SECONDA PARTE - L'introduzione di cibi solidi e semisolidi

21. E se si strozza?

di Franco De Luca

È la frase con cui le mamme a Roma esprimono la legittima paura che i loro bambini soffochino a causa di pezzetti di cibo finiti nelle vie respiratorie.


Effettivamente, come indicato nelle “Linee di indirizzo per la prevenzione del soffocamento da cibo in età pediatrica”1, il soffocamento da corpo estraneo rappresenta un problema rilevante di salute pubblica: esso costituisce una delle principali cause di morte nei bambini di età inferiore ai 3 anni.


Viene stimato che, in Europa, ogni anno, 500 bambini muoiano soffocati. In Italia, vengono ricoverati circa 1000 bambini all’anno, ma si ritiene che il fenomeno del soffocamento sia 50 e 80 volte superiore a quello dei ricoveri.


Il cibo rappresenta circa il 50% delle cause da soffocamento, in particolare: gli ossicini di pollo, le lische di pesce, noccioline e semi. Tuttavia gli episodi più seri e spesso fatali sono causati da alimenti come i wurstel o altri di consistenza e forma simili.


Tutti gli esperti concordano sul fatto che gli alimenti pericolosi condividono particolari caratteristiche di dimensioni, forma e consistenza. Per quanto riguarda le dimensioni, gli alimenti piccoli (per esempio, noccioline e semi) rischiano di finire nelle vie respiratorie prima che il bambino riesca a morderli, quelli troppo grandi (per esempio, grossi pezzi di frutta e verdura cruda) sono difficili da gestire durante la masticazione. La forma tonda (per esempio, ciliegie e uva) e quella cilindrica (per esempio, wurstel e carote) sono le forme più pericolose poiché, se aspirati, questi cibi possono bloccarsi nell’ipofaringe ostruendo completamente il passaggio dell’aria. Le consistenze più pericolose, con differenti meccanismi, sono quella dura, quella appiccicosa (per esempio, burro d’arachidi), quella fibrosa (per esempio, sedano) e quella comprimibile (per esempio, wurstel e marshmallow).

Circa la metà di questi incidenti si verificano in presenza di un adulto.

Ciò dimostra la scarsa conoscenza da parte di genitori, nonni ed educatori su questo tema.


Le linee di indirizzo indicate dal ministero della Salute affermano che sia possibile offrire al bambino gli alimenti pericolosi (a parte poche eccezioni) se opportunamente preparati, in modo tale da minimizzare il rischio di soffocamento.


Oltre alle indicazioni per la preparazione degli alimenti, le linee di indirizzo riportano semplici regole comportamentali da osservare quando il bambino mangia al fine di garantire un pasto sicuro.


È infine raccomandabile che le famiglie e gli adulti responsabili della supervisione del bambino acquisiscano conoscenze e competenze sulle manovre di disostruzione e sulla rianimazione cardiopolmonare.

Principali regole per un pasto sicuro

Tab. 3 – Preparazione degli alimenti. L’elenco non intende essere esaustivo, ma intende fornire una serie di esempi di alimenti pericolosi. L’attenzione deve essere estesa a tutti gli alimenti con le medesime caratteristiche di quelli elencati.

Alimenti pericolosi (categorie principali)

Età fino a quando si deve evitare l’alimento

Preparazione raccomandata

Alimenti di forma tondeggiante (uva, ciliegie, olive, mozzarelline, pomodorini)

 

Tagliare in pezzi piccoli (circa 5 mm). Prestare attenzione nel rimuovere i semi e i noccioli.

Alimenti di forma cilindrica (wurstel, salsicce, carote)

 

Tagliare prima in lunghezza (a listarelle) e poi in pezzi più piccoli (circa 5 mm), MAI a rondelle. Prestare attenzione nel rimuovere eventuali budelli o bucce.

Arachidi, semi e frutta a guscio

4/5 anni

Se comunque somministrati, tritare finemente o ridurre in farina.

Cereali in chicchi (orzo, mais, grano) e musli

 

Tritare finemente / Utilizzare i cereali sotto forma di farina anziché in chicchi interi (dopo l’anno i bambini non dovrebbero più mangiare farine).

Frutta disidratata (uvette)

 

Mettere a bagno / Ammorbidire e tagliare finemente

Alimenti che si rompono in pezzi duri e taglienti (es. cracker e biscotti di consistenza molto dura)

 

Ridurre in farina / Sbriciolare (dopo l’anno i bambini non dovrebbero più mangiare farine).

Burro di arachidi e altri alimenti della stessa consistenza

 

Spalmare uno strato sottile sul pane.

Pezzi di frutta e verdura cruda, o solo parzialmente cotta, con consistenza dura (es. mela) e/o fibrosa (es. sedano, ananas)

 

Cuocere fino a quando raggiungono una consistenza morbida o grattugiare finemente. Prestare attenzione nel rimuovere eventuali semi, noccioli, filamenti e bucce.

Verdure a foglia

 

Cuocere fino a quando raggiungono una consistenza morbida e tritare finemente. Qualora fossero consumate crude, sminuzzare finemente. Prestare attenzione nel rimuovere filamenti e nervature.

Carne, pesce

 

Cuocere fino a quando diventano morbidi e poi tagliare in pezzi piccoli. Prestare attenzione nel rimuovere nervature e filamenti, gli ossicini dalla carne, le lische dal pesce.

Salumi, prosciutto

 

Tagliare in pezzi piccoli (massimo 1 cm) da somministrare singolarmente.

Legumi (fagioli, piselli)

 

Cuocere fino a quando sono abbastanza morbidi da poterli schiacciare con una forchetta.

Formaggi a pasta filata

 

Tagliare finemente.

Alimenti che contengono frutta secca, disidratata, cereali in chicchi (es. pane, biscotti)

 

Tritare finemente o ridurre in farina.

Caramelle dure e gommose, gelatine, marshmallow, gomme da masticare, popcorn, sfoglie di patate fritte croccanti (e snack simili)

4/5 anni

 


Tab. 4 – Regole comportamentali.

Il bambino deve mangiare a tavola, seduto con la schiena dritta.

Il bambino non deve mangiare mentre gioca, è distratto dalla TV o da videogiochi, corre o si trova in un veicolo in movimento (es. automobile).

Creare un ambiente rilassato e tranquillo.

Evitare distrazioni e non dare alimenti al bambino mentre sta piangendo o ridendo.

Incoraggiare il bambino a mangiare lentamente, a fare bocconi piccoli e a masticare bene prima di deglutire.

Mai lasciare il bambino da solo mentre sta mangiando.

Dare al bambino alimenti appropriati al suo livello di sviluppo.

Non dare alimenti difficili da masticare o inappropriati al grado di maturazione del bambino.

Aiutami a mangiare da solo!
Aiutami a mangiare da solo!
Centro Nascita Montessori
L’alimentazione dei bambini da 0 a 3 anni.Quali preziosi consigli darebbe Maria Montessori sull’alimentazione dei bambini?Una guida per rendere il momento del pasto un’occasione per aiutare i più piccoli a “fare da soli”. Quali preziosi consigli darebbe Maria Montessori a genitori e operatori della prima infanzia sull’alimentazione dei bambini?Quali suggerimenti per facilitare l’introduzione del cibo complementare e far sì che i più piccoli vivano questo momento come un piacere, piuttosto che un dovere?L’osservazione e il rispetto delle competenze e dei tempi di ciascun bambino dovrebbe essere la norma anche a tavola. Aiutami a mangiare da solo!, curato dal pediatra Franco De Luca, partendo dalle linee guida dell’OMS e dalle raccomandazioni delle più importanti società scientifiche pediatriche, raccoglie i contributi degli operatori del Centro Nascita Montessori e vuole essere una guida per tutti coloro che credono che il momento del pasto sia un’occasione per aiutare il bambino a “fare da solo” e scoprire il piacere dell’esperienza sensoriale che deriva dal gusto e dal piacere di mangiare. La madre che imbocca il bambino senza compiere lo sforzo per insegnargli a tenere il cucchiaio non lo sta educando, lo tratta come un fantoccio. Insegnare a mangiare, a lavarsi, a vestirsi è un lavoro ben più difficile che imboccarlo, lavarlo e vestirlo.Maria Montessori, Educazione alla libertà Conosci l’autore Il Centro Nascita Montessori di Roma si occupa di ricerca sullo sviluppo e sul mondo relazionale del bambino nei primi anni di vita, organizza corsi di formazione per operatori della prima infanzia e promuove la cultura di una buona nascita, accompagnando le coppie verso il nuovo ruolo genitoriale. L’operato del Centro è guidato dal pensiero montessoriano, in un costante confronto di idee, eventi ed esperienze a livello nazionale e internazionale. Franco De Luca ha svolto l’attività di Pediatra di Comunità dal 1978 presso il consultorio familiare di Campagnano di Roma, dove, dal 2012 al 2016, è stato Direttore dell’Unità Operativa Complessa “Tutela Salute della Donna e Medicina Preventiva in età evolutiva”.Attualmente in pensione, affianca alla libera professione l’impegno nella promozione, protezione e sostegno dell’allattamento al seno, come formatore e tutor valutatore per l’UNICEF delle iniziative Comunità e ospedali Amici dei bambini. Dal 2003 è presidente del Centro Nascita Montessori.