheletro di un bambino rachitico, presenterà delle storture: infatti la mancanza di mezzi con cui esprimersi blocca lo sviluppo infantile. Da adulto, quell’individuo presenterà alcuni ben determinati difetti: questa è la vera soppressione.


Pensiamo al bambino come a una sagoma oltre i quali contorni si trova l’uomo che potenzialmente potrebbe diventare. Dobbiamo renderci conto che è un diritto umano che il bambino cresca nel modo giusto perché è quello che succederà nel giro di pochi anni. Godrà dei diritti di cui gode ogni cittadino, che tutelano che si sviluppi in modo regolare e diventi un uomo forte e sano. Il cittadino del futuro non dovrà difendersi da solo: sarà anche nato in un paese democratico, ma sappiamo che anche nelle democrazie ci sono molte persone prive di diritti, privi delle forze o della volontà o del carattere necessario. Non sanno come difendersi perché non sanno di doverlo fare. Gli adulti devono difendere i bambini.


Per progredire come società dobbiamo vedere in loro la vera umanità che un giorno prenderà il nostro posto. Il progresso sociale implica infatti che la generazione successiva sia migliore della precedente. La prossima generazione deve essere più forte della nostra, anche perché spetterà ai bambini di oggi fare le scoperte di domani. Miglioreranno case, città, forme di comunicazione e metodi di produzione, che devono essere realizzati. La generazione futura non dovrà solo saper fare ciò che potremo insegnarle, bensì dovrà essere in grado di fare un passo avanti. Consideriamo il bambino da questo punto di vista: dobbiamo osservarlo e studiarne lo sviluppo. Abbiamo un dovere sociale nei confronti dell’uomo di domani, che esiste come una sagoma attorno al bambino.


Forse un grande futuro leader o un genio è con noi e il suo potere proviene da quello del bambino che è oggi. Questa è la visione che dobbiamo avere: il nostro nuovo dovere sociale consiste nel difendere e prendersi cura di chi è apparentemente debole (anche se in realtà è forte) e di chi non può difendersi. Spesso non si tratta di una minoranza e quindi non gode dei suoi diritti. I bambini, infatti, sono più degli adulti: sono in maggioranza, dal punto di vista numerico e di capacità, perché sono la generazione futura, che deve essere superiore a noi. Vi renderete conto di quanto sia importante questa questione sociale.


Il periodo dai due ai tre anni è il più importante della vita, perché è allora che si formano tutti gli organi psichici alla base della personalità, è allora che si crea tutto il potenziale del futuro individuo che il bambino diventerà. Il piccolo è come un embrione spirituale che forma ciò che serve per creare un adulto. È una fase di creazione, che sarà seguita da una fase di crescita. Se le condizioni ostacolano l’attività creativa del bambino, perderà per sempre una parte di sé. Per questa ragione il primo periodo di vita è così tremendamente importante.


Tutti gli organi psichici – come il linguaggio, il movimento coordinato e l’orientamento nell’ambiente – si sviluppano separatamente l’uno dall’altro. Quando il bambino sta sviluppando il linguaggio non sta sviluppando l’abilità di camminare, quando inizia a muovere le mani e a usarle attivamente non sta sviluppando la propria abilità di usare le gambe e così via. Lo stesso avviene con lo sviluppo psichico: gli organi della personalità si sviluppano l’uno indipendentemente dall’altro per poi unirsi successivamente al servizio dell’individuo. Si tratta quindi di conquiste individuali, specialmente nel caso di quelle legate alla personalità. Un aspetto potrà essere meno sviluppato, come capita spesso con il linguaggio. Lo sviluppo si articola su diversi livelli: c’è una dimensione interna, molto più ricca di quella esterna, che può essere sottosviluppata o può presentare una connessione fallace con il meccanismo esterno della parola, portando a imperfezioni nella pronuncia, balbuzie e balbettii. Ci possono essere simili imperfezioni nello sviluppo delle mani in bambini che sanno usare benissimo i piedi e correre velocemente.


Il bambino ha tutte queste capacità potenziali che possono essere sviluppate in grado maggiore o minore, ma indipendentemente. Quando i periodi per lo sviluppo di ciascuna di queste abilità sono finiti, le diverse capacità acquisite iniziano a fondersi, ma solo a patto che il piccolo abbia avuto modo di mettersi alla prova con esperienze diverse. In caso contrario, restano separate e non si crea nessuna unità della personalità: l’intelligenza agirà senza scopo, così come i movimenti sono ugualmente senza scopo, dal momento che mente e corpo non saranno correlati e il bambino finirà per distruggere tutto. Per poter agire sull’ambiente con uno scopo preciso, tutte le capacità del bambino si devono essere fuse e devono agire insieme in unità. Queste capacità sono unite a un livello basso e l’individuo deve avere l’opportunità di svilupparle a un livello elevato. I bambini devono essere incoraggiati e ricevere abbastanza stimoli, altrimenti diventeranno apatici, malinconici e privi di interesse, incapaci di sviluppare tutta la loro personalità.


In questo periodo c’è qualcos’altro che può interessare i bambini. Se vivono uno shock potrebbero risentirne dal punto di vista psichico e ne potrebbe restare traccia nel loro subconscio per sempre. Questa fase, pure così importante nella vita per l’uomo che si diventerà, spesso viene dimenticata: nessun adulto ricorda questo periodo della sua vita, perché a quest’età non si ha memoria. Anche gli psicoanalisti riescono molto raramente a far affiorare alla memoria ricordi prima dei tre anni di vita, per cui shock o infortuni vissuti in questo periodo possono rimanere nel subconscio, portando alla comparsa di una serie di strani sintomi. Le anomalie psichiche che si determinano come conseguenza di quanto vissuto a questa età possono far parte dell’impostazione psicologica di qualcuno per tutta la vita.


Alcuni shock e lesioni possono essere solo temporanei ed emergono nel comportamento dei bambini. Sappiamo che a questa età sono molto diversi l’uno dall’altro: alcuni sono apatici, altri sono pieni di paure e confusione, tanto da soffrire d’ansia. Non si aggrappano alla madre con amore, ma per essere protetti, attaccandosi a lei in modo anormale, senza felicità. Non riposano serenamente perché sono privi di una guida interiore. Hanno reazioni improvvise e fanno spesso i capricci. D’altro canto, ci sono bambini che sono pieni di vita psichica, nel senso che vivono in un mondo di fantasia e non nel mondo reale. Si muovono in modo scomposto perché sono privi di un ordine mentale e caratterialmente sono capricciosi, bugiardi e disonesti. I bambini molto vivaci corrono in giro e rompono tutto, abbandonano i propri giochi sul pavimento e si interessano a qualcos’altro.


Chi si prende cura di questi bambini è spesso preoccupato, perché non sa cosa fare con loro. Il loro sviluppo ha incontrato degli ostacoli e per cambiarli non bastano né la severità né la gentilezza. C’è chi sostiene l’importanza di essere dolci e pazienti e di evitare di correggere il piccolo, ma raramente si ottengono dei risultati: il bambino si sentirà solo più a disagio. Si tratta di chi fa finta di niente se il bambino rompe qualcosa, eppure non c’è niente di male a riprenderlo. Il piccolo sa quello che ha fatto, ignorare i suoi sbagli lo farà solo peggiorare ulteriormente. Dobbiamo trovare un rimedio, perché questi errori non sono naturali ma sono i sintomi di un bambino che si sta sviluppando in modo errato. Un esempio è la tendenza a disobbedire: se un bambino è dispettoso e ha la tendenza a rompere tutto siamo soliti compatire la madre, ma in realtà ci va di mezzo tutta la famiglia e tutta l’umanità. L’unica cosa che possiamo fare è dare a questi bambini l’opportunità di ricominciare nel modo giusto, dando loro un ordine, delle attività e delle attività e delle opportunità per vivere le esperienze giuste. Essere severi, rimproverare o minacciare di informare l’altro genitore non fa che peggiorare le cose. L’unico rimedio è riformare la psiche dell’individuo attraverso l’attività ordinata e mettere a disposizione del piccolo un ambiente invitante che risvegli la sua anima addormentata e le infonda vita.


Tutti parlano di dover cambiare l’umanità e guardano agli adulti, con la convinzione che non possano essere cambiati, così come davanti a un criminale lo condanniamo a morte o ci convinciamo di poterlo cambiare usando la gentilezza. Eppure è estremamente difficile cambiare un adulto, bisogna farlo nel momento dell’infanzia, che proprio per questo motivo è così importante. È a quest’età che si forma l’uomo, ed è a quest’età che si può aiutare chi è troppo impulsivo o distruttivo. I comportamenti sbagliati in età infantile non sono necessariamente definitivi: lo diventeranno solo più avanti, ma nel periodo dell’infanzia si può ancora porre rimedio.


Quando parliamo di grandi questioni sociali e della necessità di cambiare l’umanità, dobbiamo ricordarci che è tutto nelle nostre mani. Ci bastano delle brave tate e dei bravi insegnanti. Fortunatamente, la tendenza della natura è di tendere all’ordine, quindi tutto ciò che dobbiamo fare è favorire opportunità volte all’ordine e alle attività: osserviamo le speciali caratteristiche del subconscio, che a quest’età è molto attivo. Ricordate cosa vi ho detto riguardo alla mente assorbente, che fa sì che la lingua madre di una persona, per esempio, divenga una sua caratteristica? I bambini assorbono molte esperienze nello stesso modo, per cui il modo in cui correggiamo il loro comportamento resta come loro caratteristica. Ad esempio, ricordo che una volta una bambina aveva messo un paio di scarpe sporche sul letto: io di solito non uso un tono brusco con i bambini, ma non sempre si è del tutto padroni di sé, per cui avevo esclamato: “Oh, era un copriletto di seta così bello! Prima era pulito e ora è sporco”, poi avevo messo le scarpe in un angolo e avevo passato le mani sul copriletto per pulirlo. La bambina non si era scusata come avrebbe fatto un adulto, ma da allora ogni volta che vedeva un paio di scarpe esclamava: “Oh, come sono sporche” e si guardava intorno alla ricerca di qualcosa da pulire. La mia correzione era rimasta nel suo carattere, non perché fosse arrabbiata o perché la credesse una critica ingiusta: si trattava di un cambiamento patologico. Le nostre reazioni infatti possono deformare l’anima degli altri, così come uno shock può condizionare qualcuno per tutta la vita. Nel caso dell’abitudine sviluppata dalla piccola, persistette per un paio di mesi e poi gradualmente scomparve, ma uno shock più rilevante sarebbe potuto essere permanente, rivelandosi in modi diversi, ad esempio sotto forma di inibizione. Ho notato una signora nel suo giardino con la nipotina: la bambina continuava a guardare la fontana ed evidentemente aveva tanta voglia di giocarci, così la nonna l’ha incoraggiata ad aprire il rubinetto. Eppure ogni volta che stava per farlo la piccola ritraeva la mano dicendo: “La tata ha detto di no”. Non importava che la tata non fosse presente e il giardino appartenesse alla nonna: si trattava di una forma di inibizione non tanto della volontà, ma del subconscio. Forse la tata era solita proibirle questo tipo di gioco per paura che la piccola si avvicinasse all’acqua, che affascina molto i più piccoli. Eppure anche i bambini più grandi hanno le stesse inibizioni: ricordo un bambino di sette anni che era rimasto a lungo seduto nello stesso posto e anche esitava ad alzarsi anche quando finalmente qualcuno gli aveva detto di avvicinarsi. Il piccolo voleva farlo, ma doveva dare fondo a tutta la propria forza di volontà per superare quest’inibizione. Questa è la conseguenza di lesioni psichiche a questa età.


La questione non è capire se i bambini di questa età sono obbedienti o no, bensì intravedere la loro sensibilità e le conseguenze che si ripercuoteranno su tutta la loro vita. È il motivo per cui molti adulti sono infelici ma non riescono ad affrontare la situazione perché la radice del problema non può essere ricondotta alla coscienza. Le fobie sono molto comuni, non solo in chi soffre di una malattia mentale. Infatti non esistono persone che siano del tutto normali: quasi tutti hanno una fobia di qualche tipo, anche se non tanto grave da farli diventare pazzi. Molti sono costretti a rivolgersi a un medico perché soffrono di claustrofobia: si tratta di un timore molto comune. Gli psicoanalisti provano a fare in modo che i loro pazienti ricordino lo shock che hanno subìto, ma spesso non è facile perché questo shock risale agli anni formativi. Forse il bambino veniva rinchiuso al buio quando era disobbediente: all’epoca questa punizione gli faceva molta paura, ma poi deve averla dimenticata, anche se è rimasta nel suo subconscio per sempre. Una delle mie amiche e sostenitrici, una professoressa di pedagogia di quarant’anni, mi ha confessato una volta di avere una grande paura delle galline. Vederle la turbava così tanto da farle perdere l’equilibrio. Si rendeva conto razionalmente che una gallina non è una tigre e non poteva farle del male, ma non riusciva a non averne paura. Molte persone hanno queste piccole fobie – degli insetti, dei serpenti, dei ragni, dei gatti – eppure sono perfettamente normali. Questi lievi difetti ci caratterizzano e non riusciamo a eliminarli. Non è che un’ulteriore riprova di quanto sia importante che i bambini in questa fascia d’età, fra i tre e i sei anni, siano trattati nel modo più adeguato. Non servono spiegazioni razionali: basta che il piccolo sia posto in un ambiente calmo e ordinato nel quale possa mettersi alla prova con le attività giuste. Solo così potrà tornare, a poco a poco, alla normalità.

Lezioni da Londra 1946
Lezioni da Londra 1946
Maria Montessori
Raccolta delle lezioni tenute a Londra nel 1946 diventate le basi dei corsi 3-6 dell’Association Montessori Internationale. Una pietra miliare nel mondo della pedagogia. Quello del 1946 fu il primo corso di formazione tenuto in Europa da Maria Montessori, dopo il suo lungo esilio in India durante la Seconda guerra mondiale.Lezioni da Londra 1946 raccoglie le lezioni, appunto, tenute a Londra sei anni prima della sua morte, in cui la famosa pedagogista parla con la saggezza di chi ha trascorso una vita a studiare non solo la prima infanzia, ma l’intero sviluppo dell’essere umano.Queste conferenze rappresentano una pietra miliare nel mondo della pedagogia, essendo diventate le basi dei corsi 3-6 dell’AMI, l’Association Montessori Internationale. State attenti – l’animo di un bambino è come uno specchio brillante sul quale ogni respiro può creare un’ombra.Maria Montessori L’ebook di questo libro è certificato dalla Fondazione Libri Italiani Accessibili (LIA) come accessibili da parte di persone cieche e ipovedenti. Conosci l’autore Maria Montessori è stata un’educatrice, pedagogista, filosofa, medico, neuropsichiatra infantile e scienziata italiana, internazionalmente nota per il metodo educativo che prende il suo nome, adottato in migliaia di scuole materne, primarie, secondarie e superiori in tutto il mondo.