Potrete invece assaporare un poco l’ebrezza del pioniere, perché non c’è molto materiale sull’argomento che sia specifico per le scuole montessoriane, e quello che si trova è quasi sempre obsoleto. Gli aspetti tecnologici sono al contrario molto ben analizzati per la scuola tradizionale, ma i risultati non possono essere applicati tali e quali, perché le idee e le motivazioni sottostanti sono differenti.
Tenete presente che questo lavoro deriva dalla mia personale lettura di quanto disponibile sull’argomento e come tale è criticabile e migliorabile. Le mie allieve hanno contribuito al testo attraverso osservazioni e suggerimenti nati dalla loro conoscenza ed esperienza operativa perché, non dimenticatelo, siete voi le maestre e i maestri che si confrontano o si confronteranno con i temi trattati in questo saggio. Perciò perdonatemi se alcune affermazioni vi suoneranno ovvie. Se potete, contribuire con le vostre idee e le vostre critiche costruttive a migliorare quanto qui raccolto dandomi così l’opportunità d’imparare qualcosa di nuovo.
Non dimenticate poi che tecnologia e studio del cervello sono campi in cui l’innovazione corre veloce, per cui non stupitevi se alcune parti di queste note diverranno obsolete ancor prima di andare in stampa. Così va il mondo. Cercherò di starci dietro, ma se trovate punti da aggiornare, fatemelo sapere in modo che possa metterli a disposizione, prima sulla pagina web del materiale supplementare, e poi in una possibile nuova edizione.
Gli articoli scientifici che troverete citati nelle note non sono lì per uno sfoggio di erudizione o perché dobbiate per forza leggerli. Sono lì a dimostrare innanzitutto che le idee concepite da Maria Montessori un secolo fa hanno una base scientifica che ricercatori e scienziati stanno scoprendo e dimostrando solo ora. In questo libro le nuove tecnologie ci daranno occasione tra l’altro per presentare e approfondire queste basi del pensiero montessoriano.
Non da ultimo, vi domanderete perché in questo libro non vi siano immagini. Non ci sono perché il testo è nato come supporto alle diapositive che utilizzo a lezione, le quali sono parche di parole ma ribollenti d’immagini.