Per realizzare il suo progetto trovò aiuto determinante in Margarete Aurin. Questa signora, diplomatasi al corso Montessori di Barcellona nel 1933, aveva successivamente aperto una Casa dei Bambini a Garmisch nella Germania meridionale131
. Nel ’54 era stata assistente di Mario Sr. nel corso da lui tenuto a Francoforte. Malgrado avesse all’epoca settant’anni circa, non esitò ad aderire ad “Azione Raggio di Sole” (Action Sonnenschein), il progetto del pediatra tedesco (morì vent’anni dopo, nel novembre 1989, dopo aver visto gli straordinari risultati della sua collaborazione). Margarete aveva idee molto chiare sul valore della diversità: solo una scuola senza classi, né divisioni per età o per meriti può favorire davvero lo sviluppo sociale. La prima classe venne aperta nel 1969: decisa ad attenersi ai principi Montessori, basati su un rigoroso rispetto dei bambini, fece comprare materiale per 30-40 bambini (l’attrezzatura di una “Casa”), ma procedette per gradi perché l’esperienza era totalmente nuova anche per lei.
Quando questi attraverso l’attività cominciarono a stabilire tra loro i primi contatti ne ammise altri otto di cui uno con deficit. In principio i bambini, tutti di scuola infantile, frequentarono solo al mattino, poi si aumentarono i tempi e si stabilì che ogni classe non dovesse avere più di 25 bambini e che di questi al massimo 5, dunque un quinto del gruppo, potevano essere con difficoltà.
La seconda regola stabilì che gli handicap fossero diversi tra loro, al fine di evitare che bambini con lo stesso tipo di incapacità si isolassero insieme all’interno della sezione (criterio della massima eterogeneità possibile).
La gamma dei deficit era ed è tuttora molto ampia: disturbi sensoriali (cecità, sordità), problemi di linguaggio, sindrome di Down, crisi cerebrali di varia origine, paralisi spastiche, autismo, ma non c’è stato bambino con la propria storia più o meno difficile che non abbia potuto ambientarsi nel suo gruppo. Dal 1976 si cominciò ad avviare, prima con i bambini di sette anni, poi via via con gli altri, la scuola elementare, fino agli adolescenti.
Ogni classe ha un docente e un assistente che lavorano alla pari con tutti i bambini. Molti gli insegnanti di sesso maschile. La prima collaboratrice di Margarete Aurin fu Maria Roth, oggi responsabile dei corsi AMI presso il Kinderzentrum132
, particolarmente centrati sui problemi di ambientamento dei soggetti con handicap e sulla ricerca degli adattamenti nell’ambiente e nei materiali messi a disposizione – inclusi quelli sensoriali o gli apprendimenti scolastici per consentire anche ai bambini con difficoltà il massimo della libera scelta e dei tempi personali di uso133
.
Il progetto “Azione Raggio di Sole” in principio venne fortemente osteggiato dalle autorità scolastiche, ma Hellbrügge, ben determinato, riuscì a vincerla sulle ottuse reazioni burocratiche e su chi evidentemente aveva paura di un confronto così clamoroso. Dopo le Olimpiadi del 1972, per creare una grande scuola Montessori dalla Casa dei Bambini alle Secondarie, riuscì a ottenere i locali dell’ex-Villaggio Olimpico e da allora la scuola di straordinario interesse è là134
.
Ci sono comunque voluti vent’anni di lotte amministrative per convincere l’Oberbayern (il governo della Baviera) della bontà dell’iniziativa, ma il progetto non sarebbe stato completo se, come già accennato sopra, non ci si fosse occupati anche della formazione degli adulti.
Dicono al Centro:
“Quando qualcuno afferma che la presenza di bambini con deficit ritarderebbe i sani, noi possiamo dire che non è vero: abbiamo numerosi casi che indicano il contrario.
Ad esempio: nella Casa dei Bambini mettiamo le lettere in Braille attaccate alle smerigliate135. Il bambino che non vede, impara con il tatto entrambe, ma egualmente fa il bambino sano. È un apprendimento in più che lo avvicina al compagno e che non ferma minimamente la sua capacità di assimilare la base della scrittura.”