CAPITOLO 32

S come SILENZIO

Il silenzio dispone l’anima dell’essere immobile a qualcosa di speciale, in altre parole il silenzio non ci lascia come eravamo prima. Questo qualcosa di speciale non è certo un’acquisizione culturale. Tutti i pensatori e i mistici ricercano il silenzio perché esso predispone all’atteggiamento interiore della meditazione. Come un bell’ambiente, con luce, colore, profumo può avere un’influenza sull’ispirazione poetica, così il silenzio ci dà sopra ogni altra cosa la sorpresa di possedere dentro di noi qualcosa che non sapevamo di avere, la spiritualità, e il bambino piccolo tende a sentire questa vita interiore, perché lui è per eccellenza l’essere interiore. Nessun dubbio quindi che il bambino che ha sperimentato ciò non è più lo stesso bambino, ma un’anima in attesa di qualcosa.1

Per cominciare vi racconterò una storia: è dagli Anziani del popolo che ho sentito narrarla, molto, molto tempo fa, e così come mi è stata raccontata, ora io la regalo a voi.


Tutto ciò che è proviene dal Grande Mistero, dal Grande Vuoto pieno di Silenzio. È da lì che hanno avuto origine il buio e la luce, il giorno e la notte, il caldo e il freddo, il sopra e il sotto, il dentro e il fuori, ma è dai sogni del Grande Spirito che è nato tutto ciò che vi sta nel mezzo: l’alba e il crepuscolo, il tiepido e il bollente e tutte le sfumature dei colori dell’arcobaleno.


Quando, all’inizio dei tempi, il Grande Spirito cominciò a sognare ben presto il Vuoto fu pieno dei suoi sogni, ma così pieno che non c’era più posto per nient’altro.


Il Silenzio a gran voce reclamò il suo spazio e, poiché è dal Silenzio che tutto ciò che è proviene, il Grande Spirito dovette accontentarlo.


Fu così che trasformò i suoi sogni in canti e li gettò nel mondo. Ogni essere umano che nasceva ne ricevette uno che ospitò nel centro del suo cuore.


Era un canto di luce, un canto d’amore, un canto di speranza, un canto di gioia: ogni uomo e ogni donna se lo portava dentro senza saperlo, finché, a forza di camminare per le strade della vita, un giorno il canto gli erompeva dentro e si spargeva nel mondo in scintillii dorati, in briciole d’azzurro. Allora il Grande Spirito gioiva perché il mondo risuonava di canzoni e ogni canto era uno dei suoi sogni.


E quando ogni canto fu cantato e ogni sogno fu sognato fino in fondo, allora e solo allora poté far ritorno al Grande Vuoto pieno di Silenzio, dove nasce e proviene tutto ciò che è.


Grande è la parola, più grande ancora il silenzio. È dal silenzio infatti che nasce ogni parola. Il silenzio è matrice, utero gravido di parole non ancora nate. È nel silenzio che si incrociano gli sguardi, è nel silenzio che il tocco parla e racconta.


Il silenzio è spazio che accoglie, capiente, è un vuoto-pieno, terreno fertile di migliaia di semi. E nel silenzio, sempre, nasce l’incontro: iotu, tu-io, noi due insieme, ponte gettato tra due sponde, a volte traballante come di liane intrecciate strette.


Il silenzio abbraccia e contiene, avvolge e protegge chi si abbandona a lui senza paura. Ma chi soffre lo trasforma in muro, muro del pianto contro cui sbattere la testa. Chi è nel dolore sprofonda nel suo vuoto perché non sa, non sente, che il silenzio è pieno: è pieno di parole. Il silenzio è la voce del Grande Mistero.


I bambini hanno bisogno di silenzio. In questo mondo così pieno di frastuono, di rumori assordanti, di inutili schiamazzi, i bambini hanno bisogno più che mai di silenzio. Di pause tra un suono e l’altro, tra un respiro e quello successivo. Perché è lì, in quel luogo, che ci si trova: perché quello spazio così piccolo, così inosservato, è il luogo dell’Essenza. Stare lì, in sacro raccoglimento, ci trasforma, non ci lascia più come prima. Il bambino, appena arrivato dalla Fonte, lo conosce bene questo spazio, perché lui è Essenza, “è per eccellenza l’essere interiore”.


Allora offriamogli questa possibilità, attraverso il silenzio, la calma e la quiete, di sentirsi a casa nella sua interiorità: non potremmo fargli dono più bello e più prezioso. È come dargli le fondamenta su cui costruire la sua casa: una dimora solida, che resiste al vento e alle intemperie, perché poggia sulla roccia del proprio Sé.


Quindi educhiamo, o meglio ancora e prima, educhiamoci al silenzio: scopriremo, come ci ha insegnato Maria, “di possedere dentro di noi qualcosa che non sapevamo di avere”.

Il canto del silenzio

Quando ogni parola

ha cessato di essere

solo il silenzio rimane

nudo

al di là delle cose

È allora che puoi udire

Il suo canto

e inebriarti

del suo profumo

Alfabeto Montessori
Alfabeto Montessori
Elena Balsamo
Le parole che possono cambiare il mondo.Dialogo a due voci e riflessioni per comprendere gli aspetti più importanti, innovativi e meno conosciuti del pensiero e della visione di Maria Montessori. Un dialogo a due voci, in cui il registro poetico di Elena Balsamo si alterna a quello più tecnico-pedagogico di Maria Montessori.Alfabeto Montessori è un libro di riflessioni, quasi “meditazioni quotidiane”, per comprendere gli aspetti più importanti, innovativi e meno conosciuti del pensiero e della visione di Maria Montessori, ma soprattutto per riuscire a stabilire con lei quel contatto spirituale che era solita realizzare con il bambino e il suo auditorio. I genitori non sono i costruttori del bambino, ma i suoi custodi. Essi devono proteggerlo e curarlo in un senso profondo, come chi assume una missione sacra.Maria Montessori, Il segreto dell’infanzia L’ebook di questo libro è certificato dalla Fondazione Libri Italiani Accessibili (LIA) come accessibili da parte di persone cieche e ipovedenti. Conosci l’autore Elena Balsamo, specialista in puericultura, si occupa di pratiche di maternage e lavora a sostegno della coppia madre-bambino nei periodi della gravidanza, del parto e dell'allattamento.Esperta di pedagogia Montessori, svolge attività di formazione per genitori e operatori in ambito educativo e sanitario.