ORGANIZZARE LA CASA

ORGANIZZARE LA CASA
IN STILE MONTESSORI

Anche in casa nostra possiamo creare uno spazio accogliente e stimolante per il bebè.


Gli educatori Montessori usano la classe come un “secondo insegnante”, perché è proprio l’ambiente a fare gran parte del lavoro: passano molto tempo ad allestire le varie attività e a metterle a disposizione dei bambini, così che siano loro a sceglierle; dedicano grande cura all’ambiente preparato affinché anche i piccoli capiscano che devono trattarlo con rispetto; e infine puntano a creare uno spazio elegante, ricco di piante e quadretti appesi ad altezza bambino. Montessori chiamò la sua prima classe Casa dei bambini, proprio perché i piccoli si sentono accolti e parte di quell’ambiente familiare.


Non dobbiamo per forza trasformare tutta la nostra casa affinché diventi più simile a una classe Montessori, ma possiamo creare in ogni stanza uno spazio apposito che faccia sentire il bambino speciale e gli dia un senso di sicurezza, man mano che acquista familiarità con questi nuovi punti di riferimento.


Non importa quanto sia piccola la nostra casa: gli spazi ridotti o mal progettati sono anzi un’opportunità di dare fondo a tutta la nostra creatività.

AI BAMBINI NON SERVE MOLTO

Si pensa spesso che con l’arrivo di un nuovo bambino ci sia bisogno di molti mobili, capi d’abbigliamento, giocattoli e accessori nuovi. E così magari compriamo costosi cuscini per l’allattamento, set di culle e cassettiere abbinate, un fasciatoio, una vaschetta per fare il bagnetto al neonato e tanto altro. Ci serve un passeggino pieghevole, uno da spingere mentre facciamo jogging e magari anche uno da viaggio.


Una delle cose che amiamo di più del metodo Montessori è il suo essere in linea con l’idea che meno sia meglio. Dobbiamo comprare solo ciò di cui abbiamo bisogno, restare sul semplice e sull’elegante, e magari investire un po’ di più su oggetti di maggiore qualità o realizzati in materiali più naturali. Oggetti di valore che potranno essere utilizzati anche in futuro qualora arrivassero altri bambini, o che potranno essere dati in beneficenza o donati a un’altra famiglia, per non parlare poi del loro minore impatto ambientale.


Consigli per organizzare la casa

  1. A misura di bambino: cercate dei mobili bassi che il bambino possa imparare a usare da solo, come ad esempio un letto basso, su cui possa salire e scendere in autonomia (si vedano le pp. 59 e 64). Quando il bambino imparerà a stare seduto potremo dargli un tavolino e una seggiolina da usare per giocare e fare merenda. Ricordiamoci che devono essere della misura giusta perché i piedi del piccolo, una volta seduto, tocchino terra: in caso così non fosse, seghiamo via parte delle gambe del tavolo e della sedia.
  2. L’occhio vuole la sua parte: foto di famiglia e quadri devono essere ad altezza bambino perché il piccolo possa apprezzarli. Se volete abbellire la casa con delle piante, assicuratevi che non siano velenose – in caso il bambino voglia provare ad assaggiarle – o mettetele in un posto in cui non riesca a raggiungerle, ma possa solo osservarle da lontano.
  3. Indipendenza: per aiutare vostro figlio a diventare sempre più indipendente nel suo primo anno di vita, disponete le varie attività tra cui il bambino può scegliere su un ripiano basso, oppure in una cesta. In questo modo una volta che avrà imparato a gattonare potrà prendere da solo il giocattolo che desidera.
  4. Attività interessanti: creiamo dei giochi e delle attività che incuriosiscano il bambino e siano adatte alla sua età e disponiamole su un ripiano, invece che nella scatola dei giocattoli.
  5. Meno è meglio: per aiutare il piccolo a sviluppare la concentrazione ed evitare che si senta sommerso dalle varie alternative, mettiamo in mostra solo un numero ristretto di attività, magari quelle che aiutano il piccolo a sviluppare le capacità su cui si sta esercitando ultimamente.
  6. Un posto per ogni cosa e ogni cosa al suo posto: in questo modo il piccolo imparerà la disposizione dei vari oggetti (e più avanti, crescendo, saprà come rimetterli a posto).
  7. Guardare con gli occhi del bambino: abbassatevi ad altezza bambino e provate a vedere come appare la casa da questa prospettiva. Eliminate cianfrusaglie e cavi volanti.
  8. Riporre e alternare: mettete via tutto il superfluo o cercate di riporlo dove non dia nell’occhio. Potreste acquistare dei pensili che arrivino fino al soffitto e che siano dello stesso colore delle pareti, oppure ordinare tutto in alcune scatole da infilare in un ripostiglio o sotto al divano. Tenete fuori solo alcune attività, mettete via il resto e alternate i vari giochi per offrire sfide sempre nuove a vostro figlio.

CREARE SPAZI “SÌ”

Nelle classi Montessori si elimina ogni possibile ostacolo allo sviluppo del bambino. Possiamo fare lo stesso anche nelle nostre case, creando degli spazi “sì” che il piccolo sia libero di esplorare in sicurezza, senza avere quasi alcun limite (l’espressione spazi “sì” è stata coniata da Magda Gerber e dall’approccio RIE – Resources for Infant Educarers.)


I genitori amano portare i propri figli nelle classi di Simone perché sanno che l’ambiente è stato preparato accuratamente perché i bambini siano liberi di esplorare senza grandi rischi. Ogni elemento è stato pensato tenendo presente le esigenze e le capacità dei piccoli: i mobili sono bassi perché li possano usare anche loro; c’è molto spazio dove rotolare, correre e gattonare; non c’è il rischio che tocchino cavi o che si aggrappino a corde; e ci sono solo oggetti che possano mettere in bocca senza pericolo.


In casa possiamo:

  • togliere tutto quello che non vogliamo che il bambino tocchi: possiamo metterlo via per un po’ o semplicemente spostarlo dove il piccolo non riesce ad arrivare;
  • stenderci sul pavimento per capire cosa vede il bambino e cosa riesce a raggiungere;
  • predisporre ripiani bassi e ceste con attività e oggetti che catturino l’attenzione del bebè;
  • se non potessimo farlo per tutta la casa, creiamo delle aree che siano spazi “sì”, dove il piccolo abbia modo di muoversi liberamente. Diamo fondo a tutta la nostra creatività, per esempio usando dei mobili per creare una barriera e delimitare dal resto della stanza l’area dedicata alle sue esplorazioni;
  • se vogliamo separare l’area dal resto della casa, evitiamo recinti di plastica dai colori sgargianti e optiamo invece per soluzioni più eleganti, che si notino meno.

Fin dalla nascita, il nostro scopo deve essere quello di garantire al bambino la possibilità di muoversi liberamente e di osservare il mondo che lo circonda. Per questo preferiamo evitare box, recinti e lettini, in quanto non solo limitano i movimenti del bambino, ma non gli permettono neanche di vedere chiaramente il resto della stanza. Nel metodo Montessori non si consiglia neanche il seggiolone: molti non concordano con noi, ma siamo convinte che questo tipo di mobilio sia stato progettato pensando a cosa fosse più comodo per i genitori, e non per il bambino.


Judi Orion, la formatrice Montessori di Simone, diceva che l’unica volta che possiamo voler far uso di un recinto era per entrarci noi adulti, quando stiriamo (ed era abbastanza seria!). Se dobbiamo andare in bagno, mettiamo il bambino nel suo spazio “sì”, dove sapremo che sarà al sicuro e potrà esplorare liberamente.

BEBÈ MONTESSORI: KIT PER PRINCIPIANTI

1. Un topponcino (sottile cuscino trapuntato) 2. Una cesta Montessori – detta anche “cesta di Mosè” – dove far dormire il bambino (fino ai 3 mesi) 3. Un materasso posto sul pavimento dove farlo dormire 4. Un materassino dove fargli fare movimento 5. Un lungo specchio orizzontale da posizionare nell’area per il movimento 6. Una palestrina con mobiles 7. Un ripiano basso sul quale disporre attività semplici 8. Un fasciatoio – di tutta la struttura tenete soltanto il cuscino e riponetelo dopo l’uso 9. Un tavolino basso che il bambino possa usare per mangiare (non appena riuscirà a stare seduto)


Per garantire massima libertà a nostro figlio dobbiamo assicurarci che la casa per lui non rappresenti un pericolo: prodotti chimici a uso domestico devono essere messi sotto chiave in un posto dove il bambino non possa raggiungerli; i cordoni delle tende devono essere annodati così che il piccolo non possa provare a giocarci; alle pareti si devono mettere delle canaline passacavi; librerie e altri mobili simili devono essere fissati al muro e si devono installare blocchi alle finestre. Se in casa ci fossero delle scale potremmo considerare l’idea di bloccarne l’accesso mettendo dei cancelletti: in questo modo il bambino potrà salire e scendere solo sotto la nostra supervisione.


“Un ambiente a misura di bambino a volte si riconosce più per quello che non c’è, che per quello che c’è.”
— Susan Stephenson, The Joyful Child

OSSERVARE, RIORDINARE, RUOTARE

Uno dei segreti per organizzare al meglio uno spazio consiste nel selezionare accuratamente un numero ristretto di attività da proporre al bambino scegliendo quelle che gli permettono di mettersi alla prova nelle capacità che sta cercando di acquisire. Sistemandone cinque o sei su un ripiano basso all’interno dell’area per il movimento otterremo un duplice vantaggio: per il piccolo sarà più semplice destreggiarsi fra un numero limitato di alternative e per noi sarà più facile rimettere tutto in ordine.


In seguito dobbiamo osservare: quando ci accorgiamo che nostro figlio non è più interessato a una determinata attività o che la considera troppo semplice (o troppo difficile), mettiamola da parte per il futuro e proponiamogli qualcos’altro.


Mettere in ordine le giostrine può essere complicato perché probabilmente i fili finiranno per aggrovigliarsi, per cui quando il bambino non ci sta giocando possiamo anche appenderle alla parete (a volte sono anche eleganti). Il resto del tempo attacchiamole alla palestrina all’interno dell’area per il movimento.


Nel capitolo 6 tratteremo di altre attività da proporre al bambino. Per il momento, ricordiamoci di osservare, riordinare e fare ruotare.

STANZA PER STANZA

Ingresso
  • Appendini ad altezza bambino dove il piccolo possa sistemare giacca, cappello, borsa ecc., in modo tale che crescendo sappia già dove riporre i propri abiti.
  • Una cesta per le scarpette del bambino, una volta che avrà imparato a camminare.
Soggiorno
Area per il movimento
  • Un materassino sul quale il bambino si possa sgranchire braccia e gambe, mentre osserva una giostrina o si studia in uno specchio (si veda p. 45). Si tratta di un’ottima alternativa alla sdraietta a dondolo, che impedisce al piccolo di muoversi ed esplorare liberamente. Per lasciare al piccolo massima autonomia nei movimenti, non sistemategli sotto dei cuscini.
  • Se il bambino ha imparato a camminare, possiamo eliminare il materassino: l’area per il movimento si allarga quindi fino a inglobare tutta la stanza, dove il piccolo può esplorare liberamente (sotto il nostro sguardo vigile).
  • Uno specchio dalla forma allungata e posto in orizzontale aiuta il bambino ad acquisire consapevolezza della propria struttura corporea (ad esempio, capire come appare il corpo nella sua interezza e vedere quali diverse parti lo compongono).
  • Un posto dove attaccare le giostrine, che si tratti della parete, di un pezzo del mobilio o di una palestrina di legno.
  • Una cesta che contenga cinque o sei libri illustrati.
  • Quando il bambino sarà in grado di reggersi in piedi possiamo fornirgli il supporto di qualche mobile massiccio, come un’ottomana o un tavolino da salotto, o anche una sbarra da danza classica da fissare al muro, magari corredata da specchio nel quale il bambino possa osservarsi.
  • Appendiamo alla parete dei quadri ad altezza bambino: i piccoli amano soffermarsi su immagini familiari, per cui apprezzano molto disegni di piante e animali e foto di famiglia. Incorniciare le illustrazioni di alcuni libri vecchi è un’altra scelta molto elegante.
  • A mano a mano che il bambino cresce, nell’area per il movimento si possono aggiungere un tavolino basso e una seggiolina (si veda più avanti la sezione Cucina) che il bambino possa usare per tirarsi su, giocare e mangiare. Quando starà imparando a camminare non stupitevi se proverà a utilizzare la sedia come supporto.
  • Molti genitori coprono il pavimento di casa con dei coloratissimi tappeti puzzle di gommapiuma, ma noi non siamo convinte sia necessario: quando il bambino inizia a muovere i suoi primi passi questo genere di tappeto rischia di farlo inciampare, senza contare che colori così vividi creano molto rumore visivo all’interno della stanza. Un materassino per il movimento costituisce una base molto soffice su cui il bambino può fare esercizio fin dai suoi primissimi mesi, quando ancora non è in grado di camminare. Più avanti magari gli eviterà qualche bernoccolo, quando il piccolo avrà già mosso i suoi primi passi e proverà a sedersi da solo. Ma ricordiamoci che ogni volta che il bambino cade sta imparando a conoscere i limiti del suo corpo per ricalibrare i propri movimenti a ogni nuovo stadio di sviluppo. È un processo naturale.
Cucina
  • Riordiniamo i piatti, le posate, le ciotole e i bicchieri che usa il bambino in un ripiano in basso, o in un cassetto che sia accessibile al piccolo. In questo modo ancora prima di imparare a camminare saprà dove si trovano le sue cose.
  • Teniamo in cucina una cesta piena di oggetti che il piccolo possa trovare interessanti, così mentre noi prepariamo la cena potrà restare seduto a cercare di capire il funzionamento di un frullino, di un cucchiaio di legno o di metallo, di un pentolino e di un coperchio.
Zona pranzo
  • Quando il bambino sarà in grado di stare seduto, mettiamogli a disposizione un tavolino e una seggiolina, se necessario regolandone l’altezza perché siano della giusta misura: i piedi del piccolo devono toccare terra. Abbelliamo il tavolo con un vaso di fiori per far passare il messaggio che quello dei pasti è un momento speciale.
  • Il tavolino e la seggiolina possono essere usati per la merenda, o anche per il momento dei pasti, se i genitori lo desiderano.
  • Per far capire ai suoi figli che i pasti sono un momento di socialità, Simone ama farli mangiare a tavola e per questo usa un seggiolone speciale, senza vassoio e dotato di una struttura su cui i bambini possono salire da soli.
Camera da letto
Zona dove dormire
  • Un materasso dello spessore di circa 15 cm posto direttamente sul pavimento. Si possono anche reperire delle basi basse simili a quelle utilizzate per i materassi futon, in alternativa se ne può scegliere una che abbia delle barriere abbastanza alte da evitare che il bambino rotolando finisca per terra, ma al contempo abbastanza basse perché il piccolo volendo possa scavalcarle. Per altre informazioni sui materassi posti per terra si veda p. 64.
  • Nel caso di un bambino appena nato si può usare una cesta montessoriana (cesta di Mosè): mettendola sopra al materasso, il piccolo inizierà a capire che è questo lo spazio destinato al riposo e lo considererà un punto di riferimento. La cesta montessoriana può essere utilizzata per i primi mesi di vita del bambino o fino a quando il piccolo non mostra di averne abbastanza.
  • Lo spazio destinato al riposo deve essere il più tranquillo possibile, per cui è meglio non appendere nessuna giostrina.
  • Per evitare che il bambino si faccia male rotolando giù dal materasso, si può sistemare un tappetino (si veda p. 63 per ulteriori raccomandazioni su come sistemare la cameretta del bambino per prevenire il rischio di SIDS). Piccolo appunto: spesso nel sonno i neonati si muovono verso il bordo del materasso per poi ritornare nella posizione originaria, proprio come fanno gli adulti.
  • Per evitare il rischio di SIDS si raccomanda di far dormire il neonato in camera dei genitori. Nella cameretta del piccolo creiamo quindi uno spazio in cui fargli fare i sonnellini pomeridiani: in questo modo il bambino non avrà troppa fatica a dormirci da solo anche di notte, una volta passati questi primi mesi.
  • Alcune famiglie ricorrono al co-sleeping, nel letto dei genitori o in un lettino attaccato al loro letto (detto sidebed). Se possibile, fare sì che anche il letto dei genitori sia direttamente posto sul pavimento può aiutare il bambino a salirci e scenderci in autonomia una volta che sarà cresciuto (si vedano però i rischi di SIDS correlati alla pratica del co-sleeping).

Nota: Non tutte le famiglie sono a proprio agio con l’idea di usare un materasso posto per terra: in tal caso, quando il bambino raggiunge i 12-15 mesi ed è in grado di salire e scendere dal letto, iniziate a farlo dormire in un letto per bambini, magari iniziando a farglielo usare per i sonnellini pomeridiani così che il piccolo si abitui a questo cambiamento. I primi giorni, per aiutarlo a orientarsi, forse ci sarà bisogno che vi sediate accanto a lui finché non si addormenta.

Zona tranquilla in cui muoversi e giocare
  • Disponiamo alcune attività e dei libri illustrati su un ripiano basso o dentro a una cesta – così il piccolo potrà giocarci non appena avrà iniziato a muoversi e gattonare.
  • Se la cameretta del bambino è abbastanza grande si può mettere lì l’area per il movimento (si veda p. 57 per consigli su come sistemarla).
Zona per cambiarlo
  • Posto in cui cambiargli il pannolino: se non abbiamo problemi alla schiena possiamo mettere il cuscino del fasciatoio per terra, usarlo e poi rimetterlo a posto; oppure sistemarlo su un tavolo o una cassettiera (in tal caso prestate massima attenzione al bambino, poiché non ci troviamo più sul pavimento e c’è il rischio che cada)
  • Tenere pronto l’occorrente per cambiare il bambino: una cesta con i pannolini puliti, salviette, creme e un cestino per i pannolini sporchi.
  • Verso i 9 mesi, quando il bambino sarà in grado di stare seduto, potremo farlo sedere su uno sgabellino mentre lo cambiamo, così da insegnare al piccolo a collaborare e aiutarlo a infilarsi intimo e pantaloni da solo, una volta che sarà in grado di vestirsi con maggiore autonomia. È importante che lo sgabellino sia abbastanza basso che i piedi del bambino tocchino terra. Cerchiamo di prediligere materiali naturali come il legno, al posto della plastica.
  • Quando il bambino riuscirà a stare in piedi da solo, forse cercherà di opporre resistenza, buttandosi per terra o su un tappetino per evitare di essere cambiato. A questo punto cambiamolo in bagno, sedendoci su uno sgabellino e lasciando che il bambino stia in piedi.
Zona per l’allattamento
  • Se la stanza è grande si può pensare di aggiungere una poltrona perché la madre possa allattare nelle ore notturne. Disponiamo su un comodino tutto l’occorrente: un bicchiere d’acqua, fazzoletti ecc.
  • Per allattare possiamo anche sdraiarci sul materasso posto per terra.
Qualche appunto in merito alla decorazione
  • Cerchiamo di decorare la casa in modo semplice ed elegante.
  • Ad altezza bambino possiamo appendere qualche immagine realistica (con animali, elementi naturali o persone familiari). Secondo Montessori è importante che le immagini rappresentino oggetti quotidiani e persone familiari. Per la fantasia c’è sempre tempo.
  • Si possono appendere delle ghirlande fatte in casa, o qualcosa che abbia un valore sentimentale per la famiglia.
  • Si può creare uno spazio accogliente anche in stanze dove ci sia una carta da parati fantasia: basta scegliere dei mobili e delle mensole dai colori neutri perché il bambino sia invogliato a scoprire le varie attività che gli mettiamo a disposizione.
Bagno
  • Anche se ci vorranno mesi perché il bambino inizi a usare in autonomia questa stanza, possiamo iniziare a preparare tutto ciò di cui avrà bisogno, ad esempio trovando uno spazio per il suo spazzolino e mettendo uno specchio alla sua altezza.
  • Verso i 12 mesi, alcuni bambini iniziano a usare il vasino: il cambiamento deve essere graduale, nel frattempo continuiamo a usare i pannolini e le mutandine di apprendimento (con imbottitura di cotone che assorbe la pipì). È importante rispettare sempre i ritmi del bambino, per cui non mettiamogli fretta (si veda p. 69).
  • Alcune famiglie fin dai primi giorni di vita del piccolo provano il metodo dell’elimination communication (cercando quindi di capire quando il piccolo ha bisogno di espletare le proprie funzioni corporali per offrirgli fin da subito il vasino), per questo si può voler includere fin da subito il vasino nel bagno.
All’aperto
  • Quando si è all’aperto, che si tratti di un parco, di una spiaggia o di una radura, può essere una buona idea avere con sé una coperta morbida o una coperta da picnic su cui far sedere il bambino. I neonati adorano stare sdraiati ai piedi di un albero a osservare come cambiano le ombre e vedere rami e foglie mossi dal vento.
  • A molti bambini piace essere portati a fare una passeggiata nel marsupio o nel passeggino: possiamo raccontare loro cosa stiamo vedendo intorno a noi o restare ad ascoltare i suoni del mondo che ci circonda. Nei primi tre mesi di vita del piccolo, teniamo il bambino di fronte a noi, in modo che possa vederci mentre gli parliamo. Più avanti potremo invece tenerlo davanti a noi perché si goda di più la vista. Idem con il passeggino: in caso vedessimo che il bambino ci cerca, fermiamoci e andiamo a farci vedere da lui.
  • Appena il piccolo è in grado di stare seduto lo si può portare sull’altalena (e se lo spazio lo consente montarne anche una in casa).
  • Quando il bambino sarà in grado di camminare, riuscirà anche a trainare un carrello per i primi passi (all’aperto e al chiuso). Da evitare le altalene da porta e i girelli che prevedono che stia in posizione verticale, perché mettono pressione sui fianchi. Aspettiamo che sia in grado di alzarsi da solo e usare il carrello in autonomia.

All’inizio forse ci sembrerà impossibile attuare tutte queste modifiche in casa. Forse ci chiederemo: “Ma se il bambino sarà libero di girare per casa probabilmente farà cadere tutto”. E probabilmente all’inizio sarà così, ma poi il piccolo si stancherà, anche perché gli faremo vedere che ci sono tante altre attività a cui può dedicarsi. Assicuriamoci che gli armadietti che contengono sostanze chimiche e altri oggetti pericolosi restino ben chiusi, o siano fuori dalla portata del bambino. Per il resto, bisogna avere la fiducia: potrà capitare che il bambino si imbatta in alcuni oggetti con cui non dovrebbe giocare, ma dopotutto è questa la sua attività principale – esplorare il mondo che lo circonda.


Per questo dobbiamo creare tanti spazi “sì” e prendere delle precauzioni perché il piccolo non possa entrare in contatto con sostanze o oggetti pericolosi. Per il resto il bambino imparerà con l’esperienza che sì, quando le dita restano schiacciate in un cassetto fa male, e noi saremo lì a consolarlo se ne avrà bisogno.


DA OSSERVARE

  • Nella stanza il bambino sembra rilassato? Annoiato? Sommerso di stimoli?
  • Stendiamoci accanto al piccolo per vedere qual è la sua prospettiva: cosa vediamo? Come possiamo rendere lo spazio più ricco di stimoli senza che diventi disordinato?
  • Il bambino riesce a vederci? Se restiamo nel suo campo visivo si sentirà più sicuro di sé nell’esplorare da solo l’ambiente che lo circonda.
  • Il bambino sta crescendo, dobbiamo apportare delle modifiche? Se il piccolo si è stancato del materassino del movimento, forse è ora di toglierlo. Se riesce ad alzarsi in piedi, cambiamo l’orientamento dello specchio da orizzontale a verticale.
  • Ci sono degli ostacoli al suo sviluppo – che ad esempio limitino la sua libertà di movimento, come un recinto o una culla – che possiamo rimuovere?
  • Dobbiamo cambiare qualche attività? Quelle che al bambino non interessano più possono essere messe via e alternate con qualcos’altro, se ci accorgiamo che il piccolo ha bisogno di stimoli nuovi.

Da quanto abbiamo osservato, abbiamo imparato qualcosa di nuovo? Dovremmo cambiare qualcosa, magari nell’ambiente domestico? Possiamo aiutare il piccolo in qualche modo, ad esempio rimuovendo qualche ostacolo al suo sviluppo? O forse siamo noi troppo presenti? Divertiti a osservare!

RACCOMANDAZIONI PER UN SONNO SICURO

Raccomandazioni dell’American Academy of Pediatrics (AAP) per ridurre il rischio di SIDS:

  1. Il neonato dovrebbe sempre dormire supino.
  2. Il neonato dovrebbe dormire su una superficie rigida.
  3. Nel primo anno di vita, ma comunque per i primi sei mesi, il neonato dovrebbe dormire nella camera dei genitori, vicino al loro letto ma su un proprio lettino, fatto apposta per bambini.
  4. Dove dorme il neonato non ci devono essere cuscini, trapunte e lenzuola.
  5. Considerate l’idea di dare al bambino un ciuccio durante i sonnellini pomeridiani e per il sonno notturno – alcuni studi hanno dimostrato che riduce il rischio di SIDS.
  6. Evitate temperature troppo alte nella stanza, così come di coprire la testa del neonato.
  7. Evitate dispositivi commerciali che sono incompatibili con le raccomandazioni per un sonno sicuro. Ad esempio, ma non solo, cuscini a cuneo, lettini portatili e altri accessori che possono essere posti nel letto dei genitori per far dormire il neonato in una determinata posizione o tenerlo separato dai genitori.
  8. Non c’è evidenza scientifica che i baby monitor possano ridurre il rischio di SIDS.
  9. Non c’è evidenza scientifica che fasciare il neonato possa ridurre il rischio di SIDS.
MATERASSO SUL PAVIMENTO: DOMANDE FREQUENTI

Non c’è il rischio che il bambino rotoli giù?

  • Se il neonato non è abituato, in effetti potrebbe rotolare giù dal materasso, che però si trova sul pavimento, per cui probabilmente il piccolo non si farà male. Se si utilizza questa sistemazione fin dai primissimi giorni, quando il bambino non si muove ancora molto nel sonno, il piccolo imparerà a capire dove finisce il letto.
  • Dopo un paio di notti, il piccolo cercherà inconsciamente la fine del letto – lo farà per imparare a conoscere il proprio corpo, l’ambiente e la forza che gli serve per rimanere in bilico sul bordo del letto.
  • Se il pavimento intorno al letto è piuttosto duro possiamo disporre una coperta morbida, facendo però attenzione a evitare che si ingarbugli e che costituisca un possibile fattore di rischio di SIDS.
  • Se il bambino ha appena imparato a rotolare, per evitare che cada dal letto possiamo arrotolare un asciugamano e metterlo sotto al materasso, per la lunghezza, sul lato che non è attaccato alla parete.
  • Alcune famiglie cercano una base per il letto che abbia delle sponde abbastanza alte perché il bambino non rotoli giù dal materasso, ma sufficientemente basse perché possa scavalcarle per salire e scendere.

E se di notte scendesse dal letto per andare a giocare?

  • Una volta sveglio il bambino potrebbe scendere dal letto per andare a giocare. Ma questo è in realtà un vantaggio: una volta stanco può tornare a dormire (o addormentarsi sul pavimento della cameretta). L’importante è che nella stanza non ci siano potenziali pericoli e anzi ci siano tante attività con cui mettersi alla prova.

Come farò a convincerlo a restare su un materasso posto sul pavimento se vuole gattonare o camminare?

  • Se il bambino cresce considerando il proprio lettino un punto di riferimento saprà benissimo che si tratta di un posto in cui dormire, per cui spesso potrebbe gattonare da solo verso il lettino quando sentirà di essere pronto a fare la nanna.
  • Se invece si introduce questo tipo di materasso quando il bambino sa già gattonare o camminare, occorre lasciargli il tempo di imparare a conoscerlo: se vediamo che gli viene sonno, mettiamolo nel lettino e sediamoci accanto a lui, magari accarezzandolo, creando un momento di relax. Deve imparare a familiarizzare con questo nuovo ambiente. Allontaniamoci gradualmente, qualche centimetro alla volta: dopo pochi giorni non dovremo più sederci accanto a lui per assicurarci che resti a letto.
  • Con il tempo, il piccolo imparerà ad apprezzare la libertà di potersi alzare da solo per andare a giocare senza chiedere il nostro aiuto. Anche se sembra impossibile, il piccolo sceglierà di sua volontà di andare a dormire: parola di chi applica il metodo Montessori.

Abitiamo in un paese dal clima caldo – e se sul lettino salissero degli insetti?

  • Nella cameretta del bambino scegliamo un pavimento (o un tappeto) di colore chiaro, così da poter individuare subito eventuali insetti. Cerchiamo inoltre di tenere la stanza pulita e durante il giorno teniamo chiusa la porta della cameretta.
  • Nei paesi dal clima caldo, un materasso posto sul pavimento ha il vantaggio di tenere fresco il bambino.

Abitiamo in un paese dal clima rigido – il bambino per terra non avrà freddo?

  • Usiamo un paraspifferi (o un asciugamano arrotolato) per evitare correnti d’aria nella stanza.
  • Usiamo un coprimaterasso foderato in lana.
  • Facciamo indossare al bambino delle tutine con i piedi in tessuto più pesante (così il bambino avrà più libertà di movimento).
  • Usiamo un sacco nanna imbottito, ma solo se il bambino non ha ancora imparato a gattonare o camminare, perché in tal caso potrebbe essergli d’intralcio.

Al letto serve una struttura?

  • Non è obbligatoria, si può scegliere di acquistarla o meno.
  • Nel contesto della stanza il letto potrebbe stare bene sopra a una base, senza contare che delle barriere basse potrebbero impedire al bambino di cadere dal letto. Inoltre un materasso sopraelevato potrebbe avere un miglior ricircolo d’aria.
  • Va bene anche mettere il materasso direttamente sul pavimento.

Quanto dovrebbe essere grande il letto?

  • Può essere grande quanto un lettino standard, o anche più grande.
  • Se le dimensioni della stanza lo consentono si può mettere un materasso più grande, così che il genitore possa stendersi al fianco del bambino per allattarlo o coccolarlo.

CONSIGLI PER SITUAZIONI COMPLICATE

Se ci sono fratelli più grandi

Creando un ambiente in stile Montessori molti genitori si chiedono come fare a conciliare questo spazio con la presenza di bambini di età diverse. In questo caso, dobbiamo cercare di venire incontro alle esigenze di tutti i membri della famiglia, soprattutto se in casa non c’è tanto spazio.

  1. Usiamo dei ripiani più alti per i fratellini più grandi. Cerchiamo mobili che abbiano più di un ripiano e usiamo i ripiani più in basso per tenere le attività che abbiamo pensato per il neonato e che non costituiscono un pericolo per la sua salute, e più in alto quelle adatte solo ai fratelli più grandi.
  2. Per riporre gli oggetti più piccoli, usiamo dei contenitori che il bambino non sia in grado di aprire. Sistemiamo chiodi, mattoncini LEGO e altri piccoli oggetti potenzialmente pericolosi in un barattolo o in una scatola con chiusura ermetica.
  3. Creiamo uno spazio in cui ognuno dei bambini possa stare da solo, quando lo desidera. I fratellini più grandi potrebbero innervosirsi se il piccolo continua a distruggere la loro costruzione, così come il neonato potrebbe avere voglia di starsene in pace invece di essere continuamente interrotto dai fratelli che insistono per fare il suo stesso gioco.Provate a spostare le costruzioni sul tavolo della cucina o della sala da pranzo, dove il piccolo non riuscirà ad arrivare. Create dei cartelli con su scritto “PRIVATO” da attaccare sulle poltrone per insegnare ai bambini a rispettare l’uno l’area personale dell’altro, o usate dei tappeti o dei mobili bassi per delimitare chiaramente gli spazi.

Ci saranno dei litigi, probabilmente, ma cercate di vederli come un’opportunità di mettere alla prova i vostri figli e vedere come se la cavano di fronte a un problema: impareranno che la soluzione deve venire incontro alle esigenze di tutti. Man mano che i piccoli crescono, continuate ad apportare modifiche che rendano lo spazio migliore per tutta la famiglia.

Se c’è poco spazio

Se c’è poco spazio è ancora più importante trovare un posto per ogni cosa e rimettere ogni cosa al suo posto, per evitare che le stanze, stipate di oggetti, risultino poco attraenti.

Non ci resta che puntare su soluzioni creative.

  • Usiamo un materasso pieghevole e mettiamolo a posto ogni mattina.
  • Montiamo degli armadietti sulle pareti (sistemiamoli in alto e dipingiamoli dello stesso colore del muro perché si notino meno).
  • Se ci rendiamo conto di avere dei mobili che non ci servono più (come una scrivania o un divanetto che non usiamo mai), proviamo a rimuoverli, almeno per il momento.
  • Mobili dalle linee essenziali e di colore chiaro possono dare l’illusione che la stanza sia più grande.
  • Invece di riempirci la casa di oggetti che nel giro di qualche mese dovremo mettere in cantina, organizziamo uno scambio di giocattoli: in alcuni paesi esiste anche la possibilità di noleggiare dei giochi pagando una semplice quota mensile.
  • Se in casa c’è poco spazio è essenziale riporre tutto in modo intelligente, lasciando in giro solo quello che serve al bambino nell’immediato.
Liberarci del superfluo

Se iniziamo a sistemare le nostre case secondo il metodo Montessori fin dai primi giorni di vita del bambino abbiamo il vantaggio di non doverci liberare di così tanti giocattoli e accessori prima ancora di cominciare.


È anche vero che per semplificare lo spazio e renderlo più calmo e meno disordinato per il bambino forse dovremo liberarci anche di alcune delle nostre cose.


Cerchiamo di capire cosa non ci serve più e creiamo uno spazio più grande che il bambino possa esplorare in sicurezza, come è naturalmente portato a fare.


CONSIGLIO DI LETTURA

C’è un motivo se il metodo di riordino di Marie Kondo è diventato così popolare: funziona. Si basa sull’idea che dobbiamo tenere solo gli oggetti che ci danno gioia o che hanno un’utilità. Prima di liberarci di qualcosa, ringraziamola della gioia che abbiamo provato ricevendola. Per scoprirne di più, vi consigliamo Il magico potere del riordino.

COSA CI ASPETTA:PREPARARE LA CASA PER UN BAMBINO PICCOLO

Presto il piccolo crescerà e inizierà ad andare da una stanza all’altra. Ecco qualche idea per prepararci a quello che ci aspetta.

Cucina

Quando si tratta di cucinare il bambino piccolo di solito ama essere coinvolto: vuole vedere cosa stiamo preparando e darci una mano, per cui quando sarà in grado di stare in piedi da solo procuriamoci una torretta Montessori.

Teniamo in un cassetto o un armadietto basso i piatti, i bicchieri e le posate del bambino, così potrà prendere da solo quello che gli serve e portarselo al proprio tavolino. Magari creiamo uno spazio dove si possa servire da solo un bicchiere d’acqua (bastano dei bicchieri, un asciugamano e una brocca con due dita d’acqua, o un dispenser dell’acqua) o una merendina (procuratevi dei contenitori che il piccolo sia in grado di aprire da solo).

Camera da letto

Il bambino piccolo nelle ore di veglia ama muoversi per la stanza, quindi se vogliamo creare spazio eliminiamo la poltrona che usavamo per allattare. Sui ripiani sistemiamo delle attività un po’ più complesse, che mettano davvero alla prova il bambino ma non facciano troppo rumore.

Assicuriamoci che lo spazio sia sicuro e che il bambino possa tirarsi su, alzarsi in piedi e perfino arrampicarsi senza rischi. Se necessario, mettiamo dei blocchi alle finestre, fissiamo gli scaffali alle pareti ed eliminiamo tutti gli oggetti che il bambino non deve toccare (quando vogliono i piccoli sanno essere davvero intraprendenti).

Soggiorno

Lo specchio orizzontale che avevamo messo nell’area per il movimento può essere riutilizzato all’ingresso, posto in verticale (perfetto perché il bambino si dia un’ultima occhiata prima di uscire di casa). Per questo stesso motivo possiamo rimuovere il materassino per il movimento se ormai è inutilizzato, così da creare più spazio per l’esplorazione e il movimento.

I bambini piccoli amano arrampicarsi: se in casa c’è abbastanza spazio potremmo acquistare un triangolo di Pikler con tanto di rampa. In alternativa si può optare per una versione pieghevole, che dopo l’uso possa essere riposta o appesa al muro. Anche un asse di equilibrio o una sedia a dondolo possono essere delle grandi opportunità per il piccolo di muoversi, mentre un carrello primi passi può diventare il gioco preferito di un bambino che sta imparando a camminare.

Ricordiamoci di ruotare le attività e se necessario di trovarne di nuove, se sentiamo che il bambino ha bisogno di nuove sfide con cui mettersi alla prova.

Spesso i piccoli amano leggere: creiamo un angolo lettura accogliente e disponiamo i libri sugli scaffali mettendone in bella mostra la copertina. Scegliamo delle sedute comode, sistemando dei cuscini, una poltrona sacco o un’altra seduta bassa.

Per continuare a proporre al piccolo delle letture interessanti senza per questo sommergerlo di alternative, alterniamo spesso i libri.

Bagno

I bambini piccoli vogliono avere la libertà di lavarsi le mani e i denti in autonomia, nonché a volte anche di entrare nella vasca, per cui mettiamo a loro disposizione uno sgabellino.

Se il bambino è già interessato ad andare in bagno da solo, aggiungiamo un vasino (o un gradino per raggiungere il water), delle salviettine, una cesta delle cose da lavare e una dove trovare vestiti puliti.

Ingresso

Se non lo abbiamo già fatto, sistemiamo l’ingresso aggiungendo un appendiabiti che il bambino possa usare per il proprio cappotto, cappello e borsa. Sul pavimento mettiamo una cesta per le scarpe e per altri accessori come sciarpe e guanti: in questo modo il piccolo saprà sempre dove trovare le proprie cose.

All’ingresso possiamo quindi disporre in verticale lo specchio che avevamo posto nell’area per il movimento, oltre a un tavolino su cui mettere dei fazzolettini e della crema solare da prendere prima di uscire di casa.

All’aperto

Ogni giorno il bambino piccolo si fa più attivo, anche perché riesce a esplorare il mondo che lo circonda con molta più facilità ora che sa camminare. Diamogli l’opportunità di correre, usare un triciclo, saltare, arrampicarsi, scivolare e dondolare.

Per un bambino piccolo anche semplicemente esplorare il giardino o fare una passeggiata nella foresta può diventare un’avventura: incoraggiatelo a iniziare una collezione di rocce, conchiglie, piume o altri elementi naturali. Potrebbe anche dare una mano in giardino, raccogliendo i frutti dell’orto, innaffiando le piante e rastrellando le foglie.

I VANTAGGI DI AVERE UNA CASA IN STILE MONTESSORI

Può lasciare sorpresi, ma sistemare la casa in stile Montessori per creare un ambiente più razionale e ordinato è una scelta che ha delle conseguenze positive per tutta la famiglia. Inoltre, riorganizzare la casa in questo modo:

  1. crea nel bambino un senso di sicurezza, offrendogli dei solidi punti di riferimento;
  2. aiuta il bambino ad assorbire la bellezza e gli fa capire che teniamo alla nostra casa;
  3. fa sì che ci sia un posto per ogni cosa e ogni cosa a posto, perché crea uno spazio elegante in cui anche noi adulti possiamo trovare facilmente quello che ci serve;
  4. permette al bambino di assorbire alcuni aspetti della sua cultura osservando i quadri e le sculture presenti in casa;
  5. fa sì che il bambino passi da una fase di dipendenza a una di collaborazione, per giungere infine all’indipendenza;
  6. aiuta il bambino a capire come interagire con il mondo, perché gli offriamo uno spazio in cui muoversi, esplorare e mettersi alla prova con diverse attività;
  7. crea nel bambino un forte senso di appartenenza, perché gli fa capire che c’è un posto per lui non solo in casa, ma nella vita quotidiana della famiglia.

Creando questi spazi per il nostro bambino stiamo gettando una solida base per il futuro. Di certo nessuna sistemazione è definitiva, anche perché nostro figlio continuerà a crescere e da neonato diventerà un bambino, poi un ragazzino e infine un adolescente. Però almeno ora avremo una solida base da cui partire, a cui apportare modifiche strada facendo.


IN PRATICA

  • Il bambino riesce a usare la stanza nel modo più autonomo possibile (ciò include anche la scelta dei mobili, ad esempio quella di sistemare un materassino per il movimento al posto di una sdraietta)?
  • Lo spazio è elegante e ordinato?
  • Come possiamo sistemare le varie attività in modo tale che il piccolo possa considerare le diverse alternative e imparare a scegliere da solo?
  • La stanza in cui il bambino mangia, dorme, fa il bagnetto e viene cambiato è sempre la stessa?
  • Abbiamo abbastanza armadietti in cui riporre le attività con cui il bambino non gioca più, in modo da poterle alternare di tanto in tanto?
  • Ci siamo sdraiati sul pavimento per vedere come appare la stanza nella prospettiva del bambino?
AMBIENTE DOMESTICO DA 0 A 5 MESI
  1. Materasso sul pavimento
  2. Area in cui cambiare il bebè e riporre i suoi vestiti
  3. Cestino per la spazzatura o la biancheria sporca
  4. Ripiani
  5. Poltrona
  6. Materassino per il movimento e specchio
  7. Giostrina

AMBIENTE DOMESTICO DA 5 A 9 MESI
  1. Materasso sul pavimento
  2. Area in cui cambiare il bebè e riporre i suoi vestiti
  3. Cestino per la spazzatura o la biancheria sporca
  4. Ripiani
  5. Poltrona
  6. Materassino per il movimento e specchio
  7. Ottomana
  8. Tavolino e seggiolina per lo svezzamento
  9. Sbarra da muro
AMBIENTE DOMESTICO DA 9 A 12 MESI
  1. Materasso sul pavimento
  2. Area in cui cambiare il bebè e riporre i suoi vestiti
  3. Cestino per la spazzatura o la biancheria sporca
  4. Ripiani
  5. Poltrona
  6. Ottomana
  7. Tavolino e seggiolina per lo svezzamento
  8. Sbarra da muro
  9. Cestino dei tesori


Stanze basate sulle illustrazioni di Gianna Gobbi per il corso di formazione per Assistenti all’infanzia AMI.

UNA CASA MONTESSORI VISTA CON GLI OCCHI DI UN NEONATO – L’ESPERIENZA DI ZACH, 16 MESI

Vedremo in che modo la sistemazione della casa è stata d’aiuto al suo sviluppo e gli ha permesso di esplorare il mondo che lo circondava fin dalla nascita (secondo quanto ha immaginato e trascritto sua madre, Pilar Bewley, per il sito Mainly Montessori).

Benvenuti! Entrate pure… mi chiamo Zach e questa è casa mia. Sono nato nella camera dei miei genitori, al piano di sopra, ed è qui che ho trascorso i miei incredibili 16 mesi di vita. Adoro il modo in cui i miei genitori hanno sistemato la casa e vorrei mostrarvi i miei angoli preferiti.


Iniziamo dalla cucina. Quando sono diventato abbastanza forte da aprire i cassetti da solo, mia mamma ha riorganizzato gli spazi: ha spostato tutti i prodotti chimici nell’armadietto del bagno (l’unico armadietto della casa che è dotato di un blocco), ha messo su un ripiano in alto bicchieri e ciotole di vetro perché potessi giocare con il resto delle pentole senza rischiare di rompere qualcosa, e ha riposto le posate in un cassetto basso perché le potessi prendere anche io (ad eccezione dei coltelli affilati ovviamente). Per il resto non ha spostato nulla. All’inizio provavo a prendere alcuni oggetti fragili che c’erano nei cassetti, ma lei mi fermava e mi ripeteva: “No, con questi no” e poi mi mostrava quali cassetti potevo aprire. Ora lo so! Le prime volte mi sono schiacciato le dita nei cassetti più pesanti, ma adesso ho capito come chiuderli senza farmi male.


Accanto alla cucina c’è una credenza di legno in cui tengo i miei giocattoli. La mamma l’ha trovata in un mercatino delle pulci. La adoro, è della misura giusta per me! In una cesta che abbiamo messo per terra tengo le macchinine, e nell’altra le palline. La mamma è convinta che le ceste siano una grande idea e io sono d’accordo con lei! Amo rovesciarle per terra e poi rimettere tutto dentro (o lasciare tutto in disordine, dipende dalle giornate).


Accanto ai giocattoli c’è il mio tavolino per lo svezzamento: è qui che ho mangiato per la prima volta usando una ciotola e un cucchiaio! Quando ho cominciato a usare questa postazione avevo quattro mesi e avevo ancora bisogno di aiuto per stare seduto, mentre adesso alla mamma basta dire “si mangia!” e corro al mio tavolino, sposto la sedia e mi siedo da solo. A volte il mio amico James mangia con me e ci divertiamo un sacco! Il mio papà e la zia Debbie hanno creato questo tavolino usando del compensato che avevamo in cantina e hanno anche costruito una torretta Montessori. L’abbiamo messa in cucina, così posso lavarmi le mani da solo e dare una mano a cucinare. Un giorno spero di essere bravo come loro nel fai-da-te.


Colazione e cena le faccio seduto al tavolo della sala da pranzo, con mamma e papà. Gli altri familiari mi hanno regalato un seggiolone Tripp-Trapp. È bello pensare che tutta la mia famiglia mi stia aiutando a diventare indipendente. Sto imparando a salire e scendere dal seggiolone da solo e adoro poter mangiare con mamma e papà, anche perché la tavola è sempre ben apparecchiata, con tanto di candele. Mi piace mangiare da solo: a volte faccio un pasticcio, ma mi diverto da morire. Ho rotto qualche piatto e un paio di bicchieri, ma mi è servito per impararne il valore. Ora ci sto così attento che sono io ad apparecchiare la tavola all’ora di cena.


Attenti ai gradini. Se volete potete tenervi alla ringhiera bassa che ha fissato papà per aiutarmi a salire e scendere la scala da solo, così potevo andare in bagno e usare il vasino, eccolo. Ne ho un altro al piano di sopra. Ecco la mia biancheria intima pulita e i miei libri. Io e la mamma passiamo un sacco di tempo in questa stanza a leggere, cantare e aspettare che io faccia quello che devo fare. Che si tratti di pipì o pupù, svuoto io il vasino nel water, anche se la mamma muore dalla voglia di farlo al posto mio.


Oh, guardate, fuori dal bagno c’è la ciotola d’acqua del nostro cane. Ogni volta che ci passavo vicino facevo un pasticcio, perché non riuscivo a resistere alla tentazione di rovesciarla. Ma adesso sono più maturo e anzi, se mi accorgo che la ciotola è vuota avviso la mamma che dobbiamo riempirla. La prima volta che ho provato a dirglielo gliel’ho portata e ho detto “agua”. E lei mi ha risposto: “No, in questo momento nella ciotola non c’è dell’acqua”. A volte la mamma è così tonta! Ho insistito e alla fine ha capito cosa volevo dire ed è stata felicissima perché “avevo raggiunto un nuovo livello di consapevolezza”, o almeno così ha detto a papà. Comunque tu lo voglia chiamare, mamma, bisogna dare da bere al cane!


Andiamo di sopra. Attenzione al cancelletto che c’è in fondo alle scale: ora lo usiamo solo per evitare che il cane salga al piano di sopra. Il cancelletto che è in cima alle scale invece lo usiamo ancora, in caso io sia di sopra con la mamma e lei abbia bisogno di assentarsi per qualche minuto per fare la doccia.


Ecco la mia cameretta. È da qualche mese che uso un materasso posto direttamente sul pavimento. All’inizio usavo il materasso della culla, e a me piaceva molto perché dopo il sonnellino (o quando non avevo sonno) ero libero di alzarmi e di esplorare la mia cameretta. Purtroppo mi giro troppo nel sonno, per cui spesso d’inverno finivo per rotolare giù dal letto e prendevo freddo a dormire sul parquet. Così i miei genitori hanno trovato la soluzione: questo perfetto lettino IKEA! Invece di usare le doghe per il loro scopo originario, ovvero sollevare il letto da terra, papà ha trovato il modo di metterle tutto interno al materasso, così non posso rotolare giù. Posso salire e scendere dal letto evitando le sbarre (su un lato non ci sono) oppure provando a scavalcarle, cosa che all’inizio non è stata semplicissima, ma che adesso riesco a fare benissimo. Accanto al letto c’è il mio sgabellino e il mio cesto della biancheria: la mamma mi chiama “piccolo vermetto” perché a volte quando prova a vestirmi mi metto a correre per la stanza mezzo nudo. Però mettere i vestiti sporchi nella cesta delle cose da lavare mi piace un sacco!


Nel bagno di sopra riesco a lavarmi i denti guardandomi allo specchio, perché oltre al vasino (che ho anche nel bagno di sotto) c’è uno sgabellino. In camera dei miei genitori, su un ripiano in basso, ci sono alcuni dei miei giocattoli, così ho qualcosa da fare mentre la mamma si veste. Una volta qui c’era la mia area per il movimento, per cui avevo le mie giostrine, il mio specchio e la mia sbarra da danza classica a cui mi aggrappavo per alzarmi. Adesso abbiamo intenzione di mettere una bella parete d’arrampicata, così posso far venire alla mamma un altro attacco di cuore!


E questo è tutto, amici! Spero che vi sia piaciuto questo tour nella nostra casa Montessori! Grazie di essere venuti e a presto!

TOUR DELLA CASA

Diamo un’occhiata alla casa di Nicole, fondatrice del sito The Kavanaugh Report. Nella sua famiglia ci sono ben quattro bambini: vediamo in che modo è stato organizzato lo spazio per venire incontro alle esigenze di tutti, anche del più piccolo membro della famiglia.

CAMERA DA LETTO

Si tratta di uno spazio sereno e rilassato. Il materasso posto sul pavimento funge da lettino. La pelle di montone sotto alla palestrina diventa una perfetta area per il movimento e sui ripiani in basso si possono disporre le varie attività con cui può mettersi alla prova il piccolo. I quadri, con soggetti naturalistici, sono ad altezza bambino, così che il piccolo possa osservarli nel corso della giornata, mentre in un angolo si trova la poltrona dove la madre lo allatta di notte. La stanza è stata resa a misura di bambino, così da poter essere esplorata in tutta sicurezza.

AREA PER IL MOVIMENTO

Come materassino per il movimento si è usato un tappeto soffice dove il bambino può sgranchirsi le gambe e imparare a conoscere il proprio corpo. Lo specchio gli consente di avere una visione di insieme della sua struttura corporea, oltre che degli eventuali fratellini che si trovano nella sua stessa stanza. Alla parete è attaccata una sbarra da danza classica alla quale il piccolo si potrà aggrappare per alzarsi in piedi, quando arriverà il momento.


Su un ripiano basso si trovano i vari oggetti che il bambino può usare per giocare – nella cesta c’è una palla, una collana di legno, un gioco a incastro e dei libri illustrati.


Lo spazio è reso più accogliente e interessante dalla presenza di una pianta e di un quadretto.


ZONA PRANZO

Per creare uno spazio a misura di bambino dove si possa fare merenda o pranzare bastano un tavolino e una seggiolina. Per rendere l’ambiente più piacevole e curato – oltre al vassoio con caraffa e bicchiere – sono stati aggiunti un vaso di fiori e una tovaglietta di stoffa.

Il tavolo è alto circa 30 cm e la sedia 13 cm, così che i piedi del bambino riescano a toccare terra.


STANZA PER TUTTA LA FAMIGLIA

Questa foto ci mostra in che modo il neonato può entrare a far parte nella nostra vita quotidiana: sdraiato su una pelle di montone a studiare un sonaglino, il piccolo si dedica a esplorare il mondo, ma nel frattempo osserva cosa sta facendo il resto della famiglia. Sullo sfondo si vede lo scaffale su cui sono riposti i libri dei fratellini più grandi, mentre per terra c’è un gioco - alla distanza giusta perché il piccolo possa guardarlo ma non toccarlo.

ZONA IN CUI CAMBIARSI

Gli abiti del bambino sono subito visibili, per cui dopo aver fatto qualche capriccio il piccolo può avvicinarsi all’armadio e mostrarci cosa vorrebbe indossare. Una simile sistemazione serve anche a creare un senso di ordine: una volta che il bambino sarà in grado di vestirsi con maggiore autonomia saprà con certezza dove trovare ogni capo d’abbigliamento. Ricordiamoci che un neonato non ha bisogno di molto e che dobbiamo tenere fuori solo il necessario, facendo il cambio dei vestiti quando non sono più adatti alla stagione o non sono più della giusta misura.


Sul ripiano in alto c’è il cuscino del fasciatoio: usiamolo per cambiare il pannolino al bambino, se necessario appoggiandolo sul pavimento. Quando il piccolo sarà in grado di reggersi in piedi potremo anche cambiarlo in questa posizione, sedendoci noi su uno sgabellino: forse ci vorrà un po’ di pratica, ma in questa posizione il bambino si sentirà meno vulnerabile, capirà di avere il pieno controllo della situazione e farà meno capricci all’idea di doversi far cambiare il pannolino.

Il bebè Montessori
Il bebè Montessori
Simone Davies, Junnifa Uzodike
Crescere il bambino nel primo anno di vita con amore, rispetto ed empatia.Una guida scritta a quattro mani in cui teoria e pratica si uniscono in un libro prezioso per tutti i genitori per applicare i principi Montessori nel primo anno di vita del bambino. Dall’autrice Simone Davies del bestseller Il bambino piccolo Montessori, tradotto in più di 25 paesi, arriva Il bebè Montessori, una guida scritta a quattro mani con la collega educatrice Junnifa Uzodike per applicare i principi Montessori nel primo anno di vita del bambino.Teoria e pratica si uniscono in un libro prezioso per tutti i genitori, ricco di suggerimenti per crescere il bebè con amore, rispetto ed empatia, mantenendo un sorprendente senso di calma e pace interiore.Nel libro si troveranno utili consigli per: sviluppare un sicuro senso di attaccamento stabilire confini chiari favorire lo sviluppo motorio e linguistico del bambino scegliere i giocattoli organizzare la casa, ricreando un ambiente calmo, tranquillo e funzionale per tutta la famiglia Un libro non finisce con l’ultima pagina!Questo titolo si arricchisce di contenuti “extra” digitali. Per consultarli è sufficiente utilizzare il QR code sul retro di copertina. Tanti consigli per mettere in pratica quell’approccio profondamente rispettoso di crescere il bambino, che è il metodo Montessori.Angeline S. Lillard Conosci l’autore Simone Davies è un’insegnante Montessori dell’AMI (Association Montessori Internationale), ed è anche autrice di The Montessori Notebook, il popolare blog e profilo Instagram in cui offre consigli, risponde a domande e organizza laboratori online per i genitori di tutto il mondo.Nata in Australia, vive ad Amsterdam con la sua famiglia, dove organizza corsi genitori-figli nella sua scuola Montessori, la Jacaranda Tree. Junnifa Uzodike è un’insegnante Montessori dell’AMI.Vive in Nigeria con la sua famiglia, dove ha fondato la scuola Fruitful Orchard Montessori, ed è autrice del blog Nduoma, a good life.