e dopo?

Gli anni a venire?

Montessori sviluppò un quadro generale dello sviluppo del bambino da 0 a 24 anni, fondato sulle sue osservazioni scientifiche. Lo chiamava i quattro piani di sviluppo.

Potrebbe sorprenderci il fatto che considerasse lo sviluppo fino a 24 anni. Le attuali ricerche sul cervello dimostrano che la corteccia prefrontale (l’area preposta alle decisioni razionali e al controllo del comportamento sociale) continua il suo sviluppo proprio per un tempo simile, di poco più di vent’anni. Più di cento anni dopo, la ricerca sul cervello conferma quanto osservato da Montessori.

In ogni piano di sviluppo, ciascuno della durata di sei anni, Montessori riconobbe similitudini nello sviluppo fisico, psicologico e comportamentale.

Vediamo cosa ci aspetta dopo i primi anni.
Prima infanzia (da 0 a 6 anni): il primo piano di sviluppo
Il proposito di questi primi sei anni è quello della conquista di un’indipendenza fisica e biologica dal genitore. Si tratta di un periodo di solito molto instabile per l’enorme portata del cambiamento che ha luogo in questo lasso di tempo.

Il bambino attraversa significative trasformazioni fisiche: da neonato del tutto dipendente da un adulto, a bambino capace di camminare, parlare, mangiare da solo.

Andare verso l’indipendenza significa anche voler talvolta stare accanto al genitore e altre spingerlo via o voler fare tutto da solo, una sorta di crisi di indipendenza. Il bambino fa anche molte prove per testare e capire il mondo che lo circonda.

Anche la mente assorbente è attiva in tutto questo periodo, e il bambino è in grado di assorbire tutte le informazioni attorno a lui come una spugna. Nei primi tre anni di questo ciclo (0-3 anni) assorbe l’informazione in modo del tutto inconscio e senza sforzo, appunto con una mente assorbente inconscia. Nei secondi tre anni (3-6 anni) il bambino impara in modo consapevole, con la mente assorbente conscia.

Cosa significa in pratica? Il bambino passa da un semplice adattamento e accettazione del mondo che lo circonda (0-3 anni), al chiedere perché e come (3-6 anni). Vuole capire tutto quello che ha assimilato nei primi tre anni. Subisce anche il fascino delle altre culture e adora le mappe del mondo, le bandiere e la morfologia geografica. Può mostrare anche interesse nella lettura, nella scrittura e nell’aritmetica, con l’uso di materiali pratici di apprendimento.

In questo piano di sviluppo si apprende attraverso i sensi, anche nell’utero. Da 0 a 3 anni si usano tutti i sensi per esplorare il mondo attorno. Da 3 a 6 anni si iniziano a classificare le sensazioni, come grande e piccolo, duro e morbido, ruvido e liscio o forte e piano.

In questo periodo il bambino si concentra sulla realtà: capisce molto facilmente il mondo che vede attorno a sé ed è affascinato dal funzionamento delle cose. Il gioco di immaginazione può emergere verso i due anni e mezzo quando cerca di capire il mondo che lo circonda giocando, per esempio, al negozio o alla famiglia.

È anche il periodo in cui getta le fondamenta della propria personalità, la sua esperienza in questi primi anni forgerà grandemente ciò che sarà da adulto.

Stiamo davvero piantando dei semi…
Seconda parte dell’infanzia (da 6 a 12 anni): il secondo piano di sviluppo
Se il bambino nel primo piano di sviluppo lavorava sull’indipendenza fisica e biologica, nel secondo lavora sull’indipendenza mentale. È spinto a conoscere tutto e a esplorare la ragione dietro ogni cosa, non più solo assorbendo le informazioni.

Inizia a sviluppare un pensiero indipendente sul mondo che lo circonda e a dar vita a un suo senso morale. Inizia a esplorare le zone grigie: “È giusto o sbagliato?”, “È equo o iniquo?”

Esplora il mondo con l’immaginazione, capace di capire la storia e proiettare le idee nel futuro. È anche un’età collaborativa in cui ama lavorare in grandi gruppi su grandi tavoli o sul pavimento.

Non vi è una crescita molto rapida in questo periodo, farà forse piacere ai genitori sapere che si tratta di un momento di maggiore stabilità in cui il bambino è meno esplosivo.
Le fondamenta sono già state gettate nei primi sei anni se abbiamo stabilito dei chiari limiti; nel secondo piano di sviluppo nostro figlio capisce l’esistenza dei limiti e non ha più bisogno di sfidarli ogni volta.

Lo stelo cresce alto e forte…
Adolescenza (da 12 a 18 anni): il terzo piano di sviluppo
L’adolescenza ha molto in comune con il primo piano, dunque Montessori sarebbe stata d’accordo con quei genitori che pensano che adolescenti e bambini piccoli siano molto simili.

Si è di nuovo in un periodo di enorme cambiamento fisico e psicologico con l’arrivo della pubertà. Se il bambino procedeva verso l’indipendenza fisica dal genitore, l’adolescente lavora sull’indipendenza sociale e la separazione dalla famiglia. C’è una lotta fra il voler talvolta essere parte della famiglia e tal altra indipendente da essa: un’altra crisi di indipendenza, stavolta di natura sociale.

Gli adolescenti adorano condividere con gli altri le proprie idee e i propri ideali, soprattutto i modi in cui cambierebbero il mondo (incluso lo sviluppo della politica sociale). È interessante vedere come Montessori avesse osservato che in realtà l’adolescente non è molto propenso al lavoro intellettuale in questo periodo, in un momento in cui invece le scuole tradizionali di solito diventano più intellettuali.

Montessori propose invece una Erdkinder, o scuola fattoria, come contesto di apprendimento ideale per un adolescente, luogo in cui avrebbe imparato lavorando la terra, vendendone i prodotti al mercato e immaginando il proprio posto in un gruppo sociale. Esistono scuole Montessori nelle città, conosciute come “compromessi urbani”, dove si cerca di applicare principi simili in un contesto cittadino.

Voglio aggiungere qui una nota personale per dire che la pubertà e l’adolescenza non devono far paura. Ho scoperto che avere due adolescenti per casa è un piacere, e sono persone adorabili con cui trascorrere del tempo.

Foglie e gemme si dispiegano, approssimandosi alla maturità…
Maturità (dai 18 ai 24 anni). Il quarto piano di sviluppo
Montessori ha detto che se tutto è stato fatto nei primi tre piani di sviluppo, il quarto va da sé. Si riferiva al lavoro di questo piano come allo sviluppo di un’indipendenza morale e spirituale.

Questi giovani adulti vogliono soprattutto restituire alla società, per esempio attraverso il volontariato o i Corpi di Pace. Andranno magari all’università e si uniranno alla forza lavoro.

Come nel secondo piano di sviluppo, si tratta di un periodo più stabile e il giovane adulto ha una mente logica e raziocinante. È impegnato a esplorare in profondità aree di interesse nel lavoro e nello studio.

E il suo cervello è quasi del tutto formato.

La pianta è cresciuta del tutto, bisognosa ancora di cure e attenzioni, ma ora del tutto indipendente da noi.

IL BAMBINO PICCOLO MONTESSORI
IL BAMBINO PICCOLO MONTESSORI
Simone Davies
Crescere un essere umano curioso e responsabile.La guida per trasformare la vita con i bambini piccoli in momenti ricchi di curiosità, apprendimento, rispetto e scoperta.Con centinaia di idee pratiche. È ora di cambiare il modo in cui guardiamo ai bambini piccoli.Utilizzando i principi educativi di Maria Montessori, Simone Davies ci mostra come trasformare la vita con i vivacissimi bambini piccoli in momenti appaganti per tutti e ricchi di curiosità, apprendimento, rispetto e scoperta.Con centinaia di idee pratiche per ogni aspetto della vita con i piccoli, il libro Il bambino piccolo Montessori vi spiegherà come: mantenere la compostezza quando vostro figlio non ci riesce e stabilire limiti con amore e rispetto; organizzare la casa e liberarsi del caos; creare attività Montessori adatte a bambini da uno a tre anni; crescere bambini curiosi e desiderosi di imparare, che amino esplorare il mondo che li circonda; vedere il mondo attraverso gli occhi del bambino piccolo e restarne sorpresi e deliziati. Spero che gli insegnamenti della mia bisnonna trovino il modo di entrare in ogni famiglia attraverso questo bellissimo libro, fonte di ispirazione e ricco di consigli pratici.Carolina Montessori Conosci l’autore Simone Davies è un’insegnante Montessori dell’AMI (Association Montessori Internationale), ed è anche autrice di The Montessori Notebook, il popolare blog e profilo Instagram in cui offre consigli, risponde a domande e organizza laboratori online per i genitori di tutto il mondo.Nata in Australia, vive ad Amsterdam con la sua famiglia, dove organizza corsi genitori-figli nella sua scuola Montessori, la Jacaranda Tree.