SECONDA PARTE - L'introduzione di cibi solidi e semisolidi

19. Migliorare il proprio stile alimentare
fa bene alla salute di piccoli e grandi

di Angela Giusti e Francesca Zambri

Il momento dell’alimentazione complementare, quando cioè i bambini assumono altri cibi oltre al latte materno, è un’occasione preziosa per rivedere lo stile alimentare di tutta la famiglia, soprattutto in questo periodo storico in cui l’alimentazione mediterranea tradizionale si sta perdendo.


Secondo i dati del sistema di sorveglianza “Okkio alla Salute”1 dell’Istituto Superiore di Sanità, i bambini in età scolare tra 6 e 10 anni più in sovrappeso e obesi d’Europa sono gli italiani, in particolare nelle regioni del sud. Questo dato è espressione di un’evoluzione sociale e culturale e di strategie di marketing che hanno un impatto forte e negativo sulla salute dei bambini e dell’intera popolazione.


Oggi più che mai sarebbe necessario rimettere in discussione le nostre scelte alimentari per l’impatto che hanno sulla nostra salute e sull’ambiente; alla luce delle attuali raccomandazioni, probabilmente tutti noi dovremmo rivedere in qualche misura quello che mangiamo. Ciò che ogni famiglia potrebbe fare da subito a beneficio di grandi e piccini è una riduzione del sale, dello zucchero e dei prodotti raffinati in generale; dovremmo poi consumare maggiori quantità di legumi, almeno due porzioni di frutta e tre di verdura ogni giorno.


Chi ha già figli grandicelli sa che i bambini abituati al consumo di legumi, verdura e frutta sin dall’inizio dell’alimentazione complementare, li mangiano senza difficoltà, con gusto e manifestando le proprie preferenze. In questo modo anche la loro autonomia e capacità di autoregolarsi viene stimolata dando all’alimentazione responsiva, basata su questi presupposti, la connotazione montessoriana dell’aiutami a fare da solo.


Quale che sia la scelta della famiglia, è importante per i genitori potersi confrontare con i professionisti esperti di nutrizione e di salute dei bambini che operano nel nostro Sistema Sanitario Nazionale. Quello che i genitori si aspettano è un atteggiamento rispettoso delle proprie scelte, la possibilità di porre domande senza sentirsi giudicati e una guida verso l’autonomia (“aiutami a fare da solo”) nella gestione di un aspetto così importante come l’alimentazione dei propri bambini e bambine. In fondo, chi ama i propri figli più dei genitori? E chi, più di loro, ne conosce i bisogni e le preferenze?


Va poi ricordato che il cibo è un fenomeno culturale, e sia la preparazione che il consumo possono diventare piacevoli momenti di relazione e convivialità, anche nei ritmi frenetici che caratterizzano lo stile di vita occidentale dei nostri giorni. Il momento in cui inizia l’alimentazione complementare può essere un’occasione anche per recuperare spazi e tempi per mangiare insieme, osservare e assecondare i tempi dei bambini e delle bambine e il loro normale interesse verso il cibo della famiglia, investire nella propria competenza di genitori anche grazie al sostegno di chi, esperto di nutrizione, può dare indicazioni per promuovere lo sviluppo e la salute dei bambini in crescita secondo lo stile alimentare preferito da ogni famiglia.

Aiutami a mangiare da solo!
Aiutami a mangiare da solo!
Centro Nascita Montessori
L’alimentazione dei bambini da 0 a 3 anni.Quali preziosi consigli darebbe Maria Montessori sull’alimentazione dei bambini?Una guida per rendere il momento del pasto un’occasione per aiutare i più piccoli a “fare da soli”. Quali preziosi consigli darebbe Maria Montessori a genitori e operatori della prima infanzia sull’alimentazione dei bambini?Quali suggerimenti per facilitare l’introduzione del cibo complementare e far sì che i più piccoli vivano questo momento come un piacere, piuttosto che un dovere?L’osservazione e il rispetto delle competenze e dei tempi di ciascun bambino dovrebbe essere la norma anche a tavola. Aiutami a mangiare da solo!, curato dal pediatra Franco De Luca, partendo dalle linee guida dell’OMS e dalle raccomandazioni delle più importanti società scientifiche pediatriche, raccoglie i contributi degli operatori del Centro Nascita Montessori e vuole essere una guida per tutti coloro che credono che il momento del pasto sia un’occasione per aiutare il bambino a “fare da solo” e scoprire il piacere dell’esperienza sensoriale che deriva dal gusto e dal piacere di mangiare. La madre che imbocca il bambino senza compiere lo sforzo per insegnargli a tenere il cucchiaio non lo sta educando, lo tratta come un fantoccio. Insegnare a mangiare, a lavarsi, a vestirsi è un lavoro ben più difficile che imboccarlo, lavarlo e vestirlo.Maria Montessori, Educazione alla libertà Conosci l’autore Il Centro Nascita Montessori di Roma si occupa di ricerca sullo sviluppo e sul mondo relazionale del bambino nei primi anni di vita, organizza corsi di formazione per operatori della prima infanzia e promuove la cultura di una buona nascita, accompagnando le coppie verso il nuovo ruolo genitoriale. L’operato del Centro è guidato dal pensiero montessoriano, in un costante confronto di idee, eventi ed esperienze a livello nazionale e internazionale. Franco De Luca ha svolto l’attività di Pediatra di Comunità dal 1978 presso il consultorio familiare di Campagnano di Roma, dove, dal 2012 al 2016, è stato Direttore dell’Unità Operativa Complessa “Tutela Salute della Donna e Medicina Preventiva in età evolutiva”.Attualmente in pensione, affianca alla libera professione l’impegno nella promozione, protezione e sostegno dell’allattamento al seno, come formatore e tutor valutatore per l’UNICEF delle iniziative Comunità e ospedali Amici dei bambini. Dal 2003 è presidente del Centro Nascita Montessori.