Abbiamo visto quindi che l’inizio dello svezzamento si colloca in un periodo compreso tra la fine del 6° e l’8°-9° mese, tenendo conto delle competenze anatomo-funzionali, neurofunzionali e relazionali di ciascun bambino.
L’OMS/UNICEF raccomandano di proseguire l’allattamento al seno fino a 2 anni e oltre, se la mamma e il bambino lo desiderano. È un’affermazione che spesso fa sobbalzare molti “esperti” di infanzia, preoccupati che un allattamento così prolungato possa nuocere al bambino, specialmente sul piano psicologico, rafforzando la dipendenza dalla mamma e rallentando il suo percorso verso la non dipendenza/indipendenza.
Ho seguito e seguo moltissimi bambini che, pur frequentando il Nido, dormendo a volte a casa dei nonni, avendo una vita sociale ricca e indipendente dalla madre, continuano a prendere latte materno quando ne hanno la possibilità e la voglia.
Le comuni, e a volte ricorrenti, infiammazioni delle vie respiratorie e dell’apparato digerente sono molto più frequenti nei loro coetanei totalmente svezzati: ce lo confermano molte evidenze scientifiche e l’esperienza quotidiana di tanti genitori e pediatri.
A Natural Age of Weaning1 (“l’età naturale per togliere il seno”) tiene conto dei seguenti parametri:
- età della comparsa dei molari definitivi;
- rapporto tra la durata della gestazione e la fine dell’allattamento;
- età in cui il bambino triplica il peso alla nascita;
- età in cui il bambino raggiunge 1/3 del peso definitivo dell’adulto;
- età dello svezzamento e raggiungimento della maturità sessuale;
- maturità del sistema immunitario.