Partire con il piede giusto

I primi giorni di vita sono importanti per gettare le basi di un buon allattamento. Se possibile scegliete un punto nascita dove mamma e bimbo non vengono separati e la prima poppata avviene subito dopo il parto.
Il bimbo appena nato posato sul grembo della mamma e lasciato tranquillo è in grado di “trovare” il capezzolo senza aiuto e succhiare le prime gocce di colostro.
La mamma che ha subìto un cesareo può allattare il suo bimbo non appena l’intervento si è concluso. Ovviamente, il neopapà o il personale devono aiutarla a “maneggiare” il bebè.
In reparto chiedete aiuto al personale perché vi mostri in che posizione allattare e come far attaccare il piccolo al seno.
Durante la poppata, la bocca del bambino deve essere ben aperta, come per uno sbadiglio, e comprendere buona parte dell’areola (mai solo il capezzolo!).
La pancia del bebè è rivolta verso quella della mamma, l’orecchio, la spalla e l’anca del neonato sono sulla stessa linea retta.
La produzione di latte si basa su un meccanismo di domanda e offerta: più il bimbo succhia al seno e più latte viene prodotto.
E se i bimbi sono due? Il seno, sollecitato da una doppia richiesta, produce latte per entrambi i gemellini.
L’allattamento al seno non si basa su orari e tabelle come l’alimentazione con il biberon. La frequenza delle poppate è determinata dalla richiesta del bambino, che mostra di voler poppare aprendo e chiudendo le labbra, portandosi le manine alla bocca, voltando la testolina come “cercasse”.
Il pianto è un segnale tardivo di fame e può interferire con la buona riuscita della poppata se il bimbo si è stancato o innervosito troppo.
Nelle prime settimane di vita, poppate molto frequenti e numerose sono la norma. Il bebè poppa spesso perché il suo stomaco è minuscolo (ha le dimensioni del suo pugnetto) e quindi non può contenere grandi quantità di cibo. Inoltre il latte di mamma, essendo perfettamente digeribile, si assimila rapidamente.
Lasciate che sia il bebè a “guidare” le poppate. Solo lui sa se il suo stomaco è vuoto ed è quindi il momento di mangiare di nuovo.
La durata della poppata dipende dal bambino. Ognuno ha il suo stile: ci sono bebè che succhiano con voracità e in pochi minuti si sentono sazi...
... e altri che impiegano più tempo per ricevere la quantità di latte adeguata al loro bisogno.
In passato si suggeriva di allattare dieci minuti per seno. Oggi sappiamo che la composizione del latte si modifica nel corso della poppata e interrompendo il pasto del bebè c’è il rischio di privarlo del latte più ricco di grassi che riceve nella seconda parte della poppata.
Meglio lasciar perdere l’orologio e considerare finito il pasto quando il bimbo si stacca spontaneamente dal seno.

Allattare è facile!
Allattare è facile!
Giorgia Cozza
Suggerimenti da seguire ed errori da evitare per allattare a lungo e felicemente.Una piccola guida che unisce il rigore dell’informazione scientifica all’immediatezza di brevi testi e simpatiche vignette: una formula originale per informare, sostenere, ma anche, perché no­, regalare un sorriso a chi la riceve. Quando la teoria è un po’ confusa (poppate ogni tre ore, no anzi, ogni cinque minuti) e la pratica anche peggio (ma non doveva essere un gesto naturale?).Quando il seno fa male, gli altri criticano, il pianto è inconsolabile (del bebè e/o della mamma). È il momento di sedersi. E di aprire questo libro. Allattare è facile! è ricco di consigli firmati Giorgia Cozza, molto utili anche per prevenire quanto sopra. Conosci l’autore Giorgia Cozza è una mamma-giornalista, specializzata nel settore materno-infantile, autrice di libri per bambini e numerosi manuali per genitori, divenuti un importante punto di riferimento per tante famiglie in Italia e all’estero.È stata relatrice in numerosi congressi per genitori e operatori del settore e ospite di trasmissioni televisive per rispondere a quesiti legati all’accudimento dei bimbi e a uno stile genitoriale ecocompatibile.