CAPITOLO 7

D come DELICATEZZA

Giammai attratti dalle sue grazie affascinanti dobbiamo aggredirlo con le nostre carezze… mai respingere i loro slanci affettuosi ma corrispondervi con delicatezza e sincera devozione.1

Dimensione rara, la delicatezza. Quasi una specie in via di estinzione. Appannaggio di pochi eletti: poeti, artisti, anime antiche. Ha la leggerezza di un soffio, la dolcezza di una stilla di miele, la lentezza saggia della terra. Non si apprende sui libri, non si studia a scuola. Si possiede, per diritto di nascita. Fa di una donna una dama, di un uomo un cavaliere.


Rende il tocco una magia, lo sguardo un dono, il sorriso un incanto, la parola un balsamo, una benedizione.


Lieve come un volo di farfalla, eppur potente, compie miracoli inattesi: apre porte e serrature bloccate, scioglie nodi intricati, ridà il respiro, chiama, sì, chiama alla vita.


Non urla, sussurra sottovoce; non prende, sfiora solamente. Bussa alla porta, attende, aspetta con pazienza, osserva, scruta. Non tira, non spinge, ma accompagna. Discreta, silenziosa, ma sempre attenta. Nulla le sfugge, tutto le appartiene, perché tutto a lei si dona.


Se ne va, per le strade della vita, solitaria e raminga, alla ricerca, struggente, di anime affini.


Dimensione rara la delicatezza, eppure così importante, soprattutto con i bambini. Con i neonati è addirittura essenziale, imprescindibile direi. La vita appena sbocciata è tenera come un germoglio e basta poco per farle male. Il tocco dev’essere lieve e mai imposto. In modo particolare con i piccoli prematuri. “Posso?”, dovrebbe essere la domanda preliminare. Perché anche una carezza o un bacio possono essere invasivi se non richiesti, se non graditi. I bambini non amano le moine né le smancerie. Compito dell’adulto è essere disponibile, ricettivo, aperto. Compito dell’adulto è accogliere lo slancio affettuoso e ricambiarlo, ma senza imporlo.


Una presenza discreta, “devota” direbbe Maria Montessori, ovverosia “consacrata” al bambino; una presenza attenta che osserva e risponde ai bisogni dei piccoli, anziché cercare di colmare i suoi. Una presenza delicata, leggera come ala di farfalla, che sfiora appena, accarezza e se ne va…

“Questo è il nostro dovere nei confronti del bambino: gettare un raggio di luce e proseguire il nostro cammino” diceva Maria: ce lo ricorderemo mai?

Alfabeto Montessori
Alfabeto Montessori
Elena Balsamo
Le parole che possono cambiare il mondo.Dialogo a due voci e riflessioni per comprendere gli aspetti più importanti, innovativi e meno conosciuti del pensiero e della visione di Maria Montessori. Un dialogo a due voci, in cui il registro poetico di Elena Balsamo si alterna a quello più tecnico-pedagogico di Maria Montessori.Alfabeto Montessori è un libro di riflessioni, quasi “meditazioni quotidiane”, per comprendere gli aspetti più importanti, innovativi e meno conosciuti del pensiero e della visione di Maria Montessori, ma soprattutto per riuscire a stabilire con lei quel contatto spirituale che era solita realizzare con il bambino e il suo auditorio. I genitori non sono i costruttori del bambino, ma i suoi custodi. Essi devono proteggerlo e curarlo in un senso profondo, come chi assume una missione sacra.Maria Montessori, Il segreto dell’infanzia L’ebook di questo libro è certificato dalla Fondazione Libri Italiani Accessibili (LIA) come accessibili da parte di persone cieche e ipovedenti. Conosci l’autore Elena Balsamo, specialista in puericultura, si occupa di pratiche di maternage e lavora a sostegno della coppia madre-bambino nei periodi della gravidanza, del parto e dell'allattamento.Esperta di pedagogia Montessori, svolge attività di formazione per genitori e operatori in ambito educativo e sanitario.