essere adulto

Essere onesti

I bambini imparano di più guardandoci che non sentendosi dire come devono comportarsi. Per questo è desiderabile offrire un modello di onestà ai propri figli.
Vogliamo che imparino che essere onesti è un valore importante nella nostra famiglia.
Niente bugie bianche.

Direi che molti credono di essere onesti, tuttavia le bugie bianche sono molto comuni:
  • “Di’ che sono al telefono” (quando non vogliamo parlare con qualcuno)

  • “Cosa penso del tuo taglio di capelli? È fantastico!” (quando non lo pensiamo affatto)

  • “Non ho soldi con me” (a una persona che chiede soldi per la strada)


Potremmo dire, invece:
  • a una chiamata indesiderata: “Sono stanco/a ora, posso richiamarti domani?/puoi mandarmi una e-mail?

  • su un nuovo taglio di capelli: “Mi sembri molto soddisfatto/a di questo taglio!”

  • a una persona per strada: “Non oggi, buona fortuna!” o “Posso comprarle della frutta?”

È davvero difficile essere gentili e onesti, ma è qualcosa su cui sforzarsi di essere un esempio.

ASSUMERSI LA RESPONSABILITÀ DELLA PROPRIA VITA E DELLE PROPRIE SCELTE

Molte sono le cose difficili e gravose della vita che non possiamo cambiare, ma possiamo riconoscere che alcuni mal di testa della vita sono il risultato di scelte fatte.

Se scegliamo di vivere in una casa con il giardino, sappiamo che sarà necessaria una manutenzione. Se invece scegliamo di vivere in una città cosmopolita, significherà che gli affitti sono alti. Se invece volessimo un’educazione non tradizionale per i nostri figli, ci costerebbe dei soldi. Non dobbiamo cambiare le nostre scelte; siamo in realtà fortunati anche solo a poter scegliere su queste cose. Si tratta di sentirci responsabili per averle fatte.

È anche importante far vedere ai bambini come si accetta la responsabilità delle nostre scelte di vita, commentando ad alta voce quando si incappa in qualche genere di frustrazione: “Il treno è di nuovo in ritardo! Sono grata per il fatto di vivere in una città con il trasporto pubblico, ma non mi sento molto paziente oggi! La prossima volta sarà meglio uscire prima!”. Possiamo osservarci con neutralità e, prese certe distanze, calmarci e riconsiderare la prospettiva.

Potremmo liberarci di tutti i “devo” della nostra esistenza, per fare solo ciò che scegliamo di fare. “Dovrei stirare le magliette”, “Dovrei preparare la cena ai bambini”, “Dovrei richiamarla”, “Dovrei prestare più attenzione ai miei figli”. Potrebbe sembrare che stia consigliando di non preparare la cena e non prestare attenzione ai bambini; sto invece osservando che cuciniamo perché vogliamo che i nostri figli mangino un pasto nutriente fatto in casa, è una nostra scelta. Sto dicendo che prestiamo attenzione ai bambini perché vogliamo che crescano sentendosi sicuri e accettati, anche questa è una nostra scelta.

Ogni volta che diciamo “Dovrei”, possiamo pensare a quanto sia importante per noi quella cosa. Altrimenti possiamo essere creativi e cambiare; e le cose che non possiamo cambiare, potrebbero esser viste come occasioni per essere creativi. Se lavoriamo a tempo pieno, possiamo applicare queste idee nel fine settimana, durante i pasti, al momento del bagno o quando bisogna uscire di casa la mattina. Se non possiamo permetterci una scuola che offra la sistemazione perfetta, possiamo trovarne una che si sposi con i nostri valori familiari, e se anche questo non è possibile, possiamo continuare ad applicare i principi descritti in questo libro alla nostra vita quotidiana.

Possiamo pensare a cosa sia importante e preservarlo; quando siamo i padroni della nostra vita e delle nostre scelte stiamo indirizzando la barca che è la nostra vita anziché tirare il cordame alla cieca per contrastare la tempesta.

IMPARARE DAGLI ERRORI

Quando commettiamo un errore è facile biasimare qualcun altro o qualcos’altro. Per esempio, nostro figlio ci ha fatto diventare matti e abbiamo perso la pazienza, oppure la mappa non era chiara e abbiamo sbagliato strada. Proprio come ci prendiamo la responsabilità delle nostre scelte, così dobbiamo fare con gli errori. Ci saranno giorni in cui non saremo molto pazienti, in cui faremo cose sbagliate, in cui ci comporteremo in modo da deludere nostro figlio, il nostro partner, noi stessi.

Fare errori significa avere l’opportunità di chiedere scusa e di pensare a come avremmo potuto comportarci in modo diverso. Posso sempre dire a mio figlio (o a chiunque altro):
Mi dispiace, scusa, non avrei dovuto… avrei invece potuto dire/fare…”, il che offre a nostro figlio un esempio ben più convincente e profondo che non il biasimo verso qualcun altro. Egli vedrà che si può imparare dai propri errori e gli dimostrerà che cerchiamo sempre di fare la scelta più gentile, e che nessuno, neppure i suoi genitori, è perfetto.

APPREZZARE IL PUNTO IN CUI SI È

Potremmo essere talmente impegnati a migliorare le cose da dimenticare di riflettere sul presente. So che dimentico di riconoscere e accettare il punto in cui mi trovo in questo preciso momento della mia vita, mentre mi sforzo di imparare di più e di essere un esempio migliore per mio figlio.

Dimentichiamo spesso di dirci: Sono abbastanza, faccio del mio meglio.

Mi piace immaginare che siamo tutti bicchieri d’acqua già pieni. Anziché guardare agli altri perché riempiano il nostro bicchiere (il partner, i figli, il lavoro), siamo già completi così come siamo.

Questo mi dà un immenso senso di sollievo. Non significa che smetterò di imparare e di migliorare, ma solo che mi sento bene con la me stessa di oggi; significa che sento di poter essere di più per le persone nella mia vita, inclusi i miei figli.

Mi piace anche pensare ai bambini come bicchieri pieni; fanno del loro meglio in quei piccoli corpicini in cui si trovano oggi e noi possiamo sostenerli senza sentirci frustrati o essere arrabbiati con loro.

AUTOCONSAPEVOLEZZA

Essere genitori in questo modo richiede una quantità crescente di autoconsapevolezza.
Nella formazione Montessori, questa è parte dell’auto-osservazione.

Abbiamo bisogno di riconoscere quando i nostri limiti stanno per essere messi alla prova e trovare un modo per affermarli, con gentilezza e chiarezza. Se lasciamo che una situazione peggiori, e noi ci irritiamo, è quasi impossibile intervenire con calma e fornire una guida chiara.

Va bene avere dei limiti, fa parte dell’essere consapevoli di noi stessi e dei nostri bisogni, da bilanciare con i bisogni dei nostri figli e degli altri familiari (si veda il capitolo 9 per il lavoro da fare insieme agli altri).

Quando ci accorgiamo che ci stiamo innervosendo, possiamo osservarci. I problemi dei nostri figli stanno diventando i nostri? Sta affiorando qualcosa di noi che non ci piace?

Possiamo fare un passo indietro per dare uno sguardo obiettivo alla situazione o scrivere per rifletterci in seguito, quando saremo calmi. Possiamo essere compassionevoli con noi stessi e capire quali dei nostri bisogni non siano soddisfatti (per esempio bisogno di contatto emotivo o di qualcuno che si prenda cura di noi) e immaginare modi per soddisfare quei bisogni.

Poi possiamo tornare ad essere la guida, il leader sicuro di sé, la roccia di cui nostro figlio ha bisogno.

ESERCITARSI SEMPRE

Tutte le idee del libro richiedono pratica. Essere in un certo modo con nostro figlio è come imparare una nuova lingua e ha bisogno di moltissimo esercizio. Io mi esercito ancora, eppure i miei figli stanno diventando giovani adulti, e lavoro da anni come maestra Montessori.

Ma diventa più facile e naturale ogni giorno di più.
Il bambino che si sviluppa armoniosamente e l’adulto che si migliora al suo fianco sono un quadretto davvero entusiasmante e attraente… è il tesoro di cui si ha bisogno oggi - aiutare il bambino a diventare indipendente da noi e a farsi la sua strada da solo, ricevendo in cambio i suoi doni di speranza e di luce.

Dr. Maria Montessori, Educazione e pace

IN PRATICA
  1. Cosa ci fa stare in equilibrio durante il giorno? Siamo felici? I nostri bisogni sono soddisfatti?
  2. Possiamo essere più presenti? Rallentare?
  3. Possiamo passare dall’essere il capo o lo schiavo di nostro figlio all’essere una guida?
  4. Possiamo farci aiutare dalla nostra casa per risparmiarci un po’ di lavoro?
  5. Biasimiamo gli altri per le situazioni della nostra vita? Riusciamo a prenderci la responsabilità delle nostre scelte? O a cambiarle?
  6. Riusciamo ad apprezzare il punto in cui ci troviamo oggi?







Il bambino piccolo Montessori
Il bambino piccolo Montessori
Simone Davies
Crescere un essere umano curioso e responsabile.La guida per trasformare la vita con i bambini piccoli in momenti ricchi di curiosità, apprendimento, rispetto e scoperta.Con centinaia di idee pratiche. È ora di cambiare il modo in cui guardiamo ai bambini piccoli.Utilizzando i principi educativi di Maria Montessori, Simone Davies ci mostra come trasformare la vita con i vivacissimi bambini piccoli in momenti appaganti per tutti e ricchi di curiosità, apprendimento, rispetto e scoperta.Con centinaia di idee pratiche per ogni aspetto della vita con i piccoli, il libro Il bambino piccolo Montessori vi spiegherà come: mantenere la compostezza quando vostro figlio non ci riesce e stabilire limiti con amore e rispetto; organizzare la casa e liberarsi del caos; creare attività Montessori adatte a bambini da uno a tre anni; crescere bambini curiosi e desiderosi di imparare, che amino esplorare il mondo che li circonda; vedere il mondo attraverso gli occhi del bambino piccolo e restarne sorpresi e deliziati. Spero che gli insegnamenti della mia bisnonna trovino il modo di entrare in ogni famiglia attraverso questo bellissimo libro, fonte di ispirazione e ricco di consigli pratici.Carolina Montessori Conosci l’autore Simone Davies è un’insegnante Montessori dell’AMI (Association Montessori Internationale), ed è anche autrice di The Montessori Notebook, il popolare blog e profilo Instagram in cui offre consigli, risponde a domande e organizza laboratori online per i genitori di tutto il mondo.Nata in Australia, vive ad Amsterdam con la sua famiglia, dove organizza corsi genitori-figli nella sua scuola Montessori, la Jacaranda Tree.