CAPITOLO 4

B come BAMBINO

Miglioriamo dunque l’umanità cominciando dal bambino.1

Il bambino è un Maestro. Questa è la verità che cerco di indicare e questo è il fatto verso il quale punta il mio dito. Questa non è una mia idea. Questa è una scoperta. Se io vedessi che la gente smettesse di guardare me e guardasse questo fatto, io potrei morire in pace.2


Il bambino solo può rivelarci i segreti della vita dell’uomo spirituale.3

Farsi interprete del bambino: ecco il compito, pienamente realizzato, a cui Maria Montessori ha dedicato la vita intera. Ecco ciò a cui puntava il suo dito: “non guardate me, guardate il bambino!”, ella andava dicendo.


Ma ancora oggi si continua purtroppo a rivolgere più spesso lo sguardo verso la sua figura che verso l’obiettivo da lei indicato: questo bambino che arriva tra noi come un ospite, giunto da lontano, dopo un lungo viaggio e si ritrova all’improvviso in una terra straniera, su un pianeta in cui tutto è nuovo e difficile per lui e ha pertanto bisogno di essere accolto e accompagnato con dolcezza. Questo bambino che fa da ponte tra la Terra e il Cielo, per ricordarci da dove veniamo e dove un giorno ritorneremo, che ci indica la strada verso Casa perché è da lì, dal Centro, che lui è giunto. Questo bambino, ancora spesso così incompreso nella sua parte più autentica, “questo bambino incompreso nella sua parte divina”4, che chiede solo di essere amato e capito.

Questo bambino, lei diceva, è un Maestro, un maestro spirituale, un maestro d’amore. Sì perché ci insegna qualità e virtù dell’anima che noi adulti spesso abbiamo dimenticato: la trasparenza, la sincerità, la fiducia, la spontaneità, l’entusiasmo, il senso dello stupore e della meraviglia, la capacità di essere sempre nel momento presente, di gioire senza motivo e di amare in modo incondizionato. Oggi noi sappiamo, grazie al lavoro di Bert Hellinger con le costellazioni familiari, che un bambino ama a tal punto i suoi genitori da essere disposto a morire per loro, a dare la sua vita nella illusoria speranza di salvarli. Quale amore più grande di questo?

Il bambino è una sorgente d’amore. Quando lo si tocca, si tocca l’amore.5

C’è un bellissimo brano di Maria Montessori in cui parla del bambino che la sera per dormire vuole i genitori vicino: quante volte i genitori si sentono infastiditi per questa richiesta dei loro figli? Pensano che non sia giusto accontentare il bambino perché altrimenti finiranno per viziarlo e dovranno rinunciare alla loro libertà. Eppure sentite cosa dice Maria a questo proposito: “L’adulto passa accanto a questo mistico amore senza riconoscerlo: ma badate, quel piccino che vi ama crescerà e scomparirà. Chi vi amerà come lui? Chi vi chiamerà andando a letto, dicendo affettuosamente ‘Stai qui con me’ anziché dire con indifferenza ‘Buonanotte’? Chi desidererà altrettanto ardentemente starci vicino mentre mangiamo soltanto per guardarci? Noi ci difendiamo da quell’amore e non ne troveremo mai un altro uguale!”.6


Sì, il bambino può veramente insegnarci ad amare. Questa creatura piccola nel corpo ma grande nell’anima è un incomparabile maestro per chi ha occhi da osservare e orecchie da intendere.


Il bambino, da sempre visto come essere debole e inerme, è invece portatore di una forza immensa, di un fuoco interiore e di una luce che potrebbe illuminare il mondo se solo l’adulto ignaro e inconsapevole non la reprimesse e la spegnesse a poco a poco con i suoi condizionamenti e i suoi pregiudizi.

Non solo ogni bambino ha dentro di sé una grande forza creativa, un fuoco che brucia con fierezza e una luce che brilla luminosa, ha anche una missione. Nulla in natura è fatto senza scopo, senza una missione da compiere. E anche il bambino, che è lo stesso in qualsiasi parte del mondo e in tutti i tempi, ne ha una. La missione del bambino è di costruire l’uomo, ogni uomo, tutti gli esseri umani.7

Che grande responsabilità dunque per l’adulto nell’accompagnarlo in questo arduo cammino! Si tratta di proteggere il virgulto dal vento e dalla tempesta, di concimare il terreno in cui affondano le sue radici, di togliere le erbacce che lo soffocano e gli impediscono di espandersi e sbocciare. Occorre essere dei bravi giardinieri, attenti e accorti, per far sì che il seme diventi germoglio e poi, chissà, un albero maestoso o un fiore profumato.


Ma il bambino ha anche un altro compito: quello di “spingere l’umanità adulta a un livello superiore”, sì perché, ci ricorda Maria, “i bimbi ci portano verso un più alto livello spirituale”8, cioè ci rendono un po’ migliori di quello che siamo, se solo abbiamo la pazienza e l’umiltà di ascoltarli.


E sono anche “la via certa per raggiungere l’unità fra gli uomini, nel mondo”9 perché non c’è nulla come l’amore e l’interesse per i bambini che possa unire individui diversissimi tra loro per nazionalità, estrazione sociale, professione o credo religioso, come dimostrato dalla presenza ai corsi della Montessori di persone provenienti da ogni parte del pianeta, che giungevano numerosissime per ascoltarla parlare del bambino.


Il bambino dunque come “forza spirituale universale e sorgente d’amore”: una visione, questa di Maria Montessori, ben diversa da quella dei suoi tempi che, in ambito medico, vedeva in lui poco più che un tubo digerente da nutrire o, in ambito pedagogico, lo voleva un vaso vuoto da riempire! Ecco perché si dice che quella montessoriana fu una sorta di rivoluzione copernicana: un modo del tutto nuovo di guardare al bambino, come individuo fin dal primo istante di vita, con i suoi diritti, le sue competenze, le sue immense e meravigliose potenzialità.


Maria, che tanto amava il bambino, vide in lui ciò che ad altri era precluso: ella seppe scoprire i segreti della sua anima, territorio delicato e ignoto in cui solo a pochi eletti è dato avventurarsi, a coloro cioè che sanno percorrerlo scalzi e in punta di piedi.


Seguiamo le sue orme, partiamo da lì, ricominciamo dal bambino, se vogliamo costruire un mondo nuovo di uomini nuovi.

Alfabeto Montessori
Alfabeto Montessori
Elena Balsamo
Le parole che possono cambiare il mondo.Dialogo a due voci e riflessioni per comprendere gli aspetti più importanti, innovativi e meno conosciuti del pensiero e della visione di Maria Montessori. Un dialogo a due voci, in cui il registro poetico di Elena Balsamo si alterna a quello più tecnico-pedagogico di Maria Montessori.Alfabeto Montessori è un libro di riflessioni, quasi “meditazioni quotidiane”, per comprendere gli aspetti più importanti, innovativi e meno conosciuti del pensiero e della visione di Maria Montessori, ma soprattutto per riuscire a stabilire con lei quel contatto spirituale che era solita realizzare con il bambino e il suo auditorio. I genitori non sono i costruttori del bambino, ma i suoi custodi. Essi devono proteggerlo e curarlo in un senso profondo, come chi assume una missione sacra.Maria Montessori, Il segreto dell’infanzia L’ebook di questo libro è certificato dalla Fondazione Libri Italiani Accessibili (LIA) come accessibili da parte di persone cieche e ipovedenti. Conosci l’autore Elena Balsamo, specialista in puericultura, si occupa di pratiche di maternage e lavora a sostegno della coppia madre-bambino nei periodi della gravidanza, del parto e dell'allattamento.Esperta di pedagogia Montessori, svolge attività di formazione per genitori e operatori in ambito educativo e sanitario.