APPENDICE B

Parole e libri

Tempo fa chiacchieravo con una nonna ed è saltato fuori che una delle sue preoccupazioni con i nipotini è non riuscire a capire molti dei termini che usano quando parlano di quello che fanno con i loro computer. E dire che è una nonna molto tecnologica, che col computer ci sa fare e lo usa per scrivere e comunicare con la sua vasta schiera di contatti. Eppure la creatività linguistica dei ragazzini ogni volta la spiazza.


Così ho pensato di raccogliere qui due elenchi di parole: uno di nomi di tecnologie digitali e l’altro di neologismi e deformazioni di parole inglesi. Elenchi che non vogliono e non possono essere assolutamente esaustivi, la tecnologia evolve e la creatività dei nostri “nativi digitali” e delle aziende tecnologiche non si ferma certo a quanto riportato in un libro, ma spero possano essere un punto di partenza per dialogare con i nostri abitanti del futuro e capire i loro discorsi.

Un breve lessico tecnologico

Perdonatemi se alcune voci di questo elenco suonano ovvie (chi non conosce Facebook?), ma vorrei giocare sul sicuro. Vi ricordate di quell’indagine del 20161 che aveva scoperto come la stragrande maggioranza degli italiani usa termini legati alla tecnologia senza conoscerne il significato? Ecco, non passiamoci sopra quando troviamo un termine (tecnologico) sconosciuto, non facciamo finta di averlo capito. Chiedere spiegazioni ai figli o nipoti fa bene a loro quanto a noi. Poi esistono i motori di ricerca per trovare il significato di un termine che non conosciamo. In Google possiamo far precedere la parola che cerchiamo da definizione: e ci verrà restituita appunto la definizione del termine. Del resto è quello che ho fatto io compilando questo elenco.


App

Applicazione software. Vengono chiamate così le applicazioni installate sullo smartphone.

Avatar

Ciò che ci rappresenta in un mondo virtuale o un forum. Può essere un’immagine o un modello tridimensionale.

Applicazioni di messaggistica

Non c’è bisogno di presentare WhatsApp, Skype e Discord (simil-Skype per gamer).

Blog

Sito web personale concepito principalmente come contenitore di testo (un diario, per esempio), aggiornabile dal singolo utente in tempo reale grazie a un apposito software.

Browser

Programma tramite il quale si accede e si visualizzano le pagine sul Web. I più noti sono Chrome, Firefox, Safari, Edge.

Cloud o Nuvola

Servizi che vengono eseguiti in modo invisibile su internet (come Netflix o Gmail) oppure spazio di archiviazione remoto che viene utilizzato al posto dello spazio sul proprio dispositivo per salvare i documenti. Con una connessione a internet si può lavorare, divertirsi o accedere ai propri documenti ovunque e da qualsiasi dispositivo.

Coding

L’attività di programmazione informatica. Per una volta il termine è utile a evitare confusione con la parola “programmazione”, che in italiano fa pensare piuttosto ad agende della settimana o a pianificazioni ministeriali.

Console

Computer specializzato per i videogiochi. Non è dotato di tastiera ma di joystick e bottoni specializzati. Normalmente viene collegato al televisore. Esempi sono: PlayStation, Xbox e Nintendo Wii.

Cookie

Letteralmente “biscottino”. Il termine indica un piccolo file di testo, che viene installato da alcuni siti web sul computer del navigatore, che contiene informazioni riguardanti il collegamento al sito (browser utilizzato, ultima connessione, durata della visita, provenienza del visitatore, …). Solitamente i cookie sono del tutto innocui, possono però essere utilizzati per tracciare le mosse dell’utente. I browser hanno però delle impostazioni per limitarne o impedirne l’installazione.

CPU

Central Processing Unit. È il cuore di ogni computer, l’unità che fa i calcoli e coordina tutte le attività delle altre componenti. Una CPU sua volta è composta da più core che sono le vere e proprie unità di calcolo che possono lavorare in parallelo. A seconda del modello, in una CPU ci possono essere da 1 a 12 e fino a 68 core.

Default

Si intendono le impostazioni standard o predefinite, ma anche ciò che avviene normalmente, per esempio: “Il giovedì di default ci sono gli gnocchi”.

Directory

Cartella contenente a sua volta documenti (file) o altre cartelle organizzando così in maniera gerarchica i dati e i documenti. Utilizzando dispositivi mobili invece che i classici computer, questa è una struttura che sta diventando invisibile all’utilizzatore.

Drag and Drop

L’azione di selezionare col mouse un elemento grafico all’interno di un programma e trascinarlo per poi rilasciarlo in qualche altra posizione o su un’altra applicazione.

Emoji

Chi non ha mai usato una faccina in un messaggio di testo? Originariamente dal Giappone, le emoji sono mini immagini o caratteri usati per esprimere come ci sentiamo e a cosa stiamo pensando.

Fibra ottica

Le fibre ottiche sono versioni più potenti dei cavi telefonici. Possono essere utilizzati per inviare informazioni codificate in un fascio di luce lungo un filamento di vetro o plastica. Ogni filo è meno spesso di un decimo di un capello umano, ma può trasportare dati equivalenti a 25.000 chiamate telefoniche.

Formattare

Rendere un supporto magnetico o una chiavetta USB pronti ad accogliere informazioni. Azione da fare con attenzione, perché cancella in maniera irrecuperabile i dati precedentemente contenuti nel supporto.

Geek

Nel gergo del Web, persona che possiede un estremo interesse e una spiccata inclinazione per le nuove tecnologie.

Gigabyte

Un miliardo di caratteri che poi sono circa 284.000 pagine stampate, cioè un migliaio di libri. Su un DVD ce ne stanno 4.7 di gigabyte, su un Blu-ray 25, su una chiavetta USB dagli 8 ai 128 e su un disco esterno 1000. Gigabyte viene abbreviato GB, Giga per i nativi digitali. Multiplo di uso comune è il Terabyte (TB) equivalente a 1000 GB.

GPU

Graphics Processing Unit. Accelera i calcoli che deve svolgere la CPU mettendo a disposizione migliaia di core che lavorano in parallelo, anche se sono più semplici di quelli della CPU.

Hacker

Una persona che utilizza le proprie competenze informatiche per esplorare i dettagli dei sistemi programmabili e sperimenta come estenderne l’utilizzo. Spesso associata a usi impropri o illegali delle tecnologie informatiche.

Icona

Non è quella russa. Piccola immagine che rappresenta un’applicazione o un’operazione. Fa sì che sostituiamo al richiamare alla memoria un nome o un comando il riconoscimento di un’immagine. In inglese: “Recognition instead of recall”.

IMHO

Molto usato nei forum, anche quelli italiani: “In my humble opinion”, a mio modesto parere.

Influencer

Individui con un più o meno ampio seguito di pubblico che hanno la capacità di influenzare i comportamenti di acquisto dei consumatori in ragione del loro carisma e della loro autorevolezza rispetto a determinate tematiche o aree di interesse.

Intelligenza artificiale

Programmi che non seguono uno schema rigido pensato da chi li ha costruiti, ma invece imparano da esempi che vengono loro forniti. Per ora è popolarizzata dagli assistenti vocali come Siri e Alexa.

Internet of Things o Internet delle cose

Una semplice rete di dispositivi che consente a smartphone, frigoriferi e lavatrici di lavorare insieme per semplificarci la vita.

LIM

Lavagna Interattiva Multimediale. Si trova in praticamente tutte le scuole. Permette di proiettare immagini o presentazioni, ma soprattutto permette di interagire con esse.

LOL

Acronimo di “laughing out loud” (“rido/ridendo forte”) o “lots of laughs” (“tante risate”), è un modo di dire diffuso nel gergo del Web e rappresenta una sonora risata. È un termine un po’ desueto.

MP3

Metodo di codifica audio che riduce sostanzialmente la dimensione dei file musicali eliminando quelle parti che l’orecchio non può percepire.

Nerd

Giovane che compensa la scarsa avvenenza e le frustrazioni che ne derivano con una passione ossessiva e una notevole inclinazione per le tecnologie.

Pixel

I punti discreti che compongono un’immagine o che vengono catturati da una macchina fotografica digitale. I produttori tendono ad aumentarne a dismisura il numero, anche se oltre una certa soglia l’occhio non percepisce più differenze. Una foto fatta con la macchina fotografica dello smartphone normalmente si aggira attorno ai 12 milioni di pixel o, come si dice più comunemente, 12 megapixel.

RAM

Random Access Memory. È la memoria di lavoro del computer. Da non confondersi con la memoria di archiviazione, dove sono conservati a lungo termine dati e programmi.

Realtà aumentata

Un mondo virtuale viene sovrapposto al mondo reale attorno all’utente. L’esempio più noto è il videogioco Pokemon Go.

Realtà virtuale

L’utente vive e si muove in un mondo virtuale attraverso l’uso di un visore stereoscopico che gli copre gli occhi isolandolo dalla realtà.

Reti sociali o social

Comunità virtuali di utenti spesso uniti da interessi comuni che interagiscono scambiandosi foto, filmati e testi e votando questi tramite il meccanismo dei “Like” o dei “Mi piace”. Esempi: Instagram, Facebook, Snapchat, TikTok, Twitter.

RTFM

“Leggi quel maledetto manuale!” Detto a chi fa domande senza essersi preso la briga di cercare la risposta nella documentazione. Deriva da “Read The Fu**ing Manual”.

Spam,

Spamming

Il termine è gergale e propriamente non appartiene alla lingua inglese. È un neologismo della telematica che designa l’invio (spesso abbondantissimo) di messaggi di posta elettronica non desiderati, a prescindere dal loro contenuto, che comunque è perlopiù pubblicitario. Il concetto di spamming va comunque esteso al di là dell’ambito della posta elettronica e include anche i messaggi a contenuto pubblicitario lasciati da utenti poco scrupolosi nei forum, nei gruppi di discussione o addirittura nei libri delle firme.

SSD

Solid State Disk. Disco realizzato con una tecnologia senza parti in movimento. Più veloce, ma meno affidabile dei tradizionali dischi magnetici, per fornire memoria di archiviazione, dove sono conservati dati e programmi.

Streaming

a) Meccanismo per ascoltare musica o guardare film online, senza doverli scaricare fisicamente sul proprio computer. b) Presentazione in tempo reale di un giocatore (detto streamer) che gioca a un videogioco. Twitch è il sito d’eccellenza per gli streamer.

Trojan

Cavallo di Troia. Ossia un programma che si presenta sotto mentite spoglie, come gli achei che si introdussero entro le mura di Troia facendo credere ai troiani che il cavallo fosse un omaggio fatto alle divinità. La caratteristica dei cavalli di Troia informatici è che si tratta di software spesso dannosi o tali da mettere il computer in condizione di essere controllato in remoto, che sono però contenuti all’interno di altri programmi oppure presentati come qualcosa che non sono (un gioco, un’applicazione, eccetera).

Tutte le parole con suffisso -ware

Inizialmente erano solo hardware (cose dure: la macchina, i circuiti, …) e software (cose morbide: i programmi e le applicazioni). Poi si sono aggiunte: wetware (cose umide: il cervello), vaporware (cose fumose: applicazioni che promettono tanto ma fanno poco), freeware (cose gratis: programmi gratuiti), spyware (cose spia: programmi che ci spiano), shareware (cose condivise: programma per computer messo a disposizione sulla rete) e tante altre.

Wiki

Pagine web che possono essere modificate da utenti autorizzati senza dover lasciare il browser o dover utilizzare un’applicazione dedicata. La Wiki più famosa è Wikipedia, l’enciclopedia che nasce sul Web e che viene aggiornata dai navigatori stessi.

WYSIWYG

Acronimo che sta per “What you see is what you get”, cioè “Quel che vedi è quel che ottieni”. Espressione entrata in uso per spiegare la proprietà di moderne applicazioni, soprattutto di videoscrittura, di produrre un testo a video che sostanzialmente coincide con quanto andrà in stampa, per cui l’utente vede a video l’aspetto che il documento che sta scrivendo avrà effettivamente quando verrà prodotto.

Neologismi e termini inglesi

Che ci piaccia o no, l’inglese è diventato la lingua franca della tecnologia, per cui è inevitabile che alcuni termini inglesi siano ormai diventati dei termini tecnici, come per esempio: computer, tablet, browser, desktop, laptop, drag and drop, email, hacker, password, PC, touchscreen, file. Altri termini nascono perché non esiste un termine analogo in italiano, come accade per esempio a scansionare o scannerizzare. Purtroppo molti altri termini vengono creati per pigrizia dando così origine all’orrendo Itanglese2. L’unico che possiamo salvare è stampante, sostantivo femminile sconosciuto alla lingua italiana fino al 1970. Pensate se andassimo in giro a dire stampatrice, come sarebbe grammaticalmente più corretto.


Cercare di evitare questi termini non è una difesa a oltranza di parole desuete in nome di una supposta purezza linguistica. Visto che il linguaggio che uso influenza il mio modo di pensare, allora utilizzare termini di cui non conosco il significato rende il mio pensiero più confuso e superficiale, come se già non bastasse la diffusa povertà di vocabolario che ci colpisce.


Ci sono anche altri motivi per evitare queste brutte alternative. Utilizzare il termine italiano ancorché desueto può servire a spiazzare l’avversario in una discussione, ma per me è più importante usarli per resistere a una strisciante colonizzazione culturale. Per esempio, chi si ricorda più che fuseaux è lo stesso di leggings e che si diceva autoscatto e non selfie?


Potrebbe essere una simpatica attività pratica da fare con i figli più grandicelli quella di attaccare un cartellone alla parete dove annotare parole e neologismi che non si conoscono e poi tutti assieme si cercano sul dizionario o in rete e lo si aggiorna.


Ecco il mio elenco con i termini analoghi in italiano:


Apgradare

Aggiornare.

Aplodare/Daunlodare

Caricare/scaricare (qualcosa dalla rete).

Bannare

Bloccare (un utente).

Beccappare

Creare una copia di riserva. Possiamo considerarlo termine tecnico, tanto nessuno si preoccupa di fare copie di riserva, salvo lamentarsi quando perde l’unica copia esistente di qualcosa.

Bloggare

Scrivere articoli su un blog.

Buildare

Costruire, assemblare.

Chattare

Chiacchierare online.

Cliccare

Schiacciare (un tasto o link). Brutto, ma dobbiamo considerarlo termine tecnico derivante dall’inglese “to click”.

Craccare

Piratare. Deriva dal rompere (to crack) la protezione di un programma a pagamento.

Cresciare

Morto oppure terminato. “Il programma è cresciato” può essere tradotto come: “Il programma è terminato”.

Feedback

Commentare, dare una risposta che influenzerà le azioni successive di chi lo ha chiesto.

Forvardare

Inoltrare una mail, ma non solo, inoltrare qualsiasi informazione, numero di telefono o addirittura passare oggetti ricevuti da altri. Esempio: “Faccio arrivare il pacco a casa tua, poi me lo forvardi?”.

Hackerare

Piratare. Bruttissimo neologismo per violare, aggirare le protezioni, per esempio di un video o un’applicazione.

Laggare

Reagire in ritardo. Comune fra i videogiocatori, deriva dal termine inglese “lag”, che indica il ritardo tra le azioni del giocatore e le reazioni dell’applicazione o del gioco.

Like

Mi piace. Certo, messo alla pagina Facebook che annuncia la morte di qualcuno è il sommo del macabro.

Loggarsi

Connettersi dando il proprio nome utente e le corrispondenti credenziali.

Mandatorio

Obbligatorio. Più comunemente fa parte nel gergo aziendale.

Masterizzare

Non ha equivalenti in altre lingue europee e il suo significato sarebbe fuorviante: produrre un “master”, un originale da cui poi si tirano delle copie. Invece si usa per indicare il produrre copie su CD o DVD. Termine che sta cadendo in disuso per colpa delle più pratiche chiavette USB.

Mecciare

Far combaciare. Dall’inglese to match. Più utilizzato nel senso di far iniziare un combattimento che in inglese è: match.

Meilare

Mandare un messaggio tramite posta elettronica a qualcuno. Anche se fra i giovani pochissimi usano la mail.

Monitorare

Controllare. Dall’inglese to monitor.

Nabbo

Principiante o persona inesperta. Deriva per vie misteriose dall’inglese “New Boy”. Nella quasi totalità dei casi viene utilizzato con accezione dispregiativa o comunque in qualche modo offensiva.

Postare

Pubblicare.

Printare

Stampare. Dall’inglese to print. Orrendo.

Resettare

Re-inizializzare, impostare nuovamente. Dall’inglese to reset.

Scannerizzare

Fare una scansione. “Puoi farmi una scansione della tua pagella?”. Non è da usare il doppiamente orrendo “scannare”.

Schedulare

Trovare una collocazione in agenda. Dall’inglese “to schedule”.

Schippare

Saltare, ignorare. Dall’inglese “to skip”.

Scrollare

Scorrere. Ci si riferisce a una schermata da muovere in su o in giù. Dall’inglese “to scroll”.

Selfie

Autoscatto.

Shiftare

Scalare. Suona meglio: “Puoi scalare di un posto a destra?”.

Social

Rete sociale.

Spammare

Inondare di mail o messaggi.

Standby

Pausa. Meglio “Mi sono preso una pausa di riflessione” invece di “Ho messo la mia relazione in standby”. Che, stai insieme a un televisore?

Treshare

Buttare via. Dall’inglese “to trash”.

Troll

Utente di una comunità virtuale, solitamente anonimo, che intralcia il normale svolgimento di una discussione inviando messaggi provocatori, irritanti o fuori tema.

Trollare

Prendersi gioco pubblicamente di qualcuno. Intervenire con commenti deliberatamente provocatori o offensivi in una comunità digitale per istigare reazioni negative da chi è preso di mira o si sente coinvolto.

Twittare e Retwittare

Mandare un messaggio su Twitter. Inoltrare un messaggio Twitter.

Wallpaper

Immagine di sfondo.

Zippare

Comprimere. Non solo file, ma anche oggetti quotidiani. Si usa molto poco perché è una funzionalità che si nasconde nelle applicazioni.

Zummare

Ingrandire/Ridurre.

Letture consigliate

Ho raccolto qui un elenco, assolutamente non esaustivo ma spero utile, di libri che ho trovato utili per approfondire e integrare l’analisi delle tecnologie in famiglia e per soddisfare la curiosità di chi vuol saperne di più sulle idee di Maria Montessori.


Mario Valle, La pedagogia Montessori e le nuove tecnologie, Il leone verde (2017)

Molti dei temi trattati qui sono il proseguimento diretto di quest’altro mio libro, che è stato pensato principalmente per gli insegnanti, ma anche per chiunque sia curioso di cosa le idee di Maria Montessori significano nel mondo tecnologico di oggi.


Mena Senatore, Bambini digitali, Il leone verde (2019)

Diventare consapevoli dei rischi e pericoli fisici, mentali e comportamentali dell’uso da parte dei più piccoli della tecnologia digitale.


Elena Pasquinelli, Come usare il tablet in famiglia, Laterza (2017)

L’autrice valuta in maniera scientifica gli effetti che l’uso quotidiano di tablet, smartphone e computer esercitano su alcune funzioni cognitive fondamentali del nostro cervello per arrivare a un uso consapevole di queste tecnologie.


Nick Bilton, Io vivo nel futuro, Codice Edizioni (2011)

Una bella visione del futuro, molto ottimista. L’autore ci fa vedere come la tecnologia digitale sta plasmando il presente e forgiando il futuro e come cogliere al meglio le opportunità che offre.


Daniele Fedeli (a cura di), Il bambino digitale, Carocci (2011)

Raccoglie vari saggi di esperti per aiutare i genitori a capire come la tecnologia influenza lo sviluppo psicologico dei giovani.


Manfred Spitzer, Demenza digitale, Corbaccio (2019)

Senza computer, smartphone e internet oggi ci sentiamo perduti. Per l’autore questo è segno che stiamo mandando il nostro cervello all’ammasso e lo documenta raccogliendo qui tutto il male e i pericoli della tecnologia digitale.


Juliet B. Schor, Nati per comprare, Apogeo Education (2013)

Un’analisi ben documentata di quello che stanno diventando i nostri figli sotto gli attacchi di un marketing mirato ai consumatori più indifesi, ma è anche un invito a genitori e insegnanti a reagire, perché quel che è in gioco è nientemeno che il benessere emotivo e sociale dei nostri figli.


Alex Soojung-Kim Pang, Dipendenza Digitale, LSWR (2015)

La tecnologia digitale ci ha invaso la vita, ma acquisire la consapevolezza necessaria per metterla al suo posto si può imparando soprattutto dalle filosofie orientali.


Nicholas Carr, Internet ci rende stupidi?, Raffaello Cortina (2011)

La rete ci sta riprogrammando come specie. Riusciamo a esserne consapevoli?


Aldo Cazzullo, Metti via quel cellulare. Un papà. Due figli. Una rivoluzione, Mondadori (2017)

Un dialogo serrato fra l’autore e i suoi figli sui rischi e sulle opportunità del nostro tempo.


Alessandro Baricco, The Game, Einaudi (2018)

L’autore ragiona sull’onnipresente tecnologia digitale e il suo significato tracciandone la storia dalle origini e affidandosi a metafore geografiche rappresentate come mappe di un mondo immaginario.


Giovanni Michele Bianco, Simonetta Tinazzi, Nel Regno di Si Piuh. I personaggi del Regno. Una storia per educare i bambini all’informatica, Terra-Ferma Edizioni (2007)

Purtroppo difficile da trovare e disponibile solo come e-book. Usato con successo in alcune scuole trentine per mostrare che cosa compone un computer.


Sarah-Jayne Blakemore, Inventare se stessi: Cosa succede nel cervello degli adolescenti, Bollati Boringhieri (2018)

Spesso gli adolescenti vengono descritti ricorrendo a luoghi comuni e con una superficialità preoccupante. Tuttavia, il loro comportamento è tale per un motivo. L’autrice, che è una neuroscienziata, ripercorre in questo libro le fasi del viaggio verso l’età adulta dei nostri adolescenti.


Howard Gardner, Katie Davis, Generazione APP, Feltrinelli (2014)

Gli autori cercano di capire che cosa significhi essere app-dipendente rispetto ad app-attivo e in che modo la vita di questa generazione si differenzi da quella che precede l’era digitale.


Giulia Mura, Davide Diamantini, Studenti e Rete, la cassetta degli attrezzi per insegnanti e genitori, AICA, Associazione Italiana per l’Informatica e il Calcolo Automatico (2016)

La “cassetta degli attrezzi” parte dalla rilevazione delle problematiche concrete dei ragazzi delle scuole italiane e offre una descrizione precisa degli scenari più diffusi e delle prime strategie da adottare per evitare che i problemi si acuiscano.


Paolo Gallina, La mente liquida, Edizioni Dedalo (2019)

La struttura del cervello è simile a una materia liquida e viscosa, capace di riplasmarsi. E le macchine che riempiono la nostra quotidianità proprio per questo condizionano, modificano o potenziano il cervello.


Walter Isaacson, Gli innovatori. Storia di chi ha preceduto e accompagnato Steve Jobs nella rivoluzione digitale, Mondadori (2014)

Il computer e internet sono innovazioni fondamentali della nostra epoca, eppure pochi conoscono come sono nati e i nomi dei loro inventori. Questi strumenti sono il frutto dell’incontro e della collaborazione di tante persone diverse, alcune particolarmente intelligenti, altre addirittura geniali.


Grazia H. Fresco (a cura di), Montessori: perché no?, Il leone verde (2017)

Un’introduzione a Maria Montessori e alle sue idee per chi non si accontenta di una presentazione superficiale.


Grazia H. Fresco, Maria Montessori, una storia attuale, Il leone verde (2018)

La biografia di Maria Montessori curata con puntigliosa esattezza dall’autrice ci permette di accostarci alle idee della Dottoressa partendo dalla storia della loro genesi.

Le tecnologie digitali in famiglia
Le tecnologie digitali in famiglia
Mario Valle
Nemiche o alleate? Un approccio Montessori.Come risponde il cervello di un bambino alle sollecitazioni di un mondo tecnologico e che cosa possiamo fare per consentire un uso appropriato dei dispositivi tecnologici? Il mondo dei nostri figli è dominato dalla tecnologia: tablet, smartphone e computer costituiscono ormai parte integrante della loro vita; compito di noi genitori è quello di “prepararli al futuro” e educarli all’uso delle nuove tecnologie. Ma come?Mario Valle, esperto di supercomputer, nel libro Le tecnologie digitali in famiglia si rifà al pensiero di Maria Montessori (grande ammiratrice delle tecnologie del suo tempo e profonda conoscitrice della mente del bambino) per provare a delineare questo futuro: come risponde il cervello di un bambino alle sollecitazioni di un mondo tecnologico e che cosa possiamo fare per consentire un uso appropriato di questi dispositivi?Non si tratta, quindi, di demonizzare o idolatrare la tecnologia, ma di analizzare il presente per prepararsi al futuro. A questo punto si impone una riflessione: la civiltà ha dato all’uomo, per mezzo delle macchine, un potere molto superiore a quello che gli era proprio ma, perché l’opera della civiltà si sviluppi, bisogna anche che l’uomo si sviluppi. Il male che affligge la nostra epoca viene dallo squilibrio originato dalla differenza di ritmo secondo il quale si sono evoluti l’uomo e la macchina: la macchina è andata avanti con grande velocità mentre l’uomo è rimasto indietro. Così l’uomo vive sotto la dipendenza della macchina, mentre dovrebbe essere lui a dominarla.Maria Montessori, Dall’infanzia all’adolescenza Conosci l’autore Mario Valle lavora da oltre trent’anni nei campi più disparati della scienza e dal 2003 è al Centro Svizzero di Calcolo Scientifico (CSCS) di Lugano, a stretto contatto con scienziati e ricercatori, utilizzando quotidianamente supercomputer e tecnologie di punta.Tramite suo figlio, che ha frequentato una scuola Montessori, si è avvicinato a questo mondo e si è appassionato alla concreta scientificità delle idee della Dottoressa Montessori. Ora studia e approfondisce questi temi e condivide le sue riflessioni in pubblicazioni, corsi e presentazioni pubbliche.