prima parte

Rituali

I rituali in famiglia possono essere usati per segnare momenti e creare ricordi. Nei momenti speciali durante l’anno potremmo desiderare di dar vita a un rituale per eventi come:
  • compleanni

  • festività

  • uscite, creazioni manuali e cibi stagionali

  • vacanze

  • rituali del fine settimana, come andare al parco il venerdì pomeriggio o preparare colazioni speciali la domenica mattina

Col tempo questi rituali diverranno familiari anche al bambino, qualcosa per cui trepidare, e saranno spesso le cose che ricorderanno di più dell’infanzia. Proprio come amano la prevedibilità dei ritmi quotidiani, così i bambini piccoli adorano sapere cosa aspettarsi da questi eventi.

Se i genitori provengono da ambienti, culture e nazionalità diverse, è un’opportunità per immaginare un modo originale e unico di festeggiare le proprie origini e creare nuove e speciali tradizioni familiari.

I rituali possono riguardare il cibo, le canzoni, le persone con cui festeggiare, o le cose da fare, come gli addobbi stagionali.

Nella scuola Montessori creiamo una festa speciale per il compleanno dei bambini.
Ciascun bambino fa un giro attorno a una rappresentazione del sole un numero di volte pari al numero di anni dalla sua nascita. È un modo concreto di mostrare il trascorrere del tempo e la nostra relazione con il sole dalla prospettiva della terra.

Da bambina sapevo sempre quale cibo sarebbe stato preparato per i nostri compleanni in giardino, e i giochi che sarebbero stati fatti. L’estate significava manghi e ciliegie in quantità, restare in costume tutto il giorno, correre scalzi sull’erba (e riempirmi i piedi di bindi-eye, quelle orribili erbe spinose che crescono sui prati australiani). Ripensarci mi fa venire una nostalgia tremenda ora, anche dei bindi-eyes.

Alla fine dell’anno qui ad Amsterdam, la nostra famiglia segue molte tradizioni.
Il primo dicembre allestiamo un calendario dell’avvento fatto in casa nel quale nascondo piccoli bigliettini con qualcosa di divertente da fare ogni giorno, come andare a spasso la sera a vedere gli addobbi luminosi, cuocere biscotti o fare lavoretti. Il 5 dicembre festeggiamo Sinterklaas (San Nicola) con la tradizione olandese di scrivere poesie e farci sorprese a vicenda. Poi sarà la volta di Hanukkah, in cui accendiamo candele e cantiamo Maoz Tzur”. Il giorno di Natale ci scambiamo regali e facciamo un pranzo di famiglia.
In tutte adottiamo un basso profilo, non dispendioso e non troppo elaborato. L’enfasi è sullo stare insieme anziché sul dover dare a ogni momento una perfezione impeccabile.

Per uno sguardo approfondito ad alcuni dei rituali e delle tradizioni familiari, raccomando la lettura di The Creative family di Amanda Blake Soule.

VESTIRSI E USCIRE

Vestirsi e uscire non dev’essere una battaglia, possiamo invece seguire il principio per cui guidiamo il bambino e troviamo modi per lavorare con lui, anziché minacciarlo o corromperlo.

Anche vestirsi può essere un momento di unione con il bambino, persino se siamo genitori che lavorano fuori casa.

Tipi di vestiti
Appena il bambino inizia a fare le cose da solo (“Io faccio!”) cercate vestiti facili da indossare, che possa mettersi da solo o con poco aiuto.

Buone scelte:
  • pantaloncini corti e pantaloni con elastico in vita che possano tirare su senza far uso di zip o bottoni

  • magliette con aperture larghe per la testa (o un automatico sulla spalla per aprirle di più)

  • scarpe con il velcro o fibbie (più facili dei lacci) oppure scarpe che si infilano senza allacciature


Evitare:
  • vestiti lunghi, difficili da indossare e che impediscono i movimenti

  • tute, che sono difficili da indossare da soli

  • jeans stretti o altri vestiti stretti

Un luogo per ogni cosa e ogni cosa al suo posto
Come abbiamo visto nel capitolo 4, possiamo sistemare le nostre case in modi che rendano più semplice la vita a tutti. Quando c’è un posto per ogni cosa, allora tutto è più in ordine e facile da trovare. È difficile che ci si ritrovi alla disperata e frenetica ricerca di un guanto o una scarpa mancanti.
Per esempio, nell’ingresso è utile avere:
  • ganci per appendere cappotti e sciarpe

  • cesto per guanti e cappelli

  • ripostiglio per le scarpe

  • un luogo per sedersi mentre ci infiliamo e ci togliamo le scarpe

Con questa preparazione, l’area diventa attraente e funzionale quando si deve uscire (e anche quando si deve rientrare). Ci saranno meno “Dov’è l’altra scarpa?” e più “Oggi preferisci mettere le scarpe nere o quelle blu?”. Anziché una partenza caotica, può essere un’opportunità per lavorare insieme e creare un’unione.
Imparare a fare da soli
Non dimenticate che possiamo anche prenderci del tempo per insegnare al bambino a vestirsi quando non siamo di corsa per uscire. I piccoli amano saper fare le cose da soli.
Per esempio potremmo insegnargli il salto del cappotto!

Il salto del cappotto stile Montessori
  1. La giacca, il giaccone o il cappotto si sistemano sul pavimento e il bambino sta in piedi accanto all’etichetta o al cappuccio.
  2. Il bambino infila le mani nelle maniche e solleva le braccia sopra la testa.
  3. Il cappotto scivola giù e si infila.
Saper fare, un passo alla volta
I più piccoli potrebbero aver bisogno di aiuto per vestirsi e questa è un’opportunità per insegnare le abilità un pezzetto alla volta. Impareranno a vestirsi se dividiamo il compito in tanti piccoli passi, ciascuno propedeutico al successivo, e col tempo gestiranno il processo in modo sempre più autonomo.

Osservate sempre il bambino per vedere di quanto aiuto ha bisogno. Lasciate che prima provi un primo passo da solo. Se necessario, restatevene con le mani in mano: per lui è una grande soddisfazione riuscire con successo. Potremmo poggiare la maglietta sulla testa e vedere se riesce a infilare le braccia nelle maniche.

Quando inizia a sentirsi frustrato possiamo offrirci di aiutarlo; intervenite per dare un piccolo aiuto e poi ritraetevi per vedere come se la cava. Se si blocca mentre si infila le scarpe, potremmo cercare di tenere giù il retro della scarpa mentre infila il piede e poi vedere se riesce da lì in poi.

Se ci spinge sempre via, potremmo dire: “Va bene, fammi sapere se ti serve aiuto, io sono qui!”.

Quando il bambino si fa più grande, potrebbe voler gestire più e più stadi da solo, e magari potremo ritrovarci a vestirci insieme nella stessa stanza e nello stesso momento. Oppure a un certo punto scopriamo che possiamo lasciare la stanza e fare di nuovo capolino di quando in quando.
Rallentate, date tempo, cercate un contatto
Quanto tempo ci mettono tutti i componenti della famiglia a vestirsi quando non bisogna uscire? Forse quindici minuti? Possiamo concedere la stessa quantità di tempo quando dobbiamo uscire per andare a scuola, al lavoro o da qualche altra parte.

Se per noi è difficile restare seduti a guardare il bambino che si veste con i suoi tempi, possiamo immaginare un modo per rendere piacevole la cosa, magari sorseggiando una tazza di tè o caffè (tenete le bevande bollenti lontano dalla sua portata) o mettendo della musica rilassante o allegra.
Quando non vogliono vestirsi
Preparatevi ai momenti in cui non vorranno vestirsi. Può essere frustrante vedere il proprio figlio rifiutarsi di mettere le scarpe quando sembra ieri che era così felice di esserci riuscito tutto da solo. Ricordate: anche noi non vorremmo dover preparare la cena tutti i giorni. Siate pronti ad aiutarlo, magari dicendo: “Vorresti un po’ di aiuto oggi con le scarpe?”

Ricordate che i bambini piccoli sono in quel processo che li porterà ad essere indipendenti da noi; alcuni giorni vorranno essere aiutati e altre volte vorranno fare da soli. È quella che mi piace chiamare crisi d’indipendenza.

Se il problema è costante, possiamo tornare indietro e riguardare le idee su come lavorare insieme al bambino per incoraggiare la cooperazione (capitolo 6). Ecco alcune idee utili per quando è il momento di vestirsi:
  • aspettare finché il bambino non abbia terminato la sua attività

  • dargli il tempo per elaborare la richiesta

  • offrire una scelta di vestiario

  • usare l’umorismo

  • avere aspettative appropriate all’età

  • usare una lista memorandum

Uscire di casa
Anche se permettiamo al bambino di andare con lentezza non dobbiamo essere santi e concedere quantità illimitate di tempo. Se il tempo stringe possiamo dire cose come: “So che vuoi davvero tanto vestirti da solo ed è ora di uscire, ti aiuto a mettere le ultime cose”. È importante conoscere i nostri confini e stabilire un limite quando serve.

Usiamo le nostre mani gentili e la “radiocronaca” per aiutare a riconoscere la sua resistenza: “Ti metto la maglietta, sì la spingi via, vuoi dirmi che non ti piace quando ti passa per la testa? Ora ti aiuto con il braccio sinistro…”.

Potete anche stare in piedi di fronte alla porta; anziché dire: “Me ne vado senza di te”, con calma e chiarezza potremmo affermare: “Non me ne vado senza di te, mi metto le scarpe e vado alla porta.”

IL BAMBINO PICCOLO MONTESSORI
IL BAMBINO PICCOLO MONTESSORI
Simone Davies
Crescere un essere umano curioso e responsabile.La guida per trasformare la vita con i bambini piccoli in momenti ricchi di curiosità, apprendimento, rispetto e scoperta.Con centinaia di idee pratiche. È ora di cambiare il modo in cui guardiamo ai bambini piccoli.Utilizzando i principi educativi di Maria Montessori, Simone Davies ci mostra come trasformare la vita con i vivacissimi bambini piccoli in momenti appaganti per tutti e ricchi di curiosità, apprendimento, rispetto e scoperta.Con centinaia di idee pratiche per ogni aspetto della vita con i piccoli, il libro Il bambino piccolo Montessori vi spiegherà come: mantenere la compostezza quando vostro figlio non ci riesce e stabilire limiti con amore e rispetto; organizzare la casa e liberarsi del caos; creare attività Montessori adatte a bambini da uno a tre anni; crescere bambini curiosi e desiderosi di imparare, che amino esplorare il mondo che li circonda; vedere il mondo attraverso gli occhi del bambino piccolo e restarne sorpresi e deliziati. Spero che gli insegnamenti della mia bisnonna trovino il modo di entrare in ogni famiglia attraverso questo bellissimo libro, fonte di ispirazione e ricco di consigli pratici.Carolina Montessori Conosci l’autore Simone Davies è un’insegnante Montessori dell’AMI (Association Montessori Internationale), ed è anche autrice di The Montessori Notebook, il popolare blog e profilo Instagram in cui offre consigli, risponde a domande e organizza laboratori online per i genitori di tutto il mondo.Nata in Australia, vive ad Amsterdam con la sua famiglia, dove organizza corsi genitori-figli nella sua scuola Montessori, la Jacaranda Tree.