terza parte

Quando il bambino è
appiccicoso

Alcuni bambini non vogliono giocare da soli, non vorrebbero che lasciassimo la stanza neppure per andare in bagno. E più spazio vorremmo per noi, più il bambino diventerà appiccicoso. Possono esserci molte ragioni per questo:
  • il temperamento del bambino; alcuni preferiscono la sicurezza della compagnia del genitore

  • un viaggio, un cambio nella routine, una malattia, un cambiamento nella situazione lavorativa, un nuovo fratellino; questi grossi cambiamenti possono rendere il bambino diffidente

  • la nostra attenzione è altrove, per esempio stiamo cucinando o scrivendo una e-mail

  • non riesce a cavarsela da solo perché non ha le capacità o non ha accesso a ciò che gli serve, oppure fa affidamento sull’adulto che faccia le cose al suo posto

È normale che il bambino ai primi passi abbia bisogno della supervisione dell’adulto, e che non possa giocare da solo per ore. È anche importante star bene insieme, ma se nostro figlio è sempre attaccato alle nostre gambe o vuole essere preso in braccio tutto il tempo, possiamo aiutarlo a giocare da solo per periodi più lunghi.
  • Per prima cosa, possiamo giocare insieme a lui, poi giocare un po’ meno e osservare di più. Lasciate che sia lui a condurre il gioco; col tempo resteremo seduti un po’ in disparte mentre lo guardiamo giocare.

  • Diamogli tutta la nostra attenzione e poi andiamo via per un momento, dicendogli che stiamo andando in cucina a mettere su il bollitore, oppure a caricare la lavatrice o cose simili. Torniamo subito, poi allontaniamoci di nuovo per fare una tazza di tè o qualche altro lavoretto e poi torniamo subito. Questo li abituerà a vederci andar via e tornare.

  • Quando vuole stare con noi, non sentiamoci irritati ma magri rendiamo la cosa un po’ noiosa. Per esempio, potremmo chiacchierare con un altro genitore a una festa di compleanno mentre il bambino resta con noi, e quando si sentirà pronto si unirà da solo agli altri bambini.

Fate le cose insieme
Coinvolgiamolo nella vita di tutti i giorni, scopriremo che crescendo inizierà a giocare con maggiore indipendenza, ma nel frattempo possiamo apprezzare il fatto che voglia trascorrere del tempo con noi.
  • Usiamo una scaletta perché ci possa aiutare in cucina.

  • Facciamogli premere i pulsanti della lavatrice.

  • Diamogli le calze da appaiare mentre facciamo il bucato, e così via.

  • Potrebbe dire: “Mamma lo fa”. Diamogli un piccolo aiuto e poi ritraiamoci per vedere se riesce a fare il resto da solo; all’inizio gli restiamo vicino per farlo sentire sicuro e protetto.

Comprendere il bambino
  • Guardiamo le cose dalla sua prospettiva e diamo riconoscimento ai suoi sentimenti.
    Anziché dire: “Non preoccuparti, andrà tutto bene!” offriamo comprensione: “Questa cosa ti fa paura?”. Il che non vuol dire che dobbiamo essere noi a risolvere il problema, lasciamo solo che sappia che lo capiamo.

  • Riempiamo il suo serbatoio emotivo. Iniziare la giornata con lunghe coccole e leggendo libri può riempire il serbatoio emotivo del bambino prima che la giornata diventi frenetica, e quando inizia a diventare piagnucoloso, anziché cercare più spazio, offriamogli delle coccole per aiutarlo a ritrovare l’equilibrio.

  • Il “linguaggio d’amore” del bambino potrebbe consistere nell’essere toccato o nel trascorrere del tempo insieme a noi. In questo caso avrà bisogno di moltissimo contatto per sentirsi amato (per approfondire questo tema si veda Gary Chapman, I 5 linguaggi dell’amore).

  • Un bambino introverso potrebbe sentirsi sopraffatto in gruppo; all’inizio potrebbe preferire restare con noi o magari potremmo anche andare via prima per adeguarci ai suoi bisogni.

Farlo sentire protetto
  • Se andiamo in un posto nuovo, facciamogli fare un piccolo giro del luogo per farlo sentire orientato.

  • Diciamogli sempre dove stiamo andando anziché sgattaiolare via: “Vado solo al bagno, torno fra due minuti”. Il bambino potrebbe piangere, ma col tempo inizierà ad aver fiducia che torneremo quando diciamo di farlo.

  • Può essere d’aiuto arrivare un po’ prima alle feste o alle attività di gruppo; alcuni bambini si sentono intimoriti a dover camminare in una stanza già piena di bambini indaffarati.

Mi piace pensare alle esplorazioni dei nostri bambini come ai petali di un fiore, con noi al centro. All’inizio le loro escursioni saranno piccole, gattonando fino all’altro lato della stanza e tornando indietro; man mano che la loro indipendenza cresce cammineranno andando più distanti e poi torneranno indietro, poi andranno a scuola e torneranno a casa e, un giorno, usciranno in bici per andare alla scuola superiore e ritorneranno la sera a casa cercando un contatto con noi.

Se sono appiccicosi, possiamo aiutarli a sentirsi abbastanza sicuri da esplorare; con gradualità andranno più lontano ed esploreranno più a lungo prima di tornare sempre alla base, da noi. Anche se oggi i miei figli sono adolescenti, io sono ancora un campo base importante da cui ripartire ogni volta per esplorare sempre più lontano.

IL BAMBINO PICCOLO MONTESSORI
IL BAMBINO PICCOLO MONTESSORI
Simone Davies
Crescere un essere umano curioso e responsabile.La guida per trasformare la vita con i bambini piccoli in momenti ricchi di curiosità, apprendimento, rispetto e scoperta.Con centinaia di idee pratiche. È ora di cambiare il modo in cui guardiamo ai bambini piccoli.Utilizzando i principi educativi di Maria Montessori, Simone Davies ci mostra come trasformare la vita con i vivacissimi bambini piccoli in momenti appaganti per tutti e ricchi di curiosità, apprendimento, rispetto e scoperta.Con centinaia di idee pratiche per ogni aspetto della vita con i piccoli, il libro Il bambino piccolo Montessori vi spiegherà come: mantenere la compostezza quando vostro figlio non ci riesce e stabilire limiti con amore e rispetto; organizzare la casa e liberarsi del caos; creare attività Montessori adatte a bambini da uno a tre anni; crescere bambini curiosi e desiderosi di imparare, che amino esplorare il mondo che li circonda; vedere il mondo attraverso gli occhi del bambino piccolo e restarne sorpresi e deliziati. Spero che gli insegnamenti della mia bisnonna trovino il modo di entrare in ogni famiglia attraverso questo bellissimo libro, fonte di ispirazione e ricco di consigli pratici.Carolina Montessori Conosci l’autore Simone Davies è un’insegnante Montessori dell’AMI (Association Montessori Internationale), ed è anche autrice di The Montessori Notebook, il popolare blog e profilo Instagram in cui offre consigli, risponde a domande e organizza laboratori online per i genitori di tutto il mondo.Nata in Australia, vive ad Amsterdam con la sua famiglia, dove organizza corsi genitori-figli nella sua scuola Montessori, la Jacaranda Tree.